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Autore: Shatzy    25/09/2007    11 recensioni
Una serie di 15 temi di argomento e genere vario, ma legati insieme da un filo conduttore sotteso a tutta la raccolta, e dedicati ad un futuro re e alla sua insostituibile e degna regina. R-15 themes. RoyAi.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer generale per tutta la raccolta: i personaggi citati in queste storie non sono miei, ma appartengono al legittimo proprietario. Di mio ci sono solo le idee e le trame.

Nota generale di introduzione alla raccolta (che si può tranquillamente saltare): eccomi qui con un nuovo lavoro che mi ha impegnato notevolmente e a lungo. In questi temi ho messo tutto ciò che ritengo rilevante nel rapporto tra Roy e Riza, quindi è probabile che alcuni aspetti siano ripresi in più capitoli. E' una specie di enorme storia in cui credo di aver trattato tutte le sfaccettature del loro carattere, volevo fare un lavoro generale in cui inserire tutta la mia visione del RoyAi, e spero di esserci riuscita. A me continuano a sembrare immensamente pesanti e noiosi. Però ho voluto scriverle per mettermi alla prova, perché la mia vita va da tutt’altra parte rispetto al mondo letterario e non mi era mai passata neanche per l’anticamera del cervello l’idea di scrivere qualcosa, così invece provo a tenermi in esercizio, e a far uscire tutta questa passione che sento dentro di me per questa coppia ^^
Ho scelto gli R-15 perchè è stato un amore a prima vista, come li ho notati mi hanno ispirato e mi sono ripromessa di provare a scriverli. Li ho trovati divertenti e penso che non possano esistere themes più adatti per loro due, infatti tutti e 15 iniziano con la lettera R, che è l'iniziale di entrambi i loro nomi (è il segno del loro grande amore destino).
Il titolo della raccolta, che significa "Re e Regina", mi ha fatto penare non poco, ed è stato gentilmente fornito da mio fratello, che non conosce nulla di FMA, ma non so come è riuscito ad aiutarmi... gli avevo chiesto spassionatamente di trovarmi un titolo per una raccolta che iniziasse con la R, e lui se ne è uscito con questo dopo mezzo secondo… ancora non capisco come cavolo abbia fatto! Insomma, il bello di mio fratello è che non fa domande, ma anche che è un genio in queste cose. In effetti il titolo è davvero la parte che mi piace di più, perchè oltre ad iniziare per R (ed era una cosa a cui tenevo molto), è in francese (mio fratello è la mia fonte di francese, io non so nulla) e quindi in contrasto con i titoli in inglese dei themes, e poi ha un significato perfetto: mi ha ricordato il gioco degli scacchi, che il manga riprende, oltre al fatto che Roy (il cui nome è scelto proprio per riprendere la parola francese, e quindi altra attinenza sul titolo) un giorno diventerà davvero re, o Führer che sia, o almeno io ne sono sicura ^^ e poi l'attuale Führer si chiama King, un motivo ci sarà!
A parte gli scherzi, a mio fratello è uscito quel titolo perchè appartiene a un film che aveva sentito, di cui però non ricorda né il regista né l'anno, lo dico per correttezza, non posso inserirlo nel disclaimer perchè appunto non so di che film si tratti.
Tutti i themes riguarderanno il manga, quindi non ci saranno bende sull’occhio, viaggi al Nord e genitori uccisi.
Sono in modo preoccupante incentrati su Roy per la maggior parte, e la cosa mi ha fatto riflettere non poco, pensavo che fosse più facile per me descrivere il carattere di una donna, e invece no. O Riza è troppo complicata per me o ho facilità nel capire gli uomini (… e no, ne sono sicura XD). Tra l’altro è successa una cosa strana e assolutamente non voluta: i themes iniziali sono tutti su di Roy e introspettivi, mentre i dialoghi e le parti insieme o su Riza sono concentrate alla fine… insomma, un casino! Li ho scritti non seguendo l’ordine, e alla fine quando li ho organizzati è uscita fuori questa “bella” sorpresina…
Non dovrebbero esserci spoiler, perché, ringraziamo tutti insieme, è finalmente uscito il meraviglioso volume 15, comunque ogni volta metterò l’avviso del capitolo da cui è tratto il theme, se ce ne sarà bisogno, così da evitare brutte sorprese a coloro che ancora non conoscono tutti gli avvenimenti.
Grazie per aver letto fino qui (se qualcuno c’è riuscito ^^”).
E ringrazio Stray per avermi sempre spinto a pubblicare questi themes (nonostante non li abbia mai letti, probabilmente dopo se ne pentirà :P ).

Ps. Grazie ancora a tutti coloro che hanno letto l'altra mia storia, ho lasciato i ringraziamenti ad ognuna che mi ha commentato in fondo alla pagina dell'altra ff.

