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Autore: Raika    13/12/2012    1 recensioni
Sono passati quattro anni da quando gli Snow Kids hanno vinto la Galactik Football Cup. Sono passati quattro anni da quando Bleylok è morto e il Meta-Flusso scomparso.
Ma se il Meta-Flusso non fosse completamente sparito? Se esistesse ancora una persona con esso? Cosa succederebbe se Blaylok, di ritorno dal mondo dei morti, riscisse ad impadronirsene e scoprisse qualcosa che va oltre le sue più rosee aspettative?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dances and Meetings

Il giorno della partita Artegor sottopose i suoi giocatori ad un’estenuante allenamento di due ore in cui la squadra provò e riprovò il nuovo modulo di gioco fino alla nausea e Caren, poté mostrare con soddisfazione il suo nuovo Smog.
Conclusa la seduta poi la ragazza fu costretta a rimanere un’ora in più, con l’enorme felicità di Sinedd a cui fu affidato il compito di aiutarla, per imparare la danza d’entrata degli Shadows.
<< Ah finalmente >> sospirò Caren stendendosi sul campo dell’olo-trainer una volta che Artegor e il resto della squadra se ne furono andati.
<< In piedi >> ordinò Sinedd irritato per il continuo ruolo da baby-sitter che Artegor gli affibbiava.
<< Abbiamo finito ora di allenarci, possiamo anche fare una pausa. >>
<< No, prima iniziamo prima finiamo. Ora alzati e guadami bene, non lo rifarò un milione di volte. >>
Caren sbuffò tornando lentamente in piedi, Sinedd diventava ogni giorno più irritante.
<< La funzione dell’entrata è quella di intimorire l’avversario mostrando il potere del flusso al suo massimo livello. >>
<< Con un balletto? >> chiese la ragazza scettica, venendo fulminata con lo sguardo dal giovane, che senza degnarla di una risposta continuò << L’entrata consiste in una serie di passi che iniziano con un’intensità leggera per poi aumentare nell’ultima parte e concludersi con la liberazione dello Smog. >>
Caren annuì non molto convinta, la trovava una cosa stupida. << Okay e quali sarebbero questi passi? >>
<< Adesso te li mostro e guarda di imparargli. >>
<< Guarda che non faccio la ballerina. >>
<< Perché io si? >> esclamò il giovane seccato, posizionandosi poi di fronte a lei. << Adesso chiudi la bocca e guarda. >>
Caren gli fece la linguaccia concentrandosi però sulle mosse che lui iniziò a mostrarle, sentirlo sbraitare era proprio l’ultimo dei suoi desideri e poi, aveva ragione, prima avrebbero iniziato prima avrebbero finito, così fece a Sinedd un cenno per incitarlo a cominciare.
Il giovane sospirò, poi lentamente si portò le bracci davanti al petto a forma di X, successivamente le allargò per poi ristenderle sui fianchi e fare una breve pausa.
<< Tutto qui? >> chiese Caren vedendolo fermarsi, si era preoccupata per niente.
Ma Sinedd la fulminò con lo sguardo per l’ennesima volta, iniziando poi a svolgere una serie di mosse simili al karate emanando, con intensità crescente, lo Smog e che si andarono a concludere con una specie di posizione d’attacco flessa sulle ginocchia.
La ragazza stava per scoppiare a ridere, ma vedendo che i passi non erano finiti si trattenne, Sinedd, infatti, tornò in posizione eretta rieseguendo la sequenza iniziale e quando le sue braccia furono parallele con il terreno lo Smog fluì fuori da lui salendo verso l’alto in una piccolo nuvola di fumo che lasciò la giovane impressionata. Doveva ammettere che una volta fatto da tutta la squadra quell’assurdo specie di rituale doveva avere un suo perché.
<< E questo è tutto >> disse il ragazzo, poi vedendo l’espressione divertita di Caren aggiunse << Non ti azzardare a ridere. >>
Lei mordendosi l’interno della guancia per star seria provò a trattenersi, ma quando incrociò lo sguardo torvo di Sinedd non ci riuscì più e tenendosi la pancia scoppiò a ridere.
