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Autore: Cap_Kela    28/08/2007    17 recensioni
-Sequel di UNTITLED-
C'è un'unica cosa che spetta per certo ad ogni uomo, ed è una Signora senza volto, avvolta nelle tenebre, che lo condurrà alla sua dipartita.
A Capitan Jack verrà data la possibilità di sfuggirle ancora una volta, ma la sua scelta potrebbe portare al trionfo o alla fine di tutto ciò che abbiamo conosciuto.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Will Turner
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'UNTITLED'
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chap1 Nota delle autrici:

Salve a tutti, un caloroso saluto dalla Capitana e il Capo!! =D
Torniamo qui oggi come tante volte promesso con UNTITLED- With out End, il seguito della nostra prima ff Untitled.
Vi abbiamo lasciati il 24 Aprile di quest’anno con la conclusione di questa vicenda che con Untitled in realtà è solo iniziata, c’è molto più ma molto più assai (alla Jack XD) da raccontare!! ^^
Quel giorno è stato come aver compiuto un piccolo miracolo, piccolo piccolo ma pur sempre un miracolo! =)
I primi tempi era stato difficile mandarla avanti questa storia e riuscire a portarla avanti fino alla fine, mettere quel sospirato “the end” dopo che è finito tutto è stata davvero una gioia immensa!!
Ringraziamo di cuore: Laura Sparrow, Haput, la mia tigrotta-Picci-Moschettiera-Capa-Lu-Luana XD, Mikiminu, Rinoa, Evan88, Salsero, Frulli =D, Giugi, Mascia, la mia Fra-France-Pazzerella-Johnnyjack XDXD, la nostra fuggitiva purtroppo alla fine sempre scoperta =( Katy[sorpresina x te nel prologo ;)]-Schumi95, Jiùjiù Giulia =D, Chihiro, Alezka, LauraJoe, Glo88, micia, daphne greengrass, Anduin, Hilly89, Liegibastoliegi, pelo ponneso, SimmyLu, la nostra Lucrezia bambigi =D, Love Jack Sparrow e infine Perla per aver detto la vostra e averla apprezzata e non! ^^
Lascio qui un ringraziamento anche alla mia regista personale Vale per aver realizzato un video su Unty che mi ha portato fino alle lacrime. Tim… sei licenziato, basta! Fattene una ragione!!! XD Grasie!!! =’)
E allora rieccoci qui per vostra fortuna o sfortuna! :P
Non vogliamo anticiparvi nulla, ne parleremo man mano se ne avrete voglia ;)
Vi posso solo dire che inizialmente vi imbatterete in un prologo, dove al contrario di quasi tutto il resto della storia, il narratore non è Jennyfer ma qualcun altro!
Starà a voi identificare questo individuo, anche se in una parte è detto esplicitamente di chi si tratta.
C’è anche un piccolo riferimento a un fatto di Potc3 ma ormai non lo chiamo più spolier, in ogni caso sapete che c’è ;)
Nel primo capitolo abbiamo esteso un riepilogo che narra parte dei fatti più importanti che sono accaduti in Untitled1 (che noi chiamiamo amorevolmente Unty) e ci sarà la presentazione di un nuovo personaggio!
Questo soggetto esisteva già in Unty1 ma non ne abbiamo mai parlato, qui avrete largo modo di conoscerlo!! =D
La fine del capitolo potrà sembrare una song-fic perché ho inserito una strofa di una canzone del duetto Tosca-Fiorello “il mio inizio sei tu”, ma sarà l’unica canzone della fic, come una colonna sonora ;)
Ho trovato strano che nessuno ci abbia mai chiesto come stranamente all’inizio d Unty1 Jenny sapeva fare a malapena una banana splint e nel concludersi della storia cucinava tranquillamente, non ci avevate fatto caso?
Bhe noi vi diamo la soluzione =D
Avvertenza: per leggere e comprendere :P le battute di questo nuovo personaggio dovrete improvvisare un bell’accento francese!! XD
Alla fine del capitolo1 troverete dei “fuori scena” dei commenti tra me, il Capo e i personaggi.
Sono sperimentali cioè stabilirete voi se dovremo lasciarli o meno :P Fateci sapere!
Buona lettura a tutti voi!! La Capitana passa e chiude :P
Diteci come siamo andate! ^^
Un bacione, a presto! =D

Le ancora in carreggiata Kela and Diddy.
(Capitana and Capo)


uNTITLED 2

Untitled Without End

Dedicata a quattro persone in particolare:
La nostra amatissima cuginetta al quale abbiamo preso in prestito il nome per interpretare un personaggio chiave di questa fan fiction,
ti vogliamo un mondo di bene Scilla!!!

