Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: San e Rachel    21/07/2004    7 recensioni
Due adolescenti con un passato misterioso. Due ragazze che sognano la libertà, che non riescono ad ottenere perché perseguitate dai "fantasmi" di ciò che hanno vissuto. Due ragazzi pronti ad aiutarle in qualsiasi momento. E un gruppo di amici che le sostengono davanti agli orrori della loro vita. Ma la storia é ora giunta al termine... cosa ne sarà delle gemelle Dickinson,Draco Malfoy,Ares Lestrange, Harry Potter, Hermione Granger, Ginevra Ron e Bill Weasley, e Fleur Delacour? Riusciranno a scrivere la parola "Fine" su questa storia? Riusciranno a liberarsi dei loro incubi, tornando lì, dove tutto é cominciato, a Beauxbatons? L'ultimo capitolo finalmente on-line. R&R please!
Genere: Dark, Horror, Mistero, Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Draco Malfoy, Fleur Delacour, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 24 - Dove tutto é cominciato, dove tutto finirà

Capitolo 25 – Ma è davvero tutto finito?!

Harry, rassicurato dall'allontanamento di Ginny, stava studiando Voldemort e, quest'ultimo, stava studiando lui stesso. Erano fermi così da parecchi minuti, ormai, nessuno dei due sembrava intenzionato a lanciare il primo attacco, ma nemmeno ad abbassare minimamente la guardia.

- Hai intenzione di andare avanti così a lungo, Voldemort?

- Potrei farti la stessa domanda, Potter, che aspetti a farti sotto? Non volevi tanto vendicarti di me?

- Se non sbaglio, non sono l'unico che cerca vendetta!

Voldemort scoppiò in una risata funesta, che non prometteva nulla di buono. Puntò la bacchetta verso il giovane grifondoro, e scandì bene l'incantesimo.

- CRUCIO!

Harry sentì un dolore infinito, un male mai provato prima, pervadergli il corpo, penetrare nel sua sangue, infiltrarsi nelle sue ossa, spandersi in ogni singolo filamento di muscolo. Era uno spasimo lancinante ed atroce! Avrebbe preferito tutto... cessare di vivere, scomparire, qualsiasi cosa, ma non quello!

Cadde a terra in un tonfo, dalla sua bocca neanche il minimo gemito uscì fuori. Non ne aveva la forza, o semplicemente quel dolore era così forte da essersi introdotto anche nella sua mente, facendogli dimenticare tutto, tutto, persino di avere una voce per urlare!

- Tsk... ti sei rammollito, Potter, eri più forte quand'eri un mocciosetto in fasce...

Voldemort si sentì spingere via, poi notò una rossa ragazzina attaccata al suo braccio, stava morsicandoglielo.

- Non provare mai più a fare male al mio Harry!!!

I due biondi serpeverde, invece, avevano gli occhi fuori dalla orbite, ma era impazzita del tutto?!

- Hai fegato ragazzina, ma sei tanto coraggiosa quanto stupida!

Le diede uno strattone violento e la fece finire malamente a terra, facendole battere la testa.

Ma si distrasse e si dimenticò di Harry, che nel frattempo, un po' malridotto ed ansante, si era rimesso in piedi. Con Bellatrix Lestrange non aveva funzionato, ma stavolta di sicuro... provava un desiderio di uccidere Voldemort così profondo che se avesse alzato la bacchetta ed urlato Avada Kedavra, era sicuro sarebbe morto di colpo il mago oscuro più temuto degli ultimi 1000 anni, e probabilmente ne avrebbe anche goduto. Alzò la bacchetta, ricambiando l'incantesimo di poco prima.

- CRUCIO!-, sillabò con un piacere intenso. Aveva voglia di fargli male. Tutto il suo sangue stava ribollendo di un piacere unico, e quando vide l'oscuro signore cadere a terra, affannato, non poté che essere soddisfatto di se stesso.

Ma se ne pentì quasi subito.

