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Autore: Riholu    19/02/2013    4 recensioni
[Storia ambientata prima degli eventi di B2 e N2]
Ad Unima non c'è più tempo di divertirsi, perché i Pokémon stanno soffrendo per mano di un team sconosciuto.
Non c'è più tempo di giocare al novello allenatore, e Touko dovrà impararlo presto, se vorrà aiutare la sua regione a curarsi dalle Ombre.
Tratto dal testo:
I due ragazzi si guardarono per un attimo, per capire chi è che dovesse parlare.
Alla fine prese parola il primo.
«Ciò che stiamo per dirti probabilmente ti scioccherà un po', ma non è il caso di addolcirti la pillola. Hai comunque l'età per capire, quindi cerca di affrontare la verità con diplomazia. Qualunque sia. E di crederci, soprattutto»
[REVISIONE IN CORSO --> Capitolo 13]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Touko
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Videogioco
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Capitolo 2
Primi scontri e conoscenze interessanti

 

Touko si fermò dopo un po', attendendo i suoi compagni di viaggio.
Non tanto perché era stanca, ma perché gli altri due ansimavano pesantemente.
Una volta che Komor e Belle l'ebbero raggiunta, la bruna rise dei loro volti color pomodoro.


«Se non chiudi quella bocca da sola, te la chiudo io a doppio scatto nella mia cassaforte» la minacciò il ragazzo, tenendosi curvo sulle gambe.

«Che paura! Non è da te minacciare qualcuno, Komor» gli fece notare Touko.

«Lo diviene quando quel qualcuno mi rompe le scatole in maniera esagerata».

«Dai, non può essere così grave! Sai che fare ginnastica fa bene, no?» disse la bruna.
Uno sguardo di fuoco la fece tacere.

La ragazza rimase in silenzio, attendendo che i suoi amici si riprendessero.
Un Patrat passò loro davanti, dirigendosi verso la boscaglia a destra e attirando la loro attenzione.

«Ehi, un Patrat! Devo cominciare ad allenare Haku, e poi voglio un secondo Pokémon» disse Touko, correndo dietro al Pokémon selvatico.

«No, Touko!» le gridarono dietro, ma lei non gli diede peso.

Corse nel fitto degli alberi, cercando il Patrat che aveva visto: lo trovò sopra un tronco che cercava di prendere una mela rossa, inerpicandosi tra i rami con la zampetta allungata verso il frutto.
La ragazza prese subito la pokéball di Haku dalla borsa, nella tasca in cui aveva intenzione di mettere i suoi compagni Pokémon, e fece uscire il suo amico. Snivy fece il suo versetto armonico, guardando Touko.


«Forza, Haku, è il momento di un po' di allenamento» gli disse lei, entusiasta.
Lui le rispose affermativamente, mettendosi in posizione d'attacco.

«Usa Azione su Patrat, cerca di farlo scendere da lì» continuò la bruna, incitandolo.

Il serpentello di tipo Erba zampettò velocemente fino all'albero e lo colpì forte con la zampetta verde.
Questo non oscillò minimamente, ma il trabusto attirò il piccolo Patrat, che gli ringhiò contro. Snivy non si fece spaventare.

«Usa Fulmisguardo, Haku» ordinò Touko.

Il Pokémon fissò minacciosamente il suo avversario, che s'intimorì.
Tuttavia, questi rispedì la stessa mossa ad Haku, divenendo così un gioco di sguardi intimidatori. Patrat scese giù dal ramo che aveva utilizzato per prendere la mela, dimenticandosi di quest'ultima, per approfondire il contatto e avere la meglio.


«Stendilo con Azione, Haku!».

Veloce, il serpentello scostò gli occhi da quelli di Patrat e lo colpì violentemente al petto, stendendolo con un colpo.
Touko esultò ed elogiò il suo amico, che parve compiaciuto dei complimenti, poi prese una pokéball vuota dalla tasca e la lanciò sul Pokémon sconfitto e K.O.
La sfera catturò il Patrat avvolgendolo in una luce rossastra e imprigionandolo in essa, prendendo ad oscillare sul terreno. Trepidante, la bruna attese finché, con tre oscillazioni, Patrat finì intrappolato nella pokéball.