Alla nostra fan numero uno che ci ha seguito fin dal principio con passione appoggio ed entusiasmo Luana!! ^^
Te l’avevo promesso un regalino per essere stata anche la centesima a recensire, era questa dedica particolare, spero t piaccia! :P

A una persona che adoro e ammiro per tutto quello che fa e sa essere, per la sua infinita gentilezza, disponibilità e spontaneità.
Per averci sempre difeso e messa anche nei guai per colpa nostra, per avermi aiutato sempre anche inconsciamente, a te Fra!!! =)

Dedicata infine alla mia prima prof di italiano Polimeni, una persona che darei il mondo per rivederla, per parlarci ancora una volta e dirle che ho espresso il suo segreto desiderio e che mi seppellirei viva sotto la sabbia se leggesse questa storia XD Quella persona che è stata il primo idolo della mia vita =)
Grazie per aver sempre creduto in me!

-Prologo-

Never forget.

Percorre l’ampio corridoio deciso e a passo svelto.

Quella casa su tre piani è troppo grande, l’ha sempre pensato.

La suola infangata delle sue scarpe lascia qualche lieve impronta sul raffinato pavimento di marmo appena lucidato.

“Ma… Signorino Allyson, ho passato la lucidatrice solo qualche minuto fa!!”

L’affermazione fatta dall’assistente domestica giunge al suo orecchio come una giusta protesta.

“Oh… Ehm… Mi dispiace Consuelo!” Si scusa voltandosi verso la donna non sapendo cos’altro dire a sua discolpa.

Lei sospira rumorosamente, ma essendo una donna paziente senza alcun borbottio riaccende il rumoroso aggeggio elettrico che riempie l’immenso silenzio di quei alti muri definiti a volta per creare un lungo corridoio che attraversa tutto il secondo piano della villa.

Quel dannato posto come il resto della casa è interamente ornato da fiori.

Piante arrampicanti che arrivano al soffitto, vasetti con boccioli rigogliosi sparsi qua e là in ogni angolo.

E’ una cosa che fa rabbrividire essere circondato da questa “boscaglia”, sembra di passeggiare per il viale di un cimitero.

I muri sono grigiastri come la pietra, le numerose porte delle stanze ricordano lapidi di legno e i fiori incorniciano il tutto.

Mancano soltanto le immaginette dei defunti per distinguerne i luoghi di sepoltura e quei fiochi lumini destinati a far luce sulla foto del morto e nei casi migliori anche sulla incisione della lapide.

E’ la padrona di casa ovvero Loren Allyson ad aver voluto creare questa sottospecie di serra che quasi sostituisce la mobilia ormai.

“Se avessi avuto una figlia femmina mi sarei presa cura di lei e non di questa foresta pluviale che si è creata nella nostra abitazione. Ma tu sei un ragazzo Dylan, gli uomini non hanno amore per la natura come noi donne, lo so perché sono 30 anni che conosco tuo padre!”

Mi ripete questa frase ridicola tutte le volte che mi sorprende a disprezzare i suoi fiori.

Quando c’era Jenny era molto meglio, la mamma decorava solo gli angoli con un vasetto di qualche fiore tropicale trovato chissà dove o proveniente da una floricoltura esclusiva.

Ora sembra riempire il vuoto che ha lasciato (Jennyfer NdAutori) con quei ingombranti arbusti verdi che costituiscono l’anima di questa casa spenta della sua presenza.

Invece hai torto marcio mamma! Ce l’hai una figlia, si chiama Jennyfer Catherine (dedicato alla nostra piccola Kathy che odia anche lei il suo nome ;) NdAutori) Allyson ed ora non è più qui perché si trova in un posto lontano, persino in un secolo diverso dal nostro dove ha trovato quello che una persona nella vita si augura di scovare prima o poi, in un uomo che… Ah ti piacerebbe mamma!

Lo prenderesti subito in simpatia e affascinerebbe anche te!

E’ strambo, stralunato, irriverente, un mezzo furfante, ha una passione sfrenata per il rhum che adoro anche io… Anzi no, detto così non si presenta bene, ma ti assicuro che è anche estremamente buono se vuole e ha persino le caratteristiche che scherzosamente hai sempre richiesto tu per i ragazzi che possono frequentare Jen: ricco, nobile e famoso.

