Capitolo 2: Il colpo segreto di
Ghetai
Ranma e Ghetai erano pronti: i due erano nel giardino, accarezzati
dalla brezza, che sembrava spingerli l’uno contro l’altro.
Dopo pochissimi secondi, i due erano già in posizione di
guardia, scrutandosi per capire chi avrebbe fatto la prima mossa. Ma,
esattamente quando Ranma stava per sferrare il primo attacco …
«Lanma!» fu la parola udita da tutti, prima che Ghetai si
ritrovasse con una bicicletta sopra alla testa. Era Shan-pu che, come
al solito, era venuta a portare la cena dal suo ristorante cinese.
«Oh, no!» fu la reazione di Ranma in un primo momento. Poi
continuò «Si può sapere come mai porti il cibo
sempre più spesso?»
«Beh, un giolno cucinelò semple pel te, Lanma. E’
bene che faccia allenamento!» Rispose pronta Shan-pu
«Mm … Ad ogni modo sto per scontrarmi contro un nuovo
arrivato che dice di essere molto forte ...»
«No, non cledo! A giudicale dai vestiti, è già
fuoli combattimento!»
«Ma insomma dobbiamo combattere sì o no!» Si
introdusse bruscamente Ghetai che si era sentito ignorato e
sottovalutato «e per tua informazione, ragazza, non sono affatto
debole!» Concluse poi.
«Pf … Allola lestelò qui a vedele l’incontlo.
Vedlai come il mio calo Lanma ti schiaccelà»
«Bene, allora cominciamo l’incontro per sviare ogni
dubbio!» Concluse Ranma. Shan-pu, allora, si sedette sul muro che
delimitava il giardino e finalmente lo scontro poté avere
inizio. Ranma, come precedentemente detto, aprì le danze,
attaccando con un potente calcio mirato alla testa
dell’avversario ma Ghetai, rapidamente, si abbassò,
chinandosi ed eseguendo una spazzata al ginocchio di Ranma. Tale
spazzata era così potente, che un leggero vento, come una tromba
d’aria, si levò sopra di Ghetai e Ranma, sorpreso da
questo vento non poté fare altro che cadere e, spinto dal vento,
rotolare verso il muro. Nell’eseguire il movimento, Ghetai pronunciò
il nome della tecnica: «Konoha Senpuu»
(= Vento della foglia). Ranma, però, non si fece sopraffare
tanto facilmente: usò il muro per lanciarsi come un proiettile
contro Ghetai. Ma il ragazzo, molto sveglio, si voltò udendo il
contatto fra Ranma e il muro e, tirando un calcio del canguro (= un
calcio che colpisce il mento con entrambi i piedi, mandando in aria
l’avversario) mandò Ranma in aria. Al termine di questa
azione, la situazione era più o meno in parità: entrambi
erano in piedi nelle stesse posizioni di partenza, ma Ranma presentava
qualche ammaccatura in più.
«Tsk … non te la cavi male. Ma se questo è tutto
ciò che sai fare, sei ancora ben lontano dal battermi!»
Disse in maniera volutamente aggressiva Ranma. Al contrario Ghetai era
calmissimo: non sembrava neanche concentrato. Direi che faceva quasi
paura …
«Ricorda che se mi attacchi in maniera così semplice e
solo con attacchi frontali, sarò sicuramente un gradino sopra di
te» Proferì il ragazzo, ancora con grande calma
«Beh … allora sfoderiamo entrambi il nostro colpo
migliore, ti và?» Si riprese subito Ranma
«Va bene, mostrami pure il tuo ...»
«Ti pentirai di avermelo chiesto! Tecnica modificata delle
castagne!» Disse Ranma, mentre scagliava una raffica di pugni
contro Ghetai. Purtroppo il giovane non poté che essere colpito,
in modo da essere scagliato contro il muro violentemente. Ora Ghetai
era leggermente danneggiato.
«Mm … Bravo, davvero! Un’ottima tecnica. Ma aspetta
di vedere questa …» Proferì Ghetai mentre, una
volta alzatosi in piedi, cominciò a slegarsi le fasce che aveva
agli avambracci. A questo punto, con un tono minaccioso, concluse:
«Preparati!» e, dopo un secondo e mezzo, aveva cominciato a
girare vorticosamente attorno a Ranma, con una velocità
incredibile. Ranma era non poco spaventato da quella velocità e
anche gli altri osservavano Ghetai (o meglio il polverone che
sollevava) con espressione sbalordita. Ad un certo punto, la situazione
cambiò: Ghetai, da girare vorticosamente, si fermò sotto
al nemico, mandandolo
in aria con un poderoso calcio. Ma la tecnica non era finita lì:
ad una velocità incredibile, arrivò dietro
all’avversario in volo e, avvolgendolo assieme a lui con le fasce
che gli legavano le braccia, cominciò a scendere mentre girava
vorticosamente.
«Loto Frontale!» Disse Ghetai, mentre, lasciando disteso al
suolo Ranma, si allontanava dal polverone creatosi. Tutti erano
increduli: come poteva uno straniero, battere Ranma con un colpo solo?
Beh … almeno questo era ciò che tutti pensavano: Ranma
era ancora in piedi, sebbene fosse seriamente danneggiato
dall’attacco avversario. Non era ancora crollato.
«Devo riconoscere che hai una grande forza, se sei riuscito ad
uscire dalla tecnica del Loto Frontale!» Riconobbe Ghetai.
«Sì, ma anche tu sei molto forte!» Disse Ranma
«E credimi quando ti dico che riconosco la grande forza altrui
con difficoltà» Continuò Ranma. Che il trovare un
degno avversario lo avesse fatto riflettere? «Ma preparati,
perché sarò io a vincere questo scontro!» …
No, mi sbagliavo …
«No» Si riprese subito Ghetai «Non voglio continuare.
Tu mi hai chiesto di mostrarti il mio colpo migliore, ed io ti ho
accontentato! E … poi c’è un altro …
Arg!» Concluse Ghetai, cadendo a terre, apparentemente svenuto.
Subito dopo si udì un potente boato, qualcosa che somigliava ad
un tuono.
«Cos’è, un terremoto?» Disse spaventato Soun
Tendo
«No,» rispose Ghetai «E’ il mio stomaco
… non mangio da un mese ...»
Nel fra tempo, Shan-pu era andata via, tornando al ristorante "il
gatto". Era un po' scoinvolta: un'altro uomo aveva battuto Ranma.
Certo, magari non l'aveva completamente steso, ma con quella tecnica
... c'era da stare attenti: Shan-pu sentiva che qualcosa stava per
cambiare ...
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«*Rumore di bacchette* Un
altro, per favore!»
«E’ già il terzo che ingurgiti, Ghetai!» Disse
Ranma con espressione sbalordita.
«Sì, hai ragione Ranma. Credo possa bastare» gli
rispose Ghetai. In quel momento Akane ne approfittò per
rivolgere una domanda al ragazzo:
«Senti Ghetai … Sei venuto qui per prendere parte al
torneo?»
«No: quale torneo? …»
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VOCE DELLE ANTICIPAZIONI:
Di quale torneo parla Akane? Ranma e Ghetai si iscriveranno, ,ma non
sarà così facile. Se volete saperne di più, non
perdetevi la prossima puntata: “Il torneo dei cinque mondi”