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Autore: Michy90    12/07/2007    1 recensioni
Come Sao Feng entrò in possesso delle Carte nautiche, la rotta ai Confini del Mondo? E chi è in realtà Mira, la spregiudicata ladra ed assassina che lui ha assoldato? E cosa c'entra con loro un gioiello chimato "La Stella D'Oriente"? Prima dell'avventura che lo porterà ai Confini del Mondo, tra colpi di spada e tempeste in mezzo ai mari più insidiosi, Sao Feng dovrà confrontarsi anche con una misteriosa leggenda, indissolubilmente legata al suo destino e a quello di Mira...
Storia in via di revisione
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sao Feng
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1 (La Tigre e Drago)

 

~ Capitolo 6 ~ 

 

 

Ci vollero altre due settimane per arrivare al luogo indicato dalla mappa.

Feng e Mira non avevano più avuto occasione di rimanere soli un lasso di tempo sufficientemente lungo per assaporare fino in fondo le conseguenze di ciò che era successo tra loro, ma Mira era convinta che sarebbe bastato un solo sguardo una volta soli per ritrovarsi di nuovo l’uno tra le braccia dell’altra.

Le occhiate che avevano scambiato durante quelle settimane, infatti, avevano parlato da sole: entrambi volevano finire quello che quel bacio aveva solo iniziato: un nuovo, potente sentimento, che sembrava essersi rafforzato durante quel periodo in cui non avevano avuto occasione neanche di sfiorarsi, come a voler preludere a qualcosa di ancora più coinvolgente, come se quando fossero stati di nuovo insieme il loro incontro sarebbe stato indimenticabile, a compensare finalmente la mancanza dell’altro.  

Mira si ritrovò a pensare quanto fosse strana quella situazione. Si era ormai resa conto che quello che la legava a quel pirata andava oltre il fascino che lui sapeva esercitare su di lei. Se inizialmente, infatti, aveva accettato di lavorare per lui solo perché aveva capito quanto fosse diverso da qualunque uomo mai incontrato prima in vita sua, dopo il loro primo bacio, un vero e proprio incontro-scontro, aveva avvertito le sensazioni che lui le aveva donato, il calore che aveva provato a contatto con lui. E le cose tra loro erano cambiate, Mira lo percepiva anche quando si ritrovava per caso accanto a lui e sentiva l’impulso di baciarlo e farsi baciare, quando bramava che le sue mani la sfiorassero anche se solo per un attimo, e sentiva quanto fosse difficile dominare quell’impulso.

Quello che stava crescendo in lei non era solo desiderio fisico, lo sentiva: la sua era brama di provare per la prima volta un sentimento che andasse oltre.

Ed era sicura che presto sarebbe stata accontentata.

                     

                                                       *                                           *

 

La nave toccò la spiaggia della Costa del Diavolo al tramonto e Feng ordinò ai suoi di non muoversi fino al mattino dopo: era tardi per cominciare un’esplorazione, e dato che non conoscevano nulla riguardo l’isola, se non che fosse molto piccola, non sapevano come muoversi. La prudenza, in quel caso, sarebbe stata l’arma migliore.

Appoggiata al parapetto della nave, Mira osservava i marinai ancorare l’ imbarcazione al basso fondale, quando avvertì i passi di Feng dietro di lei.

Il pirata si affiancò alla ragazza, poggiando le mani sulla balaustra, le braccia tese, il viso in un’espressione fiera mentre osservava la spiaggia davanti a lui.

-Siamo arrivati- disse solo Mira, senza voltarsi.

-Infine- rispose Feng pacato.

-Sei certo che le Carte si trovino qui?- chiese lei dopo un attimo di silenzio.

-È la mappa che hai rubato ad esserne certa, non io- rispose il pirata serafico.

-Hai considerato la possibilità che possa essere la mappa sbagliata?- chiese Mira, gli occhi all’orizzonte.

-No- rispose subito Feng -Non ce n’è bisogno. Quella di Mongkut è la sola e unica mappa che possa svelare il nascondiglio delle Carte Nautiche per i Confini del Mondo-

-Come fai a saperlo?- domandò la ragazza tranquilla.

