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Autore: junika    14/02/2013    1 recensioni
Ritorno al mio antico amore, ovvero le cross-over!^^
Dal prologo:
"Ma la sua missione come salvatore di quello sport che tanto amava dovette fare i conti con un piccolo incidente di percorso che tuttavia si rivelò fatale per lo stesso Giappone."
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Celia/Haruna, Darren/Yuuki, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sulla sommità della Steel Tower della città di Inazuma, qualcuno osservava il degrado e la distruzione che il raggio della Mixi-Max Gun aveva causato non molto tempo prima: un uomo dall' aspetto fiero, vestito elegantemente ed avvolto in un lungo mantello nero scrutava il desolante panorama che si estendeva a perdita d'occhio all'orizzonte.

La tristezza nei suoi occhi era evidente, anche se la propria forma eterea non lasciava trasparire a pieno le sue emozioni, tuttavia, se ne avesse avuto la possibilità, di sicuro avrebbe versato qualche lacrima contemplando tutto ciò.
Forse qualcuno riderebbe di un simile atteggiamento, perché doveva disperarsi per un mondo che non gli apparteneva?

Lui, non prestandogli minimamente attenzione, li lascerebbe parlare senza preoccuparsene: la distruzione lo faceva stare male, lo amareggiava, e poco importava se non sapere nulla  riguardo quella città, o che il luogo dove era diretto, la famosa Raimon Jr. High, fosse la scuola del leggendario portiere Mark Evans.

Fu la "Super Intuizione" dei Vongola, il loro peculiare sesto senso, a guidarlo fra quel cumulo di macerie che un tempo appariva come un edificio scolastico. Cercava qualcosa, o meglio qualcuno.
Cercava quell'erede che gli venne prematuramente sottratto.

Mentre vagava  nel opprimente silenzio che oramai aleggiava su ogni cosa, cresceva in lui il dubbio che non vi fossero sopravvissuti, se fosse stato davvero così, non avrebbe mai trovato la pace.
Per poter andarsene dal mondo dei vivi doveva ritrovare suo nipote o quello che ne restava, solo dopo avergli affidato la missione che il destino aveva in serbo,  sarebbe stato davvero libero.

Le sue speranze non furono deluse: da una delle numerose pareti dell’ edificio, crollate a causa della catastrofe innescata da Ishido,  qualcuno si stava facendo strada a fatica fra le macerie al fine di tornare a vedere la luce che da molto tempo gli era stata negata.  Ne uscì un giovane ragazzo dai capelli castani, con due grandi occhi blu, il quale, non ricordava quasi niente di cosa gli fosse successo e a ciò che lo circondava.
La misteriosa entità lo vide e immediatamente ebbe la chiara percezione di aver trovato ciò che stava cercando. Tentò di avvicinarsi al ragazzo, ma l'approccio con quest'ultimo non fu dei più semplici. La cosa non lo meravigliò, in fin dei conti rimaneva pur sempre un fantasma ed era perfettamente normale che le persone avessero paura di lui, a maggior ragione chi cerca un po’ di pace interiore dopo che il proprio cuore e la propria mente sono stati devastati da un’esperienza traumatica .

D’un tratto, il fantasma si diresse velocemente verso il ragazzo e quando fu abbastanza vicino, gli sorride mentre quest’ultimo lo guardava intensamente, la sua immagine risultava così trasparente da essere quasi impercettibile, ma ciononostante, poteva vedere come quell'uomo, sebbene fosse un fantasma, non avesse cattive intenzioni.

Un particolare destò la sua attenzione: un'allegra fiammella di un vivido arancione che bruciava sulla sua fronte, sulla quale si posavano delicatamente  alcuni ciuffi di capelli biondi. Quella fiamma,  lo aveva totalmente conquistato, dal suo punto di vista rappresentava qualcosa di incredibile  e il fatto che essa quasi si riflettesse negli occhi azzurri dello spirito lo lasciò senza fiato.

"Allora sei tu il mio "nuovo erede"- disse in tono solenne il fantasma

"Chi? io? No, no, deve aver sbagliato sicuramente persona….ehm… Signor Spirito"

"Signor Spirito, suona bene”- commentò divertito - “Come ti chiami?"

"Io....mi chiamo....Darren Lachance.....".

