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Autore: Norgor    06/03/2013    11 recensioni
"Il silenzio regna sovrano nella mia mente, ma il respiro mozzo e irregolare mi costringe a soffrire lentamente il dolore che attraversa il mio corpo. Avverto qualcosa premere fortemente sulla mia testa, i colori attorno a me risultano sempre più offuscati e indistinti. Vorrei parlare, ma dalla mia bocca fuoriesce solamente un lamento strozzato. Non percepisco più le braccia, le gambe non rispondono più ai comandi. Sono esausto, sono solo, e sto morendo. Lo capisco dalla stanchezza opprimente, dalla sofferenza lancinante che mi attraversa. Sto morendo, o forse sono già morto. Oramai il dolore è talmente forte che non lo avverto più, riesco a sentire solamente un leggero fastidio poco insistente. Ho paura di chiudere gli occhi, perché temo che non li riaprirò più".
[Raccolta di One-Shots dedicata a personaggi morti nella saga, degni di essere ricordati]
*Finnick: Hybrids and roses smell.
*Clove: It was only a stone.
*Foxface: Nightlock in the dark.
*Rue: My life in a four-notes song.
*Primrose: They aren't parachutes.
*Cato: Born to kill, dead breaking lives.
*Marvel: Death caught me unprepared.
*Glimmer: Shine like a broken diamond.
*Cinna: The chains of my soul.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Benvenuti :) Vi siete mai chiesti cosa provarono i nostri eroi poco prima della loro morte? Le loro sensazioni? I loro rimpianti? Bene, siete capitati nel posto giusto! Questa è una raccolta di One-Shots dedicata a chi pensa che ogni personaggio dovrebbe avere l'onore di essere messo in primo piano per una volta, che ogni personaggio dovrebbe avere un ruolo più importante, ed essere ricordato per sempre :D Buona lettura xD Spero vi piaccia ** 

Finnick: Hybrids and roses smell.

