Heaven And Earth
Capitolo 10: La Ragione
Si era sempre chiesto per
quale motivo, in fondo, lui dovesse abbandonare le tracce della leggenda.
Voleva incontrare i due
creatori, li voleva fermare ed uccidere.
A dire la verità, forse non
era del tutto vero.
Kyogre e Groudon erano due
ossi duri, due titani. Mettendosi contro di loro rischiava la vita, proprio
quella vita che aveva tanto disprezzato prima di scappare dalla sua città.
Aveva preso in mano la sua
prima PokéBall ed era corso via, cercando di fuggire da un mondo pieno di
menzogne.
Viveva sotto l’ombra di suo
padre, e qualsiasi cosa facesse sembrava contemporaneamente troppo e troppo
poco.
Semplicemente lui non era
affatto indispensabile: aveva solo il sangue dell’uomo più rispettato del paese.
Tutto intorno a lui era una finzione: gli amici, la scuola, la sua stessa
famiglia.
«Mamma! Tu vuoi bene a papà?»
era stata una semplice domanda.
«Certo che no, figlio mio…»
era stata la risposta, mentre la sua genitrice allattava il suo secondogenito.
«Mi fai schifo» era stata
l’affermazione del suo migliore amico, in uno spicchio di sincerità «e mi hai
sempre fatto schifo!»
Forse non aveva mai avuto
qualcuno che lo avesse amato davvero, che avesse desiderato la sua presenza e la
sua vita.
Tanto valeva morire, a quel
punto. Non aveva niente da perdere!
Anzi, forse qualcosa che
avrebbe perso lo aveva acquistato…
«Yuuki-kun!»
Hinoko si alzò i piedi,
maturando un’espressione dura, ma per nulla preoccupata.
Sì, era decisamente nei guai,
poiché stava parlando con la sua coscienza, probabilmente.
Aveva udito di una strana
leggenda sul monte Pira, che raccontava di come le anime umane dotate di grande
potenza potessero essere messe in ginocchio grazie alla loro coscienza che,
presa forma umana, metteva a nudo colpe, rimorsi doveri.
E lei aveva un grande potere
—solo un paio di sfere dei creatori in corpo, nulla di che!—
Nessuno doveva salire in cima
al Monte Pira, era severamente vietato!
Ma lei doveva farlo per più
ed ovvie ragioni.
C’era un solo modo per
proseguire: ammettere le proprie colpe, scagionarsi, liberarsi da tutti i
sentimenti e camminare avanti senza voltarsi indietro a salvare nessuno.
Ora Yuuki era l’ultima
persona a cui doveva pensare; arrivata in cima sarebbe stata la sua priorità, ma
in quel momento non poteva assolutamente!
-Ebbene sì!- iniziò a
gridare. -Lo amo, probabilmente dalla prima volta che l’ho visto! Ed è una cosa
sbagliata poiché è un mio nemico! Sì, lo è!-
La falsa se stessa era ancora
davanti a lei, con un ghigno imperterrito che le disegnava il volto.
-Io morirò, portando a
compimento la leggenda! Anzi, probabilmente non morirò affatto! E avrò tutte le
sfere nel mio corpo!- era arrabbiata, più che mai. -Sì! Finirà così, anzi! Io la
farò finire così questa storia, ma devo salire fino alla cima, lo sai?-
Che strano, non sembrava
funzionare…
-A costo di prendere in giro
chiunque, di ingannare, di rubare o uccidere…- strinse i pugni. -Io vivrò!-
«A costo di prendere in giro
chiunque, di ingannare, di rubare o uccidere…» avvolto nella fitta nebbia Yuuki
udì quelle parole. Era Hinoko a parlare! Bhe, era ancora salva ma… dove? Cosa
stava facendo?
Si voltò freneticamente prima
a destra e poi a sinistra, ma c’era solo la nebbia intorno a lui…
«Io lo sto usando, quel
ragazzo! E’ vero!» si bloccò, sconvolto.
Ehi! Ehi! Non stava parlando
di lui, vero?
Nella nebbia distinse il suo
volto, serio come non l’aveva mai visto.
Sembrava un’altra persona…
«Mio padre mi salverà» per un
attimo ghignò di soddisfazione «Poiché desidera il potere che solo io ho! Poiché
lui è l’uomo più potente della terra!»
