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Autore: sakuraelisa    20/01/2013    2 recensioni
Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avvertimenti: Il rating si alza e diventa rosso          


Dedicato alla mia carissima Annie, che sta passando un brutto periodo, sperò di vederti sorridere di nuovo <3
 


Capitolo sedici

 
Più passavano il tempo assieme e più Blaine sapeva che ormai il momento fatidico in cui tutto sarebbe crollato sarebbe arrivato presto.
Da quella prima notte, ce n’erano state tante altre, ogni volta che dormiva abbracciato a Kurt, aveva sempre quel desiderio di volerlo toccare, quella voglia di spogliarlo e iniziare a fare l’amore, solo che a volte le cose non vanno come noi vogliamo, e il più delle volte si limitava a toccarlo da sopra la biancheria, non andava mai oltre anche se adesso quel vincolo che gli impediva di lasciarsi andare era stato tolto, ma la sua insana paura purtroppo rimaneva sempre.
Era comunque divertente, invece, come il suo compagno riuscisse a calmarlo in quei momenti, gli bastavano i suoi tocchi a farlo rilassare, era sufficiente che lui lo sfiorasse e che gli accarezzasse la pelle con le dita per farlo ansimare anche solo un piccolo istante.
Si ricordava ogni momento passato tra di loro:


 

Erano distesi nel letto di Blaine, stavano ammirando il soffitto accompagnati dal suono dei loro respiri, ogni notte la passavano cosi abbracciati, ma da un paio di giorni era cambiato qualcosa, Kurt sempre più spesso muoveva le mani su di lui e Blaine non faceva e diceva nulla, semplicemente lasciava che accadesse, e il suo compagno lo toccava con una delicatezza tale che i suoi tocchi erano cosi trasparenti che sembrava quasi che stesse toccando un velo, quando poi ansimava e tremava per l’orgasmo appena ricevuto, riprendeva sempre colore e respirava di nuovo solo tra le sue braccia che lo cullavano tutta la notte.



Non sapeva se quella sera sarebbe stata quella giusta, quella dove lui avrebbe fatto la prima mossa,  ma in cuor suo sapeva che il momento era davvero arrivato e doveva solo lasciare che accadesse, che lui non era solo dopotutto, era certo che il suo Kurt lo avrebbe accompagnato ad ogni passo. 
In ogni caso l’unico modo che aveva per non pensarci era quello di cucinare i suoi adorati dolci, era una cosa che lo distraeva molto e lo faceva concentrare su altro.
Mentre stava impastando, sentì il campanello della porta, smise di lavorare la pasta e si pulì la mano con il grembiule da cucina che stava indossando.
Quando raggiunse l’ingresso per aprire si ritrovò le sue tre migliori amiche che lo guardavano sorridenti.

“Non ci fai entrare?” chiese Quinn sempre bellissima con un vestito blu a maniche corte e dei sandali del medesimo colore.

“Santo cielo Blaine, pensi a lui in ogni istante, e smettila” gli disse Tina che aveva notato che aveva lo sguardo assorto chissà dove.

“Sono pronta a scommettere che ha passato la notte a saltare e adesso è sfinito … povero Blainey” esclamò Santana con un tono divertito, forse anche troppo, nella voce.

Blaine si destò dalla sorpresa che gli avevano fatto le ragazze che stavano ancora aspettando per entrare dentro casa e le fece accomodare, finalmente.
Si recarono in salotto dove si sedettero comodamente nel divano aspettando che il padrone di casa le raggiungesse, Blaine andò in cucina per togliersi il grembiule ed appoggiarlo sulla mensola.
Poco dopo le raggiunse e si sedette di fronte a loro, era conscio che doveva loro una spiegazione sugli ultimi avvenimenti accaduti tra lui, Kurt e la piccola Melanie anche se sapeva che a loro interessava soltanto di come procedevano le cose tra lui e il suo compagno.
Incrociò le braccia al petto e attese la prima domanda, che sfortunatamente per lui non tardò ad arrivare.

“Su Blaine racconta” inizio Quinn.

“Ecco io e Kurt …”

“Vi siete fidanzati ufficialmente?” chiese curiosa Tina.

Santana lo guardava e accavallò le sue gambe lunghe fissandolo ancora.

“Siete finalmente andati a letto insieme, su ammettilo?” gli domandò curiosa e con la sua aria da saccente.

Blaine arrossì di colpo e abbassò il viso diventato troppo rosso per l’imbarazzo.

“I-io … ecco n-non so” lui iniziò a balbettare.

Le ragazze risero della sua goffaggine, conoscevano bene il loro amico, ma erano anche un pochino preoccupate, lo volevano felice ma non riuscivano a comprendere bene perché fosse così cauto, Quinn si alzò dal suo posto, si sedette di fianco a lui e gli prese le mani tra le sue.

“Allora mi dici il vero motivo Blaine?”

Lui la guardò leggermente spaventato da quella domanda, ma poi decise di risponderle.

“Io voglio solo che sia tutto perfetto.”

“Tesoro non hai quindici anni, ne hai quasi ventinove” gli disse lei tranquilla.

“Lo so che sono lento a capire ma Quinn …” le rispose abbassando il suo volto.

“… io lo amo tanto e voglio fare le cose per bene e voglio …” continuò voltandosi di nuovo verso di lei.

“Voglio solo che sia una prima volta meravigliosa e non voglio fare le cose di fretta ma … ”

“Ma?”

“Il tempo sta per scadere e io non mi voglio più accontentare degli abbracci”

“Quando hai intenzione allora?” domandò Santana che aveva ascoltato la loro conversazione senza intervenire.

“Non lo so forse stanotte o quando capiterà” le rispose Blaine.

“Passi ogni notte con lui?” chiese Tina sporgendosi in avanti fino a sollevarsi ed ad inginocchiarsi di fronte a lui.

“Si Tina, io adoro tenerlo tra le mie braccia e sentirlo respirare.”

Tina gli sorrise e portò una mano sulla sua guancia, accarezzandogliela dolcemente.

