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Autore: crikke90    16/07/2007    2 recensioni
Yuuki Odamaki è il protagonista di questa storia forse un po' surreale, carica di avventure. A caccia dei Creatori del Mondo dovrà battersi non solo con nemici molto forti, ma contro il suo stesso destino. Riuscirà a crescere e essere proprietario della sua vita? E la giovane Hinoko Nomizu che viaggia accanto a lui?
Una storia diversa dalle altre che ho scritto finora, ma comunque mia (il mio stile è unico e inimitabile yeee XD). Sto cercando di maturare insieme ai protagonisti, spero che il mio lavoro sia di vostro gradimento!
Altro non posso dire, spiacente, spero che gradirete e che commentiate, magari anche solo con un commentino, con una recensione spoglia, scarsa, ma comunque con una vostra opinione... non è indispensabile, ovvio! XD
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Videogioco
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Heaven And Earth
Capitolo 10: La Ragione

Si era sempre chiesto per quale motivo, in fondo, lui dovesse abbandonare le tracce della leggenda.
Voleva incontrare i due creatori, li voleva fermare ed uccidere.
A dire la verità, forse non era del tutto vero.
Kyogre e Groudon erano due ossi duri, due titani. Mettendosi contro di loro rischiava la vita, proprio quella vita che aveva tanto disprezzato prima di scappare dalla sua città.
Aveva preso in mano la sua prima PokéBall ed era corso via, cercando di fuggire da un mondo pieno di menzogne.
Viveva sotto l’ombra di suo padre, e qualsiasi cosa facesse sembrava contemporaneamente troppo e troppo poco.
Semplicemente lui non era affatto indispensabile: aveva solo il sangue dell’uomo più rispettato del paese. Tutto intorno a lui era una finzione: gli amici, la scuola, la sua stessa famiglia.
«Mamma! Tu vuoi bene a papà?» era stata una semplice domanda.
«Certo che no, figlio mio…» era stata la risposta, mentre la sua genitrice allattava il suo secondogenito.
«Mi fai schifo» era stata l’affermazione del suo migliore amico, in uno spicchio di sincerità «e mi hai sempre fatto schifo!»
Forse non aveva mai avuto qualcuno che lo avesse amato davvero, che avesse desiderato la sua presenza e la sua vita.
Tanto valeva morire, a quel punto. Non aveva niente da perdere!
Anzi, forse qualcosa che avrebbe perso lo aveva acquistato…
«Yuuki-kun!»

Hinoko si alzò i piedi, maturando un’espressione dura, ma per nulla preoccupata.
Sì, era decisamente nei guai, poiché stava parlando con la sua coscienza, probabilmente.
Aveva udito di una strana leggenda sul monte Pira, che raccontava di come le anime umane dotate di grande potenza potessero essere messe in ginocchio grazie alla loro coscienza che, presa forma umana, metteva a nudo colpe, rimorsi doveri.
E lei aveva un grande potere —solo un paio di sfere dei creatori in corpo, nulla di che!—
Nessuno doveva salire in cima al Monte Pira, era severamente vietato!
Ma lei doveva farlo per più ed ovvie ragioni.
C’era un solo modo per proseguire: ammettere le proprie colpe, scagionarsi, liberarsi da tutti i sentimenti e camminare avanti senza voltarsi indietro a salvare nessuno.
Ora Yuuki era l’ultima persona a cui doveva pensare; arrivata in cima sarebbe stata la sua priorità, ma in quel momento non poteva assolutamente!
-Ebbene sì!- iniziò a gridare. -Lo amo, probabilmente dalla prima volta che l’ho visto! Ed è una cosa sbagliata poiché è un mio nemico! Sì, lo è!-
La falsa se stessa era ancora davanti a lei, con un ghigno imperterrito che le disegnava il volto.
-Io morirò, portando a compimento la leggenda! Anzi, probabilmente non morirò affatto! E avrò tutte le sfere nel mio corpo!- era arrabbiata, più che mai. -Sì! Finirà così, anzi! Io la farò finire così questa storia, ma devo salire fino alla cima, lo sai?-
Che strano, non sembrava funzionare…
-A costo di prendere in giro chiunque, di ingannare, di rubare o uccidere…- strinse i pugni. -Io vivrò!-

