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Autore: Alessandra    07/08/2007    16 recensioni
Esiste l'amicizia fra uomo e donna? Hermione ed Harry pensano di sì, soprattutto quando la prima è interessata ad un altro. Ma tre giorni in uno chalet di montagna possono far spezzare il sottile filo che divide l'amicizia dall'amore...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neville, Paciock, Ron, Weasley, Seamus, Finnigan | Coppie: Harry/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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     Tre giorni per innamorarsi!  Cap 16

 

 

 

“Spero che tu non stia dormendo veramente Harry, perché non te lo ripeterò due volte…”

 

Non si udì nessun rumore.

 

“Vai da Hermione, parlale e spiegale tutto, lei ti ama veramente… la promessa è annullata!”

 

Ron si alzò di colpo dal letto e andò verso la porta.

 

“… vado a farmi strapazzare un po’ da Lavanda! Ah… ma tanto tu non mi senti, che parlo a fare?”

 

Mentre Ron chiudeva la porta, un largo sorriso si disegnò sul viso di Harry.

 

 

 

 

“Senti, secondo te che dovrei fare?!” Hermione era seduta, anzi sdraiata, sul suo letto e guardava la sua

 

migliore amica seduta sul letto vicino.

 

“Non so Hermione, io al posto tuo non avrei mai perdonato Ron per come si è comportato!” disse Ginny

 

alzando debolmente le spalle.

 

“Il fatto è …” disse Hermione tirandosi su dal letto, “che qui non si tratta più di Ron, io sono innamorata di

 

 Harry, e non so veramente cosa fare…”

 

Ginny la guardò in silenzio.

 

In quel momento entrò nella stanza Lavanda Brown, sembrava andasse di fretta, Ginny si alzò di colpo

 

dal letto su cui era seduta visto che era proprio il letto di Lavanda.

 

“Non ti preoccupare Ginny!” disse lei in fretta “Tanto sono tornata su solo per prendere il mio rossetto,

 

sapete, vado a strapazzare un po’ Ron”

 

Ginny guardò Hermione aspettandosi una reazione tipo, occhi al cielo, sorrisetto acido, oppure sguardo

 

carico d’odio, ma quello che vide le fece dilatare gli occhi per lo stupore.

 

Hermione non era niente di tutto ciò che si era figurata, anzi, la guardava tranquilla e aveva anche

 

abbozzato un mezzo sorriso.

 

La voce acuta di Lavanda la riportò alla realtà.

 

“Ma tu perché non sei con Potter?”

 

aveva toccato un tasto dolente, l’espressione  di Hermione cambiò radicalmente

 

“Beh… ci sono un po’ di …ehm problemi tra noi, cioè c’erano, poi ho scoperto che sono risolti ma… ecco

 

non so se lui mi vuole ancora…”

 

Lavanda la interruppe con un gesto brusco “Sei tanto brava con i  compiti, ma qui non ci siamo proprio!”

 

Ginny ed Hermione la guardarono sorprese.

 

“Non mi guardare cosi Granger, intendevo dire che non ci ho capito niente di quello che mi hai detto!”

 

Ginny scoppiò a ridere.

 

“Io fossi in te andrei a cercarlo, Ron mi ha detto che voleva parlargli!”

 

Hermione guardò Ginny allarmata

 

“… ragazze vi saluto!! Il mio ragazzo mi aspetta” Lavanda prese il suo rossetto e sparì dietro alla porta

 

del dormitorio.

 

“Hai sentito?!!” disse Hermione all’amica “… Ron starà dicendo a Harry che la promessa è annullata, gli

 

sta dicendo che lo amo e adesso?”

 

Ginny le sorrise “ Di che ti lamenti? A questo punto dovrete chiarire, Ron ti sta solo facendo un favore!”

 

Hermione arrossì leggermente “Non mi lamento, solo che adesso dovrò affrontarlo, e se davvero non mi

 

volesse più? Se avesse capito che io per lui sono solo un’amica?”