«Sì!!! Ho appena catturato un nuovo amico!» esultò lei, prendendo la sfera tra le mani e fissandola felice.
La mise nella borsa, dopodiché si rivolse al suo starter.

«Grazie mille, Haku, senza di te non ce l'avrei mai fatta. Grazie» disse, accarezzando la morbida testolina verde.

Snivy si godette quei complimenti a pieno, prima di essere richiamato nella sua pokéball.
Touko tornò verso il Percorso 1, trovando i suoi amici ad attenderla, un po' preoccupati.


«Ma che fine hai fatto?» chiese Belle con la sua voce un po' nasale.

«Ho appena catturato un nuovo amico grazie ad Haku» si vantò la ragazza bruna, mostrando loro il suo nuovo amico.

«Noooo! Tu prosegui, Touko, noi dobbiamo catturare nuovi Pokémon» strillò la bionda, trascinandosi dietro Komor.

Touko rimase lì a ridere per un bel po', sopratutto per l'espressione sfinita di Komor, poi si volse e tornò a camminare. Sulla strada per Levantopoli incontrò numerosi Pokémon selvatici, che sfidò e sconfisse, sempre con l'aiuto del suo Haku, ma che non catturò: aveva intenzione di vincere solo con Snivy, voleva dedicarsi al primo Pokémon che aveva per migliorarne le prestazioni.
Decise che Haku sarebbe stata la sua carta vincente.


«Ma non saranno preferenze?» borbottò ad alta voce, dubbiosa.

Non sapeva quanto potesse fare piacere ai suoi futuri amici che solo uno fosse il prediletto.
Aveva intenzione di catturare tutti i Pokémon di Unima, e se ne avesse avuto la possibilità anche quelli delle altre regioni; e avrebbe scelto con cura i componenti della sua squadra prediletta, ma non avrebbe trascurato anche gli altri.
Aveva un bel po' da fare, come allenatrice professionista.

Prima di ciò, però, avrebbe allenato una squadra di massimo sette individui per battere la Lega Pokémon di Unima; poi, una volta battuta, avrebbe allenato gli altri Pokémon.

Continuò a sfidare i Pokémon selvatici che incontrava, per lo più Patrat e Lillipup, gli unici trovabili nel Percorso 1.
Catturò anche un esemplare di quest'ultimo, che le dava una buona impressione per il futuro.
Però, non c'era ancora traccia dei suoi amici, tanto che temette di restare sola per la sua prima sfida in palestra, a Levantopoli.

Si fermò ai piedi di un albero e stette lì ad aspettarli, mangiando un po' di pane e formaggio che aveva portato per i primi giorni, perché era ora di pranzo.

Rimase lì seduta ancora per un po', ma di Komor e Belle non c'era traccia.
Fece uscire Snivy dalla pokéball, che subito si mise in posizione di attacco, ma quando vide che non c'era alcun avversario si voltò verso la sua allenatrice.
Vedendola triste, la chiamò con il suo versetto.


«Non preoccuparti, Haku. Ho solo paura, non sono mai andata in giro da sola... Komor e Belle, i miei due amici, sono andati a cercare dei Pokémon da catturare ma non sono ancora tornati, e ciò mi preoccupa» ammise, accarezzando la testa del serpentello.

Questo le si mise sopra, leccandole una guancia per confortarla.
Si sentiva particolarmente in sintonia con lei e gli dispiaceva che fosse in ansia, ma era sollevato che non fosse lui la causa. Maledisse mentalmente quei due umani che aveva lasciato sola la sua padroncina e continuò a tenerle compagnia, facendola molto contenta.


«Grazie, Haku» disse Touko, accarezzandogli la testolina.
Offrì al Pokémon del cibo specifico, che venne accettato ben volentieri visto che tutto quell'allenamento l'aveva lasciato un po' fiacco.

Mentre mangiava, la ragazza vide passare il giovane mulatto che aveva visto al laboratorio della professoressa Aralia.
Alzò lo sguardo su di lui e lo stesso fece l'altro, ma non era sicura che l'avesse riconosciuta. Lo vide guardare Snivy sul suo grembo, che ricambiò l'occhiata con una di sfida come monito.


«I tuoi amici stanno ancora cercando i Pokémon selvatici, se t'interessa saperlo» le disse il ragazzo, sorprendendola.

