Film > Le 5 Leggende
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Autore: dragon_queen    23/12/2012    6 recensioni
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Se anche un solo bambino crede in loro, i guardiani continueranno a combattere e a vincere. Ma se la stessa cosa valesse anche per Pitch? Se esistesse qualcuno che prova una paura talmente profonda da risvegliare l'Uomo Nero?
Se vi ho incuriosito, vi invito a leggere :)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

 

Jack Frost era un guardiano, una leggenda, amato da quei bambini che un tempo non riuscivano neanche a vederlo.

 

Dopo quasi trecento anni aveva finalmente trovato il suo centro: mettere il divertimento alla base di qualunque cosa facesse.

Non era più solo, aveva trovato una scopo, la Luna gli aveva finalmente rivelato il perchè avesse scelto proprio lui.

C'era qualcosa però che non andava, sentiva come se un pezzo del puzzle che era la sua vita ancora non si fosse incastrato correttamente.

Erano passati gli anni e persino Jamie, il bambino che un tempo era riuscito con la sua fede a salvare tutti loro, adesso era adulto e aveva una famiglia, tramandando ai suoi figli le leggende sui guardiani che difendevano il mondo dall'oscurità.

Lui ancora andava a trovarlo, ma, con il passare degli anni, lo spirito di Jamie si spegneva sempre di più. Jack sapeva che per gli umani giungeva un momento in cui il divertimento veniva accantonato, nel quale le priorità diventavano altre, ma vederlo con i propri occhi era qualcosa che non poteva essere spiegato a parole.

L'età aveva segnato il volto di quel bambino al quale aveva fatto perdere un dente dopo una folle corsa in slitta e adesso aveva addirittura dei nipoti, o meglio, una nipote.

Una sera, mentre Jack stava affacciato alla finestra della stanza che un tempo era appartenuta al bambino, lo vide, ormai anziano, rimboccare le coperte ad una bambina di forse quattro o cinque anni, con folti capelli neri e occhi dello stesso colore del ghiaccio che tanto lo caratterizzava. Li chiuse in quel momento, addormentandosi dopo che il nonno gli aveva narrato l'ennesima storia.

Jamie, sentendo la leggera corrente di gelo che attraversava i vetri lasciati socchiusi, si voltò sorridendo in direzione del guardiano, per poi, zoppicando poggiato ad un bastone della stessa forma di quello di Jack, ma più massiccio e basso, avvicinarsi alla finestra e aprirla del tutto.

-E' tanto che non ci vediamo, Jack Frost- disse, la voce cambiata dagli anni.

Il ragazzo lo osservò per qualche secondo: anche lui era cambiato, adesso dimostrava quasi diciotto anni, ma aveva comunque l'aspetto di un giovane. I capelli leggermente più lunghi sulle orecchie, negli occhi una luce che dimostrava la sua maturazione grazie al tempo. Passò due dita fredde sulla guancia dell'anziano, il quale chiuse per un attimo gli occhi, divertito.

-Non sono più un bambino, caro Jack-

Di colpo però l'attenzione del ragazzo fu attirata dalla piccola creatura che dormiva nel lettino, beata e priva di ogni preoccupazione. Non riusciva a spiegarsi il perchè, ma ne era affascinato.

Leggero come il vento le si fece accanto, mentre Jamie continuava a sorridere.

-Lei è la mia nipotina, Kimberly. Le sto raccontando di te e gli altri prima di farla addormentare. Il suo preferito è il Calmoniglio-

-Ma davvero?- lo fissò storto Jack, poi, quasi inconsapevolmente, accarezzò un ciuffo di capelli neri, facendola rabbrividire.

Qualcosa in lui si accese all'improvviso, una sensazione che mai aveva vissuto nella sua lunga esistenza. Stette ad osservare i lineamenti infantili della piccola, attratto come una falena ad una candela.

Fu la voce dell'anziano a interromperlo:

-Promettimi Jack, che la proteggerai, veglierai su di lei quando non ci sarò più io a farlo. Sei la cosa più vicina ad un angelo custode che conosca e ti considero un po' come una guida. Ho una brutta sensazione, come se dovesse succedere qualcosa di brutto-

Il ragazzo alzò lo sguardo per incontrare quello del vecchio amico, vedendo in quegli occhi una profonda ansia e disperazione. Annuì con la testa, tornando poi a fissare la bambina.

Alzò una mano, dal cui palmo nacque un piccolo fiocco di neve che, leggero, si adagiò sulla fronte della piccola, lasciandovi una piccola traccia della stessa forma che sparì quasi subito.

-In questo modo saprò sempre se sta bene- disse piano, allontanandosi dal letto e fluttuando leggero verso la finestra.

Si voltò un'ultima volta a guardare l'amico e sorridendo disse:

-Ci vediamo, vecchio mio- e con un veloce segno di saluto sparì nella notte.

Sorvolò i tetti di quella piccola cittadina, mentre la Luna illuminava il suo cammino. Si sedette infine sulla sommità del campanile della chiesa, osservando le case ormai al buio per l'ora tarda. Si fissò la mano, come se sperasse di vedere una traccia per quando aveva toccato la bambina. Era stato strano, come se un'improvvisa scintilla si fosse riaccesa nel suo animo freddo e stanco. Sorrise, pensando che probabilmente la promessa che aveva fatto a Jamie si sarebbe rivelata una grande, ma in fondo piacevole, seccatura.