“E allora bisogna che vai preparato stavolta” disse Santana alzandosi in piedi e porgendo a Blaine la busta che portava con se.

“Non l’avevo notata prima” disse osservando l’oggetto di fronte a lui.

“Aprila!” esclamò lei.

Lui annuì e piano piano aprì la busta e rimase quasi imbambolato di fronte al contenuto, aveva ancora la bocca aperta per lo sgomento quando alzò il suo sguardo verso la ragazza che lo guardava divertita ondeggiando un poco i suoi lunghi capelli neri.

“Santana?”

“Beh se devi farlo, devi farlo bene Blaine.”

“Ma-”

“Niente ma, santo cielo non sei più un ragazzino, farai sesso con il tuo fidanzato e userai come si conviene quello che ti serve per divertirti al meglio.”

Blaine divenne ancora più rosso di quanto già non era e abbassò il viso in fiamme, continuando a tenere saldamente tra le mani la busta incriminata.

“E’ che …”

“Blaine sono solo dei preservativi e del lubrificante, nulla di così scandaloso” disse lei incrociando le braccia al petto.

“E’ che sai …”

“Quindi sei il passivo?” chiese lei.

Blaine alzò immediatamente il viso e i suoi occhi parevano quasi uscire fuori dalle orbita

“Io ..io non lo so”

“Beh a giudicare dalla tua sorpresa deduco che si, sei il passivo tesoro mio” rispose lei per lui, e il suo tono di voce era apparso alle orecchie di tutti forte e squillante.

Il suo amico assunse definitivamente un colorito rossastro, volse lo sguardo verso il contenuto della busta e osservò.

“Beh grazie mille Santana se li userò almeno sarò preparato.” disse cercando di tranquillizzarsi mentalmente.  

“Li userai credimi e domani quando ti chiamerò mi ringrazierai.” rispose lei sorridendogli.

Blaine cercò di non agitarsi e di vedere il lato positivo, almeno se quella notte lui e Kurt avessero fatto l’amore, sarebbero stati preparati e non gli importava di stare sotto o sopra, a lui bastava che fossero insieme e vicini.
Poco tempo più tardi salutò le sue amiche dicendo loro che avrebbe accompagnato Melanie a casa di Tina per un piccolo pigiama party, le salutò affettuosamente e poi chiuse la porta. Quella notte sarebbe stata quella giusta se lo sentiva nel cuore, lui ne era certo.
Quando quella sera si stava preparando per andare a casa di Kurt, osservò con maggiore attenzione la busta, poggiata sul suo comodino, che Santana gli aveva portato quel pomeriggio. Con il suo fidanzato non aveva mai parlato di chi dei due avrebbe dato piacere all’altro nel momento in cui sarebbe successo, non avevano mai discusso su chi dovesse stare sopra o sotto, nei loro momenti intimi era tutto così semplice, forse Blaine doveva parlarne con lui, sicuramente avrebbero trovato una soluzione.
Mentre si stava guardando allo specchio, Melanie si affacciò alla sua stanza e lo stava osservando sistemarsi il papillon viola che aveva scelto per la serata, si accorse del suo sguardo, si voltò verso di lei e le sorrise.

“Vieni qua tesoro” le disse facendole un cenno con la mano.

Lei annuì ed entrò nella stanza andando a sedersi sul suo letto.

“Sei molto elegante oggi” constatò lei contenta.

“Si oggi sono a cena a casa di Kurt e tu sei da zia Tina ricordi? Perché non sei ancora pronta?” le domandò voltandosi per poterla guardare.

Blaine vide che la sua piccola era pensierosa.

“E’ successo qualcosa? Perché non mi rispondi amore?”

Si avvicinò a lei sedendosi sul letto e sollevandole con due dita il mento.

“Lo sai che puoi dirmi tutto” le disse amorevole.

“Papà …”

“Si”

“Posso sapere che farai oggi con Kurt?”

“Tesoro mio lo sai no? Facciamo le nostre cose da grandi” le rispose sorridendo.

Lui le portò una mano sul viso e le accarezzò dolcemente una guancia, la sua Melanie era cresciuta tanto, in poco tempo era diventata una signorina e forse poteva essere sincero per una volta e rivelarle qualcosa di più.

“Melanie vedi … io e Kurt ormai ci amiamo molto e le persone che si amano … spesso se lo dicono in tanti modi” continuò.

Lei gli prese una mano tra le sue e la strinse forte, voleva sentire tutto, voleva che il suo papà si fidasse di lei e la ritenesse una bambina grande.

“Con i baci?” domandò curiosa.

“Si con i baci tesoro ma anche qualcosa di più, è che sei troppo piccola … quando sarai più grande te ne parlerò”

“Promesso papà?”

“Promesso amore”

Melanie dopo aver sentito quelle parole sorrise e strinse più forte il suo papà sentendosi allegra della sua risposta.
La sera arrivò anche troppo in fretta per Blaine che era sempre più ansioso ma anche felice di poter passare del tempo con il suo compagno, accompagnò prima sua figlia dalla zia Tina, avvisando entrambe che sarebbe tornato solo la mattina dopo e poi finalmente si diresse a casa di Kurt.
Quando arrivò rimase fermo di fronte a quel portone, non riusciva a bussare, era come incantato da quella porta in legno massiccio che si presentava di fronte a lui.
Ci pensò qualcun altro ad aprirla, si guardarono negli occhi come facevano di solito ma nelle iridi luminose d’entrambi quella sera c’era tanto altro, ansia, aspettativa ma anche tanta gioia inespressa.

“Buonasera Kurt” disse Blaine impacciato grattandosi il retro della testa con la mano.

Lui sorrise in risposta al suo formalismo e lo trascinò dentro prendendolo per la mano, senza accorgersi che il suo fidanzato teneva una piccola busta nell’altra mano.
Entrarono in casa e Kurt lo aiutò a togliersi la giacca e quando notò la busta gli chiese cosa ci fosse dentro e lui arrossì e balbettò nervoso, spiegò che non era nulla di così importante e che ne avrebbero discusso più tardi.

