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Autore: vale1991    07/02/2013    3 recensioni
Una giovane strega scoprirà che la coppia più famosa della storia della comunità magica in realtà non è morta quella sera a Godric's Hollow. Ma i Potter non si ricordano più di niente: né di Harry, né di Hogwarts, né del mondo magico o della magia. Con l'aiuto di Sirius, Remus e dei vecchi amici di Lily e James, Asia dovrà riuscire a far tornare loro la memoria e forse riuscirà a trovare anche l'amore..
Dal primo capitolo: "Appena vidi quella foto, capii tutto. I coniugi Potter non erano morti, erano lì davanti a me!”
Silente rimase interdetto per qualche secondo, poi alzò lo sguardo, che aveva tenuto fisso sulla tazzina del tè, e disse: “Oh Merlino! Com’è possibile che Lily e James siano vivi e che nessuno si sia accorto di nulla?”
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Eccomi qui… Questa è la mia prima ff, quindi non vi assicuro niente di speciale! XDXD
Avevo promesso alla mia migliore amica che se fossi riuscita a passare l’esame di etnologia avrei postato la mia storia qui su efp, altrimenti non avrei fatto niente. L’esame è andato decisamente bene e quindi ora, come promesso, posterò il prologo della mia storia.. Spero che vi piaccia.. 
Un abbraccio
Vale1991



Era una sera tranquilla, la sera di Halloween. Una famiglia era seduta in salotto per festeggiare. Una donna con capelli castano rossi e con penetranti occhi verdi, era seduta con un bambino in braccio che rideva e allungava le braccine per arrivare alla scopa giocattolo che suo padre stava mettendo in funzione. Un regalo di zio Sirius per il piccolo Harry, per incentivarlo a diventare un grande giocatore di Quidditch come suo padre.
“È stato gentile Sirius a regalare quella scopa a Harry, vero caro?” chiese la donna al marito tutto eccitato per il regalo del figlio.
“Harry diventerà il mio degno erede! Sarà una gioia vederlo sfrecciare sul campo da Quidditch di Hogwarts! Se, poi, vincerà con i colori di Grifondoro, il mio orgoglio sarà alle stelle!” rispose l’uomo con capelli neri scompigliati e occhi castani.
Lily Potter si alzò lasciando il piccolo Harry nelle sapienti mani del padre. Entrò in bagno, chiuse la porta e guardò la sua figura riflessa per intero nello specchio. Come farò a dirlo a James? Si chiese la donna con aria triste. Questo non è assolutamente il momento giusto, ma cosa posso fare? Oh Merlino, che situazione complicata!
“Tesoro!” la chiamò James dalla sala, “Corri! Harry riesce a stare già in equilibrio da solo sulla scopa!”
“Arrivo subito!” urlò lei di rimando.
La strega si girò di lato, per vedere se il suo profilo era già compromesso tanto da poterla tradire. Ma, indossando il maglione pesante, ogni accenno di rotondità era svanito. Lily si sfiorò all’altezza della pancia. Piccolino, non potevi arrivare in un momento peggiore! Sappi che comunque ti proteggerò con tutta me stessa! Pensò con gli occhi lucidi, prima di tornare dal figlio.
 
