Rivederti mi ha reso
felice
Solo ora provo
un enorme senso di disgusto nei tuoi confronti.
Ti ho
incontrata per caso, mentre stavi facendo acquisti e tenevi la mano ad un
bambino. Al tuo bambino. Gli sorridevi guardandolo. Quanto mi mancava quel
sorriso, quanto ho desiderato rivederlo. Quel sorriso una volta non apparteneva
a nessuno, era libero come te.
Quelle lunghe
ore trascorse sui libri ti hanno fatto perdere la vista, ed ora indossi un paio
di occhiali colore del cielo notturno che un pò nascondono i tuoi meravigliosi
occhi nocciola. I tuoi capelli sono come sempre stupendi, raccolti in una coda,
ma sempre molto mossi e folti. Chissà chi è il fortunato che ti ha tolto via da
me.
Il bambino ha
fatto cadere una bottiglia di latte. Ti arrabbi. Che senso di nostalgia mi sta
venendo. Quella faccia imbronciata la facevi anche a me, e mi manca. Mi mancano
i nostri battibecchi. Nonostante tutto prendi il bambino in braccio ed inizi ad
accarezzargli dolcemente la testa, per calmarlo dall'irrefrenabile
pianto.
Quelle
carezze...quanto mi mancano quelle carezze! Per un attimo mi abbandono al
passato, quando entrambi frequentavamo la scuola, una scuola fatta di ricordi che affianco a te sono diventati
preziosi.
Lo rammenti
l'ultimo anno? Come dimenticarlo! La tua pelle liscia e bianca come quella di
una Dea, i tuoi meravigliosi capelli ricadevano sulle spalle facendo giochi di
colori con i raggi del sole che li illuminavano, i tuoi occhi castani pieni di
sentimento.
Ti guardo da
lontano. Il bambino si è allontanato. Non lo vedo più. Sei troppo intenta a
leggere per accorgertene. Dio, non cambierai mai!
Il bimbo si
sta avvicinando a me, ha il tuo stesso colore di capelli e gli occhi azzurri,
con qualche lentiggine che lo rende estremamente buffo. Mi porge una sua manina,
così piccola, come lui. E' così indifeso....
Lo prendo per
mano e mi avvicino a te, che alzi lo sguardo e non appena mi vedi mi sorridi. Mi
fai impazzire. Non posso dimenticare quello che è successo al settimo anno,
quando quel sorriso era solo mio.
Ti ricorderai
di me? Non ti sei dimenticata del poveraccio che era nella tua Casa,
vero?
"Ciao
Ron"
Lo dici con
naturalezza, come se non ci vedessimo da qualche ora. Ricambio il saluto e poi
il mio sguardo cade sul bambino che ora si è seduto a bere un succo di
frutta.
" è da tanto
che non ci vediamo..."
Sono passati 5
anni, ma a me sembra un'eternità! Mi fa spazio affianco a lei. Iniziamo a
parlare, a raccontarci cosa ci è successo in questi lunghi anni che non ci siamo
più sentiti.
Ora che
Voldemort è stato sconfitto da Harry non abbiamo più alcuna preoccupazione. Lui
ora insegna difesa contro le Arti Oscure ad Hogwarts ed è diventato un abile
Auror. Io? Io non sono niente! Tutto quello che possedevo me l'ha portato via
qualcun'altro, del quale non conosco nemmeno il nome.
" Domani vieni
a casa mia... ti devo presentare una persona"
Perchè devi
essere così crudele? Perchè devi presentarmelo? Mi hai spezzato il cuore, ed ora
me lo vuoi proprio frantumare! Ma non riesco a resistere a quel nasino all'insù
e quegli occhi dolcissimi. Accetto.
Sono a casa.
Un piccolo monolocale, perfetto per un single. Uno che non ha mai avuto niente
dalla vita se non un misero lavoretto affianco al padre al Ministero. Mi butto
sul letto e chiudo gli occhi.
Quelle labbra
così sensuali, i suoi bianchi seni. Ho una fitta al cuore e un nodo allo
stomaco. Dopo tutto quello che abbiamo passato, adesso vuoi presentarmi tuo
marito? Perché? Perché mi odi? Non sono stato un buon
amico?
Chiudo gli
occhi e mi addormento, lasciandomi cadere tra le braccia di Morfeo.
"Mi dispiace,
ma è meglio così......scusami....."
Quella
ragazza. La conosco! Ti prego, non te ne andare!
" Rovineremmo
la nostra amicizia Ron, credimi, è meglio così!"
Non voglio,
non andartene! Io...... io ti......
Il suono della
sveglia. Che ore sono? L'ora dell'appuntamento a casa sua è passato da mezz'ora!
Corro! Devo correre! Ma a che serve? Perchè correre? Per conoscere un estraneo
che me l'ha portata via?
Arrivo davanti
alla soglia della sua casa. Respiro profondo e poi suono.
Mi apri tu.
Bellissima come sempre.
" Ron sei in
ritardo come al solito, non sei cambiato di una virgola"
Mi fai
impazzire con le tue ramanzine! E dire che i primi anni non le sopportavo, ma
ora non posso più farne a meno. Lui dov'è?
"Siediti Ron,
ora te lo chiamo..."
Mi siedo sul
divano di pelle bianca ed attendo. Voglio vederlo. Voglio vedere l'uomo
"migliore di me". Ma dalla porta appare solamente il bimbo che era con lei il
giorno prima. Ma che vuol dire? Chiedo spiegazioni.
" Ti presento
tuo figlio Ron"
The End