Voldemort, era pur sempre Voldemort, non aveva di certo pensato di passarla liscia.

Il capo dei mangiamorte alzò la bacchetta verso di lui, irato, e scandì un incantesimo oscuro di cui Harry non conosceva neanche l'esistenza.

- APYRADOMARSI!-, e dalla sua bacchetta una grandissima palla di fuoco partì in direzione di Harry, che la beccò in pieno.

Cadde a terra, avvolto da lingue di fuoco. Sentiva il suo corpo bruciare, il caldo e le fiamme corrodergli i vestiti, ma poi il sollievo. Il fuoco era scomparso. Alzò lo sguardo e vide Draco con la bacchetta ancora gocciolante, puntata verso di lui.

Si alzò per miracolo, mentre le scottature e le ustioni facevano un male da impazzire

***

Stavano provando tutti gli attacchi più forti che conoscevano, ma Allie sembrava essere ancora superiore ad entrambe. Provavano sempre a fare attacchi combinati, ma lei riusciva sempre a prevederli e a scansarli, separandole con un semplice colpo e mandandole a terra ai due lati opposti del parco.

- Siete due illuse se credete anche solamente di potermi scalfire! Vi ricordo che il mio signore mi ha pur sempre dato nuovi poteri! Sono più forte di chiunque altro, dopo di lui, sono la sua sposa!

- Chiudi il becco e ricorda che lui ti usa solamente come strumento di piacere!

- BUGIARDA! SEI SOLO GELOSA SAN! COM'ERI GELOSA CON FRANCOIS! AVEVI CAPITO CHE NE ERO INNAMORATA! ECCO PERCHÈ TE LO SEI PRESA TU!

- Non dire sciocchezze! Tu non dicevi mai nulla né a me né a Rachel! Ti tenevi sempre i pensieri per te, eri chiusa, sempre! Come pensi che avrei potuto capirlo?!

- Perché ci stai facendo questo, Allie? Ti volevamo bene... ricordi quando scartavamo tutte e tre insieme i regali di compleanno? O quando io e San ci picchiavamo perché lei ti faceva piangere sempre? Ricordi quando a Natale andavamo tutte e tre in slitta insieme? Perché ci stai facendo questo, sorellina?-, chiese Rachel mentre piccole perle di lacrime scendevano dai suoi occhi di Naiade.

Il solito ghigno malefico, che tanto la caratterizzava, le si dipinse di nuovo sulle labbra.

- Quante sciocchezze Rachel, erano tutte frottole... in realtà voi siete sempre state le due predilette da tutti, le due gemelle preferite, avevate un'intesa fortissima che io non sono mai riuscita a comprendere! IO ERO SOLO LA TERZA INCOMODA! Ma ora finalmente mi sto vendicando... finalmente è giunta l'ora...

- LA TERZA INCOMODA?! INTESA FORTISSIMA?! DANNAZIONE SIAMO TRE GEMELLE, COME L'AVEVAMO FRA NOI L'AVEVAMO ANCHE CON TE! FORSE TU SEMPLICEMENTE NON SEI MAI RIUSCITA A COGLIERLA PERCHÈ HAI SEMPRE E SOLO PENSATO DI ESSERE DI TROPPO!

- STA ZITTA SAN! CHIUDI QUELLA BOCCACCIA! SEI, E SARAI, SEMPRE E SOLO UNA PUTTANA!-, disse lanciando contro la sorella dai capelli corti una stalattite di ghiaccio, che si conficcò nello stomaco della ragazza, facendola cadere pesantemente a terra, tornando al suo aspetto umano.

Rachel spalancò gli occhi, che si velarono di lacrime.

- S... San...-, corse verso la gemella, prendendola tra le braccia. San era pallida, quasi bianca, stava perdendo molto sangue, ma non si muoveva. Ad ogni minimo movimento il dolore aumentava. Una goccia di sangue cominciò a scorrerle dall'angolo della bocca.