“Puoi poggiarla sul divano o appenderla, o mettila dove vuoi.” gli disse Kurt prima di lasciare il salotto e correre verso la cucina.

Blaine non badò a come il suo fidanzato lo aveva lasciato sulla porta e fece come gli era stato detto e poco tempo dopo lo raggiunse, arrivò sulla soglia e rimase quasi a bocca aperta per la sorpresa. Davanti a lui c’era il tavolo dove di solito cenavano apparecchiato di tutto punto, ricoperto da una tovaglia a fiori, con sopra dei piatti da servizio, accompagnati da dei calici in vetro soffiato, dei tovaglioli ricamati e delle candele poste al centro, che incorniciavano il tutto, ma quello che rendeva tutto splendido era di sicuro il suo Kurt che mescolava il sugo sul fornello e che si abbassava di tanto in tanto a controllare il forno

“E questo? Cosa si festeggia?” gli chiese con la voce emozionata.

Il suo compagno si voltò verso di lui e sul suo viso comparve un tenero sorriso

“E’ per noi … perché sono felice …  sono felice che tu sia sempre con me.”

Blaine sorrise della sua sincerità e gli si avvicinò, erano ad una spanna l’uno dall’altro e si sporse per poterlo baciare sulle labbra ma lui lo fermò un attimo prima.

“Aspetta, fammi togliere il grembiule, che sono tutto sporco in viso” cercò di dirgli ma Blaine non lo ascoltò e lo baciò ugualmente sporcandosi il viso a sua volta. Le loro labbra si incontrarono e si assaggiarono a vicenda, era un qualcosa di molto semplice e intimo che li rendeva talmente complici.
Si separarono quasi subito ma quel contatto lasciò un bel sorriso sul volto di entrambi che risero della situazione.

“Hai il naso tutto sporco” gli disse Kurt toccandoglielo con un dito.

Il suo fidanzato che aveva già portato le mani sui suoi fianchi lo attirò a se e gli leccò via un po’ di farina che aveva sulla guancia, questo piccolo gesto che poteva apparire tanto semplice fece rabbrividire Kurt che improvvisamente perse quasi il controllo, e portò in un’ istante le braccia intorno al collo del suo compagno che lo guardava confuso e lo baciò. Stavolta le loro lingue si scontrarono quasi subito, era iniziato sin dal principio come un bacio umido e bagnato e se inizialmente questo aveva lasciato Blaine sorpreso poi si lasciò andare ancora una volta. Le sue mani che stringevano più forte i suoi fianchi e Kurt che voleva che lo stringesse il più possibile a se. In quel momento Blaine pensò che se quella era l’anteprima di quello che sarebbe successo più tardi, chissà come sarebbe stato bello fare l’amore con lui.
Quando si staccarono i loro volti erano in fiamme e i loro respiri erano incontrollabili, i loro petti che continuavano a sollevarsi veloci e i loro cuori battevano all’impazzata.

“Forse è meglio sederci a tavola” disse Kurt ancora in affanno.

“Già anche io penso che sia più saggio” gli rispose Blaine sorridendo e levando le mani poggiate sui suoi fianchi.

Respirò a fondo e raggiunse il tavolo, spostò una delle sedie e si sedette.

“E’ quasi pronto, ancora un momento” gli disse Kurt che dopo essersi ricomposto riprese a fare quello che stava facendo prima.

Qualche tempo dopo, il suo fidanzato posò le pietanze sul tavolo, si tolse i guanti da forno poggiandoli sul davanzale della cucina e prese un fiammifero dal cassetto della credenza per poter accendere le candele poste sulla tavola agghindata.

“Sai per creare l’atmosfera” gli rispose quando con lo sguardo notò che Blaine era curioso della presenza delle candele.

Si sedette di fronte a lui e senza rendersene conto gli prese la mano che Blaine aveva poggiato vicino al suo piatto.
Lui proprio come il suo compagno senza accorgersene intrecciò le loro dita e insieme osservarono quel piccolo nodo che li univa.

“E’ tutto bellissimo stasera” esordì.

“Beh sai ho il fidanzato più bello ed è giusto che meriti il meglio” gli rispose quasi imbarazzato ma mostrando le sue gote diventate rosse.

“Ti amo Kurt”

“Anche io Blaine”

“Devo dirti una cosa.”

Kurt lo guardò interrogativo e cercò di cambiare il discorso, era strano si dicevano sempre tutto ma stavolta era come spaventato che tutto potesse
rompersi in un istante.

“Ti piace l’arrosto? Non sapevo cosa cucinare e allora ho pensato a qualcosa di classico” disse tentennando con la voce.

“Kurt …”

“E’ una cosa brutta?” gli domandò e Blaine già percepì la sua paura.

“No amore no” gli rispose deciso.

Kurt rilasciò un sospiro così forte che rise di se stesso.

“Scusami Blaine e che come al solito mi sono spaventato per nulla”

Il suo fidanzato strinse più forte la sua mano e lui se ne accorse.

“Kurt io credo che oggi sia la notte giusta”

“Lo credi?”

“Lo so” gli disse Blaine con la voce ferma e guardandolo intensamente negli occhi

“E’ una bella cosa? Giusto?”

“Pensi che siamo pronti?” gli domandò a sua volta.

“Io sono pronto Blaine e sono sicuro che lo sei anche tu, noi ci amiamo e ci vogliamo bene.”