Abbiamo conquistato il tesoro di Isla Oculta al suo fianco sai? E’ il bottino più antico di tutti i Caraibi!!

E’ uno dei 9 pirati nobili, ma non sai neanche questo vero? Al museo dove ho “preso” la mappa erano conservate delle copie dei 9 pezzi da otto, non erano monete in realtà, ma pezzi di tutto! Tra questi ho riconosciuto le perline della tibia di renna che Jack portava sempre attaccata alla bandana.

Anche dei documenti originali riportavano il suo nome tra i 9 membri del consiglio, sembra assurdo lo so, quando l’ho scoperto non potevo crederci neanche io!!

Famoso, bhe… Prova ad andare a Tortuga chiedendo di lui o in qualsiasi altro porticciolo con taverne allegre e superfrequentate, neanche un cane negherà di averci avuto a che fare per una buona o cattiva circostanza!!

Quei avventurosi ricordi accompagnano il giovane fino alla terzultima stanza del corridoio serrata da una spessa toppa che si apre solamente con una grande chiave appartenete a lui e a nessun’altro.

Tira un lungo respiro di sollievo per darsi coraggio, si guarda intorno per assicurarsi di non esser visto e sforzando un poco la vecchia serratura entra.

Viene subito investito da una forte luce che abbaglia per qualche istante i suoi occhi chiari costringendolo a socchiuderli.

Ma non si tratta di quel bagliore bianco che per ben due volte l’ha fatto viaggiare nel tempo, non l’ha mai confidato a sua sorella ma in quei lunghi attimi d’attesa credeva che qualcosa sarebbe andato storto e fosse morto senza accorgersene, bensì il chiarore proveniente dai due grandi finestroni che si aprono sul balcone della stanza, la sua camera da letto di quando era bambino!

Già, di quando ERA perché non è più un mocciosetto da tanto tempo!

Il funghetto pestifero e lentigginoso ora ha 18 anni e mezzo, sono trascorsi dieci anni da quel giorno che la sua mente si impone di non dimenticare.

“Allora me ne torno a casa da solo” sembra uno stupido capriccio ma sono queste le parole che gli hanno cambiato la vita per sempre.

Muove qualche passo verso la finestra, con occhi mesti osserva la pioggia riversarsi insistente del giardino.

“Questo odioso fenomeno atmosferico” grugnisce con disprezzo.

Si perde qualche istante nell’osservare delle auto che sfrecciano incuranti sulla via che fronteggia l’abitazione.

Vorrei vedere ancora una volta quella Porsche nera rincasare nel vialetto e io trasformare le mie gambe in quelle corte di quando ero bambino per correrti incontro e ricevere ancora il tuo abbraccio seguito da un “Ciao piccolo pirata” con quella allegria che avevi solo tu.

Porta lo sguardo un poco affranto sul vetro bagnato dall’acqua piovana, qualcosa alle sue spalle gli spezza il fiato e provoca in lui un brivido che gli percorre tutta la schiena.

Sgrana gli occhi incredulo deglutendo rumorosamente, è spaventato ma allo stesso tempo euforico.

Non sa esattamente cosa sta succedendo alle sue spalle e non vuole saperlo, attende solo impazientemente che si concluda al più presto per assistere all’esodo finale.

Il suo battito accelera notevolmente e riprende a respirare anche se in modo affannoso.

Si aspetta di vivere una qualche scena di un film dove quando sta per succedere qualcosa di significativo un vento violento o qualcosa di fantascientifico proveniente da chissà dove spalanca di colpo la finestra e la furia della sua folata scaraventa il protagonista a terra mettendolo K.O.

Invece nulla, niente di tutto questo, ma dietro di se avverte che in quella stanza sta per scatenarsi qualcosa più grande di lui e cerca di individuarne la natura dal riflesso sul vetro della finestra.

Promette a se stesso di mantenere la calma e rimanere girato di spalle finché nel locale non torna la quiete, ma un leggero panico prende il sopravvento su di lui e non resiste all’impulso di voltarsi verso il centro della stanza per vedere cosa accade.

Il ciuffo ancora zuppo di pioggia gli finisce negli occhi e offusca la sua vista per qualche istante.

Nonostante porti i capelli corti non vuole saperne di tagliare il ciuffo, lo tiene sempre un po’ lungo e con una piccola parte che gli ricade sugli occhi.

Gli rammenta quando era sua sorella a pettinarlo sempre con le dita per sistemarglielo e non intende ancora liberarsi di quel ricordo.