- San... non preoccuparti... ora... ti porto da un medico.

Si alzò, prendendo la sorella in braccio, ma una stalattite colpì anche lei alle spalle, facendola ricadere pesantemente sotto il peso del suo stesso corpo.

La stalattite era conficcata nella carne della spalla, in modo tale da averle colpito dei nervi, togliendole l'uso del braccio.

- ALLIE! MI HAI COLPITA ALLE SPALLE, DANNATA!!!-, urlò con il volto rigato di lacrime, battendo un pugno a terra. La sorella... sua sorella la stava lasciando... e lei non poteva fare niente.

- Divertente vero? Direi che siamo sul punto di scrivere la parola fine... Sì, fine! Non puoi nemmeno immaginare quanto mi senta soddisfatta! -, scoppiò in una risata gelida, più fredda del ghiaccio più intenso. Al confronto quelle stalattiti che le avevano colpite erano calde, calde come il clima dell'arido deserto.

- Rachel... pensa a sconfiggere Allie... ti prego... -, disse a fatica la gemella dai capelli corti. Erano nel punto esatto dove la gemella era morta, doveva indebolirsi molto, prima o poi, non poteva rinunciare . Doveva sconfiggerla. C'erano tante persone che ci avrebbero rimesso, la sua vita in confronto non vale niente. Il mondo magico e quello babbano ora erano nelle sue mani e in quelle di Harry.

***

Harry era esausto, mentre Voldemort era ancora nel pieno delle forze. Cosa doveva fare?! Come avrebbe potuto ucciderlo? CI DOVEVA ESSERE UN MODO ACCIDENTI!!! LA PROFEZIA LO DICEVA, UNO DEI DUE SAREBBE MORTO, NON DICEVA "HARRY SAREBBE MORTO", PER CUI

DOVEVA ESSERCI QUALCOSA, ACCIDENTACCIO!

Non c'era qualche incantesimo più potente di quelli che già conosceva? Non esisteva qualcosa che era abbastanza forte da sconfiggere l'oscuro signore? Se lo doveva inventare lui?!

- Harry, ce la farai, ne sono sicura! -, tentò d'incoraggiarlo Gin, che nel frattempo si era rialzata, prendendosi un altro violento spintone da Voldemort.

Sì! Ginny aveva ragione! Non doveva perdersi d'animo.

Si guardò intorno, approfittando che Draco ed Ares stavano distraendo Voldemort lanciandogli qualche incantesimo minore, tanto per prendere la sua attenzione.

Improvvisamente tutto gli fu più chiaro. Puntò la bacchetta verso la corda che teneva il lampadario, e sotto di esso vi era proprio, indovinate un po', Voldemort!

- Reducto...-, sussurrò per non farsi sentire.

L’enorme lampadario cadde sul pavimento, investendo in pieno Voldemort... e Ginny.

***

Rachel strinse forte la sorella a se, con il braccio sano. Come poteva pensare che lei l'abbandonasse al suo destino? Non poteva, dannazione! Doveva sicuramente esserci una soluzione alternativa, ne era certa! Doveva esserci un modo per salvare sua sorella San e salvare tutti da Allie... magari anche per salvare lei stessa... sì... lei non credeva che Allie fosse perfida, affatto, semplicemente serbava nel cuore troppo rancore, rancore che si era trasformato in odio. Era convinta che c'era un modo per salvare tutti quanti!

Improvvisamente una mano si poggiò sulla sua spalla.

- Hermione!-, disse stupita e felice di vederla.

- Scusa il ritardo, abbiamo dovuto sistemare un paio di mangiamorte che volevano ucciderci, eh eh...-, disse Ron alle spalle della sua ragazza.

Rachel sorrise.

- Hermione rimani con San... credo di aver trovato un modo...

La Grifondoro annuì.