“Lo penso anche io Kurt”

In quel momento Kurt sorrise così tanto che le sue fossette diventarono molto evidenti e le sue guance più rosse del normale. Si rese conto che era facile innamorarsi ma era altrettanto semplice scoprire di amare di volta in volta il proprio compagno, per lui era naturale amare Blaine, ogni giorno che passava era certo di amarlo sempre di più, ormai era una certezza.
Cenarono quasi in silenzio, nell’aria si sentivano solo i loro sussurri e i loro scusami tanto quando accidentalmente, ma nemmeno tanto, si sfioravano le ginocchia da sotto al tavolo. Kurt era felice, quella era la sera dove finalmente il suo rapporto con Blaine si sarebbe evoluto per davvero, era vero che aveva sempre detto di potersi accontentare delle loro coccole, ma sapere che anche il suo compagno aveva preso la decisione di lasciarsi andare e di mettersi nelle sue mani era confortante in un certo senso.
Quando finirono di cenare lui lo obbligò a non aiutarlo, anche se Blaine aveva insistito talmente tanto che Kurt aveva risposto che al massimo poteva aiutarlo ad asciugare le stoviglie.
Così si ritrovarono insieme con i loro corpi vicini .

“Ecco a te, stai attento” gli disse Kurt.

“Tranquillo amore, sono un papà so come si fanno queste cose”

“E questo che centra?” gli chiese voltandosi verso di lui.

“Beh sono sempre stato l’uomo di casa” rispose Blaine deciso.

Kurt ci pensò su un attimo prima di porgli la prossima domanda ma alla fine si decise, così poggiò il piatto che stava lavando sul lavello, si asciugò le mani nel suo grembiule e si girò completamente verso di Blaine.

“Blaine”

Blaine sentendo il tono leggermente grave sulla sua voce, finì di asciugare il tegame e lo poggiò delicatamente  sul mobile dinanzi a lui.

“Ti ascolto” gli disse guardandolo negli occhi.

“Ecco … vedi” Kurt iniziò a dire ma subito si fermò toccandosi le dita delle mani per il nervosismo.

“Si?”

“Blaine mi chiedevo quando arriverà il momento in cui abiteremo insieme?” gli chiese alla fine con gli occhi carichi di aspettativa.

Blaine si avvicinò e gli prese le mani tremanti tra le sue, si sporse verso il suo viso e lo baciò, un semplice tocco a fior di labbra e senza staccarsi gli sussurrò dolcemente che presto avrebbero abitato insieme.

“Ci vorrà solo un po’ Kurt, dobbiamo solo attendere e credimi il momento in cui prenderemo questa decisione non è tanto lontano.”

Kurt sorrise a quelle parole e poggiò la sua fronte contro quella del suo fidanzato.

“Pensi che a Melanie piacerà abitare insieme a me?”

“Non ho nessun dubbio, lei ti adora e ti chiama già papà”

“Lo so è che … mi piace sentirmelo dire”

Blaine gli baciò la punta del naso, lasciò una delle sue mani e con due dita gli sollevò il mento per potersi perdere nei suoi brillanti occhi blu.

“Fai già parte della famiglia, e abitare insieme non cambierà le cose anzi le migliorerà ulteriormente” gli disse sicuro delle sue parole.

“Ha-hai ragione come sempre” gli rispose accennando un lieve sorriso.

“… su adesso finiamo di sistemare che voglio accoccolarmi un po’ a te” continuò Kurt sfiorandogli la guancia con le dita.

Blaine annuì e insieme ripresero a fare quello che stavano facendo prima, finirono di lavare e asciugare ogni piatto e sistemarono tutto al loro posto.
Prima di raggiungere insieme la camera da letto del padrone di casa, Blaine lo lasciò un momento per andare a prendere la busta che aveva lasciato in salotto.
Kurt lo attese e quando lo vide ritornare con in mano quella famosa busta, non fece domande e si limitò a prendergli la mano e insieme si recarono nella stanza da letto.
Quando oltrepassarono la soglia, Kurt raggiunse uno dei comodini e accese una delle luci dell’abajour. Blaine che era rimasto inizialmente sul ciglio della porta si destò, raggiunse il comò e poggiò sopra la busta che teneva in mano.

“Pensi di dirmi che cosa c’è in quella busta?” gli chiese Kurt girandosi verso di lui ridendo del fatto che il suo compagno fosse diventato subito rosso in viso.

“Ecco vedi …m-me li ha portati Santana stamane”  rispose balbettando

“Cosa?”

“Dai Kurt non farmelo dire!” esclamò Blaine cercando di evitare il discorso.

Lui lo raggiunse e gli portò le mani sulle spalle

“Allora?”

Blaine alzò il suo viso cercando di non arrossire ulteriormente e gli mostrò la busta. Kurt guardo all’interno e scoppiò a ridere, facendolo rabbuiare leggermente, non pensava di sembrargli tanto ridicolo.

“Puoi smettere di ridere per favore” disse Blaine rimproverandolo.

Il suo compagno non gli rispose anzi, lo baciò di sorpresa e lo abbracciò stretto, quando si staccò da lui cercò di rassicurarlo.

“Amore non ti sto prendendo in giro solo che mi fa ridere che ti imbarazzi per queste cose”

“Lo so ma io non sono molto pratico e ti potrò sembrare il solito imbranato”

“Non lo sei Blaine, sei perfetto così come sei”

“Io ti amo Kurt, sei talmente importante per me e non voglio rovinare tutto”

“Tranquillo che non lo farai, e se ti fa piacere, potrò pensare io a queste cose in futuro, magari quando stiamo qua”

“Sei sicuro che possa andare bene lo stesso?” gli chiese titubante.

Kurt non gli rispose, si limitò a sorridergli e Blaine comprese che era tutto apposto, senza dire una parola, si allontanò per poggiare la busta sul comodino vicino al letto.
Quando ritornò vicino al suo fidanzato, gli prese la mano e insieme andarono a sedersi sul letto.

“Che vuoi fare?”

“Kurt posso provare a fare una cosa diversa?”

“Mi fido di te” gli rispose lui sicuro.

Blaine quasi tremante avvicinò le mani al suo corpo e le poggiò sulle sue spalle, toccò la maglia che il suo fidanzato stava indossando

“Posso sfilartela?” gli chiese.