«A costo di prendere in giro chiunque, di ingannare, di rubare o uccidere…» avvolto nella fitta nebbia Yuuki udì quelle parole. Era Hinoko a parlare! Bhe, era ancora salva ma… dove? Cosa stava facendo?
Si voltò freneticamente prima a destra e poi a sinistra, ma c’era solo la nebbia intorno a lui…
«Io lo sto usando, quel ragazzo! E’ vero!» si bloccò, sconvolto.
Ehi! Ehi! Non stava parlando di lui, vero?
Nella nebbia distinse il suo volto, serio come non l’aveva mai visto.
Sembrava un’altra persona…
«Mio padre mi salverà» per un attimo ghignò di soddisfazione «Poiché desidera il potere che solo io ho! Poiché lui è l’uomo più potente della terra!»
A quel punto tutto davanti a lui sembrava un inferno.
Quello era un sogno! Sì, doveva essere tutto un stupido sogno! Aveva sbattuto la testa tanto forte da farlo vaneggiare!
Hinoko non era così! E il professor Chishio neppure!
«Non appena non mi servirà più, io ucciderò Yuuki. Poi la leggenda vorrà che sia io a morire.»
Non voleva ascoltare; non poteva ascoltare!
Avrebbe preferito credere a quell’evento come ad uno strano sogno.
Ma dentro di se non ne era per nulla convinto.
Abbracciò il suo stesso corpo, stringendosi lo stomaco. Se quelle parole fossero state vere avrebbe voluto vomitare l’anima, poiché il suo cuore apparteneva ad una persona indegna. No… non poteva essere così… il Monte Pira era solo un luogo maledetto.
Sì, solo questo…

Hinoko rimase in silenzio assumendo un’aria tetra. La sua coscienza era immobile, sempre sol solito ghigno; non sembrava più neanche umana.
Incuriosita si avvicinò, la scrutò affondo e la superò.
Dopo aver fatto tre o quattro passi nella sua direzione si bloccò guardando indietro.
La figura si era voltata verso di lei, la guardava nello stesso identico modo, ma gli occhi erano diventati improvvisamente vitrei e spaventosi; come quelli di una bambola di porcellana.
Maledizione! Aveva sempre odiato le bambole di porcellana, forse perché ne aveva avute così tante nella sua infanzia da farle rivoltare lo stomaco.
Guardare la sua coscienza in quel modo le ricordò improvvisamente le notti insonni passate a contemplare le sue bambole al chiaro di luna.
Avevano quello sguardo così maledettamente odioso…
Ringhiò di rabbia e proseguì per la sua strada.
Ora doveva essere vuota. Doveva tornare ad essere la persona che era stata prima di incontrare Yuuki.
…non ci riusciva più…

Yuuki rimase immobile qualche secondo a fissare il pavimento.
Aveva trovato una persona che lo amava, una persona che non lo avrebbe mai tradito.
Aveva trovato una persona da amare.
E adesso?, si chiedeva.
Aveva paura che quello non fosse stato un sogno ma la verità.
Lei che non lo amava, lui che non era definitivamente amato da nessuno.
Si sentì cadere il mondo addosso, sentì il tonfo sordo del suo cuore che andava in frantumi.
Ora sì che sarebbe morto…
«Yuuki-kun?» e poi ancora quella voce in testa. «Mi senti Yuuki-kun?» non volle credere che quella voce piena di tristezza fosse stata la sua, poiché avrebbe voluto dire che le cose dette prima lei le pensava veramente.
Ciò era impensabile.
«Ricordati che la cosa più importante per me sei tu. E detto questo, non provare a morire, intesi?»
-…- doveva forse crederle? -Non morirò se è questo che vuoi…-

Uhm… però era stato semplice superare quella coscienza vero?
Storse il naso —maledizione! Troppo semplice!
Si bloccò, rendendosi conto di un fatto piuttosto inquietante: stava camminando in tondo!
Si voltò di scatto e vi trovò la sua immagine sogghignare con gli occhi spenti.
Oh cavolo…
-Cos’altro vuoi da me?- urlò.
-La ragione che ti spinge ad andare avanti… qual’è?-
Ah, giusto, la ragione.
Quella che aveva perso di vista sin dal primo momento del suo viaggio, che aveva dimenticato.
-Non essere sola,- rispose, ferma e placata. -…mai più.-
L’aveva dimenticato dal primo giorno, perché fondamentalmente non era più sola, ed era amata.
Forse non come e da chi avrebbe desiderato, ma comunque amata.
Poi ebbe un senso di vertigini e sentì la terra caderle sotto ai piedi.
Davanti agl’occhi vi fu solo il vuoto.