 

Jack Frost era un guardiano, una leggenda, un essere alla ricerca di quella parte che il suo animo andava cercando, considerandosi molto più umano di quanto agli altri appariva.

 

* * *

 

Kimberly, per gli amici Kim, aveva compiuto diciassette anni all'inizio di quell'inverno, forse il più freddo che avesse mai colpito la sua cittadina.

Odiava l'inverno, il freddo, il ghiaccio, ciò che quei mesi portavano nella sua vita. Aveva smesso di piangere da poco la morte di suo nonno, sparito l'inverno precedente, il quale si era semplicemente addormentato con un sorriso sulle labbra e un'ultima carezza sui suoi capelli corvini, sussurrandole che non sarebbe mai stata sola.

Certo, lui credeva nei cinque guardiani, protettori dei bambini. Aveva portato anche lei a fare lo stesso, ma sempre di più iniziava a dubitare.

Si sedette su di una fredda panchina nella piccola piazza vicino a casa sua. Poco più in là un gruppo di bambini si divertiva a giocare a lanciarsi palle di neve, passatempo che aveva abbandonato ormai da tempo. Alla sua età si cominciava a pensare ad altro, ad abbandonare l'infanzia ed entrare nella vita adulta.

Mentre guardava però la felicità sui volti di quei bambini mentre si divertivano qualcosa in lei le provocò una forte nostalgia, facendole temere di aver corso troppo.

La scomparsa del nonno era stato solo il culmine del suo malessere, in quanto, quando aveva sei anni, i suoi genitori erano venuti a mancare proprio durante un inverno simile a quello.

Lei si trovava già dai nonni per le feste natalizie e i suoi avrebbero dovuto raggiungerli dopo un paio di giorni, a causa di impegni lavorativi.

Mentre però percorrevano la strada per arrivare al paese aveva preso una lastra di ghiaccio con la macchina ed erano finiti nel lago ghiacciato.

Stranamente, saputa la notizia, la piccola Kim non aveva versato una lacrima, richiudendosi semplicemente nel suo dolore, innalzando una gelida muraglia attraverso la quale nessuno era più riuscito a passare.

Aveva paura di affezionarsi, di provare qualsiasi tipo di sentimento, paura di rimanere da sola. Paura degli altri, di soffrire di nuovo. Sentimenti normali per chi come lei aveva sofferto così tanto, ma pericolosi se significavano nutrimento per qualcuno che non sarebbe dovuto tornare.

 

* * *

 

Buio.

Aveva perso il conto del tempo durante il quale vi era stato immerso. Non che la cosa gli dispiacesse, dato che in fondo era il suo elemento naturale, la sua ninfa, la sua forza, se non fosse stato per il fatto che i suoi stessi incubi l'avevano provato di ogni potere.

Si aggirava solitario per la sua tana, le mani dietro la schiena leggermente ricurva, lo sguardo basso e colmo di odio e desiderio di vendetta. L'avrebbe ottenuta.

Ricordava le parole di quel matto di Nord poco prima di venir trascinato nell'oblio:

-Finchè un solo bambino crederà in noi, noi combatteremo per lui-

Con qualche variante, ma la stessa cosa valeva per lui. Sinchè solo una persona avesse provato paura, allora lui avrebbe continuato a risorgere, ogni volta, sempre più potente.

Per colpa però di quegli stupidi guardiani, i bambini non lo temevano più, non lo ricordavano neanche, l'avevano dimenticato.

Certo, la paura esisteva, era un sentimento originario e utile per sopravvivere, ma non era abbastanza intensa da riuscire a liberarlo da quella sua prigione.

Si fissò i polsi, osservando le due lunghe catene di fumo nero che lo imprigionavano, nate dai suoi stessi incubi. Dignignò i denti, tentando di spezzarle, ma le forze gli vnivano come risucchiate.

Imprecò contro coloro che avevano segnato la sua sconfitta, in particolare contro quel Jack Frost, l'unico in grado di fermare la sua sabbia nera. Se mai fosse riuscito a scappare, si sarebbe vendicato, lui per ultimo, colpendolo in quello che di più importante aveva per vederlo soffrire come stava accadendo a lui in quel momento.

D'improvviso, una piccola luce si accese sul globo nero.

-Che sia...- sospirò, avvicinandosi.

Si, era proprio una persona che provava una paura talmente intensa da venir captata dal suo radar. Era un terrore particolare, il quale possedeva un pizzico di maturità insito in sé. Ciò significava che a provarlo era qualcuno che era quasi adulto.

Strano, i grandi non avrebbero dovuto credere in nessuno dei guardiani, eppure quella piccola luce era stata captata.

Con un ghigno maligno vide le nere catene svanire, liberandolo. Forse era il momento di fare una visita a quell'interessante creatura.





NdA
Benvenuti nella mia nuova fan fiction. Ieri ho visto finalmente questo film, rimanendo completamente folgorata e affascinata, soprattutto dal personaggio di Jack Frost, tanto che ho deciso di scriverci una fan fiction che lo vede protagonista assieme ad un mio OC.
Abbiate pietà se la storia non dovesse piacere e da una parte prevedo di non scrivere neanche tanti capitoli, ma questo si vedrà.
Chiedo scusa anche per il fatto che l'inizio somiglia molto ad uno pseudo Peter Pan, ma l'idea mi piaceva quindi ho voluto inserircela.
Spero di leggere qualche recensione, positiva o negativa. Un saluto a presto.

  
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