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Autore: Sar_    06/01/2013    16 recensioni
C'è una ragazza, alla Beacon Hills High School, che non è mai stata notata. Ma lei c'era. C'era sempre. In disparte, vivendo la sua vita, ma c'era. E se qualcuno si accorgesse di lei? Se quel ragazzo si voltasse e la guardasse, per la prima volta, dopo tutte le sue preghiere? Se qualcuno nell'ombra approfittasse di tutto questo per trarlo a suo vantaggio? E se ci fosse qualcosa, ancora più a fondo nell'oscurità, in un regno di terrore e buio, che stesse tornando in superficie? Sta per scoppiare una guerra, e a ognuno dei tre schieramenti servono soldati.
......
Questa storia mi è venuta così, di getto, mentre spulciavo tra le fan fiction su teen wolf. Diciamo che è una mia versione della serie e delle origini dei lupetti. Può essere anche presa come una 'Bibbia' del soprannaturale.
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Emma's Chronicles'
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Chapter one: Always in the shadows.

 

 

Canzone consigliata per la lettura:

Brave New Girl

(Britney Spears)

 

 

 

Un vociare confuso risuonava nei corridoi della Beacon Hills High School.

Per tutti gli studenti della città, quello era il primo giorno di scuola.

Il cielo azzurro e limpido lasciava che gli ultimi raggi di sole dalla parvenza estiva riscaldassero la città e passassero attraverso le finestre dei corridoi e delle aule.

Una ragazza come le altre, senza niente che attirasse l'attenzione, si aggirava tra quei corridoi. Invisibile, normale.

Ero io.

Non sono mai stata una ragazza particolarmente carina, interessante, sicura di sé.

Cioè, non sono mai stata carina, interessante e sicura di me.

I miei capelli castani, lunghi fino a poco sotto le spalle e poco mossi non mi hanno mai differenziata dalle altre ragazze, né i miei insulsi occhi marroni. Mia madre lo chiama “color cioccolato fondente fuso”. Io lo chiamo “color cacca di Spina”*.

Sono sempre stata goffa e insicura, e la mia faccia rimane perennemente spalmata a terra, vista la mia scarsa capacità di camminare senza inciampare ogni tre passi.

La mia capacità di fare amicizia, poi, è paragonabile alla probabilità che uno dei teletubbies diventi uno spacciatore o un killer seriale:

Praticamente nulla.

Meglio non parlare della mia media scolastica, poi.

Praticamente sottozero, peggio delle temperature polari.

Mi avviai verso una fila di armadietti, con un post-it giallo stropicciato in mano. Sopra c'erano dei numeri.

Emma Lightwood

Armadietto n° 764

896-24-75

 

 

Il numero dell'armadietto e la sua combinazione.

Trovato il mio armadietto, mi ficcai il fogliettino in tasca con un sorrisetto soddisfatto e cominciai ad armeggiare con la rotellina della combinazione.

Dopo alcuni tentativi, riuscii ad aprirlo. Con un sospiro di sollievo cominciai a togliere dalla borsa i libri per riporli all'interno. Non avevo intenzione di buttare il fogliettino come alcuni studenti stavano già facendo, imparata la combinazione. Non ho mai avuto una buona memoria.

Finito di riporre i libri, appiccicai allo sportello dell'armadietto una piccola fotografia del mio cane *Spina (uno yorkshire terrier), un piccolo poster dei One Direction e una bacheca di sughero che arrivava fino al fondo dello sportellino, fatta su misura. Ci avrei attaccato dei foglietti con scritte le cose da ricordarmi, che altrimenti puntualmente avrei dimenticato. Come ho già detto, non ho mai avuto una buona memoria. Mentre appiccicavo la bacheca, sentii qualcuno arrivare accanto a me e cominciare frettolosamente ad armeggiare con l'armadietto. Incuriosita, sbirciai con la coda dell'occhio mentre la colla faceva presa, e rimasi paralizzata.

 

GIUDA BALLERINO, è lui!

 

Sentivo il cuore impazzire, tanto che temevo che lui potesse sentirlo.

Deglutii, ma non potevo darmela a gambe, visto che altrimenti la bacheca sarebbe caduta, rompendosi, e avrei dovuto farla da capo.

 

Parlami! Parlami! Oh no, non parlarmi! Non ora! Girati e vattene!

 

Presa dalla disperazione, tirai un pugno alla bacheca, come se in questo modo avesse potuto restare incollata meglio. L'anta però rimbalzò all'indietro, andando a sbattere contro l'armadietto alla mia destra con un gran fragore, e per poco non mi ritornò indietro spappolandomi la faccia. Per fortuna, lo fermai in tempo.

Volevo morire.

Lo vedevo fermo accanto a me, stupito, e sapevo di aver fatto una figura di merda. Non che lui non le facesse, ma è irrilevante.

Senza guardarlo negli occhi presi il libro di chimica, chiusi l'armadietto con uno schiocco e sgattaiolai verso l'aula.

 

Stupida bacheca.

Anzi, stupida memoria.

Anzi, stupida me.

Anzi, STUPIDO LUI!





L'autrice!

 

Eccomi, in tutto il mio splendore.

Beh, mi chiamo Sara.

*si gira verso la regia* che altro dico?

Vabè, se avete letto, visto che siete arrivati fino a qua, che ne dite di recensire? Eh? *occhioni dolci*

Vi voglio tanto, tanto bene <3

Il prossimo capitolo lo pubblico appena ricevuta la prima recensione.

Sarà MOLTO più lungo di questo, quindi preparate i pop corn.

Grazie per la vostra attenzione!

  
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