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Autore: Atakir    03/01/2013    0 recensioni
[partecipa al contest a bivi_multifanom e originali indetto da Sango]
marck ha quasi 16 anni e pfrequenta la 3f in un corso di chimica.
egli è fidanzato con una ragazza di nome Jess ed ha molti amici.
questo equilibrio verrà però spezzato all'arrivo di un ragazzo diciasettenne di nome Butch.
quel pomeriggio successe una cosa che fece iniziare una serie di eventi abbastanza comodi che porteranno a....
se volete scoprirlo leggete^^
è la prima storia originale che scrivo e spero che la recensiscano in molti♥♥♥
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Perché sono così distratto, perché?- Marck continuava a ripetere la stessa frase, fissando il pavimento.
Le mani ora le aveva sugli occhi, mentre cercava di frenare inutilmente delle lacrime.
Sentì dei passi avvicinarsi alla porta, si asciugò le lacrime nella maglietta e portò la testa sotto l’acqua, per rinfrescarsi i pensieri. Ad un tratto sospirò, Butch non era scappato prima della fine del bacio, gli parve avesse ricambiato.
-Marck? Sei ancora lì?-chiese una voce femminile
-Si…- disse lui bagnandosi ancora la fronte e asciugandosi nella maglietta –entra Jess, non c’è nessun altro in bagno…- disse –purtroppo- sussurrò appena fissando il soffitto.
La porta si aprì e lei entrò abbracciando il suo ragazzo, baciandolo sulla fronte, senza quindi privarlo del gusto del moro e della pizza che aveva mangiato. Il biondo aveva lo sguardo fisso a terra e la ragazza voleva guardarlo negli occhi, si sentiva evitata. Così prese il viso dell’amato fra le mani, costringendolo ad alzare la testa. I dolci occhi della ragazza fissavano quelli color del cielo di Marck, ormai una lacrima gli stava sfregiando il volto. Lei passò un dito sulla lacrima per asciugarla, per poi appoggiare la sua fronte a quella del fidanzato.
-Butch ti ha dato ancora fastidio?- chiese materna, cercando di capire ciò che turbava il biondo.
Lui era attratto da Butch, ma non avrebbe funzionato. Mai e poi mai, ne era più che sicuro.
-…allora…? Marck non rispose, si mise a guardare fuori dalla finestra dalla quale era fuggita quella persona che era sicuro ricambiasse qualcosa, anche se in minima parte.
-801- rispose Marck
-Che risposta è?- chiese Jess confusa
-Il numero che mi porterà fortuna d’ora in poi- disse il biondo alzandosi e guardando un pezzo di cielo dalla finestra
Uscirono dal bagno, tornarono alla festa, mentre Joe faceva lo sciocco con gli occhiali che Butch aveva dato al biondo. Marck sorrise appena, una calda sensazione lo avvolgeva, ora era sereno e si divertì alla festa, fino a quando tornò a casa accompagnato da Jess.
Salirono in camera, entrambi mezzi ubriachi, lei lo baciava, Marck ricambiava, immaginando però fosse il moro. Si sedettero sul letto, lei si sdraiò e Marck le cadde addosso, le stava togliendo la camicetta, ma alla vista del seno tornò in sé.
-Jess va a casa.- disse riallacciandole la camicia.
-Ma perché?- chiese lei, cercando di sedurlo strisciandosici addosso.
-Dai che ti accompagno- disse mettendole un braccio dietro la schiena uscendo dalla camera.
Era arrossito: aveva sempre sognato di fare l’amore con lei, ma in quel momento tutto era incerto, non poteva permettersi di usarla e poi abbandonarla.
Le luci erano spente e seguirono le lampadine dei lampioni per non disturbare i genitori del biondo, uscendo furtivi. Marck chiuse la porta alle sue spalle e accompagnò Jess alla porta, dandole un leggero bacio a stampo prima di mettersi a camminare verso casa, entrando in un vicolo.
Dei passi si avvicinavano, il suono si faceva sempre più vicino. Il biondo cominciò a tremare, si guardò alle spalle, guardò diritto davanti a se. Un uomo che indossava una felpa col cappuccio correva nella sua direzione, si poteva addirittura notare il filo dell’auricolare del lettore musicale. Non c’era da preoccuparsi, era solo uno che faceva una corsetta di notte, pensò Marck chiudendo gli occhi un attimo e rallentando il passo.
Sentì male allo sterno e si ritrovò a terra in un istante. Sopra di lui il ragazzo di poco fa.
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-guarda dove vai- la voce di quel ragazzo era divertita. La voce aveva un non so che di familiare.
La figura si tolse il cappuccio, sfilandosi le cuffie dalle orecchie, per poi bloccare i polsi del povero Marck.
-B... B... Butch?- disse il biondo incredulo -mi hai fatto spaventare!-
-proprio quello in cui speravo…- disse il moro avvicinando la sua faccia al collo di Marck, appoggiandovi la lingua per farlo fremere appena sotto il suo corpo, passando poi ad arrivare quasi al petto del biondo. –Hai paura?- chiese lasciandogli i polsi.
Il biondo si era gustato ogni singolo istante di quel contatto, ancora ne era estasiato.
-Sai che ti dico?- continuò
-Cosa…?- chiese Marck guardando le poche stelle che si vedevano sopra di loro, per abbassare lo sguardo e perdersi negli occhi neri dell’altro.
-Non m’interessa cosa penserà di me la gente- disse accigliando un istante lo sguardo
-Riguardo a cosa? Ti chiedo scusa, non guarderò più. Non l’ho fatto a…- fu zittito da un bacio, che subito ricambiò. Le loro lingue, le loro labbra e persino i loro volti avevano iniziato una danza, che pareva non voler finire.
Ora le braccia del moro erano sotto la testa del biondo che gli stingeva la schiena.
-Di qui non passa mai nessuno sai?- disse ad un tratto Marck, dopo il bacio.
-Bene- disse Butch sfilandosi la cintura, per poi calarsi i pantaloni. Sotto i boxer non passava inosservata l’erezione del moro.
Marck lo guardava intontito, quasi sognante.
-Allora? Levati i pantaloni! Sono solo un impiccio. - continuò leggermente irritato.
Il biondo ubbidì, si alzò, anche lui era ora eccitato, però era anche imbarazzato, non si sarebbe mai immaginato di trovarsi in quella situazione.
-Non fare il bambino! È tutta colpa tua!- disse Butch prima di costringerlo a inginocchiarsi e piegare la schiena fino ad appoggiare i gomiti sull’asfalto.
-Come è colpa mia?- disse Marck in sua difesa
-Io non volevo…-
-Non volevi cos…- il biondo dovette smettere di parlare, Butch gli aveva calato le mutande e si era intrufolato in lui.
Una sensazione bruciante fu percepita da entrambi, Butch si allontanò un poco, per poi tornare dentro, appoggiandosi a Marck con una mano, portando l’altra nelle mutande del compagno, per stringere nella sua mano l’erezione del biondo che sussultò appena, gemendo quando Butch cominciò a muovere lenta la sua mano, al ritmo in cui entrava e usciva da in mezzo alle natiche del neo sedicenne.
Ad un certo punto il biondo sentì sulla schiena il peso del moro, che gli mordicchiò appena un orecchio.
-Dylan… mi manchi…- sussurrò appena, non riuscendo a trattenere una singola lacrima, che, ancora calda, cadde sulla schiena di Marck.










Nota
801 in quanto numero può essere pronunciato come yaoi: la lettura contratta di 8 dà ya, lo 0 vale o e l'1 i.
   
 
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