Scommetto che vi sono mancata... -.-
Comunque come al solito vi invito a recensire e a dirmi cosa ne pensate, posterò al più presto il secondo capitolo, magari già domani, come regalo di Natale! ;)
Buona lettura! :D
Perdonami
1.
Era
accaduto tutto talmente in fretta che non avevo avuto il tempo di ragionare,
afferrai sconvolta l’asciugamano che si trovava a pochi centimetri da me e me
lo avvolsi intorno al corpo nudo e tremante dal freddo.
«Vattene!»,
sentii la mia voce urlare, senza che il cervello avesse dato il comando alle
labbra di muoversi.
Vidi il
ragazzo di fronte a me aggrottare le sopracciglia, prima che sul suo viso
comparisse un ghigno perfido e malizioso.
Non si
mosse minimamente, mentre continuava a fissare le mie gambe nude, le spalle e
il mio viso arrossato dall’imbarazzo.
«Malfoy?
Mi hai sentito? Ti ho detto di...», iniziai, ma venni interrotta dalla sua
voce:«Mi dispiace Mezzosangue, ma non capisco perché tanta fretta di mandarmi
via, non possiamo chiacchierare un po’?»
La sua
domanda mi lasciò basita per qualche istante, prima di rendermi conto che stava
(per fortuna) scherzando.
«Certo
Malfoy, cosa vuoi? Prendere il tè con me, magari? Così possiamo spettegolare
come due vecchi amici, va bene?», risposi acida, mentre indietreggiavo fino a
dove avevo lasciato i miei vestiti.
«Per me
non c’è problema, solo non credo che tu indossi gli abiti adatti per una
situazione simile...», disse ghignando, ma il modo in cui fissava il mio
asciugamano era piuttosto serio.
«Beh,
allora che ne dici di uscire da qui un istante, in modo che io possa vestirmi e
poi possiamo andare a prendere il tè?», proposi stringendomi al petto la mia
divisa stropicciata.
«Non ci
penso proprio Granger, mi sto divertendo un mondo, sai non pensavo che l’avrei
mai detto, ma finalmente sono riuscito a metterti in difficoltà e questa
situazione, oltre ad essere piuttosto divertente, non me la perderei per nulla
al mondo»
«Razza
di...», le parole mi si impigliarono in gola, non ce n’era una che fosse
abbastanza dura, abbastanza volgare, abbastanza... per ferire Malfoy.
Presi
un respiro profondo, prima di tentare qualche passo verso i separé del Bagno
dei Prefetti, ma lui anticipò la mia mossa e con un colpo di bacchetta li fece
sparire tutti.
Non
riusci a trattenere un ringhio, prima d'urlare: «Bastardo!»
Lui
ridacchiò piano: «Sai Granger, se tu mi prometti che esaudirai ogni mio ordine
per una settimana, giuro che esco dalla stanza senza opporre resistenza.
Allora?»
Rimasi
sconvolta per qualche istante, prima di incominciare a ridere di gusto: «Esaudire
ogni tuo ordine? Ma sei pazzo? Non lo farei mai, neanche sotto tortura!»,
ammisi, vedendo il suo volto contrarsi in una smorfia.
«A sì?»,
sussurrò, mentre con un colpo di bacchetta faceva sparire i vestiti che tenevo
in mano.
Quando
mi accorsi di star stringendo il nulla, la mia furia aumentò ancora di più e
sollevai le braccia al cielo, mentre incominciavo ad urlargli insulti: «Brutto
Idiota che non sei altro! Ma era proprio necessario?! Allora? Lo era? Spiegami,
lo stai facendo apposta a comportarti da bambino di tre anni o è una cosa che
ti viene spontanea? La guerra è finita Malfoy, potresti anche provare, come
chiunque altro qui dentro, a cambiare e cercare di essere, non dico amichevole, ma
almeno sopportabile! E invece tu non fai altro che attaccar briga, insultare e
ignorare il prossimo! Sto cominciando a stancarmi del tuo comportamento!»