A quel punto tutto davanti a
lui sembrava un inferno.
Quello era un sogno! Sì,
doveva essere tutto un stupido sogno! Aveva sbattuto la testa tanto forte da
farlo vaneggiare!
Hinoko non era così! E il
professor Chishio neppure!
«Non appena non mi servirà
più, io ucciderò Yuuki. Poi la leggenda vorrà che sia io a morire.»
Non voleva ascoltare; non
poteva ascoltare!
Avrebbe preferito credere a
quell’evento come ad uno strano sogno.
Ma dentro di se non ne era
per nulla convinto.
Abbracciò il suo stesso
corpo, stringendosi lo stomaco. Se quelle parole fossero state vere avrebbe
voluto vomitare l’anima, poiché il suo cuore apparteneva ad una persona indegna.
No… non poteva essere così… il Monte Pira era solo un luogo maledetto.
Sì, solo questo…
Hinoko rimase in silenzio
assumendo un’aria tetra. La sua coscienza era immobile, sempre sol solito
ghigno; non sembrava più neanche umana.
Incuriosita si avvicinò, la
scrutò affondo e la superò.
Dopo aver fatto tre o quattro
passi nella sua direzione si bloccò guardando indietro.
La figura si era voltata
verso di lei, la guardava nello stesso identico modo, ma gli occhi erano
diventati improvvisamente vitrei e spaventosi; come quelli di una bambola di
porcellana.
Maledizione! Aveva sempre
odiato le bambole di porcellana, forse perché ne aveva avute così tante nella
sua infanzia da farle rivoltare lo stomaco.
Guardare la sua coscienza in
quel modo le ricordò improvvisamente le notti insonni passate a contemplare le
sue bambole al chiaro di luna.
Avevano quello sguardo così
maledettamente odioso…
Ringhiò di rabbia e proseguì
per la sua strada.
Ora doveva essere vuota.
Doveva tornare ad essere la persona che era stata prima di incontrare Yuuki.
…non ci riusciva più…
Yuuki rimase immobile qualche
secondo a fissare il pavimento.
Aveva trovato una persona che
lo amava, una persona che non lo avrebbe mai tradito.
Aveva trovato una persona da
amare.
E adesso?, si chiedeva.
Aveva paura che quello non
fosse stato un sogno ma la verità.
Lei che non lo amava, lui che
non era definitivamente amato da nessuno.
Si sentì cadere il mondo
addosso, sentì il tonfo sordo del suo cuore che andava in frantumi.
Ora sì che sarebbe morto…
«Yuuki-kun?» e poi ancora
quella voce in testa. «Mi senti Yuuki-kun?» non volle credere che quella voce
piena di tristezza fosse stata la sua, poiché avrebbe voluto dire che le cose
dette prima lei le pensava veramente.
Ciò era impensabile.
«Ricordati che la cosa più
importante per me sei tu. E detto questo, non provare a morire, intesi?»
-…- doveva forse crederle?
-Non morirò se è questo che vuoi…-
Uhm… però era stato semplice
superare quella coscienza vero?
Storse il naso —maledizione!
Troppo semplice!
Si bloccò, rendendosi conto
di un fatto piuttosto inquietante: stava camminando in tondo!
Si voltò di scatto e vi trovò
la sua immagine sogghignare con gli occhi spenti.
Oh cavolo…
-Cos’altro vuoi da me?- urlò.
-La ragione che ti spinge ad
andare avanti… qual’è?-
Ah, giusto, la ragione.
Quella che aveva perso di
vista sin dal primo momento del suo viaggio, che aveva dimenticato.
-Non essere sola,- rispose,
ferma e placata. -…mai più.-
L’aveva dimenticato dal primo
giorno, perché fondamentalmente non era più sola, ed era amata.
Forse non come e da chi
avrebbe desiderato, ma comunque amata.
Poi ebbe un senso di
vertigini e sentì la terra caderle sotto ai piedi.
Davanti agl’occhi vi fu solo
il vuoto.
Aprì gli occhi in tempo per
trovarsi davanti agl’occhi una sfera verde.
Per i primi secondi non
riuscì a capire cosa fosse, poi saltò in piedi stordita e sorpresa.
