光
Fissa il telefono come se potesse ordinargli di mettersi a squillare con la
sola forza del pensiero.
Può anche essere lui a scendere compromessi con il suo orgoglio e la paura che
non ammetterebbe mai nemmeno d’avere, lui a prendere in mano quella
dannatissima cornetta e telefonare. Sa che, però, non sarà così.
La questione non sta tanto nel non voler essere il primo a cedere, quanto
nell’aspettarsi delle scuse. Spera che il fratello s’accorga del torto che gli
ha fatto e questo gli basterà; non saranno necessari grandi gesti o lunghi giri
di parole.
Per loro non lo sono mai stati.
Eppure la chiamata tarda ancora, insinuando in lui una tristezza infinita oltre
che rabbia e frustrazione nel non capire esattamente cosa possa aver causato
una tale ira nei suoi confronti. Non può essersela presa tanto alla scherzosa
proposta di dividersi
Ma é pur sempre l’altro il colpevole. D’essersi allontanato da lui senza
chiedergli alcun parere o permesso, girando attorno a Haruhi come se non fosse
successo nulla, di avergli tenuto segreta fino a pochi giorni prima
l’attrazione che provava per poi prendersela con lui.
Comodo scaricare la colpa su qualcun altro!
Quindi perché dovrebbe essere Hikaru a fare il primo passo verso la
riappacificazione?
Non ha il benché minimo senso.
Sa che le loro quotazioni al Club stanno calando, che le clienti sono
sinceramente preoccupate per la distanza venutasi a creare tra loro e che Kyoya
minaccia di “suggerire” a Tamaki i nomi di altri due membri sostitutivi; eppure
anche volendo agire, non saprebbe cosa fare o dire.
Non è che si parlino per
niente tra loro, che s’ignorino vicendevolmente; altrimenti ci vorrebbe ben
poco prima che uno dei due ceda. No, peggio. Si parlano, ma solo di faccende
triviali, prive d’importanza.
Quando gli viene rivolta una domanda spesso Kaoru risponde, a sproposito, al
posto suo e presto lui ha preso l’abitudine di fare lo stesso.
A differenza delle altre
volte, dei loro numerosi “finti litigi”, dove era bastato un pugno a farli
ragionare, la guerra fredda sta cogliendo impreparati tutti.
Hikaru per primo.
In classe sfruttano entrambi il fatto d’essere divisi da Haruhi, al Club
s’occupano separatamente delle clienti, con una flemma che faceva invidia a
quella di Mori.
E a casa…Oh be’, non ha intenzione di tornarci a breve.
In breve, il suo umore é talmente nero che le ragazze preferiscono correre da
Kasanoda.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, però, é stato l’appuntamento con
Haruhi.
Lui se ne sta lì, a tormentarsi sull’atteggiamento del fratello, arrivando
addirittura a trovare delle sue responsabilità per l’accaduto, a dirsi che
forse in virtù della loro vicinanza non accorgersi di nulla é effettivamente
ottuso da parte sua, e lui se ne va allegramente al luna park come se non
avesse altre preoccupazioni, addirittura baciava Haruhi!
Stupido. Idiota. Tappo malefico.
A distanza di qualche giorno si rende conto che la sensazione di fastidio non è
stata data tanto dalle attenzioni che ha rivolto a quel procione di una
ragazza, checché ne dica Kaoru lei non gli interessava in quel senso -
affatto…o forse sì, ma solo un pochino! – quanto per la crescente
consapevolezza che, in fondo, conosce sempre meno il gemello. Molto meno di
quanto credesse. Non può ignorare, poi, che la distanza crescendo senza che lui
possa farci nulla.
D’altronde, una volta diventati due differenti individui è mica detto che
l’altro voglia rimanere al suo fianco.
Ecco un’altra eventualità per la quale non é preparato, per la quale sta
esitando ad agire, paralizzato dal timore di peggiorare le cose. Si stanno
accumulando; aumentando in lui la collera per la sua stessa impotenza.
Ma ora basta. Sebbene l’orgoglio gli abbia impedito d’agire fino a questo
preciso istante, vede chiaramente che a forza di piangere sul latte versato sta
diventando qualcuno in cui presto non si sarebbe più riconosciuto; qualcuno che
avrebbe finito per disprezzare e l’autocommiserazione è qualcosa che vuole
evitare come la peste.
Deve prenderla di petto e bando al pessimismo!
Niente può essere peggio della sensazione d’impotenza che prova negli ultimi
tempi, qualcosa di cui si libererebbe a qualsiasi costo.
Fosse anche lo stesso Kaoru.
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N/A: Sto cercando di ritrovare la
consecutio temporum perduta. Mi sembra che adesso il primo capitolo vada
meglio, se notate qualche errore fatemelo sapere, sarà da anni ed anni che non
scrivo niente al presente, mi sento un’analfabeta ç_ç !