Peli di gatto
 

 
«Io i miei li ho già. Millicent Bulstrode, Serpeverde.»
 
Millicent fu molto sorpresa, nonché compiaciuta, nello scoprire al ritorno dalle vacanze di Natale che la Granger era finita in Infermeria. E che aveva la coda.
«Coda?» domandò incredula.
«Sì, hai sentito bene: coda.» squittì divertita Pansy Parkinson. «E non è ancora arrivata la parte migliore: ha il muso da gatto e sputa palle di pelo!» nel raccontarlo Pansy si rotolò sul letto dal ridere. «Ce l’ha detto Mirtilla Malcontenta.» aggiunse quasi in lacrime.
Millicent si recò in Infermeria quella sera con la scusa di un raffreddore, dato che non avrebbe mai potuto lasciarsi sfuggire una tale occasione. Da quel poco che riuscì a scorgere – Madama Chips si era accorta che stava sbirciando – dovette ammettere che la Granger aveva un gran bel paio di vibrisse. Tuttavia c’era qualcosa che non tornava…
Nel Dormitorio scorse la sua gatta persiana nera accoccolata sul letto, sovrappensiero la accarezzò e un ghigno le si dipinse sul volto. «Bene, bene, bene, Morgana. Alla fine sembra proprio che tu mi sia risultata utile, anche se non so in quale modo».
 

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