<< Caren! >>
<< Scusa! >> disse lei cercando di ridarsi un contegno. << Ma facevi troppo ridere! Avevi un espressione che faceva quasi paura! >>
<< Bé è quello lo scopo! >> esclamò Sinedd frustrato, lo stava palesemente prendendo in giro. << Smettila di ridere! >>
<< Ahahah! Non ci riesco! Sembravi tipo.. Ahahah.. E poi.. Ahahah.. E Dopo.. Ahahah! >>
<< Falla finita! >>
<< Ahahah! >>
Il ragazzo irritato si portò le braccia al petto osservando Caren piegarsi in due dalle risate e più cercava di farla smettere più le sue risate aumentavano.
Dopo quella che sembrò un’eternità la giovane finalmente si calmò e ridandosi un contegno disse, trattenendo qualche risolino << Non è stato divertente. >>
<< No. Appunto. >>
<< Hai ragione.. Scusa. >>
Lui le fece un cenno poi disse << Adesso fammi vedere. >>
Caren annuì e portandosi di fronte a lui provò a ricordare i passi che le aveva appena mostrato. Accidenti, ma perché diavolo non si era concentrata sulle mosse invece di cercare di rimanere seria.
<< Allora?! >>
<< Ehm.. Non mi ricordo l’attacco.. >> rispose lei con un sorrisetto innocente.
Sinedd si portò una mano al volto esasperato e, nonostante si fosse promesso di non mostrarglielo più, si ritrovò a rieseguire per altre quattro volte la stessa danza, sotto i grandi occhi chiari di lei che mal nascondevano il divertimento.  
<< Ah stupido balletto! >> esclamò Caren dopo aver sbagliato per l’ennesima volta la sessione di passi centrali.
<< Ma è mai possibile che tu non riesca a fare due stupide mosse! >>
<< Guarda che non sono così semplici come sembrano! >>
<< Si che lo sono! Andiamo sei una ragazza, dovrebbe essere facile per te! >>
<< E con questo cosa vorresti dire? >>
<< Che sei una femmina e tutte le madri fanno fare danza alle figlie, la tua no?! >>
La giovane era già pronta per ribattere con sarcasmo, ma per la prima volta non trovò niente di pungente da dire, ma semplicemente abbassò la testa sussurrando << No, non c’è stato tempo.. >>
Il silenzio cadde tra i due, che imbarazzati si assicurarono di non incrociare gli occhi dell’altro, poi Caren prendendo coraggio disse << Mia madre è morta quando avevo otto anni.. >>
Sinedd alzò lo sguardo verso di lei senza sapere cosa rispondere. Avrebbe potuto consolarla, dirle qualche parola d’incoraggiamento, metterle una mano sulla spalla, dimostrarle che lui la capiva, ma non fece niente di tutto ciò, semplicemente disse << I miei genitori sono morti quando ero piccolo. >>
<< Quindi neanche a te ti hanno mai fatto frequentare un corso di danza.. >>
Sinedd la guardò torvo, ma vedendo il sorriso increspare gentilmente le sue labbra si trovò a fare altrettanto.
<< No, credo che mio padre lo avrebbe senz’altro impedito. >>
Caren rise. << Già, penso anche io. >>
Per un attimo la ragazza intravide un Sinedd diverso da quello che aveva conosciuto fino a quel momento, un Sinedd allegro e gentile, un Sinedd spensierato e dolce.. Un Sinedd che forse, le piaceva, che le piaceva ancora di più di quello strafottente e irritante con cui era solita discutere.
<< Che c’è? >> domandò improvvisamente il ragazzo notando la sua espressione.
<< Niente.. >> rispose lei, poi sorridendo aggiunse << Allora, me li mostreresti un’altra  volta quei passi? >>
Il giovane annuì scuotendo la testa e per l’ennesima volta eseguì quell’assurdo e ridicolo balletto, che finalmente Caren imparò.

Quando il rumoroso orologio del Genesis Bar suonò le quattro, Arianne Ramirer lanciò letteralmente sul bancone bloc-notes e grembiule correndo veloce a cambiarsi. Non poteva assolutamente fare tardi al suo appuntamento, non adesso che aveva trovato un ragazzo gentile e carino come Thran.
In meno di due minuti si tolse la divisa da lavoro, la ripiegò nella borsa, indossò un leggero abito verde e si sistemò trucco e capelli, poi dopo essersi guadata un’ultima volta allo specchiò uscì dagli spogliatoi dirigendosi verso l’uscita del bar.
