Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: alls_    25/01/2013    7 recensioni
Questa ragazza è stata spinta dai troppi giudizi negativi della società a vomitare ogni volta che mangiava la qualsiasi cosa, adesso sta male, non riesce più a fermarsi, ma la musica riesce a salvarla. Ma soprattutto, ci riesce il suo idolo, Edward Christopher Sheeran.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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“La persona anoressica può riconoscere il fatto di essere magra, ma,
nonostante ciò ha la tendenza a vedere una determinata
 parte del proprio corpo come eccessivamente grassa.

Esistono oggi centri specializzati per la cura dell'anoressia,
ma il primo passo della terapia consiste
nella presa di coscienza del problema
 da parte del paziente e di chi gli vive vicino.”




Era passato un mese e mezzo dal concerto con fine in ospedale, carino, no?
Con un borsone tra le mani Charl salì in auto, salutando suo padre raggiante. Dopo che era finita in ospedale non poteva mentire ai suoi. Aveva confessato tutto, impaurita. Si aspettava delle sfuriate, degli urli di delusione, degli sguardi disgustati.. invece aveva fatto piangere sua madre, ed aveva fatto incazzare suo padre ma non con lei, con tutte quelle persone.
E dopo delle visite, i suoi genitori avevano deciso di far andare Charlotte in un centro fuori città. Lei si era decisa a partecipare, a farsi aiutare. Era convinta che a farle prendere questa decisione era stato il suo bruciare l’opportunità di andare al concerto del suo idolo, e dopo un mese e mezzo se ne torturava ancora.
Al centro c’erano ragazze molto più magre di lei, e quando le guardava si sentiva in colpa. Come se lei non meritasse di stare lì, perché la sua non era una forma grave come quelle ragazze e probabilmente c’erano così tante altre ragazze messe in quel modo che però non potevano permettersi quella cura.
La sua forma di anoressia era agli stati iniziali, e dopo le cure e le chiacchierate con Marianne, si sentì pronta a lasciare il centro.
Il suo colorito era cambiato, non era più pallida e scarnita come prima, anche se ancora per raggiungere un buon peso, un peso consigliato dal personale del centro doveva lavorarci un po’. Niente poteva rendere i  suoi genitori e Beatrice più felice, che vedere la ragazza in pace con se stessa. Nonostante tutto si sentiva ancora emotivamente molto fragile, perciò aveva preso accordi con Marianne per vedersi lo stesso, anche una volta uscita dal centro.  Sapeva che una volta tornata a scuola, avrebbe trovato qualcuno ad insultarla, e aveva paura di ricascarci, perché al centro tutti la facevano sentire bella, a scuola tutti l’avrebbero fatta sentire una merda, ma la psicologa aveva provato a prepararla a questo.
Per fortuna aveva abbandonato il centro di venerdì, e quindi aveva ancora due giorni prima di tornare a scuola e riprendersi tutte le interrogazioni e i compiti in classe persi. Beatrice quel fine settimana sarebbe salita in montagna con i suoi zii (i genitori di Bea erano morti in un incidente aereo, ma sua zia Jennifer l’aveva accolta con lei, all’età di otto anni), e l’aveva invitata.
Charl scese dall’auto sistemandosi il berretto di lana sui capelli rossi fragola e mettendosi subito una mano in tasca, mentre l’altra teneva sollevata la valigia. Si guardò attorno, osservando il paesaggio coperto dalla neve. Un po’ di aria fresca le arrivò contro il viso, e lei gonfiò il petto, lasciando che quell’aria le entrasse dentro. Con un sorriso felice, seguì i suoi compagni di viaggio dentro l’hotel, ma non vedeva l’ora di poter andare a sciare.

…………


Il ragazzo si passò una mano tra i capelli rossi e scombinati, guardandosi allo specchio vicino al letto che gli avevano affidato. Si alzò dal divano, aprì il minifrigo vicino il mobile e prese una bottiglia di birra, stappandola. Si bagnò le labbra con quel sapore amaro che però apprezzava un sacco, e guardò attraverso le persiane della finestra che dava verso fuori. Da lì si potevano vedere tutte le persone che entravano ed uscivano dall’albergo, e vide una ragazza scendere da una jeep. Aveva un cappellino di lana grigio, ma dei capelli rosso fragola gli ricadevano sulle spalle. Non riusciva a guardare il suo viso, ma per chissà quale strano motivo la seguì con lo sguardo fin quando non scomparve dalla sua visuale. Alzò le spalle, sorpreso, e si voltò nuovamente rimettendosi sul divano. Poggiò la bottiglia di birra sul tavolino, riprese Nigel e toccò delicatamente le corde della sua chitarra. Avvicinò a se i fogli che aveva sparso per la stanza, e in quella stanza silenziosa si sentì il tocco delicato sulle corde, e la sua voce così pura cantare un nuovo testo.
“Ed Sheeran, l’uomo che sussurra alle chitarre. Ed Sheeran, l’uomo che capisce le ragazze”. Tutto quello che sentiva dirsi nelle interviste e quello che aveva anche letto nei giornali, l’aveva elogiato. Ma sapeva come fare a non staccare i piedi da terra. Lui non si riteneva così speciale, non si riteneva un principe azzurro. Si riteneva solo un uomo in grado di amare, in attesa di amare e di sentirsi amato. Magari sì, era in grado di vedere una donna proprio con gli stessi occhi di come si vedeva lei, e quando non gli piaceva quello che la donna credeva di se stessa, faceva di tutto per farle capire come invece risultava agli occhi suoi. E la maggior parte delle volte, metteva tutto il suo amore in una canzone.
Passò un’ora, ed erano ancora le 14:00. Posò la sua chitarra, e gli spartiti pieni di scarabocchi. Ormai la bottiglia di birra era a metà, e la riposò in frigo coprendola. Si mise una mano nella tasca della felpa verde, ed uscì dalla sua stanza raggiungendo l’ascensore. Premette il bottoncino per scendere al piano terra e prese il telefono dalla tasca posteriore, mandando un messaggio: “Ehi Styles, sei arrivato?”.
Le porte dell’ascensore si aprirono nella hall e con un sorriso  -dopo aver posato il telefono- fece un passo avanti, guardando fuori dalla grande porta girevole di vetro. Non aveva intenzione di uscire, sarebbe morto dal freddo, quindi si limitò ad aspettare che Harry Styles facesse il suo ingresso raggiungendolo. Appostato vicino i divanetti neri vide di nuovo quella ragazza di prima, solo quella volta la vide uscire dall’ascensore (un minuto dopo di lui) e con la sua amica sparire in un corridoio. Quella volta, però, riuscì anche a vederla in viso e senza cappellino. Era confuso, perché gli sembrava di averla già vista, ma non riusciva a connettere ne’ quando, ne’ dove, ne’ come, ne’ perché. Quando però il suo sguardo andò all’amica bionda al suo lato, riuscì a collegare tutto.