Non ci fu bisogno di una risposta, si guardarono un momento forse più lungo dei precedenti, Kurt sollevò le braccia in alto e Blaine gli sfilò la maglia, facendola cadere per terra e lasciandolo con solo la canottiera addosso.
Nell’aria si sentiva già una forte aspettativa di quello che sarebbe accaduto nelle ore successive, entrambi sapevano che sarebbe bastato poco per far cambiare e precipitare le cose, solo un semplice gesto e tutto sarebbe cambiato.
Kurt sapeva che erano pronti ma era anche conscio del fatto che Blaine era ancora molto nervoso e forse gli serviva un modo per calmarsi e lui ne conosceva solo uno.

“Posso levarti la maglia anche io?” gli domandò

Blaine annuì, perciò gli si avvicinò lentamente e facendogli sollevare le braccia sfilò anche la sua maglia.
Quando entrambi rimasero con solo una canottiera bianca indosso,  i loro respiri per un attimo si fermarono, si parlarono con gli occhi e insieme decisero cosa fare. Si levarono le scarpe posandole vicino a letto, si tolsero i loro jeans poggiandoli ai piedi del letto e rimasero con solo la biancheria, non erano imbarazzati stavolta, solo leggermente ansiosi che tutto stesse per accadere.
Kurt delicatamente e cercando di rassicurarlo con lo sguardo gli prese una mano e lo trascinò giù, si sdraiarono vicini, le loro teste poggiate sui cuscini soffici di quel letto, e i loro corpi che piano piano si stavano già riscaldando. Blaine gli prese un polso e lo strinse forte, lo portò alle labbra per poterlo baciare, e quando lo fece, il cuore del suo compagno fece un piccolo salto, Kurt era sicuro che anche se quella notte non sarebbero andati fino in fondo, quel piccolo gesto era servito loro per rendere tutto intimo e perfetto. 

“Sei così bello” gli disse Blaine.

“Anche tu”

“Sai c’è un modo per alleviare la tensione” continuò Kurt.

“Davvero?” gli chiese curioso.

“Si Blaine, possiamo fare un piccolo gioco per farti rilassare”

“In cosa consiste questo gioco?”

Kurt si fece più vicino a lui fino a far toccare i loro corpi che inavvertitamente vibrarono a quel contatto. La situazione stava davvero precipitando e
tutti e due lo avevamo compreso fin troppo bene.

“Devi solo dirmi che vorresti farmi?” gli disse accarezzandogli dolcemente i riccioli con le dita.

“Kurt io tr- tremo al solo pensiero e … tu pensi che possa semplicemente dirtelo?”

“Sono solo desideri amore”

“Qualsiasi cosa?”

“Qualsiasi” gli confermò Kurt.

Blaine ci pensò su un momento mentre ancora lo guardava negli occhi, si era già accorto che il suo compagno lo stava fissando intensamente in attesa di una sua richiesta.

“Vorrei poterti spogliare del tutto”

“Fallo!”

Rimase talmente sorpreso della sua risposta, che di colpo lasciò andare il suo polso, le sue mani che tremavano sempre di più, si avvicinarono caute fino a posarsi sulla sua canottiera. Kurt per aiutarlo portò le sue braccia sopra la testa e lui gli levò l’indumento. Quando rimase a petto nudo, Blaine perse quasi la parola, ogni volta che lo vedeva succedeva così, non sapeva mai cosa dire, le sue dita arrivarono quasi subito su quel territorio poco conosciuto e iniziò ad accarezzarlo lievemente.

“Non ho sentito la seconda richiesta?” gli chiese Kurt.

Blaine sollevò il viso

“Baciami” sussurrò

Il suo compagno si sporse verso di lui e lo baciò, Blaine allora lo prese e lo portò sopra di se, coricandosi di schiena sul letto sentendo tutto il suo peso su di lui, ma per una volta felice che tutto stesse accadendo finalmente. Kurt si sistemò meglio e i loro bacini si scontrarono per un secondo e tutto si fermò.
L’aria intorno a loro stava iniziando a diventare sempre più calda, i loro corpi si stavano chiamando e le loro mani si mossero senza che loro ne avessero il controllo, Blaine strinse più forte i suoi fianchi e Kurt si aggrappò maggiormente a lui stringendogli forte il collo, le loro labbra stavano quasi per incontrarsi quando qualcosa intorno a loro si ruppe, la sua coscia sinistra sfiorò l’erezione di Blaine, e lui si rese che le cose erano diverse quella notte.

“Sc-scusami” sibilò Blaine.

“Non importa” gli disse Kurt cercando di rassicurarlo.

“Stiamo andando avanti insieme vero?”

“Certo amore mio sempre insieme … vuoi toglierti la canottiera?”

Blaine annuì sorridendo, forse per la prima volta rilassato in quella ultima ora, il suo compagno gli levò la canottiera bianca e la fece cadere sul pavimento. Kurt si ritrovò davanti agli occhi divenuti scuri, quel petto così diverso dal suo e sentì l’imminente bisogno di assaporarlo, si abbassò e le sue labbra si avvicinarono furtive a quella pelle più abbronzata della sua e iniziò a baciarne ogni centimetro. Passò la bocca sopra il suo capezzolo destro e iniziò a succhiarlo, scoprì mentre lo faceva che gli era mancato cosi tanto quel tipo di contatto,  con il suo ex non erano soliti dilungarsi nei preliminari prima di fare l’amore, con Blaine era diverso, lui ci teneva a farlo sentire bene, a farlo sentire amato e voluto in ogni senso.
Blaine si sentiva come se stesse volando, sentiva le labbra del suo Kurt viaggiare morbide e delicate, sentiva i gemiti che uscivano dalla sua bocca ogni volta che gli succhiava un lembo di pelle, il suo respiro diventava sempre più corto.
Quando non percepì più nulla aprì gli occhi e guardò il suo fidanzato che  era indeciso sul da farsi.

“Devo continuare?”

“Me lo stai davvero chiedendo?”