Come concordato il giorno prima trovò Thran seduto su una delle panchine al di fuori del bar e quando fu abbastanza vicina poté vedere che in mano teneva un piccolo giglio bianco. A quella vista la ragazza si sciolse.
<< Arianne! >> esclamò il giovane  alzandosi per andarle in contro.
<< Thran, ciao >> lo salutò lei dandogli un leggero bacio sulla guancia. << Sono contenta che tu ce l’abbia fatta a venire. >>
<< Si, anche io. >>
La ragazza sorrise e il ragazzo rimase incantato dalla dolcezza di quel volto, senza sapere più che dire.
<< Io.. >> balbettò. << Io ti.. >>
<< E’ per me? >> chiese la giovane facendo un cenno verso il fiore e togliendo Thran dall’imbarazzo.
<> rispose lui offrendoglielo. << Ti piace? >>
<< Si! E’ davvero bellissimo, grazie. >>
Nuovamente tra i due scese un velo d’imbarazzo, il quale però fu prontamente ricacciato indietro da Arianne, la quale non aveva per niente intenzione di farsi rovinare l’appuntamento dalla timidezza.
<< Ti va di prendere qualcosa da bere? >> chiese lei e quando il giovane annuì li prese la mano dicendo << Conosco un posto davvero carino, vieni. >>
Thran e Arianne camminarono mano nella mano per le affollate vie di Genesis, attirando qualche sguardo incuriosito dei vari fan degli Snow Kids, ma soprattutto scoprendo lati l’uno dell’altra che mai avrebbero pensato potessero avere in comune.
<< Davvero anche tu guardavi “I tre investigatori"? >>
<< Si, lo adoravo. >>
<< Anche io, con mio fratello cercavamo sempre di indovinare chi fosse il colpevole. >>
<< Pure io e Devis lo facevamo! >>
<< E indovinavate? >>
<< Mai >> rispose la ragazza sbuffando e facendo ridere Thran. << Tu? >>
<< Diciamo che mi facevo sempre un sacco di idee, ma raramente erano giuste. >>
Arianne sorrise, le sarebbe piaciuto vedere il Thran bambino saltare davanti all’olo-televisione cercando di indovinare il cattivo.
<< Vieni, siamo arrivati. >>
Il locale a cui Arianne aveva deciso di portare Thran, era un piccolo bar-pasticceria molto carino nel centro di Genesis, che lei e Caren avevano scoperto poco dopo l’arrivo di lei sul pianeta, da allora erano solite andarci per le occasioni speciali, anche se negli ultimi tempi non ci erano tornate molto spesso.
<< Benvenuti al Cappellaio Matto ragazzi, volete accomodarvi? >> domandò una cameriera vedendoli arrivare.
<< Si grazie. >>
<< Preferite dentro o all’aperto. >>
I due si guardarono e all’unisono risposero << All’aperto. >>
<< Seguitemi per favore >> rispose la donna sorridendo.
Arianne e Thran furono fatti accomodare in un bel giardino curato situato dietro il locale, dove regnava un’amichevole aria fiabesca. Tutt’intorno a loro, infatti, erano situati tavolini colorati e fiori, c’era persino un piccolo dondolo e pure una fontana, un posto davvero da fiaba.
<< Carino >> disse il ragazzo.
<< Ti piace sul serio? >> domando Arianne, per un attimo aveva pensato di aver esagerato un po’ portandolo in quel posto. Quello era il genere di luogo che adorava la sognatrice Caren, ma non era proprio adatto per un ragazzo.
<< Si, è insolito, ma carino. >>
<< Menomale.. >> sussurrò lei.
Il giovane sorrise e allungando la mano per prendere la sua disse << Arianne senti io.. >>
<< Posso portarvi qualcosa? >> domandò una giovane e sorridente cameriera.  
