Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: beencravinmore    28/02/2013    7 recensioni
Mi chiamavano Greace, ero un ragazza, forse, tormentata dal passato. Pensavo che bastasse un foglio di carta per risolvere tutti i problemi. Come ho fatto a non capire che ne avrebbe creati altri? Come uno dall'aspetto di un angelo biondo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ecco come Greace è diventata la ragazza del suo idolo”

Si, con un pezzo di carta e tante menzogne, mio fratello mi aveva avvertita e io non gli ho dato retta, avrei dovuto farlo.
Eppure mi chiedo: se lo avessi fatto, adesso potrei dire di essere stata felice di nuovo?

 

Dopo essere tornata a casa mi sdraiai sul divano e mi addormentai. Ero stanca non so per quale oscuro motivo dato che avevo dormito tanto la notte prima.
Probabilmente non era la stanchezza quanto la frustazione.
Quando mi risvegliai erano le una, Darren non era ancora a casa, di solito usciva da lavoro un'ora più tardi con la giacca macchiata di olio e le mani nere.
Spesso mi chiedevo perchè non avesse una ragazza. Non perchè fosse mio fratello, ma non era da buttare.
Accesi la tv, come al solito dovevi pagare oro per vedere un film decente, ma non mi importava tanto neanche l'ascoltavo. Stavo riflettendo su come lo avrei detto a mio fratello.
Si sarebbe arrabbiato, lo sapevo. Sapevo, anche, che lui voleva solo il mio bene. Non pensava mai a se stesso. Entrò in casa alle due, nessuno di noi aveva ancora mangiato, lo aspettavo sempre, ci piaceva mangiare insieme. Lo guardai, mi alzai e lo presi per un braccio.
Lo strascinai in cucina e lo feci sedere di una sedia di legno scuro, mi morsi un labbro e feci lo stesso.

-Ho accettato

-Cosa?

-Ciò che mi avevi detto di non accettare

Abbassai gli occhi, mi vergognavo di non averlo ascoltato, era la prima volta che non lo facevo. Si sbattè una mano sulla fronte e mi guardò.
I suoi occhi e il suo sguardo mi chiedevano perchè.

-Abbiamo bisogno di soldi e, voglio solo aiutarti, Darren, non puoi farcela da solo e io a 17 anni non trovo nessun altro lavoro che paga quanto questo, dovresti essere felice i nostri problemi finanziari sono praticamente finiti, magari potrai anche tornare a studiare.

-Ma sai cosa significa far finta di essere innamorati di chi non si è?

-Non farla così tragica, infondo sarà solo qualche bacio e abbraccio.

Non ne ero convinta, ma infondo anche come la metteva lui era esagerata, anche come la pensava quel ragazzo era esagerata, mi facevano passare come la troietta di turno e ciò non mi andava a genio.

-Sicura?

Annui. Si alzò, prese il pane e il salame e mi sorrise.

-prepariamo i panini?

Sorrisi anche io, fra me, lui e le nostre discussioni non c'era una conclusione immediata, dovevamo solo aspettare, arrivava da sola.
Mangiammo così fra una risata e l'altra, fra un sua battuta e una mia, come sempre.
Mi ero tolta un peso dicendogli tutto, fra me e lui non c'erano bugie e se c'erano erano a fin di bene. Lui pensava spesso solo a proteggermi.
Sono la sua sorellina, come biasimarlo.

 

****

 


Quella stessa sera mi arrivò un messaggio formale dal mio datore di lavoro, se potevo chiamarlo così.
Dovevo essere alle quattro e mezza davanti al caffè all'angolo, pronta per il mio primo finto appuntamento con il mio primo finto fidanzato, che neanche conoscevo.
Decisi che forse dovevo informarmi, almeno su come si chiamava e quando era nato.
Aprii il computer, avrei voluto farlo, ma poi mi resi conto che non solo era inutile, ma non ne avevo voglia: mi bastava il nome. Niall.
Quella sera andai a letto con uno strano scalpiccio nello stomaco, ero agitata, non sapevo cosa avrei dovuto fare, non sapevo se ne sarei stata capace.
Avevo avuto un solo ragazzo in vita mia, poi da quando avevo lasciato la scuola più niente, neanche mi ricordavo come dovevo comportarmi.
Mi girai su un fianco, ma comunque non riuscii ad addormentarmi. Quella notte andai a dormire da mio fratello, con lui è sempre tutto più semplice.
Riuscii a dormire solo quando le sue braccia forti che mi avevano sempre protetta erano allacciate intorno alla mia vita, dopo che come ultima frase avevo detto “domani inizio a lavorare”.

Mi svegliai la mattina con una gran fame, scesi in cucina, mi fratello era già in piedi, il disco dei Green Day già infilato nello stereo.
Nostro padre li adorava e anche noi. In macchina c'erano solo loro e le nostre voci sopra.

-Eila! Buongiorno principessa.

Mio nonno un giorno ci aveva raccontato una storia, quando eravamo molto piccoli, in cui un cavaliere salvava la principessa e poi la baciava.
Mio fratello aveva commentato “si può salvarla anche senza baciarla?”. Il nonno gli aveva chiesto che gusto c'era se non la baciavi.
Mio fratello avevo sorriso e aveva detto “io voglio salvare mia sorella, ma non posso baciarla”; dal quel giorno era l'unico che poteva chiamarmi principessa.
Papà non ne aveva il permesso e nemmeno gli altri parenti tutti. Mangiai un po' di marmellata, latte e pancetta, non mangiavo molto a colazione a differenza di mio fratello che se avesse potuto si sarebbe mangiato un bufalo intero.
Subito dopo colazione, dato che era sabato e mio fratello entrava più tardi a lavoro, decidemmo di salire su nella sala della musica di mio padre, dove tenevamo tutti i suoi Cd, ne aveva tantissimi. Ascoltammo un triliardo di canzoni, poi lui uscì di casa e io rimasi sola di nuovo. Verso le due ritornò e mangiammo come il giorno prima.

-Darren, come credi che dovrei comportarmi oggi?

-Per il tuo primo giorno di lavoro? Non lo so, non ho mai fatto niente del genere, ma hai solo una cosa positiva: puoi anche non vestirti elegante, è solo il primo falso appuntamento, no?

Gli tirai una pacca sulla spalla e continuai a mangiare. Le quattro e mezza non arrivavano mai, rischiai di fare tardi, per essermi quasi addormentata.
Mi misi le prime cose che mi capitavano, tanto avevo il lungo giacchetto che copriva i vestiti. Mi misi il cappello e mi avviai al posto prestabilito.

-Writer's corner:

eilà bella gente spero vi piaccia il nuovo capitolo, è un po' più lungo degli altri, spero vi divertirete a leggerlo, 
mi piacerebbe lasciaste una bella recensione (sperando che sia davvero bella), grazie di aver letto,
ciao a tutti

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: beencravinmore