A Kurt non servì una risposta, si abbassò ulteriormente e tolse la sua biancheria facendola scivolare lentamente per le cosce. Non si perse in preamboli, poggiò le labbra sulle sue anche, facendo indugiare la lingua per tutto il percorso. Blaine continuava a guardarlo ad occhi aperti, non voleva perdersi nemmeno un istante e quando Kurt gli baciò la punta e subito dopo lo avvolse, fu bellissimo, non era di certo la prima volta che gli faceva una cosa del genere, ma era l’aspettativa di quella notte a rendere tutto ancora più bello.
Kurt iniziò a muovere le labbra cercando di tenere un ritmo regolare, le  mani che  tenevano fermi i suoi fianchi, tutto cambiò quando sentì muovere quel corpo sotto di lui, quando Blaine chiuse gli occhi, poggiò la testa all’indietro sul cuscino e con la mano gli toccò i capelli, tirandoli leggermente. Per lui più i minuti passavano e più diventava  tutto più appannato ai suoi occhi, sentì quel bisogno di spingersi in avanti, capì che non ci sarebbe voluto ancora molto prima che venisse dentro la bocca del suo fidanzato, ma non voleva che ciò accadesse, non quella notte, con sforzo portò le mani sulle sue spalle e cercò di allontanarlo.

“Kurt as- aspet- aspetta” gli disse

Kurt alzò subito la testa non terminando quello che stava facendo.

“Stai bene?” gli chiese preoccupato

“Non voglio venire così … po-posso provare a fare una cosa?”

“Ce-certo” gli rispose Kurt spostandosi.

Blaine si sollevò fino a sedersi e allungò le mani, fino a posarle sui fianchi del suo compagno che lo guardava curioso di scoprire cosa avesse in mente.

“Posso levare via tutto?” gli domandò fissandolo negli occhi.

Lui annuì, Blaine fece arrivare le dita velocemente fino al bordo del suo intimo, quando Kurt percepì il suo tocco, fermò le sue mani tremolanti.

“Faccio io”

Si alzò in piedi e si sfilò l’intimo da solo lasciandolo scivolare sul pavimento, raggiunse di nuovo Blaine sul letto e si sedette di fronte a lui.

“Eccomi sono tutto tuo”

Blaine portò la mano sulla sua guancia per accarezzarlo dolcemente, Kurt si abbandonò al suo gesto e socchiuse un momento gli occhi.

“Vorrei farti sentire bene, posso farlo?”

“Tutto quello che vuoi” sospirò lui in risposta.

Blaine lo fece e spinse teneramente sul letto

“Puoi metterti a pancia in giù”

Kurt obbedì e si sdraiò a pancia in giù, il suo compagno si coricò al suo fianco, posò leggera la mano sulla sua schiena, così bianca e liscia, le sue dita che sfioravano quella pelle morbida. Vedeva con piacere che Kurt sussultava spesso, il suo petto che si sollevava lento ad ogni respiro.  
Guardò ancora quel corpo splendido

“De-devo pre-prendere -”

“Cosa c’è amore?” gli chiese Kurt girando il viso verso di lui.

“Per fare quello che vorrei mi serve qualcosa …”

Kurt sorrise del suo imbarazzo, si sporse e lo baciò con tenerezza sulle labbra.

“Ti amo tanto e qualunque cosa farai, andrà bene.”

Blaine annuì, rispose al suo bacio e si ritrasse quasi subito, si girò un momento verso il comodino e dalla busta prese il lubrificante, non voleva avere paura ma le sue mani stavano tremando, era sicuro di quello che stava per fare, lo voleva, eppure allo stesso tempo non voleva sbagliare. Si avvicinò al suo compagno ancora sdraiato che lo guardava e si distese di nuovo al suo fianco. Kurt si accorse che era nervoso, vedeva la sua pelle scossa dai brividi.

“Si presuppone che dovresti tremare per altro” gli disse cercando di non far trasparire dalla sua voce quanto fosse spaventato dall’idea che tutto potesse finire in un battito di ciglia.

“Che vuoi dire?”

“Forse dovremo fermarci Blaine, ogni volta che siamo insieme tremi e … non mi piace … forse è meglio smettere” continuò girandosi dall’altra parte e dando le spalle al suo compagno che lo guardava sgomento per le parole che gli erano state appena dette.

Blaine lasciò cadere quello che aveva in mano sul letto e subito senza nemmeno pensarci, lo raggiunse e lo abbracciò stretto da dietro. Le sue mani che subito andarono a stringere la vita del suo fidanzato che silenziosamente aveva iniziato a piangere.

“Shhh …. Ti prego smettila di piangere Kurt io … sono qua”

“Blaine non prendiamoci in giro, ogni volta che siamo in intimità tu diventi sempre nervoso e tremi tutto quando ti tocco”  gli rispose facendosi più piccolo nel suo abbraccio.

“Non è come pensi”

“Non dovremo farlo … su lasciami andare” Kurt cercò di liberarsi dalla stretta del suo compagno che vedendo come stava reagendo alla situazione lo tenne ancora più stretto.

“No Kurt, tu resti qua, ti prego resta con me”

Kurt sentì quelle parole dritte nell’orecchio, percepì le sue mani stringerlo, il suo respiro dritto sul suo collo e quelle labbra che stavano assaporando appena la sua pelle.
Forse fu la vicinanza a cambiare le cose, forse furono i loro corpi appiccicati l’uno all’altro ad accendere la fiamma che li avvolse da quel momento in poi, non si erano resi conto di essere talmente vicini, solo quando Kurt si accorse che l’erezione del suo compagno pulsava ed era incastrata tra le guance del suo sedere, allora si lui lo capì, quella notte sarebbe stata diversa, sarebbe stata la loro notte.
Abbassò il viso e guardò quelle braccia che lo tenevano legato, appartenenti a quell’uomo che lo aveva accolto nella sua vita, che gli aveva restituito il sorriso, che si meritava di essere riamato alla stessa maniera, se non di più.

“Blaine?” chiamò a bassissima voce.

“Sono qua” rispose lui che vedendo che non si stava più agitando, sorrise baciandogli la spalla.