<< Oh, si grazie. Per me un succo al lampone, mentre tu Thran? >>
Sentendo il nome del ragazzo la giovane cameriera si voltò verso di lui e sgranando gli occhi per lo stupore esclamò << Ma tu sei Thran?! >>
Il ragazzo provò a scuotere la testa, supplicando la giovane di non andare avanti, ma lei non lo notò o forse fece finta di non farci caso ed eccitata continuò << Tu sei Thran degli Snow Kids vero?! E’ un onore averti da noi. Sei davvero un mito, ti stimo moltissimo! >>
<< Bé.. Ehm, grazie. >>
<< Cosa ti porto? E, potresti farmi un autografo? >>
<< Si si, certo… >> rispose Thran prendendo il foglio e la penna che la cameriera gli porse. << A chi lo devo dedicare? >>
<< A Mindy. >>
<< Ecco fatto >> disse il giovane porgendo l’autografo alla cameriera. << E potresti portarmi una Cola? >>
La ragazza annuì  eccitata e una volta che se ne fu andata Thran si voltò preoccupato verso Arianne, non le aveva ancora detto la verità sul suo conto e non voleva certo che lo venisse a scoprire così.
<< Arianne.. >> la chiamò.
<< Mmh? >>
<< Io volevo dirti che.. >>
<< Non fa niente.. >> lo interruppe lei.
“Non fa niente?!” pensò la ragazza tra sé e sé. “Come sarebbe a dire non fa niente?! Hai sentito cosa ha detto quella cameriera no? E’ un giocatore degli Snow qualcosa e non te lo ha detto!”
La cameriera arrivò con le bibite richieste e i due le sorseggiarono in silenzio, quando poi ebbero finito Arianne si alzò lasciando i soldi per il conto e si diresse verso l’uscita.
Thran la osservò allontanarsi, e una morsa gli strinse lo stomaco. Che razza di idiota era stato, perché accidenti non le aveva detto di essere un calciatore?! Di cosa diamine aveva avuto paura?!
“Accidenti Thran!” si disse. “Adesso devi risolvere questo casino, e in fretta!”
Velocemente afferrò i soldi di Arianne pagando di tasca sua il conto, l’aveva invitata lui a uscire e non avrebbe certo permesso che pagasse lei, poi correndo lasciò il locale cercando la giovane con lo sguardo.
Inizialmente non la trovò e il solo pensiero di aver rovinato tutto per una sua sciocca paura lo mandò nel panico, doveva trovarla, doveva dirle che li dispiaceva, che era stato un idiota..
Nel panico tirò fuori il suo cellulare e senza neanche guardare, ormai lo aveva imparato a memoria, compose il numero sperando che lei gli rispondesse, ma Arianne non lo fece.
<< Dai rispondi.. >> pregò.
<< Cerchi qualcuno? >> domandò una voce dietro di lui facendolo sussultare.
<< Arianne! >>
Lei sorrise.
<< Pensavo te ne fossi andata. >>
<< Ad esser sincera ci ho pensato. >>
Thran deglutì e lei notando la sua preoccupazione aggiunse << Forse mi devi delle spiegazioni, non credi? >>
Il ragazzo sorrise, allora non era andato tutto perso, e prendendole una mano la guidò fino ad una piccola panchina in disparte, in modo da avere un po’ di privacy.
<< Arianne io.. Bé ormai l’avrai capito anche da sola, ma sono un calciatore, uno dei due difensori degli Snow Kids, i campioni in carica della G.F. Cup. >>
Snow Kids.. Snow Kids.. Mmh no, non le dicevano proprio niente, poi un immagine tornò alla poderosa mente da gossip di Arianne e improvvisamente capì chi fossero gli Snow Kids: erano la squadra di D’Jok e Mei, la coppia più fotografata del momento.
<< Okay.. >> rispose lei. << E perché non me lo hai detto? >>
<< Bé perché, non volevo che tu mi giudicassi solo per essere uno Snow Kids, volevo piacerti per quello che sono,  per essere semplicemente Thran e non Thran degli Snow Kids. Insomma, avevo paura che se ti avessi detto cosa facevo in realtà tu avresti perso ogni interesse per me, per il vero me. >>
Ascoltando quelle parole Arianne si sentì sciogliere, era davvero dolcissimo! Ma non poteva cedere così, non poteva lasciarlo vincere in questo modo, o almeno non subito..
<< Mi dispiace, sono stato un cretino, avrei dovuto dirti la verità fin dal principio senza avere paura del tuo giudizio, il fatto è che spesso le ragazze si interessano a me perché sono famoso e non per come sono davvero, ma dovevo capirlo che tu eri diversa. Insomma, non sei andata in escandescenza quando ci siamo incontrati la prima volta con Micro Ice e Yuki, anzi probabilmente non sapevi neanche chi fossimo. Questo mi avrebbe dovuto far capire che eri diversa, che eri speciale.. >>
La ragazza, la quale teneva lo sguardo basso per non farsi vedere, sorrise, ma non voleva ancora dargli la soddisfazione di vedere che aver fatto breccia nel suo cuore, voleva tenerlo ancora un po’ sulle spine.