 

“Ehi!! Frena frena!! Finchè non ci parli non saprai mai cosa pensa Harry realmente”

 

 

 

 

Harry si alzò dal letto, si sentiva felice come non lo era da giorni, Ron aveva annullato quella maledetta

 

promessa e non solo… aveva detto ad Harry di non essere realmente interessato ad Hermione e

 

sembrava proprio che avesse per cosi dire “benedetto” una loro possibile relazione sentimentale.

 

Si guardò distrattamente allo specchio, aveva i capelli disordinatissimi e gli occhiali di traverso.

 

Merlino che disastro!! Se le devo parlare non posso farlo cosi!!” pensò allarmato.

 

Prese il pettine di Neville e si mise a domare quel cespuglio che aveva come testa.

 

Cosi può andare!” pensò specchiandosi qualche minuto dopo.

 

Guardò in fretta l’orologio, erano le sette e mezzo. Il coprifuoco era alle nove. Sperò con tutto il cuore

 

che Hermione non fosse andata a dormire cosi presto.

 

Scese in sala comune con il cuore in gola, era molto nervoso, cosa le avrebbe detto di preciso? Non ne

 

aveva la più pallida idea.

 

La sala comune dei Grifondoro era più piena che mai, tutti gli studenti erano rientrati dal villaggio e si

 

erano riuniti li chi per scaldarsi, chi per chiacchierare, chi per studiare, chi per riposarsi prima di cenare o

 

dopo averlo fatto.

 

Tra le tantissime teste scorse quelle di Seamus, Dean e Neville.

 

“Ehi Seamus” disse cercando di sovrastare le tante voci nella sala.

 

 

 

Seamus si girò immusonito “Dimmi!” rispose guardandolo strano.

 

Harry se ne accorse e si pentì subito di averlo chiamato “Cerco Hermione, sai dov’è?”

 

“Perché dovrei saperlo?!” rispose Seamus a mezza bocca

 

Harry lo guardò scocciato “Perché sei uscito con lei oggi no?”

 

“Non lo so, appena abbiamo rimesso piede al castello è scappata e si è rintanata in camera sua con

 

 Ginny!”

 

“Ok, grazie!” disse Harry in fretta. Come avrebbe fatto ad entrare in camera sua? L’allarme alle scale del

 

 dormitorio delle ragazze sarebbe scattato in men che non si dica.

 

Doveva solo sperare che Hermione non avesse cenato, in modo da poterla intercettare mentre andava in

 

sala Grande.

 

Si mise su una poltrona non lontana dalle scale. Quando, dopo un pochino, con la coda dell’occhio vide una cascata di capelli

 

rosso fuoco.

 

“Ehi, Ginny!” disse alzandosi di scatto.

 

Ginny Weasley si bloccò, era insieme ad una sua amica del settimo anno Eileen Forsythe.

 

“Ciao Harry, mi hai chiamata?” disse sorridente

 

“Si, mi hanno detto che fino a poco fa eri insieme ad Hermione, sai dov’è adesso?”

 

“E’ uscita un secondo prima che mi chiamassi”

 

“Uscita per andare dove?” disse Harry sorpreso

 

“Doveva riportare un libro in biblioteca, visto che chiude alle otto doveva sbrigarsi, ah… hai visto Dean?”

 

Harry indicò la finestra “Da quella parte!” aggiunse prima di salutarla e sparire dietro al buco del ritratto.

 

Ronald Weasley, seduto in un angolo, aveva seguito tutta la scena, da una parte invidiò l’amico, dall’altra tirò un

 

lieve sospiro di sollievo.

 

Buona fortuna amico!!” pensò sorridendo prima di abbracciare la sua ragazza.

 

 

 

“Grazie signorina Granger, buonanotte” Madama Pince meno arcigna del solito, chiuse la biblioteca alle

 

 otto in punto.

 

Hermione salutò educatamente e si avviò verso le scale per tornare alla torre, quando dei passi che

 

andavano nella sua direzione la fecero fermare.

 

Chi poteva essere da quelle parti a quell’ora? Solo qualcuno che doveva andare in biblioteca, poiché tutte

 

le sale comuni non si trovavano li vicino. Curiosa si fermò per aspettare il proprietario di quei passi così

 

frettolosi.

