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Autore: Petronilla    27/07/2004    13 recensioni
"SQUILLI DI TROMBA, RULLI DI TAMBURO, ECCO A VOI L'ULTIMO CAPITOLO DELLA MIA STORIA... " Harry è in gravissimo pericolo, e questa volta tocca ad Hermione il compito di andare a salvarlo. Armata solo della sua bacchetta magica e del suo amore per lui, la nostra eroina affronterà un viaggio avventuroso su e giù per l'Italia. Riuscirà a salvare il suo Harry? Leggete e lo scoprirete...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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LOVE IN TRANSLATION

By Petronilla

Summary: Harry è in gravissimo pericolo, e questa volta tocca ad Hermione il compito di andare a salvarlo. Armata solo della sua bacchetta magica e del suo amore per lui, la nostra eroina affronterà un viaggio avventuroso su e giù per l'Italia. Riuscirà a salvare il suo Harry? Leggete e lo scoprirete...

 

Disclaimer: Queste storie sono basate su personaggi e situazioni di esclusiva proprietà di JK Rowling, di svariate case editrici, incluse Bloomsbury Books, Scholastic Books e Raincoast Books, Salani e della Warner Bros. Inc. Si dichiara inoltre, che non è stato ricevuto nessun compenso e che non è stato infranto nessun copyright o trademark.

 

Capitolo 1. IN VIAGGIO

Era da poco tramontato il sole, e le nuvole sopra il cielo di Parigi si erano tinte di rosa e di arancione: questo panorama surreale poteva tranquillamente essere lo spunto per una piacevole conversazione tra due passeggeri seduti sullo stesso volo, ma io non ero affatto dell’umore giusto, e non ero nemmeno una turista.

Me ne stavo tutta seria con la fronte appoggiata al finestrino, e osservavo distrattamente il panorama davanti a me; agli occhi di un vicino curioso, potevo sembrare una turista inglese come le altre, in attesa di atterrare nella città più romantica del mondo, ma non era affatto così.

Questo viaggio mi avrebbe portato a vivere una delle esperienze più avventurose della mia vita, e devo dire che di esperienze incredibili, ne avevo già vissute moltissime. E’ una cosa inevitabile, quando sei la migliore amica di uno dei più famosi maghi del mondo, un giovane uomo chiamato Harry Potter.

Mi chiamo Hermione Granger e lavoro da poco presso la sezione Aiuto e Sostegno alle Creature Magiche in Difficoltà, una nuova sezione creata grazie all’interesse del nuovo Ministro della Magia, il signor Arthur Weasley; devo dire che è un lavoro fatto a posta per me, dove ogni giorno ricevo sempre più casi di creature magiche in difficoltà, come ad esempio i Lupi Mannari, i Centauri e gli Elfi Domestici, ai quali posso essere di grande aiuto.

Quel giorno era iniziato come tutti gli altri: sveglia di buon ora, e la solita preparazione per andare in ufficio. Stavo sorseggiando una tazza di tea, mentre leggevo la mia copia della Gazzetta del Profeta, quando Grattastinchi che era tranquillamente acciambellato sulle mie ginocchia, salta giù e punta alla finestra, miagolando come un matto. Un po’ contrariata da quella interruzione, mi alzai per andare a vedere cosa avesse attirato la sua attenzione, e quando mi avvicinai alla finestra, per poco non mi prese un colpo: appoggiata sul davanzale, mezza tramortita e con un ala insanguinata, c’era Edwige, la candida civetta di Harry.

Aprii in fretta la finestra con il cuore che mi batteva all’impazzata, e presi in braccio la povera creatura, che non aveva neanche più la forza di alzare la testa. Quando la misi sul tavolo per esaminare meglio la sua ferita, mi accorsi con grandissima sorpresa che aveva una piccola pergamena attaccata alla zampetta; fui ancora più sorpresa, quando lessi a chi la pergamena era indirizzata: Albus Silente, Hogwarts.

Naturalmente avevo fatto subito due più due: Edwige ferita a morte che trasporta un messaggio urgente per Albus Silente, poteva significare solamente che Harry era in pericolo, e che qualcuno aveva aggredito la sua civetta per intercettare quel messaggio. Non pensai troppo su, ed aprii la pergamena con mani tremanti.

Il messaggio diceva così:

“Cattive notizie, siamo stati scoperti. Il Suo aiuto è vitale. Dobbiamo assolutamente incontrarci  il 20 Febbraio, alle ore 12:00 al Monte dei Martiri. E’ questione di vita o di morte, Harry”.

Dopo questo messaggio, le gambe non mi reggevano più e crollai sul divano: cosa significava tutto questo? Harry era in pericolo? E se Edwige era arrivata qui da me, significava che Silente non aveva ancora ricevuto il messaggio?