A volte riesce ancora a percepire quelle mani candide che giocherellano con la sua mora chioma.

Diceva di odiare quel gesto ma mentiva spudoratamente, amava farsi toccare i capelli soprattutto con la dolcezza che ci impiegava lei.

Avanti, andiamo…Su, forza!!!

Si ritrova ad incitare nemmeno lui sa cosa, vuole solo che finisca in fretta per partecipare al suo compimento.

In effetti qualcosa nell’armonia che regnava nella camera da letto è mutato, nel punto centrale della stanza si è formato una specie di anello di luce che proietta un cono abbagliante di albore sollevando un vortice d’aria.

Istintivamente reagisce a tutto questo piegandosi leggermente sulle gambe e tenendo salda la presa sul davanzale della finestra per non esser spazzato via.

Sulle sue labbra si allarga un sorriso compiaciuto, inizialmente lo spaventava a morte quello che sarebbe successo, ma ora riesce ancora sentire a un palmo da naso quel dolce profumo di emozionante avventura e sconfinata libertà che per tutto il tempo l’aveva accompagnato nel suo breve viaggio nel passato.

Ora finalmente si sente davvero pronto ad affrontare in tutto e per tutto ciò che l’aspetta e possiede persino lo spirito giusto per affrontarlo come solo lui è in grado di fare.

Qualsiasi cosa succeda… Io ti aspetto qui!!



Capitolo 1
Il mio inizio sei tu.

Mi chiamo Jennyfer Allyson, ho 17 anni compiuti all’incirca 5 mesi fa!
5 mesi… come è cambiata in 5 mesi la mia vita!!!
5 mesi fa credevo che la mia vita fosse la più noiosa in assoluto, ma durante una gita scolastica successe l’imprevedibile.
Vidi in un museo il quadro magnifico di una nave: la Black Pearl che senza saperlo sarebbe diventata la mia casa, e questo grazie al nano di mio fratello…Dylan.
Cavolo, quanto mi manca quella piccola peste!
Non passa giorno senza che la mia mente mi giochi il brutto scherzo di vederlo ancora scorazzare con un sorrisetto furbo e allegro sul ponte di questa bella nave, proprio il luogo dove mi trovo ora affacciata alla balaustra mentre osservo il mare malinconica sorreggendo la testa con una mano.
La sua vocetta scherzosa mi rimbomba ancora nelle orecchie sottoforma di qualche presa in giro o del suo nomignolo preferito che mi dava in continuazione: mozzarella.
Per il colore annualmente biancastro della mia pelle è certo, cosa darei per sentirglielo dire solo un’altra volta…

Insieme abbiamo intrapreso un’avventura al di fuori di ogni immaginazione, venimmo scaraventati in un’altra epoca per colpa della mappa che lui stesso aveva rubato di nascosto.

Non sono mai riuscita a spiegarmi come abbia fatto, ma anche se può apparire sbagliato dato che si tratta di un furto è la cosa più giusta che abbia mai commesso.

Qualche parola senza senso e una grande luce bianca che ci circonda, ecco l’ultimo ricordo che ho del futuro.

Una volta ritrovateci qui volevamo a tutti i costi tornare a casa, ma come successivamente scoprimmo ci serviva la mappa intera, noi ne avevamo solo metà!

Da subito entrammo contro il nostro volere a far parte della ciurma di una nave chiamata Red Ocean e venimmo attaccati dai pirati della Black Pearl.

La prima impressione di questo vascello è stata folgorate, nemmeno dal dipinto mi sarei mai immaginata che emanasse tale incanto alla sua vista.

Non avevo la minima idea che la nottata passata con il mio fratellino in una fredda cella fosse solo l’inizio della mia vita.

Eravamo prigionieri, ma quando il Capitano (e che Capitano!!! *_* NdCapitana) venne a sapere che noi possedevamo metà della mappa decise di aiutarci anche se, in realtà, i suoi scopi erano ben diversi: lui voleva trovare il tesoro dell’Isla Oculta, il più grande tesoro mai esistito nei Carabi!

“Jenny…”

Mi giro di scatto e vedo Andrè, un pirata francese (ke culo!! NdCapo) che fa parte di questa nave.

ANDRE’: “Le Capiten mi ha oRdinato di diRti che devi contRollaRe le vele… con tuto questo vento potRebbeRo esseRsi danneJate!” spiega riluttante osservando il cielo dove le nuvole si spostano velocemente a causa della brezza.

