Crossover
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Autore: eugeal    02/03/2013    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Buffy fosse morta definitivamente?
Cosa avrebbe fatto Rupert Giles dopo aver assistito alla sua fine?
Forse sarebbe andato via da Sunnydale per sfuggire ai ricordi, ritrovandosi in Giappone. Giappone che, come molti di voi sapranno, è la patria di Sailor Moon.
E forse una delle nemiche di Sailor Moon non è morta come sembrerebbe vedendo la serie, ma aspetta solo di risvegliarsi.
Cosa succederà poi?
L'unico modo per saperlo è leggere questa storia.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Telefilm
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Atheris percepì chiaramente il momento in cui il suo influsso malefico sulla Cac­ciatrice aveva smesso di fare effetto, ma non se ne preoccupò troppo.
Aveva spezzato le sue difese una volta, avrebbe potuto rifarlo nuovamente senza troppi problemi.
Con un gesto annoiato respinse l'attacco dei due draghi per l'ennesima volta e decise che aveva giocato abbastanza con loro, ormai era il momento di farli fuori.
Con un lieve movimento della mano, indirizzò il proprio potere verso Midnight e lo colpì, facendolo volare lontano.
Il drago azzurro atterrò pesantemente sul fianco e cercò di rialzarsi, ma, inde­bolito dal colpo di Atheris, non riuscì a reggersi sulle zampe e crollò di nuovo a terra, inerme.
Seraphina ringhiò furiosa e si fermò tra Atheris e Midnight per fare scudo al suo cucciolo con il proprio corpo, ma un altro gesto della mano di Atheris gettò a terra anche lei.
Il drago rosso provò a reagire, ma il terreno gelatinoso iniziò a cedere sotto il suo peso, minacciando di farla sprofondare.
Seraphina allargò le ali per restare a galla, ma sapeva che era solo un tentativo inutile: forse avrebbe potuto gua­dagnare un po' di tempo prima della fine, ma non sarebbe riuscita a liberarsi da sola.
Voltò il muso per guardare Midnight e vide che anche lui si dibatteva, invi­schiato in quel materiale gelatinoso.
“Hai combattuto con onore, piccolo mio.”
Midnight emise un ringhio di frustrazione.
“Smettila di parlare così! Io non mi arrendo!”
“Non possiamo combattere ancora.”
“Allora è finita, è questo che stai dicendo?!”
“No. Ma io e te non possiamo fare altro.”
Midnight scosse la testa senza capire.
“Allora abbiamo perso... Non c'è più speranza...”
Seraphina rivolse uno sguardo amorevole a Giles e a tutte le persone che erano accanto all'Osservatore.
“Ci sono loro.”
“Ma sono solo umani, sono più deboli di noi!”
“Forse. Ma se Atheris può essere sconfitto, loro lo faranno.”

Giles vide Atheris che colpiva i draghi e capì che ormai non c'era più molto tempo.
- Tera ha ragione. - Disse a Eudial. - Dobbiamo attaccarlo. Ora. -
- Va bene. E stavolta non riuscirà a controllarmi tanto facilmente. -
Earh Donovan fece un cenno con la testa per confermare le sue parole e si ri­volse a Eudial.
- Ho eliminato quello che ti avevano fatto i Lug e ne ho approfittato per aumen­tare le tue difese mentali. Vai, io e lei – il professore prese la mano di Seihoshi e la strinse – continueremo a rinforzare l'incantesimo di protezione. -
La ragazza annuì e si mosse in direzione di Atheris, seguita da Giles, ma dopo pochi passi l'Osservatore si fermò con un gemito di dolore e si portò le mani al petto.
- Stai male Giles? - Chiese Eudial ansiosamente, tornando verso di lui. Un atti­mo dopo, anche Tera era al suo fianco.
Giles scosse la testa e strinse le mani attorno al medaglione di Xinuxunil: il me­tallo scottava e brillava di una luce pulsante.
- È il potere di Xini... Qualcosa sta cambiando... -
- Sarebbe anche ora. - Disse Tera. - La dea svampita potrebbe far fuori quel mostro, se davvero le importasse potrebbe darsi una mossa e distruggerlo una volta per tutte. -
- No! - Giles scosse la testa e strinse il ciondolo tra le mani come per protegger­lo. - Non possiamo sapere chi vincerà e poi, se Xini dovesse sciogliere il sigillo, infrangerebbe un giuramento sacro e attirerebbe su di lei e su di noi le ire dei suoi fratelli. Devo impedirlo, ma tu vai avanti, Eu, puoi farcela anche senza di me. -
Eudial esitò per un attimo, ma l'esclamazione soffocata di Tera la riscosse.