Si parò di fronte ad Allie, lo sguardo era corrucciato, ma dolce allo stesso tempo. La gemella al servizio delle tenebre indietreggiò di qualche passo. Che diavolo si era messa in testa quella? Accidenti, aveva un pessimo presentimento. Si mise in posizione d'attacco, pronta a difendersi ad un possibile attacco di sua sorella, non poteva mostrarsi debole!

- Allora Rachel? Sei sconvolta vero? Perchè non lasci che io ti uccida una volta per tutte? Finalmente finirebbe tutto quest'incubo, non trovi?

Ecco! Allie era indietreggiata, era di nuovo al punto di poco prima, e di un anno prima, quello della sua morte.

- VAI!-, urlò Rachel alzando la mano.

Provocò una fitta coltre di nebbia in modo che Allie non vedesse nulla, si girò e si ritrovò faccia a faccia con Ron, che con uno stalattite di ghiaccio che gli aveva dato Rachel, la colpì al centro del cuore.

L'ultima cosa che vide prima di cadere a terra, senza vita, fu la sorella in lacrime che le chiedeva scusa, dicendole che le avrebbe voluto bene, per sempre.

Si accasciò al suolo, con un ultimo respiro. Le lacrime le rigarono gli occhi.

Allie morì, ancora una volta, in quello stesso luogo, e stavolta senza tornare mai più.

***

Se un secondo prima era stato colto dalla gioia, gioia per aver trovato un modo per sconfiggere, apparentemente, l'oscuro signore, ora soffriva. Ginny era rimasta sotto al lampadario insieme a Voldemort. La strinse forte fra le braccia.

- Gin... oddio mi dispiace... -, farfugliò fra mille singhiozzi, mentre calde lacrime scendevano lungo le sue guance.

Draco si avvicinò. Sussurrò qualcosa, un incantesimo oscuro appreso dal padre, per assicurarsi che Voldemort fosse svenuto, e che sarebbe rimasto privo di sensi fino all'arrivo di Silente e degli Auror.

Questi arrivarono dopo poco.

- OH NO! GINNY!!-, disse Tonks correndo verso Harry e la ragazza che teneva tra le braccia, scivolando due o tre volte sul pavimento di marmo.

- Harry, come sta?-, chiese Ares poco dopo. Anche Fleur e Bill erano con gli auror, infatti erano andati proprio loro a chiamarli, tramite metropolvere.

- Sta morendo... sta morendo...-, disse Harry stringendo forte il corpo di Ginny a sé, accecato dalle lacrime, cullandola avanti e indietro, sperando di udire la sua voce.

- Non preoccuparti Potter... sono sicuro che c'è un modo per salvare Ginny... -, disse Draco, appoggiando una mano sulla spalla del ragazzo.

- Fleur, puoi fare qualcosa per mia sorella? Ti prego, dimmi che è possibile... -, domandò quasi supplicante Bill, inginocchiandosi accanto ad Harry e al corpo, ormai quasi senza vita, della piccola Weasley.

- Bill prendila in braccio e materializzati nell'infermeria di Hogwarts, ci vediamo lì!-, rispose la ragazza smaterializzandosi a sua volta.

- Ares, Draco, venite anche voi, Rachel e San sono già ricoverate in infermeria... Allie é morta...-, disse prendendo la sorellina in braccio ed appoggiando una mano sulla spalla di Harry per portarlo con sé.

- Noi non sappiamo materializzarci!

- Vi porto io!-, disse poi Tonks, posando una mano sulla spalla di Draco e l'altra su quella di Ares.

Così il gruppo si smaterializzò.

***

Si ritrovarono pochi attimi dopo nell'infermeria della cara e vecchia Hogwarts. Rachel andò incontro al gruppetto, lanciandosi in lacrime fra le braccia di Draco. Aveva la spalla fasciata, alquanto dolorante, ma non le importava, al momento quello era niente. Il suo cuore era stato ferito molto più gravemente, dalla battaglia. Madama Chips, nel frattempo, stava cercando di salvare San, che giaceva su un letto dell'infermeria, lottando fra la vita e la morte. Draco non fece domande, si limitò a stringerla forte a se, accertandosi di non farle male alla spalla. Ares era stravolto. Seduto in corridoio, con la testa tra le mani, i gomiti poggiati sulle ginocchia, piangeva, come mai in vita sua.