-Mi credi così incauto?- ribatté Feng -Non avrei intrapreso questo viaggio se non avessi avuto almeno qualche informazione in più…E non avrei coinvolto te-

Mira sorrise e finalmente si voltò -Sei sicuro di quello che fai, quindi?-

-Oh, si- rispose Feng incontrando gli occhi di lei -Lo sono-

Le sorrise di rimando, e senza dire una parola si diresse verso la passerella con cui scese a terra. Mira lo seguì. C’erano ancora parecchie cose che avrebbe voluto chiedergli riguardo quella missione. E non solo.

Lo affiancò camminando sulla sabbia dorata della spiaggia, mentre le onde lente del basso fondale lambivano dolcemente i suoi piedi.

-Dove si trovano le Carte?- chiese Mira, scostandosi i capelli dal viso -Sepolte sotto terra o nascoste in qualche forziere arrugginito dal tempo?-

-La pergamena che hai rubato è molto illuminante su questo punto. Le Carte si trovano esattamente al centro dell’isola, in un tempio- rispose il pirata -Per fortuna è molto piccola e non impiegheremo molto a setacciarla-

-Per fortuna- ripeté Mira.

Rimasero entrambi in silenzio, lo sguardo perso, la mente altrettanto.

-Un tempio hai detto- disse la ragazza, voltandosi di nuovo verso di lui senza smettere di camminare -Di quale divinità si tratta?-

-Un dio pagano molto antico, per la precisione Indoeuropeo- rispose Feng, anche lui voltandosi verso un’accigliata Mira.

-Indoeuropeo? Ma…è antichissimo, quindi- disse, incredula -Di quale dio…?-

-Del dio della guerra Maworts- disse Feng -In questa zona era il dio più venerato, dopo…-

-…Dopo la Dea Madre, si…- completò Mira, assorta nei suoi pensieri.

Feng annuì -Esattamente- disse. Mira conosceva la storia dei popoli Indoeuropei e le loro usanze? Quella donna non finiva mai di stupirlo…

-Come conosci queste cose?- le chiese, celando la sua curiosità.

-Potrei farti la stessa domanda- ribatté lei pacata.

-Io ti risponderei- le disse Feng perentorio.

-Allora fallo- lo esortò Mira, guardandolo negli occhi.

-Solo se lo farai tu- si assicurò il pirata, sorridendole obliquo.

-Allora scordatelo- sussurrò Mira maliziosa.

-Perfetto- disse Feng distogliendo lo sguardo da lei e puntandolo sull’isola.

-Perché si chiama Costa del Diavolo?- chiese poi Mira, cambiando improvvisamente tono di voce.

-Mi stupisce che tu non lo sappia- rispose Feng serafico, tornando a guardarla derisorio.

-Ti diverti a provocarmi?- si accigliò Mira con espressione indispettita. Non poteva certo lasciar correre una sfida così palese.

Feng le sorrise. Ma non era il suo solito sorriso di scherno. Nei suoi occhi Mira vedeva una luce, che poteva azzardarsi a chiamare...spirito di competizione?

-Si- le rispose, come se questo potesse bastare.

-Cosa vuol dire “si”?- chiese Mira irritata, ma non riuscendo a trattenere un piccolissimo sorriso per l’insolenza di Feng. Buffo, una volta si sarebbe arrabbiata da morire udendo risposte del genere: la mandavano in bestia, specie se a pronunciarle era quel pirata dal carattere insopportabile. Ma ora…

-Quello che ho detto: mi diverto a provocarti- si spiegò Feng compiaciuto -Non sai quanto sia piacevole- sorrise. Sembrava quasi divertito dal fastidio di Mira.

-Come mai, posso chiederlo?- fece lei con crescente disappunto.

-Perché mi rispondi, replichi- le disse Feng, ancora sorridendo -Mi sfidi a tua volta, e questo è stimolante in una donna, soprattutto in una donna che ha a che fare con me- aggiunse, sorridendole malizioso.

Mira rimase in silenzio, guardandolo con un sorriso a mezza bocca, abbandonando l’aria seccata alla vista di lui così compiaciuto -Lieta di essere così…stimolante per te- gli rispose, calcando la parola -Ma non mi sembra che questa questione risponda alla domanda che ti ho fatto- gli fece notare Mira puntigliosa.