Mastica bene l’americano ma non rinuncia a mescolarlo con la sua lingua d’origine e a volte risulta molto difficile capirlo.

IO: “COSAAAA??? Con il vento che tira oggi devo arrampicarmi fin lassù!?!?!” sbotto dopo aver impiegato qualche secondo a decifrare le sue parole spiazzata dall’ordine assurdo imposto da Jack.

Scuote la spalle.

Povero Andrè, è da quando ci siamo conosciuti che deve subire i continui ‘battibecchi’ tra me e il Capitano!

Ricordo perfettamente quel giorno:

Mi trovavo in cucina e avevo preparato sul ripiano da lavoro alcuni ingredienti per cucinare qualcosa, però non avevo la più pallida idea di cosa fare e da dove iniziare!

“Cosa me ne faccio di voi??” dicevo sospirando.

All’improvviso sentii dei passi dietro di me e con molta sorpresa vidi quell’uomo.

IO: “Lei chi è?”domandai sorpresa, non mi faceva mai visita nessuno in cucina a parte i pirati incaricati di servire i pasti in tavola.

ANDRE’: “Non aveR pauRa madamoiselle, je suis Andrè, molto piaceRe. Non Sci siamo mai pResentati!”disse molto amichevole prima guardandosi attorno incuriosito e poi tranquillizzandomi con un sorriso.

IO: “Il piacere è mio, io sono Jennyfer” reagii cordiale porgendogli la mano.

Lui l’afferrò con immensa delicatezza e rispose: “Me oui, incantato”

Mi stupì tantissimo quel gesto!

IO: “Lei è sicuro di far parte della ciurma di questa nave? Il suo aspetto è troppo curato per essere un pirata…”notai sarcastica dopo aver potuto osservarlo da vicino.

ANDRE’: “Questo peRchè il mio pRimo lavoRo che feci quando aRRivai nel neveu monde fu il baRbieRe! E adoRo cuRare il mio aspetto” (è Gay!! lol NdAutori) spiegò appagato.

IO: “Ah compren…cioè capisco!!” (questa è l’influenza del Capitano NdCapitana)

ANDRE’: “Vedo che qui Sce un petit pRoblema!!” commentò esaminando con occhio attento ciò che avevo disposto di fronte a me.

IO: “Già non sono molto esperta di cucina, anzi me la cavo a malapena!!” ammisi un poco in imbarazzo e tenendo la testa bassa.

ANDRE’: “Non peR annoiaRti con la stoRia della mia vita, ma duRante la mia giovineSa en France ero un cuisinier!” (il cuoco NdAutori)

IO: “Allora potrebbe aiutarmi e insegnarmi qualche piccolo trucco?” domandai con un filo di esitazione dopo aver decifrato la sua affermazione che mi appariva poco chiara a causa della pronuncia molto incerta.

ANDRE’: “Ma ceRtamente, con immAnso piaceRe… peRò non dobbiamo diRlo al Capiten, altrimenti mi prendeRebbe in giRo!”rispose prima trionfante di gioia poi incupendosi e abbassando addirittura la voce.

IO: “Perché?”

ANDRE’: “E’ una lunga stoRia, madamoiselle…” rimase del tutto vago.

Nonostante tutto mi diede un sacco di sicurezza! Da quel giorno trovai un nuovo amico a bordo della Black Pearl.

Chiese al Capitano il permesso di invertire il suo compito con quello di un altro pirata, avrebbe dovuto solo trasportare i piatti con le pietanze dalla cucina alla sala da pranzo ma in realtà fece molto di più: mi insegnò a cucinare qualsiasi cosa!

Le sono molto grata per questo, ormai lo considero quasi come il padre (o la madre lol NdCapo) che “non ho mai avuto”!

Interruppi controvoglia i miei ricordi e sconsolata iniziai ad arrampicarmi goffamente sulle sartie. (cavo che sostiene trasversalmente gli alberi della nave NdAutori)

Il vento è troppo forte e continua a farmi oscillare da una parte all’altra.

Sudo freddo tutto il tempo, le mani non riescono a mantenere una presa salda sui cavi e la suola dei miei stivali tende a scivolare di tanto in tanto.

Abbasso lo sguardo e incontro quello divertito di Jack che mi osserva da lontano con le mani sui fianchi scuotendo la testa.

Guarda te se, col vento che tira oggi, IO mi devo arrampicare fin quassù, tra queste corde consumate, per il divertimento di quello là, che ghigna alle mie spalle…!!