Harry non era da meno. Era nello stesso stato dell'amico, se non peggio, non faceva che piangere, disperarsi, invocare il nome di Ginny. Aveva subito troppe perdite importanti in vita sua, e quella di Ginny l'avrebbe fatto impazzire, fino ad uccidersi con le sue stesse mani, perché aveva impressione che chiunque venisse a contatto con lui doveva soffrire, per un motivo o l'altro, se non per mano di Voldemort, per mano sua!

Ron ed Hermione sedevano accanto ad Harry, cercando di sostenerlo il più possibile. Stavano tutti e tre abbracciati, piangendo insieme, anche se il rosso e la ragazza dai capelli color miele avrebbero voluto evitarlo, per non abbattere ancora di più l'amico.

- Non è colpa tua Harry... non è colpa tua... -, riusciva solamente a dire Hermione, tra un singhiozzo e l'altro.

Improvvisamente Fleur uscì dalla stanza.

- San si é appena svegliata Rachel, ha chiesto di vederti...

Rachel annuì. Aveva voglia di sorridere, ma non lo fece, quando ripensò che Ginny era ancora appesa tra la vita e la morte. Lasciò la mano di Draco ed entrò in infermeria.

Ares si chiese quando avrebbe chiesto di lui.

Harry era contentissimo per San, ma continuava a piangere. Non poteva farne a meno.

Dopo poco uscì Rachel, di nuovo, in lacrime.

- Ginny...-, riuscì a dire solo.

Harry saltò in piedi e le si avvicinò, prendendola sgarbatamente per le spalle.

- COSA? GINNY COSA?? PARLA! MUOVITI! COSA E' SUCCESSO A GINNY?!??!-, chiese strattonandola un po', urlando.

Il volto della ragazza si trasformò in una smorfia di dolore. La spalla le faceva un male cane. Buttò fuori tutto in un attimo, sperando Harry la lasciasse andare. Ginny era in coma. Viva, sì, ma dormiva e chissà per quanto tempo avrebbe continuato a farlo.

- In... coma...

Harry si accasciò a terra, piangendo, se possibile, ancora più disperatamente di prima.

Hermione e Ron si avvicinarono a lui, si inginocchiarono e lo abbracciarono. Tutti e tre piangevano come fontane, dalla disperazione.

- La... stanno... -, continuò Rachel,-... la stanno preparando per portarla al San Mungo... in isolamento... Anche San verrà trasferita all'ospedale, in osservazione.

Ares si avvicinò alla gemella dai capelli lunghi. Fece per chiederle qualcosa, ma le parole non gli uscivano, aveva la voce strozzata dal pianto. Rachel lo guardò tristemente e, prendendolo per mano, lo portò in infermeria, magari vedendolo le cose sarebbero cambiate. Non ne era sicura, ma aveva il terribile presentimento che sua sorella si fosse dimenticata del ragazzo.

***

- Sorellina...-, sussurrò Rachel destando San dallo stato di dormiveglia in cui stava piombando. - Ti ho portato Ares, sei contenta?

San sbatté un paio di volte gli occhi per mettere a fuoco. Poi guardò il ragazzo...

- Ares? -, domandò innocentemente, - È qualche nuovo studente?

Rachel si portò una mano davanti alla bocca, mentre Ares si sentì morire. L'aveva dimenticato? Com'era possibile? Dopo tutto quello che avevano passato insieme... dopo tutto il tempo che erano stati insieme... non voleva crederci...

- Ma... San... Ares... é Ares... il tuo ragazzo... ricordi?-, ma ogni tentativo della gemella con i capelli lunghi fu inutile.

- Lasciaci soli...-, disse Ares, cupo.