Rimase muta, stupita che l'avesse riconosciuta e che le avesse rivolto un sorriso cortese.
Non disse altro, continuando a camminare verso Quattroventi, tenendo le mani in tasca, ma Touko era rimasta comunque molto sorpresa


«Snivy?» la chiamò il Pokémon, confuso.

«Niente, Haku, niente... Sto bene, tranquillo. Vieni, preseguiamo anche noi verso la prima palestra, non credo che Komor e Belle arriveranno tanto presto» rispose Touko, riprendendosi e sorridendogli.

Con Snivy aggrappato alla sua spalla, riprese a camminare dietro al ragazzo, pensierosa.
Incrociò diversi Pokémon selvatici lungo il percorso, che vennero facilmente sconfitti da Haku.

«Mi chiedo come diavolo facciano quei due a non trovarne. O è fortuna mia o è sfortuna loro, perché qui ce ne sono a bizzeffe! Probabilmente Belle starà cercando quello giusto con Komor dietro sconsolato, già me li immagino» ridacchiò Touko, parlando con Snivy.

«I tuoi amici ti stanno a cuore, vero?».

La brunetta si girò, trovandosi davanti il ragazzo: se ne stava appoggiato contro un albero, un po' all'ombra, come se fosse nascosto.
Si stupì di vederselo accanto: pensava fosse andato avanti, ma sembrava che fosse rimasto a guardare le lotte che aveva portato a termine con successo. Lo guardò sconcertata.


«Che c'è?» domandò il mulatto, perplesso.

«Sono sorpresa di trovarti qui accanto a me. Pensavo fossi andato avanti, non che mi avessi aspettata. Non ne avresti nemmeno motivo, poi» esordì Touko, stranizzata.

«Mi fa piacere osservare le lotte Pokémon delle nuove generazioni di allenatori» rispose vago il biondo.

«Perchè, non sei un novellino?» chiese la bruna.

«... Diciamo di no. E direi che tu abbia capito cosa ci faccio qui, da come mi hai guardato dalla prof. Aralia» rispose lui, alludendo al loro primo incontro.

«Sì, ipotizzo chi tu sia. E se sei chi credo, deduco che non sei affatto nuovo di questa vita» disse lei, annuendo colpevole.

«E chi sarei, secondo te?» domandò il biondino, con un sorrisetto.

«Il tipo a cui le autorità hanno chiesto aiuto per acciuffare i colpevoli di questi strani Pokémon imbizzarriti» rispose lei.

«Centro» ridacchiò il ragazzo, indifferente.

«Conosci davvero un modo per aiutarci?» domandò Touko guardandolo, rattristata al pensiero di quel che stava accadendo ai loro amici animali.

«Anche se quelli mi scoprono subito come hai fatto tu, sì: sono in grado di fermarli, ma prima dovrei trovare uno dei colpevoli. Sai se le autorità ne hanno uno sotto chiave?» domandò il mulatto.

«No, al notiziario non hanno detto nulla del genere. E non ho alcun amico o parente che possa rispondere alla tua domanda, quindi non so informarti su queste cose» rispose la bruna.

Il giovane sospirò.

«Senza informazioni ci vuole più tempo, e più ne passa più i loro progetti progrediscono».

«Spiacente, ma ti sei rivolto alla persona sbagliata. Non ho modo di darti le informazioni che ti servono, né di aiutarti a prenderli. Come hai già visto, sono una novellina» disse Touko, abbassando il capo.

«Però te la cavi bene, credimi. Batterai il primo capopalestra senza problemi, se ti alleni con questa costanza; ma non sfiancare troppo il tuo amico: deve essere sempre pronto a difendersi e a difenderti in caso di attacco, come tu devi proteggere te stessa e lui» la contraddisse.

«Tu dici?».

«Sì, dico. E credimi, faccio questa vita da almeno quattro anni» confermò il mulatto.

Touko lo fissò sconcertata.

«Allora sarai molto forte e duro da sconfiggere» disse.

«... Sì».

La ragazza deglutì, a disagio.

«Sei cosa, un allenatore professionista? Capopalestra, SuperQuattro... Campione?» domandò.
Conoscendo la potenza di Nardo, il massimo allenatore di Unima, che anche quel ragazzo lo fosse era la più rosea possibilità.