- Midnight! -
Eudial seguì lo sguardo dell'altra Cacciatrice e vide che Atheris si stava avvici­nando ai due draghi con un ghigno stampato sul viso.
- Non lascerò che lo uccida! - Gridò Tera, slanciandosi in avanti, ma Eudial la trattenne afferrandola per un braccio.
- Resta con Giles, il tuo drago lo proteggo io. - Lanciò una sfera di potere verso Atheris per attirare la sua attenzione e distoglierlo da Seraphina e Midnight, poi si girò per un attimo verso Giles e gli sorrise. - Sei il mio Osservatore e mi fido di te. Se dici che sono abbastanza forte, deve essere vero. Lo ucciderò. -
Eudial corse verso Atheris per attaccarlo di nuovo.
Giles e Tera la guardarono allontanarsi, poi la ragazza si voltò verso l'Osserva­tore con aria seria.
- È vero, fallito? Può farcela? -
- Dobbiamo credere in lei, Tera. Ormai non resta altro. -

Sofia camminava dietro al gatto, attenta a non restare indietro.
Se si fosse al­lontanata troppo da lui, l'incantesimo che proteggeva entrambi dall'attenzione di Atheris non avrebbe funzionato e sarebbe stata la fine.
Aveva paura: in vita sua non si era mai sentita tanto vulnerabile e a ogni passo che faceva, il suo terrore aumentava.
Una sgradevole vocina nella sua mente non faceva altro che ricordarle quanto potesse essere fragile un corpo umano, e che per lei sarebbe stato molto meglio restare nascosta in un posto sicuro e attendere che fossero gli altri a fare gli eroi e a salvare la situazione.
Poi guardava il pelo chiaro del gatto che la precedeva, macchiato di fuliggine e di sangue e respingeva con tutte le forze la tentazione di fuggire.
Valerius, pur intrappolato in un corpo tanto debole, aveva affrontato pericoli enormi per aiu­tare le persone che amava, arrivando a sfidare la Morte stessa per amore di Tera...
Come poteva lei tirarsi indietro? Quello che provava per Rupert Giles era un sentimento tanto debole da essere sconfitto dalla paura?
Pur terrorizzata, Sofia proseguiva.

Eudial concentrò il proprio potere, per scagliarlo contro Atheris. La creatura oscura vacillò sotto il colpo, ma non sembrò subire danni.
Invece, distolse la sua attenzione dai draghi e si voltò a guardarla, con un sorriso di superiorità.
Un attimo dopo, Eudial sentì tutta la forza del potere di Atheris schiantarsi con­tro la sua mente, per penetrarne le difese e renderla sua schiava, ma sta­volta l'incantesimo del professor Donovan resse e riuscì a respingere l'attacco.
Atheris si fermò un attimo, sorpreso, e la studiò con lo sguardo, poi sogghignò: per lui quella era semplicemente una piccola difficoltà che non lo impensieriva e che rendeva la sfida più interessante.
La ragazza che poco prima aveva piegato senza fatica, ora riusciva a resister­gli: spezzare quelle nuove difese sarebbe stato soddisfacente per lui e molto, molto doloroso per lei.
Eudial tornò all'attacco, rincuorata da quel primo successo: forse il padre di Tera era una persona sgradevole, ma almeno era stato abile nel proteggerle la mente.
Ormai l'incantesimo dei Lug che l'aveva resa vulnerabile non esisteva più, anzi era stato trasformato in una barriera che migliorava le sue difese mentali.
Ora poteva concentrarsi solo sul compito di annientare il proprio nemi­co, senza temere di diventare una marionetta nelle sue mani.
Non importava se per farlo avrebbe dovuto rischiare la propria vita, in ogni caso ne valeva la pena. Giles, Tera, Spike, Valerius e tutti gli altri avevano cor­so enormi pericoli per aiutarla ed era solo grazie al loro coraggio e al loro amo­re se lei era ancora viva e in grado di combattere.
Non aveva più paura e se fosse stato necessario sacrificare la propria vita per salvare tutti loro lo avrebbe fatto senza rimpianti: ne valeva la pena.

Tera guardò Giles, dubbiosa.
Non era sicura di aver capito del tutto il motivo per cui l'Osservatore temeva il risveglio della dea, ma si fidava abbastanza di lui per trovarsi a sperare che il sigillo di quello stupido medaglione non si spez­zasse.