Rachel annuì, preoccupata. Tranquillizzò la sorella che si poteva fidare ed uscì dall'infermeria, pronta a dare l'ennesima notizia poco buona agli altri.

Ares si sedette sul letto e le prese le mani tra le sue.

- Perché proprio io? Perché hai dimenticato proprio me, angelo mio?

- Io non capisco... non mi ricordo... eri davvero il mio ragazzo? Non è che hai elaborato uno stupido scherzetto con quell'idiota di Rachel per prendermi in giro?

Il ragazzo le prese il viso tra le mani, e le diede un piccolo bacio a fior di labbra, dolce, anche se un po' salato, per via delle lacrime versate da lui.

San non provò l'istinto di scostarsi. Quel ragazzo aveva qualcosa che l'attirava. Chiuse gli occhi, nel breve istante del bacio, poi lui la lasciò andare.

- Ti amo San...-, le accarezzò una guancia,-... ma non posso... mi spiace... non ce la faccio... a rimanere accanto a te, se tu non provi più niente per me. Si potrebbe riprovare, ma sarebbe inutile, perché hai dimenticato tutto ciò che abbiamo passato insieme... non sei più la San che amo... ormai... é finita... Addio...-, le lasciò il volto e si alzò. Andò via con passo deciso, richiudendo la porta alle proprie spalle.

Quella fu l'ultima volta che San ed Ares si videro.

***

Giugno.

Un mese era passato e San era ormai guarita. Erano tutti al San Mungo, nella corsia di rianimazione, aspettando l'ultimo responso di Fleur, che era diventata MediMago a tempo pieno all'ospedale.

La giovane donna uscì dalla camera di isolamento di Ginevra Weasley e scosse il capo, rassegnata.

Tutti rimasero delusi.

La piccola rossa Grifondoro non dava segni di riprendersi.

Rachel uscì dal reparto, in preda all'ennesimo conato di vomito.

Quando uscì dal bagno trovò Draco ad aspettarla.

Era arrivato il momento di parlargli.

- Draco... devo parlati di una cosa, urgente...-, disse avvicinandosi a lui, appoggiato ad un pilastro con le mani nelle tasche dei Jeans, ed abbracciandolo.

Lui ricambiò l'abbraccio, accarezzandole dolcemente la testa.

- Dimmi tutto... t'ascolto piccola mia, che cos'è successo di così tremendo? Sembri piuttosto agitata. Ginny non si è ancora ripresa, vero?

- Anche, ma non é questo... Draco... io lascio la scuola... torno a casa mia, in Francia... abito vicino Tolone... e volevo chiederti se...

Lui l'allontanò un po' da sé, sorpreso, confuso, arrabbiato. Tornava in Francia?!

- Come sarebbe che torni in Francia e lasci la scuola? Hai intenzione di lasciare anche me con Hogwarts?! Perchè questa assurda idea ora?!

- No, no ascolta, non mi hai fatta finire di parlare... io sono incinta Draco, non posso continuare gli studi, devo occuparmi di mio figlio... ti andrebbe di venire con me?

Il ragazzo tentennò.

- Ma... ma se tu resti qui non vuol dire che devi per forza seguire le lezioni... e poi ci sarebbero anche tuo zio e Madama Chips pronti ad aiutarti... sarebbe meglio, no?

- Mio figlio deve avere una vita tranquilla... non sbattuta tra infermiere, presidi e baby-sitter... I miei avevano un negozio laggiù, a Tolone, lo riprenderò in mano e lo riaprirò, basterà per dar da vivere a me e il piccolo. Non te la senti vero? NON TE LA SENTI DI DIVENTARE PADRE, SOPRATTUTTO SE DI UN BAMBINO NON TUO, VERO?-, alzò la voce, infuriata, pestando un piede a terra.

Draco voleva negare. Non era vero, voleva dire. Ma non ci riusciva... non sapeva mentire a Rachel... e quella sarebbe stata una menzogna bella e buona. Quel figlio era di Micheal Corner non suo... e lui aveva solo 17 anni, non voleva... non poteva e non voleva diventare già padre!

