Mi
scuso nuovamente per non aver continuato questa fic per oltre un anno,
se non di più. L'elettronica a volte fa dei brutti scherzi e
appena ho rivisto le bozze della Fic mi sono messa di impegno per
continuarla. Enjoy!
. Deep Red Passion .
Parte
2
P.O.V.
Mitsui
Abbiamo
vinto la partita, è stata dura, credevo fino alla fine di
non farcela senza il
coach Anzai e invece tutto è andato per il meglio e diamine
ci siamo
qualificati per le Nazionali, ancora non ci credo.
Appena
finita la partita ci siamo fiondati in ospedale per dare la bella
notizia al
coach, vedere la sua espressione soddisfatta e felice ci riempie
l'animo di
orgoglio e ci infonde un sacco di forza, come se non l'avessimo mai
persa
durante l'incontro.
Mi
dispiace per il Ryonan, soprattutto mi dispiace per Sendoh, era
distratto come
lo era il resto della squadra con Koshino ricoverato qui e poi anche
per la
sorella che secondo me finge e basta e non sta poi così male
quella pazza e si
vedeva che aveva la testa da un'altra parte ma al tempo stesso il mio
lato
egoista ha preso controllo di me, insomma il mio sogno come quello di
Akagi e
Kogure si è quasi realizzato, ormai siamo dentro, Sendoh e
gli altri possono
provarci l'hanno prossimo, il campionato nazionale è nostro
quest'anno, gliela
faremo vedere anche al Kainan, si signore.
Mi
allontano dalla stanza di Anzai assieme ad Hanamichi, non ci credo che
questa
palla da biliardo rossa ha ancora energie da vendere dato quanto sta
ciarlando,
ovviamente non perde occasione per gongolarsi, prendendosi il merito
della
vittoria, io lo lascio parlare, sono fin troppo stanco anche per dirgli
qualcosa
e che che se ne dica quello d sopportare il rosso è un
lavoro a tempo pieno.
Una
bibita fresca è quello che ci vuole e Hanamichi sembra
essersi calmato
finalmente ed è della mia stessa idea, adesso parliamo
tranquillamente del più
e del meno, o meglio diciamo che lui mi sta parlando della sorella di
Alagi...
io ancora non capisco che ci trovi in quella li, non è
nemmeno così carina è
un'idiota patentata e nemmeno il rosso è da meno dato che
sembra l'unico essere
sulla terra che non ha ancora capito che sbava dietro a Rukawa.
«
Mitchy... ma mi stai ascoltando? » mi chiede lui ad un certo
punto, io mi sono
estraniato un attimo a guardare il giardino alla finestra ed
è la migliore
decisione che abbia mai preso, fidatevi.
«
MITCHY! » mi da una manata che mi fa ridestare e gli lancio
un'occhiataccia: «
Ma cosa urli stupida scimmia rossa! » sbotto senza nemmeno
rendermene conto.
«
Sono dieci minuti buoni che ti chiamo, imbecille, si può
sapere che ti è preso?
Ma hai dormito stanotte? Mi sembri più rincoglionito del
solito. » Sakuragi e
la carineria, capitolo 1.
«
Seh rincoglionita è tua sorella, io sto benissimo, mi sto
solamente rilassando
un po', non posso? » sono stizzito, a sentire parlare di
quella Babbuina
farebbe girare le ventole a chiunque.
«
No, se io ti sto parlando di Harukina bella, è un insulto
nei suoi confronti,
non lo sai? » già mi sto stancando, con estrema
nonchalance mi muovo lungo il
corridoio sperando di poter seminare quella scimmia rossa che continua
ad
insultarmi e al tempo stesso rifilare complimenti alla sua, cito
testualmente,
luce dei miei occhi che mi ha finalmente fatto conoscere il vero
amore... da
diabete insomma, bleah.
Fortuna
l'attenzione mia e di Hanamichi viene attirata da una figura che spunta
fuori
da una stanza: Ikegami. Sembra essere pure di fretta e porello non fa
nemmeno
in tempo a... fuggire? Che una bottiglietta d'acqua lo prende dritto in
testa e
sentiamo benissimo un: “ingrato” provenire dalla
stanza e lui borbottare
qualcosa sulle ragazze mestruate.
Ma...
Ora
che la guardo bene, questa… è la stanza della
pazza!
«
Oh Kami... Hanamichi veloce e scattante, fuggiamo da qui. »
mormoro in sua
direzione e lui non capisce, io nel mentre mi muovo velocemente per
oltrepassare la soglia ma quell'idiota patentato sembra si stia facendo
una
passeggiata sul prato a raccogliere margherite e sbircia pure
all'interno della
stanza, non antisgamo, ma qualcosa di più... ha proprio
ragione Rukawa a
chiamarlo Do'hao.
«
Sakuragiiiiii! Acchiappa Mitsui e portamelo qui! »
è successo.
Merda.
Merda.
Merda!
Cosa
ho fatto di male per avere questo trattamento? Perchè a me?
Perchè?!
Ovviamente
Sakuragi l'ascolta anche, non riesco a fuggire che mi sento preso per
la
collottola della tuta e trascinato all'interno della stanza dove
c'è appunto la
pazza, semiseduta sul letto che tenta di massaggiarsi la spalla lesa e
borbottare qualcosa del tipo: “non ho più
l'età per queste cose”, giuro che la
smetto di farmi domande su quello strano tipo, va oltre le mie umane
conoscenze.