Nota relativa al primo theme: “Real” è stato uno dei più difficili da scrivere, tanto che è stato uno di quelli che ho lasciato per ultimo. L’ho riscritto due volte, tre se si considera che nell’ultima revisione ho praticamente stravolto ancora tutto… e ancora non sono molto soddisfatta di come è uscito fuori, c’è qualcosa che non mi convince. Ma pazienza. La scena è tratta dal capitolo 56 del volume 14 del manga. Ho sempre pensato cosa potesse agitarsi nella mente di Roy dopo quell’incontro, e ho provato a spiegarlo. C'è un leggerissimo accenno finale al volume 15.
Buona Lettura!





-REAL-




Camminava a passo veloce e deciso, avvolto dalla luce del giorno, immerso nei pensieri e incapace di riflettere, ricordando il discorso avvenuto poco prima, e le relative scoperte, e rivolgendo la mente al futuro, prospettando già come agire.

È difficile poter capire gli altri, più difficile che imparare la più complicata formula alchemica. Perché molto spesso ogni persona non riesce a comprendere a fondo neanche se stesso, quindi che riesca a farlo un’altra al proprio posto sembra un’impresa impossibile.

La sua era stata una scoperta eclatante, e ora gli apparivano più chiare molte cose, come se si fosse svegliato da un lungo sonno e potesse vedere la realtà senza un velo di nebbia davanti agli occhi. Tutti i più alti ufficiali erano corrotti, il Paese era da sempre volontariamente in guerra, seguendo gli ordini del Führer di Amestris, un dittatore che neanche apparteneva al genere umano.
Come aveva fatto a non accorgersene prima? Come aveva potuto chiudere così gli occhi di fronte alla realtà? Gli sembrava tutto così logico adesso, si sentiva uno stupido. Ma ora sapeva cosa si nascondeva veramente dietro tutto, e avrebbe agito di conseguenza. L’unica cosa certa, dopo una notte che aveva visto vacillare la sua sicurezza, era che non sarebbe rimasto con le mani in mano, immobile spettatore della rovina del suo Paese.
Dello stesso Paese che sognava di salvare.
Possibile che non si era mai reso conto che in quell’uomo c'era troppo che non andava? Che non era neanche umano, a dirla tutta. Erano davvero particolari così piccoli da passare inosservati? O era lui che non aveva voluto guardare con attenzione?
Eppure lo vedeva di continuo… la verità non sarebbe dovuta sfuggirgli da sotto al naso. Forse se fosse stato più attento molta gente non sarebbe morta, il suo migliore amico ad esempio.
Si sentiva un idiota per non essere stato capace di riconoscere realmente gli scopi del Führer, avrebbe dovuto almeno tentare.

Ora che ci pensava, però, erano pochi quelli in grado di individuare la vera anima di una persona. Di sicuro anche lui non era un uomo tanto facile da capire a prima vista, e i pregiudizi erano quasi d’obbligo.
Ovvio, Roy Mustang è un arrivista, un manipolatore di uomini, pronto a tutto per raggiungere i suoi scopi, bramoso di fama, gloria, ricchezze, più di quanto gliene dà già la sua vita da Alchimista di Stato. La sua sete di potere spiega come è riuscito a fare carriera così velocemente, e ad arrivare al grado di Colonnello prima dei trent’anni.
È facile farsi un’idea completamente sbagliata, è anche meno impegnativo.
Si ritrovò a pensare che non gli importava più di tanto cosa pensassero gli altri, dentro di sé sapeva che c’era qualcuno in grado di leggere il suo cuore, e il sogno racchiusovi dentro. Sapeva che erano poche quelle persone che gli erano vicine, probabilmente solo i suoi fedeli subordinati. Già, gli stessi subordinati che a causa sua erano stati mandati ai quattro angoli del Paese. Ma di sicuro un legame forte creato negli anni non verrà spezzato dalla distanza, si ripeteva ogni notte. E ora che ci faceva attenzione, tra i suoi subordinati ce n’era uno che non era come appariva, proprio come lui.
Il suo Tenente a prima vista era sempre fredda, distaccata, lontana, come se non le importasse nulla del mondo, ma solo del lavoro, incapace di avere rapporti umani con altre persone, non ricercava la compagnia, non sorrideva, non alzava la voce, sempre composta e controllata, dava quasi fastidio per la sua perfezione.

E adesso era verso di lei che si dirigeva. Dentro di sé si congratulava con se stesso per aver mostrato tanta freddezza quando spiegava tranquillamente a Edward, di fronte al Führer, che Riza sarebbe diventata la segretaria di quest’ultimo. Ma non poteva dimenticare il senso di rabbia e frustrazione mentre ammetteva a voce alta quel destino. Avrebbe voluto rovesciare quel tavolino, e, mentre le gocce di quello stupido the si versavano sul pavimento, risolvere i conti in quel preciso momento; nel suo animo si era sentito solidale con Edward, che aveva reagito apertamente, ma infine si era trattenuto, e aveva optato per una strategia di finta resa, per aver più tempo per progettare un piano utile. In fondo quello era il suo campo. Il Führer non aveva punti deboli, neanche suo figlio sembrava esserlo, eppure questi con una facilità estrema aveva capito qual’era quello di Roy, e ne aveva approfittato. Era davvero un sempliciotto che poteva essere letto con la facilità di un libro aperto? Il legame tra lui e Riza era così lampante?