“Sai .. il modo in cui siamo messi va bene”

“Va bene per cosa?”

“Per scoparmi penso” gli rispose ridendo cercando si smorzare la situazione.

“Oh ..”

Blaine divenne rosso per l’imbarazzo, come aveva potuto non rendersi conto in che posizione erano finiti, era talmente imbranato che alla fine nemmeno si stupiva più di tanto.

“Scusami Kurt”

“Non ti scusare” lo interruppe lui.

“Puoi iniziare a prepararmi se vuoi io … sono pronto e lo sei anche tu” gli disse spingendosi indietro verso la sua erezione.

Il suo compagno si staccò leggermente da lui togliendo le braccia aggrovigliate al suo corpo, lo fece girare e quando furono occhi negli occhi lo baciò, succhiò leggermente il suo labbro inferiore e cercò subito la sua lingua, in quel bacio volle fargli capire che era tutto apposto e che tutto sarebbe andato bene.

“Come vuoi fare?” gli chiese Blaine.

“Intendi se voglio stare sopra o sotto di te?”

“Io non lo so Kurt … se vuoi … ”

Quest’ultimo gli prese il viso tra le mani avvicinandosi a lui per sentire il suo respiro dritto nella sua bocca

“Voglio essere tuo Blaine non importa come”

“Quindi vuoi che sia io a …”

“A darmi piacere, si amore voglio che sia tu”

Blaine si sporse e colmò quel brevissimo tratto che separava le loro labbra. Non disse più una parola da quel momento, fece distendere un’altra volta il suo fidanzato che si affidò completamente a lui, si aggrappò alle sue spalle e si sdraiò. Cercò di sistemarsi sopra di lui senza pesargli troppo. Fece scivolare una mano verso i suoi fianchi, arrivando al bacino fino a sfiorare la sua erezione durante il tragitto e passando dietro ai suoi testicoli, quando sfiorò con le dita la sua apertura, lo sentì sussultare e spontaneamente sorrise. Kurt continuava a guardarlo negli occhi aspettandosi che continuasse.

“Perché ti sei fermato?”

“Vu-vuoi che usi qualcosa per farti meno male?”

Kurt annuì, lui lo lasciò andare e si voltò per andare a prendere quello che prima aveva fatto scivolare sul letto, lo aprì e se ne versò un poco sulle mani, non si accorse che il suo fidanzato era dietro di lui, Blaine si coricò di spalle e lo prese sopra di se, lui si piegò in avanti cercando le sue labbra. Le dita di Blaine raggiunsero la sua apertura e lentamente infilò il primo dito, spingendo piano, cercando di non fargli male. Kurt non smetteva un secondo di baciarlo e Blaine continuò, proseguì avanti e indietro fino a quando non sentì che poteva fare di più, con cautela infilò anche un secondo dito, fu allora che sentì uno dei tanti gemiti che quella notte il suo Kurt gli avrebbe riservato, e arrivò dritto nella sua gola. L’aria si faceva sempre più calda e Blaine sentì il corpo sotto il suo muoversi, pazientemente continuava a cercare quel punto che avrebbe fatto urlare il suo compagno, con attenzione infilò un terzo dito, stava andando sempre più piano, stava cercando di non arrecargli troppo dolore, allargò lievemente le dita per cercare di prepararlo al meglio e quando iniziò a muoverle insieme non ci volle molto, le labbra del suo compagno lasciarono le sue e lo sentì distinto e chiaro nell’orecchio, quell’urlo che lo avvisava che finalmente aveva trovato il punto giusto.
Blaine lo lasciò abituare e qualche minuto più tardi levò le dita e lo fece crollare sul suo petto.

“Posso andare avanti?”

“Si  … pe-penso di si”  rispose Kurt ansimando.

“Forse è meglio che ti metti seduto sopra di me, vorrei …”

“Voglio guardarti negli occhi mentre faccio l’amore con te” gli disse Kurt alzando il viso e perdendosi nei suoi occhi dorati.

“Esattamente questo” gli confermò Blaine.

Lo fece scendere dal suo petto e Kurt gli si accoccolò al fianco, si allungò e dalla famosa busta poggiata sul comodino prese la scatola dei preservativi. Kurt ancora una volta notò il suo imbarazzo, una delle tante cose per cui lo faceva sorridere.

“Faccio io”

Gliela prese dalle mani, ne prese uno dalla scatola e poi la posò sul comodino alla sua destra. Si mise seduto e si posizionò sopra il suo fidanzato, poco sotto il bacino, aprì la piccola confezione e lo sgretolò sopra la sua erezione. Blaine lo teneva per i fianchi e quando Kurt levò il viso si guardarono negli occhi.

“Sei pronto?” gli chiese.

“Si”

Blaine aiutò Kurt a sollevarsi leggermente sempre tenendolo per i fianchi, lo aiutò a scivolare giù, e quando la sua erezione entrò dentro di lui lo sentì irrigidirsi, sempre con le mani cercò di guidarlo fino ad essere completamente immerso in lui.  Rimasero fermi un secondo a fissarsi le labbra, desiderosi di baciarsi ma attendendo il momento giusto.

“Ti senti bene Kurt?”

“… Solo un secondo”

Lui continuava a tenere fermo il suo bacino, aveva paura di muoversi, aveva timore di stargli facendo troppo male, avrebbe voluto domandarglielo ma non osava dirlo anche se moriva dalla voglia di farlo. Dopo qualche minuto che ad entrambi parve interminabile finalmente Kurt parlò.

“Puoi iniziare a muoverti se vuoi”

“Pu-puoi piegarti in avanti per me ?” gli domandò Blaine titubante.