-Quando è ragione è ragione- concesse Feng -Cosa sai delle culture greca e latina?-

-Discendono dalla civiltà Indoeuropea…- cominciò Mira piano, dimenticando per un attimo l’avversione di poco prima -Da cui ripresero, tra le altre cose, la lingua, la religione e la gerarchia celeste-

-Esattamente- annuì il pirata -Tra i tanti dei che ricalcarono dagli Indoeuropei ci fu anche Maworts, che venne erroneamente identificato con il Dio della morte, il traghettatore dell’oltretomba, residente negli Inferi…quello che la religione degli occidentali di oggi, il cristianesimo, chiama Diavolo. Ecco spiegato il motivo di questo nome-

-Capisco…- disse lentamente Mira -E…conti di partire al più presto per i Confini del Mondo?-

-Appena quelle Carte saranno nostre- rispose Feng -E appena torneremo a Singapore per decifrarle e fare rifornimento di tutto il necessario-

-Credevo sapessi leggerle- disse Mira perplessa, ma celando il suo dubbio dietro un tono sarcastico, come quello che il pirata aveva usato poco prima con lei.

Feng ridacchiò, evidentemente accortosi del bislacco tentativo di Mira di celare ancora una volta la sua curiosità.  

-Infatti- rispose dunque -Ma dimentichi quanto queste Carte siano antiche, c’è la possibilità che siano scritte in qualche lingua morta a noi ignota, come la mappa di Mongkut-

-Perché questo non mi sorprende?- chiese Mira sorridendo sarcastica e guardando verso l’isola.

-Perché hai imparato che niente deve più coglierti alla sprovvista, specie quando viaggi per mare con dei pirati- le rispose Feng pacato -E specie dopo aver ammesso quanto questo ti piaccia- aggiunse, ricordando quando la ragazza aveva pronunciato quelle parole.

Anche Mira l’aveva rammentato, perché sorrise fugacemente al pensiero.  

-Se qui c’è un tempio, per giunta di un Dio non del tutto scomparso, quest’isola sarà abitata- dichiarò la ragazza, cambiando discorso.

-Domattina manderò degli esploratori in avanscoperta, e vedremo se i tuoi sospetti saranno confermati- le rispose Feng, voltandosi verso di lei -Ma non credo sia abitata- aggiunse -Non è abbastanza grande da permettere qualche forma di sopravvivenza abbastanza…civile-

-Com’è possibile che siamo i primi ad arrivare alle Carte?- gli chiese Mira, ragionevole -Sono parecchie persone a cercarla, non ti sei chiesto se qualcuno possa essere arrivato prima?-

-Continui a sottovalutarmi, Mira. Credi che non abbia pensato anche a contrastare gli eventuali usurpatori delle Carte?- disse Feng sarcastico.

-Oh, certo…- rispose lei con studiata lentezza -Immagino che nessuno si sarà messo contro il temibile Sao Feng, il terrore dei Mari D’Oriente e uno dei Nove Lord della Fratellanza…-

Feng si voltò verso di lei, stupito e, per qualche motivo, piacevolmente colpito.

Era venuta a sapere anche quel particolare della sua vita, il fatto di essere uno dei Pirati Nobili: Feng si sorprese del fatto che, nell’arco di soli tre giorni tra il loro primo incontro e il secondo, Mira era riuscita a venire a conoscenza di un’informazione che, normalmente, avrebbe richiesto molti più giorni per essere ottenuta.

-Sai anche questo, vedo…- le disse -Non è facile ottenere certe informazioni in così poco tempo-

-Ho i miei metodi per sapere ciò che mi occorre- sorrise Mira.

-Non ne dubito- rispose lui. Avrebbe voluto cedere alla tentazione di chiederle da chi l’ avesse saputo, ma il suo orgoglio lo trattenne. Dopotutto lo avrebbe scoperto da sé, senza alcun significativo spreco di energie e, soprattutto, tempo. Ma gli faceva piacere sapere che anche Mira si fosse attivata per sapere quanto più possibile su di lui. Forse questo lo faceva sentire meno…in colpa…in quanto lui aveva fatto lo stesso riguardo lei prima di partire per la Costa del Diavolo, mandando quel suo uomo di fiducia al bordello di Singapore.