Ora che si avvicinava sempre di più al cancello del Quartier Generale, in lui si agitavano sentimenti contrastanti. Non meritava che lei lo stesse ancora aspettando là fuori, dopo che lui l’aveva dimenticata per tutta la notte, e di certo si sarebbe sentito con la coscienza pulita se lei fosse tornata a casa a riposarsi. Ma un angolino del suo cuore non riusciva a non sperare che lo stesse ancora aspettando, memore della promessa della sera precedente. Quelle parole lo avevano colpito profondamente, non si aspettava tanta stima, e tanta preoccupazione. Era stata ostinata, ma il suo gesto gli aveva fatto sentire la sua anima meno pesante.

Uscito dal cancello, appena aveva visto che lei non c’era il suo cuore si era fermato per un secondo, aveva sentito la gola stringersi e un senso di inutilità attanagliargli lo stomaco. Si era voltato a cercarla freneticamente, come se potesse apparire dal nulla.
Non ce la faceva più, era stanco per la mancanza di sonno, esausto per la tensione del tacito scontro con il Führer, non voleva stare da solo adesso, e di certo il Maggiore Armstrong non era la compagnia perfetta. Aveva bisogno di fare luce tra i suoi pensieri, di mettere in chiaro le idee e progettare un piano.
Non riusciva a capire perché se ne era andata, non doveva lasciarlo ora; preferiva mascherare la delusione che sentiva nel petto dicendosi che era per lei la cosa più giusta da fare, che sarebbe stata stupida a rimanere là, ripetendosi la scusa che forse aveva già dovuto iniziare a lavorare dal nemico e non poteva perdere tempo dietro a lui. L’unica cosa che chiedeva veramente era che fosse sana e salva, se le fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai potuto perdonare. Avrebbe rinunciato a tutto quello che aveva saputo, rifiutando il passo in avanti verso la vetta, pur di saperla al sicuro. Il suo cuore era già macchiato di troppe atrocità, non avrebbe retto oltre, soprattutto per qualcosa che riguardasse lei. Non ora, non più.

Soltanto una voce che lo chiamava, alle sue spalle, lo ridestò dai pensieri. Una voce che non avrebbe mai potuto dimenticare neanche volendo. Si girò verso di lei, cercando forse uno spettro, un’immagine distorta della sua figura.
Eppure lui la conosceva bene, doveva aspettarselo.
Avrebbe voluto tastare la sua consistenza, assicurarsi che fosse davvero lei e non uno scherzo della sua mente. Ma era là, reale. Niente gli era mai sembrato più vero.
Aveva sempre letto in lei la sua profondità: era gentile, tranquilla, rispettosa, una persona su cui poter fare affidamento e di cui fidarsi ciecamente, in qualunque situazione. Era con lei che aveva condiviso il suo sogno, ed era sempre lei che credeva fermamente in lui. E Riza a sua volta vedeva il lato umano di Roy.

Per un istante, si chiese se questo legame fra loro esistesse davvero, o se fosse solo lui a volerlo vedere. Aveva bisogno di qualcuno che lo capisse così a fondo, che interpretasse i suoi pensieri e leggesse il suo cuore. Riza, ormai, era rimasta l’unica a farlo.
Adesso che gli si trovava di fronte, poteva specchiarsi nei suoi occhi, e leggervi tutti i sentimenti più bassi e dolorosi che aveva provato anche lui, nel suo passato, e che era certo fossero stampati anche nei propri, di occhi, a un esame attento e scrupoloso. Le esperienze più difficili legano le persone, soprattutto se sono vissute insieme e condivise. Nella sofferenza emerge la propria personalità e solo se si è forti non si soccombe.
Gli occhi di Riza però non erano spenti, o freddi come quelli di un assassino. Poteva percepire una calda speranza, la stessa che era in lui, e che ravvivava la sua luce interiore nei momenti più bui.
E ne era consapevole.
Lei era lì, davanti a lui, e ci sarebbe rimasta per sempre.
La sua vita poteva anche aver subito un arresto, o un cambio di direzione, ma il legame con Riza esisteva, indissolubile e deciso, un appiglio per non naufragare nel mare delle incertezze. E tutti i dubbi che potevano crearsi si dissolvevano come cenere al vento appena i loro occhi si incontravano. Solo di questa cosa era certo.
Ed era reale.



- Fine -



Nota finale: ammetto che il finale è debole, ma non sono riuscita a trovare di meglio... sorry!

   
 
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