Aprì gli occhi in tempo per trovarsi davanti agl’occhi una sfera verde.
Per i primi secondi non riuscì a capire cosa fosse, poi saltò in piedi stordita e sorpresa.
No! Rayquaza era forse…?
-Ben svegliata- si voltò e notò un’anziana signora salutarla sorridendo.
Era tutto molto strano… quel luogo era avvolto da una fitta nebbia, ma lei era seduta su un divanetto rosso che aveva di lato un tavolino da tea. Non aveva nulla di normale…
-Chi sei?- chiese. Non poteva fare altrimenti, no?
Ancora non si rendeva conto della situazione, non appieno. Forse era dovuto al fatto che era svenuta. La vecchietta la guardò sorridente.
-Ti stavamo aspettando con ansia, Hinoko…-

Ti senti solo?
-Mi sento solo…- Yuuki sospirò. Non avrebbe mai pensato ad una situazione del genere come possibile.
Ti va di dirmi la ragione per cui sei qui?
-Perché sono un idiota- fu la risposta immediata alla voce nella sua mente. Non poteva credere di essere intrappolato, né di aver vissuto per tre anni credendo che una ragazza potesse amarlo.
Ti va di dirmi la vera ragione?
Okey, quella era una domanda difficile. Per un momento si chiese come mai nella sua testa aleggiasse una voce che, evidentemente, non era la sua. Non trovò spiegazioni.
Era chiuso in una sfera di nebbia, tanto valeva assecondarla!
Chiuse gli occhi ripensando a ciò che aveva passato.
-Sono qui per morire.-
Allora perché combatti per rimanere in vita?
-Perché l’amo.- continuò a vedere il suo viso. -L’amo e devo proteggerla-

Disteso su un letto dalle lenzuola bianche come la neve Yuuki dormiva beato. Per un momento Hinoko ebbe il terrore che fosse morto, rabbrividì.
-Sta dormendo- rise la donna dietro di lei. -Ma resterà così per sempre, perché ha peccato.-
-Non ne posso più di sentir dire una cosa del genere- sospirò, nervosa. -Se lui non fosse con me, io non avrei il coraggio di morire!-
-Davvero?- la voce della vecchia si fece seria. -Non è forse il contrario?-
L’anziana signora osservò incuriosita Hinoko avvicinarsi al corpo di Yuuki. Cosa stava facendo? Probabilmente voleva risvegliarlo ad ogni costo.
-Prima ho mentito- una strana luce verde apparve dalle sue mani. -La ragione per cui sto ancora intraprendendo questo viaggio…- fu troppo tardi per accorgersi che la ragazza aveva rubato di nascosto la sfera verde dal santuario.
La vecchia strabuzzò gli occhi, accingendosi a fermare la ragazza, ormai determinata, ma quando arrivò davanti a loro la Sfera, Anima di Rayquaza, era già entrata dentro il ragazzo.
-…è lui, Yuuki!- Hinoko sorrise sollevata vedendo dei segni rossi comparire sulla pelle del ragazzo così amato.
Adesso aveva cambiato il suo destino e sarebbe rimasta legata a lui.
Adesso Rayquaza si sarebbe risvegliato!

Rayquaza osservò sorpreso il suo destino cambiare. Dalle nuvole poté accorgersi di quanto dolore stava per crearsi inutilmente.
Adesso sarebbe stato tutto diverso, e la leggenda non sarebbe più stata possibile.
Si sentì risucchiare da uno strano vortice.
Stava rinascendo di nuovo per impedire al mondo di sprofondare nell’oblio.
Si chiese se non fosse troppo tardi per salvarlo, si chiese se essere posseduto da quell’umano non sarebbe stato sbagliato.
E come poteva trovare una risposta?
Quando avrebbe di nuovo aperto gli occhi nel mondo reale sarebbe stato succube del potere umano. Di nuovo per l’eternità.
Fine Capitolo 10

E Yukki si è salvato! XD Visto Mana_chan? °ç° non sono così cattiva... Yuuki adesso fa automaticamente parte della leggenda, adesso lui è un eroe. Rayquaza sapeva che qualcosa sarebbe cambiato ma non si immaginava XDD...
Spero di aggiungere presto altri chap... questi erano vecchi =* uf!!
Byes =*

   
 
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