Un paio d’ore dopo il bimbo si era addormentato e i genitori, stanchi dopo l’estenuante giornata, si sdraiarono sul divano per rilassarsi un po’. Era già due giorni che la famiglia Potter doveva stare rinchiusa in  casa per via della minaccia di Voldemort, ma l’indomito animo di James anelava già la libertà e anche Lily cominciava a sentirsi inquieta dentro quelle quattro mura.
“Chissà quando potremo uscire..” rifletté Lily ad alta voce. “Sai James, mi sarebbe piaciuto andare a trovare Petunia, è tanto che non la vedo e poi vorrei far conoscere a Harry il suo cuginetto. Com’è che si chiamava? Daniel? David?”
“Era qualcosa come Dudley ma non ne sono sicuro. Comunque perché ti ostini ad andare a trovarla? L’ultima volta il caro cognato ci ha fatto esplicitamente capire che non eravamo i benvenuti. E tu pensi che lascerà che nostro figlio giochi con il suo? Io penso che nemmeno se costretto dalla maledizione Imperius accetterebbe di fare una cosa del genere!”
“Hai ragione,” disse Lily rattristita, “ma Petunia l’altra volta non mi è sembrata molto d’accordo con le idee del marito. Ha stretto le labbra quando Vernon ci ha detto che non eravamo i benvenuti e lei stringe sempre le labbra quando c’è qualcosa che non le va a genio!”
“Lily ancora non hai capito che quella non è più tua sorella! Ha smesso di esserlo dal momento in cui a te è arrivata la lettera per Hogwarts e a lei no!” disse con tono alterato.
Lily si portò le mani alla bocca con i grandi occhi verdi inondati di lacrime. “Scusa tesoro,” disse James, rabbonito “ parlo così perché non sopporto questa nostra segregazione. Non avevo il diritto di dire quelle cose su tua sorella, perdonami.” Strinse la moglie tra le braccia cingendola con fare protettivo.
“Forse hai ragione, James” disse lei tirando su col naso “dovrei smetterla di pensare a lei e concentrarmi di più sulle persone che ho qui: siete voi le persone più importanti per me!” disse cercando di sorridere.
James ricambiò il sorriso poi si avvicinò alle labbra della moglie per baciarla dolcemente.
“ A proposito di famiglia,” disse Lily dopo che si furono staccati, “ James c’è una piccola novità”. James la guardava incuriosito, aspettando che lei continuasse.
La donna prese un sospiro e poi con un filo di voce disse: “Aspetto un bambino”.
Il viso di James, dapprima stupito, si trasformò in una maschera di pura gioia.
“Oh Merlino! Tesoro non potevi farmi regalo migliore! Sei sicura di essere incinta?” chiese eccitato.
“Ho un ritardo di tre settimane, non credo che ci siano più dubbi ormai!” disse lei.
“ Merlino! Che bello! Sarò di nuovo papà! Ma ci pensi? Oh non vedo l’ora di dirlo agli altri! Un altro Potter! Grazie tesoro!”. Corse ad abbracciare la moglie e a baciarla. Poi poggiò la mano sulla sua pancia: “Lo senti già?”
“No, caro. Ancora è presto! Forse tra un paio di mesi potrei cominciare!”
Lily era frastornata dagli eventi. Dopo la scoperta di essere stati braccati da Voldemort, Lily non aveva più pensato a quelle cose. Solo due giorni fa, passando davanti al calendario, vide che il giorno in cui le sarebbe dovuto arrivare il ciclo era già passato da più di due settimane. A quel punto era palese, aspettava un bambino. Per dirlo a James ci era voluta un’altra settimana. Aveva paura che, per via della loro situazione di ricercati, suo marito non avrebbe gradito l’arrivo di un altro bebè in casa, e invece le sue preoccupazioni erano state vane, cosa di cui era immensamente lieta.
James la coccolava appoggiata sul divano, davanti al camino acceso, ogni tanto la mano scendeva sulla sua pancia, per una carezza, e poi tornava sul suo viso.
A un certo punto questa dolce scena familiare venne interrotta bruscamente dall’evidente suono di persone che si smaterializzano, per la strada.
“Come mai l’Ordine è arrivato ora?” chiese James, “Sirius è stato qui tutto il pomeriggio, non gli basta la testimonianza del vecchio Felpato?”  disse avvicinandosi alla finestra di sala che dava sul vialetto principale.
Ma quello che vide non era l’Ordine, bensì i loro acerrimi nemici, i Mangiamorte, accompagnati da Voldemort in persona.
“Lily!” urlò James spaventato “è lui! Prendi Harry e scappa, corri! Io cerco di trattenerli!”
La donna scattò in piedi alle parole del marito e corse di sopra spaventata. Intanto sentì la porta di casa cadere a terra. Prese Harry in braccio, che in tutta quella confusione, intanto si era svegliato, e cercò un posto dove nascondersi. Guardò fuori dalla finestra ma i Mangiamorte avevano circondato la casa. Si guardò intorno spaventata, cercando una via di fuga.
 