Giles teneva le mani attorno al ciondolo e usava il suo potere per cercare di smorzare il bagliore che ne scaturiva, incurante del calore che si sprigionava da esso.
Tera poteva vedere chiaramente che le mani dell'uomo si stavano arros­sando per le scottature, ma l'Osservatore sembrava non fare caso al dolore, era completamente concentrato su quello che stava facendo.
Tera sospirò sentendosi inutile per l'ennesima volta e si sfiorò la pancia con un gesto inconscio. Era troppo debole per salvare il mondo, ma si augurava di es­sere almeno in grado di proteggere il suo bambino.
Non era abituata ad avere paura per sé stessa, ma stavolta era spaventata e quella sensazione non le piaceva per niente.
Estrasse un pugnale e il peso di quell'arma la fece sentire un po' meno indifesa, anche se contro Atheris sarebbe stata completamente inutile.
Rimase in piedi davanti a Giles, a Seihoshi e a suo padre, pronta a combattere per difenderli. Non sarebbe servito a nulla, ma almeno così aveva l'impressione di fare qualcosa per loro.
Sofia avrebbe approvato, pensò Tera con un guizzo di gratitudine per quella donna che era sempre riuscita a incoraggiarla nei momenti più bui, con le paro­le semplici e dolci che non avrebbero stonato sulle labbra della madre che ave­va perduto da così tanto tempo.
La cercò con lo sguardo e con un sussulto di preoccupazione si rese conto che né Sofia né Valerius erano rimasti nel punto riparato dove li aveva lasciati.
Si guardò intorno, preoccupata, senza riuscire a vederli, poi si accorse che c'era un punto su cui non riusciva a fissare l'attenzione e quella sensazione le ricordò l'incantesimo che Valerius aveva usato per cancellarle i ricordi.
Anche in quel caso Tera non riusciva a soffermarsi sull'elemento focale, era come se la sua mente scivolasse intorno al ricordo nascosto. Valerius doveva aver fatto qualcosa di simile per schermarsi alla vista di Atheris.
Si ricordò che quel mostro poteva essere in grado di leggere le menti, perciò cercò di pensare ad altro anche se forse era talmente impegnato a combattere con Eudial per prestare attenzione a lei.
In ogni caso meglio non rischiare, decise.
Tera iniziò a canticchiare una canzo­ne che ricordava dalla sua infanzia, cercando di concentrarsi sulle parole e sui ricordi che le suscitavano.
Non si accorse dello sguardo stupito e malinconico che Earh Donovan le rivolse nel sentire la sua voce.

Valerius raggiunse Hope e sedette di fronte a lei, immobile ed eretto come le statuette egizie che rappresentavano la dea Bastet.
Non osava toccare la ra­gazza, timoroso che il suo potere potesse reagire in modo inaspettato nel me­scolarsi a quello di Hope.
La ragazzina era seduta in quella specie di assurdo trono con l'abbandono iner­te di una bambola e non distoglieva lo sguardo da Atheris.
Sofia si fermò accanto al gatto e la osservò: Rupert Giles le aveva parlato spes­so di lei, ma quella era la prima volta che la incontrava di persona. Si stupì nel trovarla solo di poco più grande di Lyra e intuì che era altrettanto innocente.
Quella ragazza aveva combinato un'infinità di guai, e aveva messo in pericolo tutti loro, ma Sofia era certa che non ne avesse avuto l'intenzione.
Anche a lei, come a Valerius era balenata l'idea che il legame con Atheris sa­rebbe stato spezzato dalla morte di Hope, ma ora più che mai Sofia sapeva che non sarebbe stata lei a uccidere quella bambina.
Doveva trovare un altro modo per riscuoterla da quella specie di incantesimo che la imprigionava e doveva farlo in fretta, prima che Atheris si accorgesse di lei.
Sofia guardò Valerius, come per chiedergli aiuto, ma il gatto era incerto, anche lui dubbioso su come agire: erano riusciti ad arrivare incolumi fino a Hope, ma ora non sapevano che fare.
Eudial e Atheris stavano ancora combattendo, ma Sofia capì che la ragazza si stava impegnando con tutte le forze e che non avrebbe potuto reggere quel rit­mo ancora a lungo.
Si decise: mise una mano sul braccio di Hope e lo strizzò leggermente, chia­mandola sottovoce.
- Hope! Hope! Ascoltami, è importante! -
La ragazzina posò su di lei uno sguardo trasognato.