E questo dimostrava ancora una volta che erano pari, che i loro ragionamenti procedevano di pari passo, così come le loro azioni…le loro personalità.

Un sorriso gli salì spontaneo alle labbra. Tutto quello che aveva immaginato si stava traducendo in fatti. Bastava solo vedere quanto presto questi “fatti” si sarebbero a loro volta tradotti in eventi significativi.

-A Singapore tutti conoscono la tua fama- gli disse Mira -Dopotutto, la città è tua-

-E le notizie girano, lo so- le rispose -E non solo su di me- aggiunse tranquillo, e sebbene sapesse che stava rischiando di scatenare una tempesta, questo non lo fermò, anzi.

-Che intendi dire?- chiese infatti Mira, soppesando le parole. Già aveva potuto intuire, dal tono del pirata, che quelle parole erano riferite a lei.

-Beh, ho saputo di te, della tua fama di ladra, sicaria e prostituta proprio nei bassifondi di Singapore…Sei molto popolare lì, e so che hai compiuto dei lavori per alcuni miei…collaboratori, che sono rimasti molto soddisfatti dei tuoi servizi. Ed è stato…conveniente…chiedere la tua collaborazione in questa missione-

-Tu…tu sapevi che avrei insistito per venire fin qui?- chiese Mira stupita e scioccata, intuendo vagamente ciò che Feng aveva solo sottointeso.

Aveva capito bene…? Le aveva chiesto di uccidere Mongkut e rubare la mappa solo per invogliarla a partire per quella missione? A cosa mirava se non alla sua collaborazione che, tra l’altro, le aveva chiesto solo per due lavori?

-No- rispose il pirata pacato.

-Perché mi hai voluta qui allora?- chiese Mira dura, avvicinandosi a lui -Perché hai accettato che venissi?-

-Per tantissime motivazioni. E dovresti averlo capito anche tu- le rispose.

-Temo proprio di no- inveì Mira.

-Posso darti una mano a capirlo, allora- sogghignò Feng. La prese per la vita e con una dolcezza che non si addiceva all’espressione comparsa sul suo viso, la baciò, passando l’altra mano ad accarezzarle piano i capelli mossi, giocando con i suoi boccoli.

Mira sentì tutto il desiderio represso di quelle due settimane voler uscire fuori prepotente, ma avrebbe voluto trattenersi: non poteva certo fargli percepire così palesemente tutto quello che provava, specie dopo che lui aveva dimostrato di averla abbindolata in quel modo subdolo. Ma la dolcezza di quella stretta la fecero desistere a poco a poco, e rispose al bacio. In fondo era quello che entrambi desideravano, anche se nessuno dei due aveva rinunciato al proprio orgoglio per ammetterlo.

-Hai scoperchiato il Vaso di Pandora..- sussurrò Mira irritata, ma più con sé stessa e con la sua debolezza, che con lui -Mi hai usata per arrivare a quelle Carte che senza il mio aiuto non avresti potuto ottenere. O meglio- si corresse -Avresti potuto eccome, essendo tanto autorevole e influente, ma non hai voluto sporcarti le mani per non correre alcun rischio, cosa che comunque non sarebbe successa…o no?-

Feng le sorrise -Maledettamente orgogliosa, come sempre…- sussurrò, accarezzandole i fianchi provocandole dei piacevoli brividi lungo la schiena.

Mira si maledisse. L’aveva ingannata e colpita nell’orgoglio, aveva stillato in lei una curiosità per quella missione che non avrebbe soddisfatto tanto presto.

-O sei tu molto furbo, o io molto stupida per starti a sentire…-

-Non sei stupida, quindi propenderei per la prima-

Mira non poté trattenere un piccolo sorriso, stupendosi di come quel pirata avesse il potere di calmarla anche quando era così arrabbiata.

-Sorridi sempre così, sei bellissima- mormorò Feng prima di baciarla con più dolcezza.

Ma nessuno dei due si accorse che dietro di loro, tra i bassi arbusti, delle ombre li osservavano attentamente.

 

                                                         *                                        *

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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