«Quante domande! Comunque si, sono il Campione della regione di Auros, ma ho partecipato a varie Leghe Pokémon e le ho vinte tutte. Non ho accettato altri titoli, lasciando il posto ai Campioni che ho già battuto, ma si rivolgono comunque a me per problemi di Team. Conosco Nardo, se è ciò che t'interessa, ma non ho mai combattuto qui né conosco a fondo i Pokémon di Unima» rispose.

«Oooh... E come intendi catturare i colpevoli?» chiese Touko, curiosissima.

«Mi sembra un'intervista» borbottò il biondo.

«Scusa».

«Touko!!» sentì poi la bruna.
Si voltò, sempre tenendo Snivy sulla spalla.

Komor e Belle correvano verso di lei, entusiasti -Komor non tanto-.
Il primo aveva la faccia rossa: poverino, quanto aveva dovuto correre in un solo giorno; la seconda invece era più contenta che mai. Quando arrivarono li accolse con un sorriso.

«Ce l'avete fatta a trovare quelli che facevano per voi?» chiese loro, ridacchiando.

«Fosse per me, sarei tornato subito» rispose Komor, mentre Belle annuiva.

«Guarda un po' che carino questo Lillipup. Non è forse il cucciolo più bello del mondo?- disse la bionda, mostrando all'amica un cagnolino beije con gli occhi dolcissimi, molto simile a quello che aveva catturato lei prima.

«Mh mh, è tenero, ma c'era bisogno di perdere tutto questo tempo per cercare un Lillipup così? Non è introvabile, sai?» la rimproverò Touko.

«Non mi sembra che tu sia rimasta senza compagnia» ribattè Belle, indicando il mulatto e Snivy.
Chissà perché, quando la sua attenzione si era spostata sul primo, il tono di voce era diventato maliziosetto.


«Certo, certo... E tu, Komor? Trovato qualcosa di bello?» rispose la bruna, sventolando la mano come a scacciare l'allusione dell'amica.

Il corvino dissentì.

«Non mi piacciono, vedrò di trovarne qualcuno poi».

«Come vuoi, ma se non ti spicci affronterai la palestra di Levantopoli con un solo Pokémon. So che i Capipalestra ne hanno due, non penso potrebbe batterli entrambi da solo» disse Touko.

«Voglio vedere se all'altezza delle mie aspettative, e poi c'è ancora il Percorso 2. Comunque mentre Belle cercava il suo Lillipup perfetto mi sono allenato, che credi? Mi sono dato da fare, quindi che ne dici di una lotta? Snivy contro Tepig, Erba e Fuoco» propose Komor, prendendo la sfera poké del suo starter.

Touko, ricordando che Snivy sarebbe stato in svantaggio di tipo, ci pensò su.
Poi si voltò verso il suo amico verde, lanciandogli uno sguardo d'intesa, al quale Haku rispose con un cenno affermativo.
Accettò quindi la sfida.


«Io farò da arbitro!» esclamò Belle, come sempre vivace.

«D'accordo» annuirono i due.

I due sfidanti si misero l'uno di fronte l'altra, schierando in campo i loro Pokémon: Komor con Tepig, Touko con Snivy.
Belle si mise al lato sinistro del campo improvvisato, mentre il misterioso ragazzo si appoggiò ad un albero senza dir nulla, per seguire l'incontro


«Allora, la lotta è 1vs1. E' una amichevole, quindi non si vince nulla» disse Belle.

«Io metterei in posta cento pokésoldi. Che ne dici Touko?» disse Komor, sorridendo sicuro.

«Vada per la scommessa».

«Bene, allora al vincitore vanno cento pokésoldi. Cominciate!» concluse la bionda, dando inizio all'incontro.

«Ottimo, Tepig, vai con Braciere!» ordinò Komor.

«Haku, schivalo! Poi usa Frustata».

Il piccolo maialino caricò il colpo e spedì le piccole fiammelle, fuoriuscite dal naso, contro a Snivy che le schivò agilmente con un salto. Ancora in aria, delle liane spuntarono dalla schiena del Pokémon e attaccarono il tipo Fuoco con velocità e forza.
Tepig finì sbalzato a terra con un fianco dolente, ma non era esausto.


«Rialzati, Tepig! Colpisci con Azione!».

«Haku, bloccalo con le tue liane e poi Fulmisguardo!».