 

Da dietro l’angolo comparve, affannato e sudato, Neville Paciock con in mano un libro.

 

 

“Madama Pince!” urlò dietro la porta della biblioteca “Apra, le ho riportato il libro! Lo so che i quindici

 

giorni scadevano oggi, ma mi sono proprio dimenticato”

 

Madama Pince apparve, bellicosa, dalla fessura della porta “Paciock!!” tuonò  “I quindici giorni sono

 

scaduti ieri! Per punizione non le verrà prestato nessun libro per tutto il mese” detto questo aprì

 

bruscamente la porta e prendendo il libro dalle mani di Neville, la richiuse rumorosamente.

 

“Non te la prendere Neville” disse Hermione tornando sui suoi passi cercando di trattenere una risatina

 

“Lo sai com’è fatta Madama Pince!”

 

Neville sospirò, “Già, ma sono proprio un disastro, come farò a fare le ricerche se non mi danno i libri?”

 

In quel momento, il rumore di altri passi li fecero voltare entrambi.

 

Il cuore di Hermione perse un battito quando dalle scale comparve Harry Potter, con il mantello

 

svolazzante e più scarmigliato che mai.

 

“Oh!” disse non appena li vide

 

Hermione arrossì “Ciao Harry, sei arrivato tardi, la biblioteca ha appena chiuso”

 

Harry la guardò con una strana espressione “Davvero? Ma non è per andare in biblioteca che sono venuto

 

fin qui!” aggiunse cercando di riprendere fiato.

 

“Oddio!!” disse Neville all’improvviso facendo sobbalzare sia Harry che Hermione.

 

“Che c’è?” disse in fretta la ragazza

 

“Mi sono scordato di inviare la lettera alla nonna!!” disse Neville con il terrore in viso.

 

“Lo potrai fare domani” disse Hermione tranquillamente.

 

“No, non posso! Oggi è il suo compleanno, domani sarà tardi, ci rimarrà malissimo!!”

 

“Neville” intervenne Harry “hai ancora un’ora prima del coprifuoco, e se non fai in tempo, ti presto

 

Edvige!”

 

Neville guardò Harry con gratitudine “ Grazie, sei un amico! Corro a scriverla!!” detto questo,

 

inciampando nel suo stesso mantello, si diresse alle scale.

 

Hermione sentì le gambe tremare mentre si rendeva conto che lei ed Harry si trovavano da soli in un

 

corridoio completamente deserto.

 

“Andiamo anche noi?” chiese timidamente ad Harry mentre gli andava in contro.

 

“Si certo” rispose lui, meccanicamente.

 

Ci fu un imbarazzante momento di silenzio, l’unico suono era quello dei loro passi.

 

“Senti io…” dissero ad un certo punto quasi in coro.

 

Si bloccarono imbarazzati “Prima tu!” disse sorridendo Hermione.

 

“No prima tu!” disse rossissimo Harry.

 

“Ok” Hermione fece un bel respiro, proprio come faceva prima di un’interrogazione “… ad Hosgmeade ho

 

incontrato Ron… mi ha detto un po’ di cose, alcune devo dire molto strane… su una certa promessa!”

 

Harry sentì lo stomaco accartocciarsi.

 

“Ah si, ho parlato anche io con Ron prima… cioè non ho proprio parlato, ma ci siamo capiti uguale e…”

 

Hermione scoppiò a ridere.

 

“Cosa c’è di tanto buffo!?” disse Harry un po’ arrabbiato

.

“Ma ci senti Harry?” disse tra le risate “ Non riusciamo a formulare neanche delle frasi decenti!”

 

Harry abbozzò un sorriso “E’ vero, sembriamo due imbecilli” iniziò a ridere insieme all’amica

.

Senza accorgersene erano arrivati alla fine della scala.  Dietro l’angolo c’era il ritratto della signora

 

grassa, vicino al quale si sentiva il vociare della sala comune dei Grifondoro.

 

Il fatto di aver riso insieme come ai vecchi tempi, allentò di parecchio la tensione tra i due Grifoni.