- Ciao. Ti piace il palazzo che ho creato? -
Sofia guardò l'ambiente che la circondava con un brivido, le dava l'impressione di trovarsi all'interno di uno di quegli incubi in cui anche l'oggetto più banale assumeva sfumature sinistre.
I fiori, i colori troppo brillanti, la gelatina multico­lore che continuava a muoversi e ad assumere forme abbozzate e deformi di oggetti in teoria graziosi, i grandi blocchi trasparenti che imprigionavano al loro interno Spike e le sailor, era tutto talmente assurdo e spaventoso che Sofia do­veva farsi forza per non fuggire via.
- Sei stata brava, Hope, ma non sarebbe meglio riposare un po', adesso? -
- Perché? Atheris vuole che io continui. -
- Non sei obbligata a fare tutto ciò che dice Atheris. - Suggerì Sofia, cautamen­te.
- Sì, invece! Lui è il mio signore e io lo amo! -
- Lo ami? -
- Sì. -
- Più di quanto ami tuo padre? -
Hope sbuffò, imbronciata.
- Papà non mi vuole bene. Nessuno dei due. Uno mi ha mandato via, e questo non è mai a casa, ha sempre di meglio da fare. Atheris ha sempre tempo per me. -
- Non è vero! Non vedi che Rupert sta rischiando tutto per te?! -
- Lui vuole solo comandare! Non fa altro che dare ordini e dettare regole! -
Valerius arruffò il pelo a quelle parole: Hope non stava facendo altro che com­portarsi come una bambina capricciosa e viziata e difficilmente Sofia sarebbe riuscita a farla ragionare in tempo.
Eudial stava combattendo valorosamente, ma era evidente che era stremata, non c'era più molto tempo.
Il gatto pensò che dovevano sbrigarsi.
Si mordicchiò la punta della coda, pen­sieroso, forse un modo c'era, ma era un azzardo: se non potevano spezzare davvero il legame tra Hope e Atheris, forse era possibile ingannare quest'ulti­mo con un'illusione e fargli credere che Hope si stesse ribellando al suo domi­nio.
Se l'inganno fosse riuscito, la reazione di Atheris sarebbe stata abbastanza for­te da mostrare a Hope la sua malvagità e spezzare sul serio il legame tra loro.
Però c'era anche la possibilità più che concreta che Atheris arrivasse a uccidere la ragazzina.
Nonostante tutto era un rischio che dovevano correre, era l'unica probabilità di incrinare la forza della creatura oscura.
Valerius avrebbe desiderato poter avvertire Sofia delle proprie intenzioni, ma non aveva abbastanza energie per trasformarsi in essere umano e tutto il pote­re che gli restava doveva essere impiegato nell'incantesimo illusorio.
Con un balzo, atterrò sul grembo di Hope e prima che la ragazzina potesse rea­gire, si arrampicò sulle sue spalle, allungando le zampe anteriori per toccare le tempie della ragazza.
Poteva sentire il potere che da lei fluiva in Atheris e Valerius capì che se avesse continuato a sfruttarla così intensamente, la ragazzina non avrebbe vissuto a lungo: prima o poi Atheris sarebbe riuscito a strapparle ogni potere e Hope sa­rebbe morta.
Il mago si concentrò, doveva prima di tutto far dimenticare a Hope che lui era lì.
Non era quella la parte difficile, bastava usare un incantesimo come quello che lui e Sofia avevano utilizzato per arrivare fino a lei, il momento delicato era quello in cui Valerius avrebbe dovuto inserirsi nel legame telepatico tra Atheris e Hope, filtrando e modificando i pensieri della ragazza in modo che nessuno dei due si accorgesse dell'inganno.
Aveva pochissimo tempo, una volta iniziato, non sarebbe riuscito a mantenere l'incantesimo di schermatura e Atheris si sarebbe accorto della presenza di So­fia.
Molto dipendeva dai riflessi di Eudial: la Cacciatrice avrebbe dovuto essere veloce a sfruttare il momento di distrazione dell'avversario.
Cominciò: per essere credibile doveva cambiare i sentimenti di Hope di poco alla volta, modificarli appena per renderli ribelli, farli sembrare coerenti e frutto di un processo logico: a poco a poco, Atheris avrebbe creduto che Hope si sta­va svegliando da sola dalla sua influenza.
Sofia non sapeva cosa stesse facendo Valerius, ma dopo averlo visto rischiare la vita per salvare Eudial, si fidava di lui: continuò a parlare con Hope, ma si tenne pronta a tutto.
   
 
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