Vidi il
suo sguardo seguire tutti i miei movimenti, prima di fissarsi insistentemente
sul mio braccio dove la scritta “Mezzosangue”, incisami da sua zia Bellatrix
Lestrange, spiccava rispetto alla mia pelle chiara.
I suoi
occhi divennero due fessure, mentre distoglieva lo sguardo e fissava il
pavimento chiaro, vicino alla vasca d’acqua in cui mi stavo per immergere prima
che arrivasse lui e mi interrompesse.
Studiai
sconvolta i suoi muscoli tesi, i suoi pugni serrati e la smorfia di disgusto
che albergava sul suo viso più pallido del solito.
Aspettai
che dicesse qualcosa, che ribattesse, che mi insultasse a sua volta, ma il suo
sguardo non incontrò più il mio, mentre sentivo appena il suo respiro farsi più
pesante e vedevo i suoi occhi chiudersi, come se stesse lottando contro
qualcosa che lo tormentava.
«Malfoy?
Che succede?», sussurrai, spaventata dal suo cambiamento improvviso, facendo un
passo verso di lui.
Lo vidi
tremare appena, prima di fissare finalmente i suoi occhi ghiacciati e
spaventati nei miei: «Non continui ad insultarmi? In fondo me lo merito...»,
sussurrò prima che la bacchetta gli scivolasse di mano e cadesse a terra con un
suono sordo.
Io
scossi la testa e mi avvicinai ancora a lui.
In
quell’istante sembrava così fragile, così piccolo ed indifeso, che non riuscii
ad impedirmi di prendergli il viso tra le mani, per studiare meglio il suo volto.
Era
sempre stato un bel ragazzo, era impossibile non notarlo, ma in quel momento
sembrava un fantasma, uno spirito triste e pentito per ciò che aveva fatto.
I suoi
occhi si abbassarono a terra e io cominciai a pensare ad un modo per farlo
tornare il bastardo che era stato fino a pochi secondi prima, preferivo la sua
bocca avvelenata dagli insulti che imbronciata e silenziosa come una tomba.
«Che
desiderio vuoi che io esaudisca, Malfoy?», gli chiesi senza pensarci, sperando
che si riprendesse in fretta.
Lo vidi
alzare di colpo il capo e fissare il mio viso, attento alle mie espressioni,
pronto a leggere la menzogna in esse: «Perdonami»
Sentii
una stretta al cuore, mentre osservavo il suo viso farsi speranzoso e i suoi
occhi diventare improvvisamente lucidi: «Perdonami, Granger»
«Per
cosa? Per aver fatto sparire i miei vestiti?», chiesi, sinceramente confusa.
Lui
scosse la testa: «Perdonami per non aver impedito che accadesse», sussurrò
sfiorando con le dita la scritta che sfregiava il mio braccio.
Sentii
un dolore bruciante ovunque, ripensando alle torture di sua zia, la sofferenza,
la paura...
Sorrisi
timidamente, prima di dire: «Ti perdono, Malfoy»
Vidi i
suoi occhi riempirsi di lacrime, che ad un certo punto strabordarono,
rigandogli il viso: «Sul serio?»
«Si,
Malfoy. Ti perdono».
Aprì e
chiuse la bocca un paio di volte, prima di mormorare: «Grazie, Granger».
Gli
sorrisi, asciugandogli il volto con le dita, prima di allontanarmi di un passo,
certa che avesse bisogno del suo spazio.
Lo vidi
raccogliere la bacchetta, far comparire di nuovo i separé e i miei vestiti, che
mi caddero ai piedi.
Fece
alcuni passi verso l’uscita del Bagno dei Prefetti, ma poi si bloccò di colpo,
si voltò verso di me e, con uno sguardo meno scontroso del solito, disse: «Sai,
non avrei mai pensato di dirlo, ma hai delle belle gambe. Ci vediamo, Granger»
In pochi secondi era già fuggito e io non potei non sorridere al pensiero che Draco Malfoy fosse dotato di sentimenti come chiunque altro.