 

“Hermione io… “ disse Harry tornando serio  “…quella sera del bacio ti ho rifiutata e ti ho detto quelle cose

 

solo perché avevo fatto una promessa a Ron, la promessa di aiutarlo a riconquistarti”

 

Hermione lo fissò in silenzio “Io ci sono rimasta malissimo lo sai?” aggiunse poco dopo.

 

“Lo so, e mi dispiace ma non potevo fare questo a Ron… “

 

“L’hai fatto solo per lui alla fine?” disse lei con un filo di voce

 

“Si, per la nostra amicizia!”

 

“Ed io non sono tua amica?” disse Hermione abbassando lo sguardo

 

Harry la guardò senza parole, lei era la sua migliore amica, ma era anche la ragazza che amava.

 

“Scusa… che cosa brutta che ho detto” continuò Hermione imbarazzata.

 

“Te e Ron siete come fratelli, è giusto quello che hai fatto”

 

“Aspetta Hermione, voglio rispondere alla tua domanda” disse Harry spiazzandola.

 

“Te non sei mia amica” disse lentamente.

 

Hermione sgranò gli occhi ma non disse niente.

 

“… Io non sono bravo a parole, ma vorrei che tu capissi che prima eri la mia migliore amica… “

 

“Prima?” disse Hermione sull’orlo delle lacrime

                                                                               

“…si, prima di innamorarmi di te” disse Harry in un sussurro, che Hermione non ebbe difficoltà a sentire.

 

Alla fine, aveva capito bene, Harry le aveva detto che era innamorato… dapprima non aveva afferrato il

 

concetto, in quei giorni tutto poteva sperare se non questo.

 

Ma il suo cuore iniziò galoppare mentre il suo cervello iniziava ad elaborare l’informazione.

 

Nonostante tutto non riuscì a trattenere le lacrime.

 

“Stai scherzando?” disse piangendo e ridendo insieme

 

Harry le prese il viso tra le mani “Come fai a piangere e ridere contemporaneamente?”chiese sorridendole

 

dolcemente.

 

“Non lo so!” disse lei asciugandosi le guance con la maniche della divisa.

 

“Comunque hai capito bene Hermione, non so come, non so perché, non so quando, ma mi sono

 

innamorato della mia migliore amica!”

 

Hermione gli mise le braccia al collo abbracciandolo stretto “Oh Harry!” disse al colmo della felicità.

 

Si mise delicatamente in punta di piedi per dargli un bacio, ma Harry la fermò

 

“Aspetta!!” disse in fretta, Hermione lo guardò delusa.

 

“Ma in tutto questo io non ho capito una cosa importante!” disse Harry con un sopracciglio alzato.

 

“Ma tu mi vuoi bene o no?!” continuò imperterrito.

 

Hermione ci pensò un secondo e poi disse

 

“E’ una domanda difficile, ma ti rispondo uguale : decisamente NO”

 

Harry la guardò stupito.

 

“… ti volevo bene, ed eri un ottimo amico…prima che mi innamorassi di te!”

 

Non servì altro, Harry la baciò dolcemente, inutile dire da quanto tempo Hermione aspettasse quel

 

momento.

 

Fu solo alle nove e mezzo, quando furono beccati da Gazza in corridoio, che si resero conto di quanto

 

entrambi lo avessero atteso.

 

Gazza pensò che fossero impazziti, non aveva mai visto due studenti sorridere a quel modo mentre

 

pulivano le scale del castello.

 

 

                                                                                                        

 

 

                                                                                                                 The End

 

 

 

Ciao a tutti!!

 

Scusate l’immenso ritardo, ma in questi giorni mi è capitato di tutto.

Questa è la fine della storia. E spero proprio che vi sia piaciuta!!

 

Volevo salutarvi uno per uno, per dirvi grazie per tutti i commenti che mi avete lasciato, ma al momento non ne ho proprio il tempo e poi non avrò il pc per almeno due settimane. (parto grazie a Dio)

Volevo solo dirvi che mi mancherà questa storia e voi che la seguite… spero che mi seguirete in altre…

 

Vi abbraccio con affetto  (sono commossa)  *_*

 

Alessandra

   
 
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