«
Bravo rosso! » batte anche velocemente le mani facendo i
complimenti a Sakuragi
che per tutta risposta scoppia a ridere iniziando a farsi i complimenti
da
solo.
«
Altro che quello che dice Fuku-chan, non capisce nulla lui...
»
«
Nh? » il rosso si blocca di colpo osservando la sorella di
Sendoh attentamente.
« Cosa dice quell'imbecille? » e la guarda come
solo Sakuragi sa guardare
qualcuno in procinto di prenderlo a testate.
«
Ehm... che dovresti darti al circo, perchè sei un
pagliaccio. » ammette
candidamente lei e Hanamichi si arrabbia, lo vedo benissimo tanto che
diventa
rosso quanto i suoi capelli.
«
Ma io lo smontooo! »
«
E' al bar se ti interessa. » veloce il dire della ragazza e
il rosso parte in
quarta sparendo dalla stanza in un battibaleno, senza manco salutare.
«
Ohhh finalmente soli. »
non
sta guardando me,
non
sta guardando me,
maledizione
sta guardando me.
«
Accomodati, non ti mangio e se scappi... so chi chiamare per farti
riprendere,
dobbiamo parlare. » annuncia lei perentoria tanto che non me
la sento di
ribattere – più che altro per non sentire
più le sue urla che mi rimbombano in
testa – e recupero una sedia sedendomi vicino al suo letto.
«
Promettimi che non vaneggerai. » mormoro con uno sbuffo
incrociando le braccia
al petto.
«
No, baka... ho saputo della partita... congratulazioni. » mi
sorride,
lievemente anche se riesco a scorgere nel suo sguardo un po' di
tristezza, una
cosa normale.
«
Grazie, hanno giocato bene anche i tuoi amici comunque, ci hanno dato
del bel
filo da torcere. »
«
Uhm... » sembra pensierosa e la cosa mi fa aguzzare la vista
sul suo volto.
«
… » non dico nulla, mi limito solo a guarda con
attenzione.
«
Aki com'era? » mi domanda ad un certo punto, dopo una lunga
pausa da parte sua,
un tono di voce più basso, quasi avesse paura a pronunciare
quelle parole che
nemmeno mi guarda.
«
In che senso? » domando, non capendo a cosa di riferisca ed
è li che nuovamente
torna a guardarmi in volto.
«
In campo. Com'era? Ha... giocato bene? Era presente? » chiede
quasi con
titubanza, della pazza esagitata della notte prima non c'è
proprio nulla adesso
che soffra di duplice personalità? Tutto può
essere.
«
Nh... » mi sistemo meglio sulla sedia, mi sporgo anche un
poco verso di lei,
quasi a volerle confidare qualcosa.
«
Era distratto, Rukawa riusciva ad aver campo libero il più
delle volte. » è
inutile mentire del resto.
«
Come sospettavo... » mormora lei con un sospiro, abbassando
lo sguardo sulle
proprie mani incerottate.
«
Non avrà chiuso occhio stanotte preoccupato di non aver Hiro
al suo fianco alla
partita, sono inseparabili sai? » mi dice alzando adesso il
capo facendomi un
leggero sorriso, quasi amaro aggiungerei. « Quando eravamo
più piccoli ero
gelosa del loro rapporto. » sospira andando a guardare la
finestra.
«
E' preoccupato anche per te. »
«
Sono io che mi preoccupo per lui. » pronuncia con una certa
convinzione nella
voce. « Lo so che non sta bene, sono sua sorella certe cose
le sento. Sarà
preso dal senso di colpa per quello che è successo.
»
«
Beh io starei esattamente come lui se fossi nei suoi panni, Sendoh.
»
«
Già. »
«
… »
«
… »
«
… »
«
… Mitsui? » mi richiama dopo lunghissimi attimi,
abbandonando di osservare
quello scarso panorama visibile da quella finestra.
«
Dimmi. »
«
Puoi stargli vicino? So che non ci conosciamo, forse nemmeno vorrai
farlo e lo
capisco, ma fammi sto favore. » parole che mi fanno
aggrottare la fronte, sono
perplesso: «
Vicino? »
«
Non... non è così forte come appare, non
lasciarlo da solo, non so c'è una
sorta di intesa tra di voi, eri con lui ieri notte, insomma... s-se ti
va. »
azzarda lei.
«
… »
«
… »
«
Vedrò cosa posso fare. » effettivamente vederlo
disperato ieri mi ha fatto
stare male di rimando ed è anche una buona compagnia,
sarebbe un peccato non
rivedere più quel sorriso che lo contraddistigu- ma che
diamine sto dicendo?!
Sto diventando matto da legare come la matta qui presente!
«
Grazie. » mi sorride, ecco una cosa in comune ce l'hanno: il
sorriso. « Mi
faresti un altro favorino? » chiede e non vorrei sbagliarmi
ma mi sta facendo
gli occhioni da cerbiatta e un brivido lungo la schiena si fa sentire.
Chi ha
capito ha capito.
«
Uhm... dipende. » prendiamola alla larga, Hisashi, dato
l'elemento non si sa
mai.
«
Ma... che hai capito? Volevo un po' d'acqua, mi fa male la schiena mi
hanno
vietato di muovermi se non è necessario. »
« Oh... si certo. » coglione, chissà che diamine stavo pensando.
Rimaniamo li a parlare per un pò, sembra essersi sedata e non sembra rompiscatole come Hanamichi, il che per me è un bene.
Poi bussano alla porta e quella figura dai capelli a punta fa il suo ingresso in quella stanza...
continua...