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Corro a perdifiato nelle strette gallerie sotterranee di Capitol City, ma per quanto cerchi di aumentare la velocità, la sete di sangue degli ibridi risulta essere sempre più vicina. Non ho paura solo perché non mi ricordo cosa si provi ad averla, tutto ciò che desidero è risalire in superficie il più in fretta possibile e lasciarmi dietro quest’aria putrefatta. Tengo il tridente stretto in pugno, come ultima sporgenza a cui aggrapparmi. Per tutto il tunnel avverto solamente il rimbombo sonoro di una parola. Una parola ripetuta all’infinito, e sempre più vicina e comprensibile. Katniss.
Katniss. L’animo della rivolta. La Ghiandaia Imitatrice che sta correndo a più non posso poco davanti a me. È a lei che puntano, e lei che Snow vuole morta. Ed è mio dovere proteggerla fino alla fine.
Un urlo improvviso mi coglie di sorpresa, ed è quell’urlo che mi dà la conferma, che mi fa capire che alcuni di noi non vedranno più la luce del sole. Il volto di Annie mi annebbia la mente, stabilendosi come un’impronta fissa nel mio cervello. Devo farcela, devo farcela per lei. Non sopporterei un minimo secondo senza la sua presenza accanto, è l’unico appiglio che mi rimane, la mia ancora prima che la nave affondi. Quando riemergo dai miei pensieri, scopro che tutto il gruppo ha preso a correre molto velocemente, distanziando le creature il più possibile. Spero solo che Pollux abbia trovato una via d’uscita, perché gli ibridi si stanno avvicinando sempre più, e l’odore di rose che si portano dietro mi inizia ad irritare le narici. Mi rendo conto che tutti si sono fermati solo quando vado a sbattere contro la schiena di Cressida, la quale in questo momento sta risalendo l’imboccatura della parete rocciosa che conduce al di fuori della galleria. Ho la schiena rigida e la saliva prosciugata per la foga, e non riesco neanche ad aggrapparmi al primo spuntone, che uno strano scricchiolo mi rende noto l’arrivo degli ibridi. Prima che me ne accorga, avverto le zampe squamose di una lucertola afferrarmi per le spalle e mandarmi a sbattere contro la parete opposta. L’impatto è più forte del previsto, e mi ci vogliono parecchi secondi per riprendere totalmente coscienza. Ho la vista leggermente appannata, ma il mio istinto di sopravvivenza mi costringe a lottare fino alla fine. Sono tanti e mi hanno accerchiato, ma non mi arrendo, non adesso che sono così vicino alla vittoria su Capitol City. La puzza mi stordisce e mi crea l’illusione di avere Snow di fianco a me, che estasiato non vede l’ora di assistere alla mia morte. Ma si sbaglia, perché io combatterò fino allo stremo delle forze.
Inizialmente le lucertole attaccano singolarmente, come se volessero valutare le mie capacità. Fremo di agitazione, vorrei sgozzarle tutte in un colpo solo, ma il minimo di ragione che possiedo ancora mi fa rimanere fermo e saldamente piantato con i piedi per terra.
Tutto è immobile, l’aria si è fermata e persino il fetido odore sembra essersi attenuato.
Accade improvvisamente. Partiamo all’unisono. Il mio tridente si va a conficcare nella testa del primo ibrido che cerca di attaccarmi, e ben presto ne tiene a bada altri due. Le gambe si fanno pesanti, mentre tento di resistere con tutte le mie forze ai miei avversari, ma il pensiero di Annie, di Mags e di casa mia mi incitano a continuare a lottare. Il sibilare della mia arma si scontra con lo stridere dei miei nemici, che gemono esalando l’ultimo respiro. Ne ho fatti fuori la maggior parte, quando sento una coda ruvida attorcigliarsi attorno al mio petto e stringere il più possibile. L’incredulità e la sorpresa si fanno spazio attraverso il mio corpo, e ad un tratto non riesco più a respirare. Sono impotente di fronte alla grossa lucertola che si abbatte sul mio collo, mordendo con tutta la sua forza. Ogni secondo che avanza è doloroso, ma riesco comunque a sentire le urla che si propagano nella galleria. Troppo tardi capisco che sono mie. Avverto la vita che tende ad abbandonarmi, e io che inutilmente cerco di stringerla a me. I momenti dopo sono frammentati, riesco solo a pensare a quello che accadrà, a Annie e al mio Distretto. D’improvviso si ode il rumore secco che indica la fine dei miei giorni. Mi accorgo di essere caduto solamente quando la mia testa colpisce pesantemente il terreno, ma tuttavia riesco a scorgere vagamente gli ibridi allontanarsi dal mio corpo inciso dai loro morsi. Non resisto e mi agito attraversato dalle fitte, aggrottando la fronte.
Il silenzio regna sovrano nella mia mente, ma il respiro mozzo e irregolare mi costringe a soffrire lentamente il dolore che attraversa il mio corpo. Avverto qualcosa premere fortemente sulla mia testa, i colori attorno a me risultano sempre più offuscati e indistinti. Vorrei parlare, ma dalla mia bocca fuoriesce solamente un lamento strozzato. Non percepisco più le braccia, e le gambe non rispondono più ai comandi. Sono esausto, sono solo, e sto morendo. Lo capisco dalla stanchezza opprimente, dalla sofferenza lancinante che mi attraversa. Sto morendo, o forse sono già morto. Oramai il dolore è talmente forte che non lo avverto più, riesco a sentire solamente un leggero fastidio poco insistente. Ho paura di chiudere gli occhi, perché temo che non li riaprirò più. Mi limito solo a fissare dritto davanti a me, mentre un fascio di luce investe il mio raggio visivo, avvolgendomi nel suo momentaneo calore. Tutto appare di un bianco accecante, ed ora mi sento finalmente libero, al sicuro. Non avverto più niente, finché non arriva una tremenda fitta alla fronte, che mi trascina via la poca razionalità rimasta. Improvvisamente vi è solo il buio, e io resto immobile finché l'oscurità non mi rinchiude nella sua morsa glaciale. Tutto è strano e confuso, ma l'ultima cosa che sento è la morte che mi avvolge fra le sue braccia.


Angolo autore:
Non mi sono ancora presentato D: Sono Mattia_BanfiLOL98, sono maschio u.u e ho deciso di pubblicare degli spezzettoni(?) riguardanti tutti i personaggi :3 Alcune morti saranno inventate, o comunque di personaggi che in realtà nella saga della Collins sopravvivono ;) Spero vi piacciano xD
   
 
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