No! Rayquaza era forse…?
-Ben svegliata- si voltò e
notò un’anziana signora salutarla sorridendo.
Era tutto molto strano… quel
luogo era avvolto da una fitta nebbia, ma lei era seduta su un divanetto rosso
che aveva di lato un tavolino da tea. Non aveva nulla di normale…
-Chi sei?- chiese. Non poteva
fare altrimenti, no?
Ancora non si rendeva conto
della situazione, non appieno. Forse era dovuto al fatto che era svenuta. La
vecchietta la guardò sorridente.
-Ti stavamo aspettando con
ansia, Hinoko…-
Ti senti solo?
-Mi sento solo…- Yuuki
sospirò. Non avrebbe mai pensato ad una situazione del genere come possibile.
Ti va di dirmi la ragione per cui sei qui?
-Perché sono un idiota- fu la
risposta immediata alla voce nella sua mente. Non poteva credere di essere
intrappolato, né di aver vissuto per tre anni credendo che una ragazza potesse
amarlo.
Ti va di dirmi la vera ragione?
Okey, quella era una domanda
difficile. Per un momento si chiese come mai nella sua testa aleggiasse una voce
che, evidentemente, non era la sua. Non trovò spiegazioni.
Era chiuso in una sfera di
nebbia, tanto valeva assecondarla!
Chiuse gli occhi ripensando a
ciò che aveva passato.
-Sono qui per morire.-
Allora perché combatti per rimanere in vita?
-Perché l’amo.- continuò a
vedere il suo viso. -L’amo e devo proteggerla-
Disteso su un letto dalle
lenzuola bianche come la neve Yuuki dormiva beato. Per un momento Hinoko ebbe il
terrore che fosse morto, rabbrividì.
-Sta dormendo- rise la donna
dietro di lei. -Ma resterà così per sempre, perché ha peccato.-
-Non ne posso più di sentir
dire una cosa del genere- sospirò, nervosa. -Se lui non fosse con me, io non
avrei il coraggio di morire!-
-Davvero?- la voce della
vecchia si fece seria. -Non è forse il contrario?-
L’anziana signora osservò
incuriosita Hinoko avvicinarsi al corpo di Yuuki. Cosa stava facendo?
Probabilmente voleva risvegliarlo ad ogni costo.
-Prima ho mentito- una strana
luce verde apparve dalle sue mani. -La ragione per cui sto ancora intraprendendo
questo viaggio…- fu troppo tardi per accorgersi che la ragazza aveva rubato di
nascosto la sfera verde dal santuario.
La vecchia strabuzzò gli
occhi, accingendosi a fermare la ragazza, ormai determinata, ma quando arrivò
davanti a loro la Sfera, Anima di Rayquaza, era già entrata dentro il ragazzo.
-…è lui, Yuuki!- Hinoko
sorrise sollevata vedendo dei segni rossi comparire sulla pelle del ragazzo così
amato.
Adesso aveva cambiato il suo
destino e sarebbe rimasta legata a lui.
Adesso Rayquaza si sarebbe
risvegliato!
Rayquaza osservò sorpreso il
suo destino cambiare. Dalle nuvole poté accorgersi di quanto dolore stava per
crearsi inutilmente.
Adesso sarebbe stato tutto
diverso, e la leggenda non sarebbe più stata possibile.
Si sentì risucchiare da uno
strano vortice.
Stava rinascendo di nuovo per
impedire al mondo di sprofondare nell’oblio.
Si chiese se non fosse troppo
tardi per salvarlo, si chiese se essere posseduto da quell’umano non sarebbe
stato sbagliato.
E come poteva trovare una
risposta?
Quando avrebbe di nuovo
aperto gli occhi nel mondo reale sarebbe stato succube del potere umano. Di
nuovo per l’eternità.
Fine Capitolo 10
E Yukki si è salvato! XD Visto
Mana_chan? °ç° non sono così cattiva... Yuuki adesso fa automaticamente
parte della leggenda, adesso lui è un eroe. Rayquaza sapeva che qualcosa sarebbe
cambiato ma non si immaginava XDD...
Spero di aggiungere presto altri chap... questi erano vecchi =* uf!!
Byes =*