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Autore: Rue Meridian    26/08/2007    15 recensioni
Era una giornata cupa, la ricordo bene. Il cielo era grigio e minacciava pioggia. Era una giornata triste e non capivo il perché. Non mi accorsi delle barche che arrivarono in porto, ma mi accorsi degli uomini che ne erano scesi: come non notarli? Erano vestiti strani, troppo leggeri per quel freddo, con corte tuniche che gli arrivavano al ginocchio, le gambe nude, come le braccia. .... Anche i loro volti erano diversi dai nostri. La pelle scura abbronzata, gli occhi ed i capelli neri come la pece, così diversi da noi. .... Il giorno dopo, mi trovavo sull’isola di Lìtla Dìmun ed il maestro Cormac mi insegnò la prima lezione.
Genere: Romantico, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo, Virgo Shaka
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Cosa cerchi veramente

1. Prologo

Il vento colpiva incessantemente l’erba, che d’estate cresce stranamente grassa e folta sull’isola, scuotendo  pochi cespugli più alti, che riescono ad attecchire nonostante le rigide temperature, tenacemente rispuntando in primavera dopo le gelate invernali, che imbiancano l’arcipelago.

Niente si vedeva sull’isolotto che riuscisse a contrastar il vento ed a rimaner ritto; sola, una figura si stagliava vicino alla scarpata rocciosa a picco sul mare, unica interruzione verticale di un paesaggio altrimenti piatto e ripetitivo.

La figura, che guardava verso il mare, era chiaramente umana, ma poco altro si poteva dire di lei.

Avvolta in un lungo mantello grigio, stretto dalle braccia contro il corpo, il cappuccio ricaduto sulle spalle dopo una lotta persa in partenza col vento. Il capo era dunque scoperto, ma pochi indizi forniva, poiché il volto era coperto di una maschera senza espressione, modellata su un volto femminile, totalmente lucida se non per due segni azzurri sulla guancia destra a ricordare dei graffi; una cascata di capelli ricci, del colore dell’acqua, le ricadevano sulle spalle ad incorniciare quella figura che poteva altrimenti rassomigliare ad una statua.

La figura rimase ferma ed immobile anche quando, tempo dopo, un uomo si avvicinò risalendo il lieve pendio che portava al limitar della scogliera.

L’uomo era brizzolato, con occhi chiari, la pelle secca segnata dal vento, alto ben più del portatore della maschera, poco più di trentacinque anni d’età. Si fermò accanto a lei, sulla sua destra e si mise a contemplare il mare.

- E’ oggi.- L’uomo aveva parlato, ma difficilmente si sarebbe inteso se questa fosse una domanda od un’affermazione.

La figura non rispose ed egli tornò a parlare, la voce bassa dell’età, piatta e senza sentimento.

- Dove andrai?-

Dopo una manciata di secondi la figura finalmente parlò, la voce chiaramente femminile, giovane ma anch’essa atona.

- Al Santuario.-

- Capisco… Vuoi iniziare da lì la tua ricerca.-

- No.-

A quella risposta l’uomo si voltò a fissarla, impassibile, se non negli occhi che erano animati da un vago stupore.

- Voglio ottenere il grado di Maestra.-

L’uomo tacque per un poco, come fosse indeciso su quale piega far prender al discorso.

- Non ti accetteranno… a causa mia… a causa di chi sei…-

- Mi farò accettare.-

L’uomo sospirò, ma senza sconforto, piuttosto accettando per l’ennesima volta la cocciutaggine della donna.

- Sei cambiata da quando sei arrivata qua…Ascolta solo il mio ultimo insegnamento.

Ricorda sempre quello che hai imparato fino a adesso, loro non sempre l’accetteranno, anzi spesso ti contrasteranno, ma ciò che ti ho insegnato mi ha reso ciò che sono e ti ha reso così, ha salvato a me la vita e la salverà a te. Forse ho sbagliato, forse tutto quello che ho detto sarà smentito dai fatti, ma era tutto ciò che avevo e ti ha reso più forte di quanto mai saresti potuta essere. Forse meno felice… ma più forte.-

La donna rimase in silenzio per qualche minuto, poi si voltò ed iniziò a scender il pendio; solo quando giunse ad una quindicina di passi da lui proferì senza voltarsi –Addio maestro- poi si allontanò scomparendo dalla vista.

Il sole, grigio e freddo, iniziò a tramontare all’orizzonte nascosto dalle nuvole. Solo quando la notte cadde su quell’isola remota dell’arcipelago delle Faer Oer l’uomo si allontanò dalla scarpata tornando alla sua dimora.

 

Ciao a tutti!! Beh, qualche parolina d'introduzione... Alcuni potrebbero giustamente farmi notare che ci sono in giro per EFP due mie fanfic con la dicitura "da completare". Allora, diciamo che "Sala d'aspetto" è una raccolta, e quindi poichè ogni capitolo è indipendente e di conseguenza non potrei mai generare ansie su un finale mancante, mi sento con la coscienza a posto. Anche perchè sto lavorando su un terzo capitolo, che ha un punto debole su cui mi sto incaponendo, ma dovrebbe esser risolto per fine settembre. Per quanto riguarda "Gelosia", beh mi sento molto in colpa... So esattamente come voglio farla finire (mi mancano solo due capitoletti), ma non riesco a scriverli adeguatamente... Penso che aspetterò per lo meno la ripresa della serie e di vedere le nuove puntate perchè ho perso lo spirito del Princeton... Sorry, per eventuali proteste contattatemi... ( anche se in fondo penso che non ci siano molti a tenere alla fine di quella schifezza...)

Per chi ha avuto la forza di giungere fino a qui posso rassicurarlo che una ventina di pagine word di questa storia son già state scritte, e quindi non tema abbandoni prematuri della ff. Ho fatto alcuni cambiamenti in questa ff ai dati che Kurumada dà dei suoi personaggi, cambiamenti fondamentali per la trama della fic per renderla vagamente verosimile... Ho cambiato il luogo di nascita di un paio di pg, una data di nascita, ed ho aggiunto una parentela... ma non dirò di chi! Sennò tanto vale che vi dica tutto...

Chiedo un piccolo parere a voi che avrete la gentilezza di commentare (in bene od in male) questa fic: i capitoli sccessivi sono di poco più lunghi di questo. Secondo voi, devo compattarne un paio per dare un minimo di consistenza al singolo capitolo? O li preferite di questa lunghezza? Per me è indifferente, dipende da voi.

Per il resto posso dire che vorrei provare ad aggiornare una volta alla settimana, al massimo più avanti ogni due: per il momento il materiale ce l'ho... ma se vedo che la cosa vi schifa, beh ditelo che lascio perdere!

Che dire, a me stranamente piace, è una vecchia idea che finalmente prende corpo ed ho delle buone carte da giocarmi... Ma come tutti i giocatori che si intendono un minimo di carte, gli assi scendono a partita ben avviata...

   
 
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