Avrebbe voluto vivere una vita tranquilla con lei, finire gli studi... trovarsi una piccola abitazione che si sarebbero potuti permettere e, una volta sposati, avere tanti bei bambini... non voleva che la sua vita venisse già scritta! Abbassò il capo, posando lo sguardo buio sul freddo pavimento di pietra. Tante lacrime presero a scesero sulle guance di Rachel. Era delusa, delusa da morire. Dopo quello che le aveva confessato, dopo la notte passata insieme... pensava che lui si sentisse, anche se in una piccola parte, pronto a prendersi a carico del bambino. Quanto si era sbagliata.

- Mi fai solo schifo...-, sussurrò lei a denti stretti. Detto questo alzò i tacchi e se ne andò.

Quella fu l'ultima volta che Rachel e Draco si videro.

***

Passarono i mesi. Era Natale 2004 e Rachel era nella sua casa, in un paesino vicino Tolone, con San ed un piccolo bebé nella culla. Erano sedute sul divano davanti al fuoco e leggevano le lettere dei loro amici.

Hermione disse loro che una volta finita Hogwarts si sarebbe iscritta a Giurisprudenza, ed avrebbe aperto uno studio a Diagon Alley.

Ron ed Harry tornavano tutti i giorni al capezzale di Ginny, che non accennava a svegliarsi. Sapevano che entrambi si sarebbero iscritti all'accademia per Auror.

Fleur e Bill si erano sposati il mese prima, e Fleur aveva scoperto da due giorni di essere incinta. Purtroppo non erano andati al loro matrimonio, poiché il giorno prima Rachel aveva partorito.

Infine, loro due, si occupavano del negozio a Tolone, nel quartiere magico. Erano sempre state brave in pozioni, ed infatti il loro negozio trattava proprio articoli del genere.

Non avevano saputo più nulla di Ares e Draco, se non che Ares si era trasferito a Durmstrang. Draco invece pareva fosse tornato a casa, a Malfoy Manor, dove era stato accolto con il padre con una bella punizione. Dopo questo, il silenzio...

FINE

Buuuuuh ç.ç che finale triste!!! Sob... sniff... eppure l'abbiamo scritto noi! Sì, sì! Siamo alquanto anormali. E così le vicende delle gemelle Dickinson sarebbero giunte al termine, direte voi... e così diremmo anche noi, se non avessimo in mente un sequel della storia (più che averlo in mente, diciamo che lo stiamo pure già scrivendo XD ndSan&Rachel)! Siamo troppo affezionate a queste due peperine. (Che alla fine siamo anche noi... sembriamo esibizioniste! ndSan)(Succede, succede... ndRachel) In ogni caso, ciò che più ci fa male è il finale, pieno di delusioni ed addii... ehhh... ma ci rifaremo, prima o poi! Ci metteremo ancora più d'impegno e scriveremo al meglio la continuazione, che dite? Contenti lettori adorati? Sì sì? (No, no! ndTutti)(Crudeli! ç.ç ndSan&Rachel). Qualunque sia la risposta ci ritroverete presto sui vostri pc-schermi! Ringraziamo davvero di cuore tutti quelli che hanno continuato a leggere la fan fiction capitolo per capitolo, fino alla fine, ma soprattutto tutte le persone che ci hanno continuato a sostenere recensendoci, ovvero:

Ginny, ChoChang90, Anonima, Unkown, Akane1988, Ginevra14, Draias, Ninphadora, Janice, MKeira, Lulù Black, Sary, Jessy92, claudia, sara malfoy, shin_88, mary1986, Elysa, Trinity Granger, stefy91, Elisa

Speriamo che vi piacerà e, con questo, vi salutiamo! Alla prossima serie!!!

San & Rachel Dickinson

Visitate il nostro sito su Harry Potter, Unforgettable

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: San e Rachel