“Levati, sciocco!” sibilò, maligno, Voldemort a James che intanto si era messo davanti alle scale per bloccargli l’accesso al piano superiore.
“Mai! Prima dovrai passare sul mio cadavere!” urlò James con coraggio.
“Ahahah! Se vuoi ti accontento subito!”
Expelliar…” tentò James.
Crucio!” urlò contemporaneamente il mago.
James Potter si contorse per il dolore, ma riuscì a mantenere l’equilibrio reggendosi al corrimano delle scale.
“Sembri un osso duro, Potter” disse Tom Riddle dando un attimo di respiro al mago.
dolore, batté la testa contro uno scalino e cadde a terra svenuto.
Voldemort sfoderò un sorriso maligno e scavalcò il corpo inerte del mago. Salì le scale con una lentezza esasperante, giocava con la sua vittima che doveva sentirsi come un topo in trappola. Questo pensiero non fece che provocare un brivido di eccitazione in Voldemort.
Quando arrivò davanti alla strega, che si era posta come scudo davanti al figlio che piangeva nel lettino, il Mago Oscuro disse con tono sprezzante: “Spostati, Mezzosangue.  Non mi abbasserò a combattere con te!”
“No!” gridò la donna “ Ti prego non uccidere Harry! Prendi me, ma non lui! Ti prego!” gli occhi di Lily erano pieni di lacrime che, però, non sfociarono in pianto.
“Ti accontenterò subito, sudicia Mezzosangue, non prima di aver sistemato tuo figlio, però.”
“Noo!!” urlò con rabbia estraendo la bacchetta da sotto il maglione. Non fece in tempo a difendersi che il Signore Oscuro gridò: “Stupeficium!”  La donna cadde a terra svenuta.
Voldemort scavalcò anche lei e si mise davanti al lettino del piccolo Harry. I capelli neri e ribelli come quelli del padre, gli occhi verdi come quelli della madre che ora erano pieni di lacrime che scorrevano sul dolce faccino. Il labbro inferiore era accentuato per dimostrare la profonda tristezza e paura del bimbo che guardava la mamma sdraiata a terra e tendeva le braccine verso di lei.
Il bimbo guardò senza capire il pezzo di legno che gli era stato puntato al viso dal Signore Oscuro.
Avada Kedavra!” Harry vide un lampo di luce verde, poi tutto divenne confuso. In un attimo del Signore Oscuro non era rimasto che i vestiti ammucchiati sul pavimento. Da fuori i Mangiamorte sentirono un urlo straziante e poi il pianto accorato del piccolo Harry. Solo Lucius Malfoy ebbe il coraggio di entrare in casa per confermare ciò che lui e tutti i suoi compagni avevano intuito: Lord Voldemort era stato sconfitto.
In un attimo dei Mangiamorte non ci fu traccia, rimase solo il Marchi Nero nel cielo della cittadina di Godric’s Hollow a testimonianza dell’accaduto.
Dopo pochi secondi maghi dall’aria seria, vesti elegantemente, entrarono in casa e videro James e Lily Potter privi di conoscenza sul pavimento.
“Colui Che Non Deve Essere Nominato è stato sconfitto, da questo bambino.” Nessuno prese in braccio Harry che piangeva come un matto, ma tutti si misero a riflettere sul da farsi.
“Non possiamo farci sfuggire questa occasione!” disse un mago con folti baffi grigi.
“ Già, questa è la possibilità del Ministero di farsi della pubblicità positiva, risolleverà gli animi!”
“Potremmo parlare de: la Famiglia Che È Sopravvissuta!”
“Mmmm… Non attira molto la benevolenza del pubblico, questo! Sarebbe più d’impatto se fosse sopravvissuto solo il bambino!”
“Ma non possiamo uccidere i genitori! Ci abbasseremmo il livello di Voi Sapete Chi!”
“Ma non occorre ucciderli, mio caro! Basterà mandarli a vivere in un’altra parte del mondo e modificare loro la memoria e il gioco è fatto!”Finita la frase i funzionari del Ministero e il Ministro della Magia si guardarono con aria complice.  Un uomo si avvicinò a James, un altro a Lily e entrambi puntarono le bacchette sulle loro tempie.
Oblivion” dissero insieme.

Ok, vi prego non uccidetemi.. Vi avevo detto che non era niente di speciale!! XD
Ringrazio in anticipo chiunque abbia avuto il coraggio di leggere fino a qui e chiunque recensisca questo capitolo!
A presto!
Un abbraccio
Vale1991
   
 
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