Finalmente arrivo in cima al pennone, (asta di legno che costituisce il lato superiore delle vele NdAutori) tirando un sospiro di sollievo. Non sono ancora caduta per fortuna!!

La situazione è stabile, le vele tengono bene nonostante la furia del vento.

Tra vari insulti rivolti al Capitano e con la paura “nera” di cadere, riesco a scendere.

IO: “Capitano, ti sembrava forse il caso di farmi immedesimare in Spiderman proprio oggi, con il vento che tira???” affermo alterata andandogli incontro.

Si blocca di colpo irrigidendosi frastornato e risponde: “…Va bene, questa è una di quelle parole che non capisco e non capirò mai, vero?”

IO: “Bhe non importa, ma ti sembrava il caso di farmi salire per dare una controllatina alle TUE vele??”dico in un broncio offeso come ne manifestava molti Dylan.

JACK: “Non stavi facendo niente!”spiega allargando le braccia e inarcando leggermente la schiena all’indietro mostrando la dentatura dorata in un sorriso divertito.

“Stavo PENSANDO” Rispondo senza rifletterci sporgendo il labbro inferiore sempre offesa e distogliendo lo sguardo dal suo sempre più vittorioso. (A lui riesce difficile anche a capire qst termine NDCapo Aia la Capitana mi ha dato una sberla)

“E a cosa pensavi??” Dice di scherno formando una specie di cerchio con le mani davanti alla mia faccia, per poco non scoppio a ridere.

“Pensavo a come mi hai cambiato la vita Jack!” Rispondo armoniosa avvicinandomi a lui cambiando del tutto tono e incrociando le braccia dietro il suo collo.

“E in che modo ho cambiato la tua vita?” dice inizialmente stupito dalla mia asserzione sussurrando poi quelle parole con un sorriso stampato sulle labbra.

Questa domanda mi fa divenire improvvisamente seria, triste…

Poco fa ripensare al mio passato non mi aveva causato questa reazione… Malinconia certo, una punta di mestizia, ma ora non so proprio cosa mi sia preso!

L’hai cambiata Jack, eccome anche!

Ho scelto di mia volontà di abbandonare per sempre le cose più preziose che abbia mai posseduto nella mia esistenza, beni materiali a parte.

Per te ho rinunciato alla mia famiglia, a Dylan, a tutte la comodità del ventunesimo secolo, ma in cambio tu mia hai fatto scoprire cosa vuol dire amare, non c'è prezzo per questo! (Mastercard: insegnare ad amare= nn ha prezzo!! NdCapitana Battere i tendeski in casa= nn ha prezzo!! NdCapo)

Magari dalle cose che ti ho raccontato, dentro di te, pensi che nel futuro non ci sia cosa che non si possa comprare ma non è così! Non c’è modo ne costo per pagare ciò che provo in questo luogo, in questa epoca, in questo istante, con te…

Non posso dirti queste cose, ti farei sentire in colpa e non te lo meriti per niente.

Poco tempo fa ho preso una decisione che ha cambiato per sempre non solo la mia vita ma anche quella di tutte le persone che mi circondando, era la cosa giusta da fare ormai ne sono convinta, persino Dylan mi ha spinto a farlo e fidandomi di lui ho fatto bene.

Nulla riuscirà a farmi cambiare idea! Anche se a volte ripensandoci una fitta di disagio mi trafigge il petto e cancella un mio sorriso.

IO: “Lo sai benissimo, non c’è bisogno che te lo dica! Quello che è successo non si può cambiare…”

JACK: “Forse un giorno me lo racconterai…” risponde quasi con una nota di sfida.

Come fai ad essere sempre così dolce con me?!

Con te, che io voglio riempire i miei giorni.

Te, che io voglio far veri i miei sogni

Te, questo viaggio ha porti sicuri

Chiari contorni.

Ci sarò per la fine del mondo,

ci sarò per amarti di più

e così se chiami rispondo:

Il mio inizio sei tu…Jack!

________________________________

FUORI ONDA

JENNY: "CAPITANOOOOOOOO le vele la prox volta te le guardi tu!!!!!"

Capo: "NOOOOOOOOOOOOO non farlo venire qui ti prego!!!"

Capitana: "Che scema!! No no, tu vieni qui!!"

JACK: "Chi io??"

Capo morto di paura, Capitana morta per le troppe emozioni provate in un solo istante!

ANDRE': "E CHI SAREBE GAY??"

TUTTI: "TOI!!!"

ANDRE': O.O "UFF [piange]"

Capitana: "Meglio tornare alla storia!!"


   
 
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