Thran vedendo che lei non diceva niente invece si sentiva terribilmente in ansia, gli piaceva Arianne, gli piaceva davvero e sperava sul serio di non aver rovinato tutto.
<< Sei arrabbiata? >> domandò lui alla fine.
La ragazza, con estrema fatica, riassunse un’espressione torva e tornandolo a guardare rispose con finta glacialità << Dammi un motivo per non esserlo. >>
A quelle parole Thran sorrise, poteva darglielo un motivo, eccome se poteva, così con dolcezza le prese il volto tra le mani e lentamente lo avvicinò al suo dandole un tenero e lungo bacio.
Quando le loro labbra si separarono Arianne sentì letteralmente lo stomaco impazzirle ed eccitata si portò una mano alle labbra in modo da assicurarsi che tutto quello non fosse soltanto un sogno e con sua immensa gioia non lo era!
<< Allora? >> le sussurrò lui. << Può andare come motivo? >>
Arianne rise e gettandogli le braccia al collo lo baciò di nuovo, poi esclamò  << Certo che può andare! >>
 << Sono felice di sentirtelo dire. >>
La ragazza lo guardò nei suoi dolci occhi castani e felice gli sorrise, gli sorrise come mai aveva fatto a nessun altro e in quel momento capì che forse aveva davvero trovato il ragazzo giusto per lei.
<< A proposito >> disse il giovane separandosi da lei. << Ho una cosa per te, ecco tieni. >>
Arianne prese incerta i due piccoli pezzi di carta osservandoli senza capire. Ehm, cosa avrebbe dovuto farci?
Vedendo la sua espressione interrogativa Thran rise, era proprio da lei, e divertito spiegò << Sono due biglietti per la partita di questa sera, con questi potrai accedere ai posti riservati ai familiari, sono dei buoni posti e da lì la visuale è ottima. >>
<< Partita? >>
<< Si, giocheremo contro gli Shadows. >> Poi conoscendo la sua scarsa preparazione sul Galactik Football spiegò << Quella squadra di spilungoni con le facce pallide. >>
<< Ah si, si.. Ci gioca la mai.. >> iniziò a dire Arianne interrompendosi però a metà frase, Caren le aveva espressamente raccomandato di non fare parola con nessuno del suo ingaggio.
<< La tua? >>
<< La mia niente, gli ho confusi con un’altra squadra. >>
<< Ah ok.. >> disse Thran perplesso.
<< Ehm.. Ma come mai sono due? >>
Il ragazzo sorrise. << Uno per te e uno per la tua amica di ieri sera, com’è che si chiama? >>
<< Caren? >>
<< Si lei. Mark mi ha praticamente obbligato a farla assistere, credo che abbia una cotta per  lei >> rispose il giovane ridendo.
<< Oh.. Ah.. >> disse Arianne, ridacchiando nervosamente a sua volta.
Thran stava per dirle qualcos’altro, ma il suo cellulare suonò interrompendolo per leggere il messaggio, il quale chiedeva la sua presenza immediata nell’olo-trainer.  
<< Scusa Arianne, Aarch ci vuole tutti nell’olo-trainer. Ci vediamo stasera >> e dopo un ultimo bacio se ne andò lasciandola sola con i suoi due biglietti.
Oh oh, quello era davvero un bel guaio, e ora per chi avrebbe tifato quella sera?!




..Spazio Autrice..
salve a tutti bella gene! Ed eccoci qua, con un nuovo capitolo che potrei definire di passaggio: qui infatti abbiamo visto Caren alle prese con la danza degli Shadows e Arianne con la sua uscita con Thran.
E a proposito di questi due, io adoro Thran! Mi piace davvero tantissimo, è per questo che ho deciso di ritagliare una piccala parte nella storia tutta per lui e la Ramirez.. spero non vi annoi :)
Cosa aggiungere, come sempre un immenso grazie a chi legge!
Tirate fuori striscioni e vuvuzela gente perchè nel prossimo capitolo suonerà il fischio d'inizio!
Raika
   
 
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