“ - Avete chiamato l’ambulanza, vero?

Chiese lui, levandosi la chittarra e poggiandola al muro, una volta arrivato nel backstage.

- Si, mi hanno detto che stanno arrivando.

Si voltò verso la ragazza, dall’espressione terrorizzata, e tremante.

- La tua amica starà bene, ha solo perso i sensi, magari aveva un po’ di nausea.

- No, non è la nausea, credimi.

La voce bloccata dai singhiozzi, che però cercava di sopprimere, lo fecero girare ad osservare per bene il volto della ragazza priva di sensi, era bellissima. La sua pelle era molto chiara ma, sembrava perfetta anche al tatto (nonostante non si fosse azzardato a toccarla). Però notava da degli scavi nelle guance e dal corpo decisamente esile che la ragazza davanti a lui era sottopeso e storse il labbro, dispiaciuto per un angelo così perfetto, che però era rovinato da un problema con il peso.”


Fece per seguirle, ma sentì una voce dietro di se.

- Ehi amico!

- Oh, Harry, ciao!

Ricambiò l’abbraccio ed una volta staccati si voltò, ormai le ragazze erano sparite. L’amico lo guardò incuriosito, mentre si toglieva il cappuccio e si passava una mano tra i riccioli.

- Tutto ok?

Chiese Harry stranito, dirigendo il proprio sguardo nello stesso punto che fissava il pel di carota. Quest’ultimo tornò a guardare Harry, rimettendo i piedi per terra.

- Eh? Sisi, saliamo devo farti ascoltare una cosa.

Sorrise ironico portandolo verso l’ascensore. Lo criticò per le due valige che aveva, infondo il lunedì mattina sarebbero andati via, che diamine si era portato per riempire due valige? Entrarono in ascensore salendo al loro piano e chiudendosi nella loro suite, prendendo la chitarra. Non c’era motivo per il quale i due erano saliti in montagna, volevano solo allontanarsi e lavorare insieme ad un pezzo. Programmavano da settimane un week-end sulla neve e ancora non erano riusciti a partire, quindi eccoli lì. Neve, birra, chitarra, spartiti e grandi amici, non c’era di meglio.

……


Verso le 17:00 deciso di andare a sciare, dovevano pur godersi la vacanza. Styles ci aveva rotto l’anima tutto il tempo per convincere Ed, che in realtà non aveva veramente voglia di sciare, ma solo di far star zitto Harry! Il ricciolino uscì di casa prima, dicendo al rosso che l’avrebbe aspettato lì, ma quando l’ultimo raggiunse la funivia non lo trovò.
“Magari è rotolato giù..”
Mormorò a bassa voce, guardandosi attorno. Nah, era solo sceso senza aspettarlo. Scrollò le spalle rassegnato e prese la funivia, però con lui la prese una ragazza altamente distratta e spaventata, che non si era accorta di nulla. Charlotte continuava a guardare verso sotto tremando e mordendosi il labbro, per poi sistemarsi il cappellino di lana meglio sulla testa. Per tutto il tempo Ed non smise di guardarla ormai sicuro di chi lei fosse. Le guance erano più piene anche se arrossate per colpa del freddo, così come la punta del naso. Non voleva dirle niente, perché non voleva spaventarla, ma non voleva neanche che lui lo ignorasse. Si sistemò goffamente il cappello sulla testa arancione e mai in ordine, e quel gesto catturò l’attenzione di Charlotte, che lo guardò rimanendo immobile e in silenzio, mentre dentro però moriva dall’emozione. Quello però non era un sogno, ne era sicura. Boccheggiò.
“No, diamine, non boccheggiare!”
Si disse da sola, rimproverandosi nella sua testa.



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Come avevo promesso, ho caricato il terzo capitolo. Allora, sì si sono incontrati, sono felice anche io gufydgdyklf. Ho fatto passare un mese in mezzo, così da far “ristabilire” Charlotte. Ma come ho già scritto, lei combatterà il suo problema con lui, quindi questo benessere non sarà definitivo, state attente huidgd.
Anche qui, continuerò alle quattro recensioni. C:
vi prego, fatemi sapere che ne pensate, e se proprio vi scazza recensirla allora mettetela tra le seguite lol.
ciao babiees. <3

  
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