Kurt non rispose e sorrise piegandosi in avanti fino a trovare le sue labbra che non vedeva l’ora di mordere e baciare. Il suo compagno lo teneva stretto e piano iniziò a muoversi, entrava dentro di lui, ed usciva ad intervalli quasi regolari, le sue spinte divennero continue e Blaine adorava il modo in cui Kurt ansimava ad ogni colpo, ogni fremito che sentiva era come una nuova nota che il suo fidanzato intonava per lui. Cercava sempre di andare piano e quando finalmente trovò quel punto, sentì di nuovo quel piccolo urlo uscire dalla sua bocca.
Avrebbe tanto voluto dire qualcosa ma non riusciva a parlare, aveva la gola secca e l’unica cosa che riusciva a fare era guardare il suo Kurt crollare per lui, si stavano amando per davvero, avevano aspettato e adesso erano nel suo letto a fare l’amore guardandosi per non perdersi niente delle loro anime unite in quella notte inoltrata.
Non ci volle poi tanto prima che Blaine si accorgesse che non mancasse molto, lasciò un fianco del suo fidanzato e piano avvicinò la mano alla sua erezione, appena la toccò, percepì subito che il tempo stava finendo anche per lui, iniziò a muovere la mano andando di pari passo con le spinte. Era una sensazione strana per Kurt, non era la prima volta che faceva l’amore con qualcuno, ma di certo era la prima volta che qualcuno si prendeva così cura del suo benessere e delle sue esigenze, Blaine era stato perfetto, era stato come lo voleva, si sporse in avanti e gli lasciò un bacio a fior di labbra sussurrandogli a bassa voce il suo ti amo da morire
Quando per entrambi si arrivò al limite, fu bellissimo sentire nell’aria immersa del loro odore, i loro nomi all’unisono, Blaine venne dentro di lui e Kurt sopra il suo stomaco, fu un’emozione grandissima e quello fu davvero il momento in cui il loro tutto cambiò, diventò davvero qualcosa d’importante e prezioso.
Kurt si accasciò sopra di lui, per cercare di riprendere fiato e Blaine lo avvolse teneramente tra le sue braccia, anche per lui era stato speciale, con James non aveva mai provato nulla di lontanamente avvicinabile a questo, con Kurt era stato tutto particolare, prezioso sin dal loro primo sguardo, con lui era rinato, era tornato a fidarsi, si era completamente affidato alle sue cure e lo vedeva nei suoi occhi il suo amore per lui, sconfinato e reale.
Poco dopo Kurt prese a respirare normalmente e si sollevò dal suo petto, nel suo volto era dipinto un sorriso radioso e i suoi occhi erano talmente luminosi da risultare quasi brillanti in quella stanza appena illuminata. Blaine lo fece sollevare e uscì da lui, fu una strana sensazione, era come se in quel momento gli mancasse qualcosa, avvertì la stessa cosa osservando il volto dell’uomo sopra di lui. 

“Stai bene?” gli domandò preoccupato.

“Mai stato meglio” gli rispose Kurt colmando ancora la distanza e baciandolo di nuovo sulle labbra.

“Forse è meglio se ci ripuliamo e ci mettiamo qualcosa addosso, aspettami qua”  gli disse continuando.

Finalmente si alzò da lui e scese dal letto, raccolse tutti i loro indumenti scivolati per terra e li depose sulla sedia della scrivania, piegandoli uno per uno, era sempre stato un tipo ordinato e odiava il disordine, Blaine dal letto lo guardava, era ammaliato dalla sua bellezza, solo ora si rendeva conto delle sue gambe lunghe e snelle, del suo sedere sodo e delle sue spalle, che anche se non erano molto robuste erano perfette.
Kurt non si accorse che lo stava guardando,  si avviò verso il bagno situato nella camera e da lì prese un asciugamano pulito, mentre ritornava si avvicinò al comò e prese della biancheria pulita per entrambi, infine raggiunse il suo compagno sul letto. Ripulì se stesso e con dolcezza lo fece a Blaine.

“Che hai da sorridere?” gli domandò.

“Sei bellissimo”       

“Anche tu” gli rispose arrossendo.

Finirono di pulirsi e si rivestirono con la biancheria pulita, tolsero il lenzuolo e si coprirono, fu quasi naturale, per Blaine allargare le braccia e accogliere il suo Kurt.
Quest’ultimo allungò una mano verso il comodino alla sua destra e spense la piccola luce che illuminava ancora la stanza. Passò del tempo silenzioso, era ancora buio, non sapevano precisamente che ora fosse, ma loro erano ancora svegli, stavano fissando il soffitto e nessuno dei due pronunciava parola, fu Blaine il primo a rompere il silenzio

“Kurt … è stato perfetto”  sibilò a bassa voce.

Lui non sollevò il viso dal suo petto, si limitò a baciare un punto indefinito sul suo cuore che batteva e disse le sole emozioni che provava in quel momento

“Io ti amo Blaine e grazie per averlo reso speciale”

Blaine sorrise a quelle parole, e lo strinse più forte a se. Rimasero abbracciati tutta la notte e prima che chiusero i loro occhi per entrare nel mondo dei sogni, entrambi sapevano che quando si sarebbero svegliati non sarebbero stati soli, che ci sarebbe stato qualcuno al loro fianco. Kurt pensò che non era mai stato così felice in vita sua, lo aveva trovato, quella persona che tutti considerano la propria anima gemella. Blaine gli baciò la fronte e glielo sussurrò ancora , ancora e ancora.

“Kurt … resta sempre con me”

Lui si accoccolò di più al suo petto e si addormentò con un sorriso sul volto e uno sul suo cuore. Blaine lo accolse ancora una volta e quando chiuse gli occhi pensò che si, quel giorno era davvero rinato.


Note:

Eccomi qua, scusate tantissimo per il ritardo con cui sto aggiornando, ma la stesura della mia tesi, mi ha tenuto un po' impegnata, comunque per farmi perdonare, ho pubblicato un capitolo più lunga, mi raccomando fatemi sapere che ne pensate, è la prima volta che scrivo un capitolo del genere ad un rating così alto, spero che vi piaccia, al prossimo aggiornamento che arriverà presto.
Un abbraccio fortissimo alla mia beta Annie e alle 61 persone che seguono la storia, e grazie a voi che continuo a scriverla. 

 

  
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