“Io sono Giotto, il Guardiano del Cielo della prima Generazione della Famiglia Vongola nonché suo primo boss"

"E cosa sarebbe un Guardiano del Cielo?" – chiese Darren anche se non era sicuro di voler conoscere la risposta a quella domanda

"Se scruti nel tuo cuore, ora potresti comprenderlo"- si limitò a dire Giotto

" No, non credo, ricordo a malapena quello che è successo dopo l'esplosione....chissà quando è avvenuta poi"

"Sei mesi fa"

"…..Così tanto tempo? Non… me ne ero accorto"

"Credimi, quegli attimi sono scolpiti nella mia mente e sono impossibili da cancellare"

Il ragazzo si rattristì all’ istante: mentre giaceva fra le macerie della Raimon Jr. high aveva perso completamente la condizione del tempo, ma non immaginava che fossero trascorsi ben sei lunghissimi mesi. Qualche lacrima gli rigò le guance, pensò a cosa potesse essere successo agli altri, dov’erano e cosa stessero facendo.

Vedendo la reazione di Darren alla situazione, lo spirito faticò ad continuare quel discorso, costretto a ricordare la tragedia che aveva segnato perennemente l’esistenza della sua discendenza. Si sentiva avvilito poiché stava per affidare ad una giovane vita il destino del mondo.
Si domandava se quella fosse la cosa più saggia da fare, temeva di dover nuovamente assistere al tetro spettacolo della morte. Era egoistico da parte sua addossare la salvezza della umanità ad una sola persona per potersi guadagnare la libertà.

Tuttavia, se esisteva anche una piccola speranza  per i loro mondi,  lui l’avrebbe perseguita, a qualunque costo.

"Mi dispiace affidarti una missione tanto rischiosa, però il destino ti ha scelto."- disse improvvisamente Giotto

"Cosa intende?"- domandò spaesato Darren

"Come forse hai già intuito, io sono un fantasma e non appartengo a questa dimensione, mi trovo qui in conseguenza ai danni che la Mixi-Max Gun ha prodotto. Anche il luogo da dove provengo è devastato, abbiamo cercato di opporci alla catastrofe innescata da Ishido Shuuji, ma nel tentativo, mio nipote Sawada
Tsunayoshi, è andato incontro alla morte.”

“Mi dispiace”- affermò semplicemente il ragazzo con un filo di voce

"Ma la sua anime pare non sia da nessuna parte, poiché a causa del raggio della Mixi-Max Gun, lui è giunto fin qui, fondendosi con una persona  di quest' epoca"-  concluse Giotto guardando intensamente Darren

"State dicendo che tuo nipote è dentro di me?"

"Sì"

Giotto sorrise quando vide la reazione sconcertata del ragazzo: ancora non aveva realizzato cosa gli fosse accaduto, di come il suo aspetto esteriore fosse irrimediabilmente mutato.

Si era soltanto reso conto di essere ringiovanito di ben dieci anni perché se fosse adulto, quel muro, nel momento stesso in cui fosse crollato, lo avrebbe sicuramente schiacciato.

Non ebbe comunque il tempo di rifletterci molto poiché il fantasma gli porse un strano anello con  al centro una perla, sotto la quale vi era uno strano simbolo.  Doveva trattarsi dello stemma di quella fantomatica famiglia Vongola di cui Giotto aveva precedentemente parlato.

"Quest’anello simboleggiava il potere che il mio defunto nipote aveva ereditato da me…. Indossalo questo ed infondetegli la vostra volontà."

"E a cosa dovrebbe servire?"

"Potrai usare questo potere per salvare i nostri mondi, ed annullare gli effetti delle radiazioni della Mixi-max Gun"

"Io non credo di poter fare una cosa simile"

"se Tsuna ha scelto te avrà avuto le sue ottime ragioni.  Non vuoi dare una speranza al tuo futuro?”

“Io...”

“Combatti e riporta tutto alla normalità, io ho fiducia in te, Darren Lachance”

E detto ciò lo spirito di Giotto si dissolse lentamente per poi scomparire .
Alla fine la sua anima aveva trovato la pace interiore.

Darren rimase immobile fra le macerie della Raimon Jr. high avvolto nel silenzio più totale:  la storia di Giotto lo spaventò a morte, la mano in cui ancora teneva stretto l’anello ancora gli tremava, nulla gli impediva di credere di essere diventato pazzo.

Però, un dubbio lo affliggeva: poteva davvero uno come lui dare una speranza a qualcuno?
   
 
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