Mi morsi le labbra pensando al giorno di due anni fa, nel quale dopo aver superato brillantemente gli esami finali alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Harry aveva annunciato con orgoglio a tutti noi di essere stato ammesso al tirocinio per diventare un Auror del Ministero della Magia.

Ricordo ancora di avergli nascosto tutta la mia preoccupazione all’idea, e di aver festeggiato con lui, Ron e tutti i nostri amici, come se niente fosse. Non che non mi fidassi di lui, perché è un mago veramente straordinario, ma la mia preoccupazione era dovuta al fatto che il Signore Oscuro rappresentava ancora una costante e reale minaccia.

Purtroppo parlandogli non avrei concluso niente, perché ormai aveva preso la sua decisione, ma non potevo fare a meno di essere preoccupata. Da allora ci rivedemmo molto poco: un paio di feste di compleanno, due Natali passati a casa della famiglia Weasley, e qualche Gufo per farmi sapere che era ancora vivo.

Non ho mai neanche avuto la possibilità di dirgli quanto io tenessi a lui, sia perché la sua personale lotta contro le forze del male, lo aveva sempre distolto dal pensare all’amore, sia perché io sono un’inguaribile timida, quando si arriva a questioni di cuore che riguardano me.

Comunque sia, una volta ripresami dallo shock, ho cercato di mettermi subito in contatto con Silente attraverso la Metro Polvere: dopo tutto, l’indomani era il 20 di Febbraio e bisognava fare subito qualcosa di concreto. A scuola però, sono soltanto riuscita a parlare con la professoressa McGranitt, che mi ha messo al corrente del fatto che il preside era in viaggio, per un’emergenza che aveva richiesto la sua presenza altr’ove.

Credete che me ne sarei rimasta con le mani in mano ad aspettare l’inevitabile? Niente affatto. Per prima cosa ho affidato Edwige alla mia vicina di casa, una bravissima guaritrice che lavora all’Ospedale di San Mungo per Malattie e Ferite Magiche; quindi ho mandato subito un Gufo al mio superiore, per informarlo che mi sarei presa tutte le ferie arretrate che avevo da parte.

Ho messo in valigia lo stretto indispensabile, ho infilato Grattastinchi nella sua cesta, e sono filata via come un fulmine: per non dare nell’occhio decisi che avrei viaggiato con i mezzi babbani, e raggiunsi l’aeroporto in taxi. Ma adesso la cosa importante era riuscire a scoprire il luogo dell’appuntamento.

Lessi e rilessi più volte il messaggio di Harry, fino a quando non mi venne il mal di testa, ma non riuscivo ancora a capire cosa fosse il Monte dei Martiri.

Quando arrivai all’aeroporto ero ancora in alto mare, e non avevo assolutamente la minima idea di dove dovevo andare. Una volta davanti alla signorina della biglietteria, stavo per fare la figura della stupida, quando alla domanda “ Desidera un biglietto per dove ?” non sapevo ancora cosa risponderle.

Iniziai a guardarmi attorno per cercare un indizio e all’improvviso gli occhi mi caddero su alcuni manifesti appesi alle pareti: c’erano indicate alcune delle principali località di vacanza, come i Carabi, l’Egitto, l’America, e nell’ultimo c’era la fotografia di una chiesa meravigliosa, di marmo bianco e sotto la foto c’era scritto “Mont Martre, Paris, France”.

In quell’istante ho avuto un’illuminazione.

“Un biglietto di sola andata per Parigi, per favore,” chiesi in fine alla signorina, che già stava cominciando a guardarmi con impazienza.

Ed eccomi qua, sul volo per Parigi, senza sapere quale sarà il mio destino… l’unica cosa che so con sicurezza, è che a costo di superare ogni genere di pericoli, a costo di dover lottare contro Voldemort in persona, io riuscirò a trovare il mio Harry e ad aiutarlo.

***O***


”E’ tutto pronto?” Disse una voce gelida e tagliente.

“Si mio Signore. L’incontro è fissato per domani alle 12:00 in punto,” rispose una figura incappucciata.

“Molto bene. Voglio che li catturiate e che li portiate da me. Ma state molto attenti, non voglio che commettiate errori questa volta.”

“Fidati di noi, mio Signore. Non ti deluderemo.”

Queste parole furono seguite da una terrificante risata, in grado di gelare il sangue nelle vene.

“Vai allora! E non perdere altro tempo.” Il Signore Oscuro indicò la porta con la sua mano cadaverica, e il suo fedele servo uscì, dopo essersi piegato in un profondo inchino.

“Questa volta Harry Potter non avrà scampo….” Ancora il Signore Oscuro rise diabolicamente, pregustando la sua vendetta.

 

  
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