Ancora una volta il maialino si lanciò contro il serpente, pronto a colpirlo al piccolo stomaco, ma le liane verdi lo bloccarono a mezz'aria, sbatacchiandolo di qua e di là per confonderlo.
Una volta confuso, Snivy lo fissò minacciosamente, suscitando ancor più paura nel maialino, e lo scagliò lontano con forza, contro il terreno.

Questa volta Tepig finì per davvero esausto, con gli occhi che ricordavano delle girandole.

«No, Tepig!» disse Komor, correndo verso il suo starter.

«La vittoria va ad Haku! Complimenti!- esclamò Belle, abbracciando l'amica.

«Sì, complimenti» disse Komor, porgendo una mano a Touko, che la strinse.
Ritirata la mano, si strinse nelle spalle un po' risentito.

«Ho tante cose ancora da imparare, devo allenarmi di più-.

«Ora tocca a me! Touko, ora è il mio turno! Haku contro Oshawott, dai!» disse Belle, contentissima.

«Sarai in netto svantaggio, Belle» le ricordò Touko.

«Ma sarà un'ottimo allenamento per lui anche se perde!».

«Ma si demoralizzerà!».

«No, tranquilla» la rassicurò la bionda.

«Come vuoi...» si arrese la bruna, tornando al suo posto.

Stavolta fu il turno di Komor di fare l'arbitro, dopo aver dato il premio a Touko.
Belle puntò la stessa somma, dicendo che non faceva nulla se perdeva soldi o no, e la bruna accettò.
Schierarono ancora una volta in campo i loro Pokémon, Oshawott e Snivy.


«Iniziate!».

«Haku, Fulmisguardo!» cominciò Touko.

Il serpente fissò la povera lontra minacciosamente, ma il carattere orgoglioso di Oshawott non lo fece retrocedere, sebbene avesse una fifa blu come il suo pelo.

«Oshawott, vai con Azione!» impartì Belle, ma l'attacco venne respinto da un'altro sguardo intimidatorio di Snivy.

«Usa Azione, Haku!».

Snivy partì all'attacco e colpì in pieno Oshawott, bloccato da Fulmisguardo, che subì un danno maggiore per via della mossa precedentemente usata dal serpentello.
Il danno fu incrementato anche dalla differenza di tipo dei due Pokémon, quindi stese la lontra definitivamente.


«Oshawott!» strillò Belle, correndo a soccorrere il povero Pokémon acquatico.

«Devo ammettere che una cosa l'ha imparata: ha imparato come incassare i colpi» esordì Komor, ridendo.

Belle gli rifilò uno sguardo adiratissimo, ed è una cosa rara! La sua amica non litigava mai con nessuno, era fin troppo socievole.

«Taci tu, che sei stato battuto» rispose lei.

«Anche tu sei stata battuta, e in meno tempo di me» le ricordò Komor, sempre beffandosi di lei.

«Dai, ragazzi, piantatela... Siete quasi sempre andati d'accordo, perché proprio ora vi perdete?» domandò Touko, mettendosi tra i due.

Notò che all'ombra dell'albero, quello che le si era rivelato essere un Campione ridacchiava, con aria da saccente.

«Io direi che avete fatto delle buone lotte tutti voi, nonostante siate all'inizio. Non ve la prendete tra voi, viaggiare dovrebbe essere un modo per farsi amici e rivali, non nemici» disse, avvicinandosi al trio.

«Tu ancora non ti sei presentato, mentre sai già i nostri nomi per colpa di Touko» rispose Komor piccato, incrociando le braccia.

«La vostra amica Touko sa già chi sono. Chiedete a lei, perché io devo correre a Quattroventi» disse il mulatto, correndo via con un saluto accennato con la mano.

I due, rimasti interdetti, voltarono lo sguardo sulla bruna in cerca di spiegazioni.
Touko maledisse mentalmente quello sconosciuto, arretrando con Snivy in braccio sotto lo sguardo pieno di sottointesi dei suoi due amici.

 

*

Ed eccoci di nuovo qui.
Quasi quasi reputo questo post-chapter inutile: non c'è nulla da dire più di quanto ho già detto prima :/
Va beh *sospiro*
Probabilmente riuscirò a postare tra giovedì o venerdì che non vado a scuola (per una volta la fanno giusta), oppure questo week-end.
Bye!

ULTIMA REVISIONE: 02/02/17

   
 
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