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Autore: Horrorealumna    11/03/2013    1 recensioni
[ You Better Watch Out - Serie ]
Bambini, ragazze e ragazzi morti per puro divertimento.
Puro intrattenimento e un reality senza regole o limiti. L'ultimo in piedi è il vincitore, gli altri sono destinati a soccombere, chi in maniera veloce e indolore, chi lentamente e con dolore.
Per loro... eroi dei loro Distretti... i loro ultimi istanti e i loro ultimi pensieri nella quarantunesima Edizione degli Hunger Games.
Una canzone mai cantata... e la loro storia.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'You Better Watch Out'
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Nothing But Shadows

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Iron - Essien Konatè

 

Deep in the ocean, dead and cast away,
Where innocence is burned in flames.
A million mile from home, I’m walking ahead.
I’m frozen to the bones. I am…

 

Non capisco più niente, mi gira la testa e vedo strani bagliori davanti a me.
Mi rendo conto solo ora: sono solo.
La Cornucopia è accerchiata dai Favoriti, perciò non voglio avvicinarmi più di tanto; ho una piccola lancia in mano, non sarà difficile affrontarli, ma preferisco andare sul sicuro.
Mi muove veloce come un ghepardo, superando India, la mia compagna di Distretto, intenta a raccattare qualcosa da terra. Non sono suo alleato, ma mi è sempre stata simpatica: silenziosa e timida, chissà quante cose da dire, ma nessuna parola in più...
La sua inconfondibile chioma bionda mi sfiora il fianco, mentre mi lancio in avanti, via da quell’inferno...
Nessun cannone...
Potrebbe succedere ancora tutto.
E sono ancora solo.

 

A soldier on my own, I don’t know the way.
I’m riding up the heights of shame.
I’m waiting for the call, the hand of the chest.
I’m ready for the fight and fate.

 
Quando un grido sommesso ma terribile... mi invita a seguirlo.
Localizzo di chi si tratta: alle mie spalle, India è stata atterrata da Diego, il Favorito, che le punta, ridacchiando qualche stupida parola, la lama della spada al collo della ragazza. Riesco solo a vedere le sue gambe, snelle e un tempo agili, muoversi, come possedute, per scrollarsi di dosso quel peso mortale.
Getta un altro urlo e capisco: Sallen sta giocando con lei, il gatto e il topo, il leone e la gazzella. Le grida si fanno più strazianti ed intense, sembrano arrivare dritte al mio cervello, solo per me. Perché so, sì, che India mi sta cercando. Si aspetta che vada a soccorrerla.
Un altro grido...
Non ho niente da perdere...
Io sono Essien, non un automa, privo di emozioni o sentimenti.
Io sono coraggioso e l’ultima cosa che permetterò a quel “mostro” è lasciarlo ammazzare quella dolce ragazzina.
Mi volto, la lancia puntata in avanti, e le nocche pronte.
Ma la lama del ragazzo si alza...
Devo muovermi in fretta!

 

The sound of iron shots is stuck in my head,
The thunder of the drums dictates
The rhythm of the falls, the number of deaths,
The rising of the horns ahead.

 

E la trafigge, con semplicità, spietato. Il petto sembra aprirsi a metà.
India sussulta violentemente al colpo e comincia a tossire sangue, ma non posso buttare all’aria tutto, non ora. La mia carica è già cominciata, Diego non se n’è accorto. Perciò quando gli sono addosso, viene letteralmente preso alla sprovvista; geme come un bambino alla mia spallata, dopo essersi rialzato. India è ancora stesa per terra...
- Figlio di... - sussurra il Favorito - Sei arrivato troppo tardi.
Non aspetto che finisca la frase: passo la lancia nella mano sinistra e mi avvento ancora su di lui, prendendolo a pugni. Vedo la sua faccia reagire ai miei colpi e in pochi istanti diventa mio. Non finisco più... è il pensiero di scoprire morta India che mi spinge a colpirlo così.
In lei vedevo mia sorella; erano profondamente diverse, certo, ma qualcosa in quel sorriso timido e quegli occhi me la ricordava... quando ancora sorrideva, in Africa.
- SOPHIA! - urla intanto Diego, cercando di parare i colpi - BRAN!
Non arrivano...
Grida a vuoto...
Sento India continuare a tossire, dietro di me. E sussurrare qualcosa che non capisco. Deve averlo capito anche lei. Mi dispiace.
Pensare a mia sorella e alla poverina fu la mia sconfitta.
Diego, approfittando di una mia esitazione, raccoglie la spada che gli era caduta a fianco e para la mia lancia. Mi disarma in un secondo, sorridente.
Ora capisco, anche io, India.

 

From the dawn of time to the end of day
I will have to run away.
I want to feel the pain and the bitter taste
Of the blood on my lips again.

 

Il fischiare, inconfondibile, di un coltello verso di me, mi procura un brivido involontario.
Vedo ancora Diego sorridermi, sporco del suo stesso sangue. Un sorriso corrotto... chissà qual’era il suo vero sorriso... se ne aveva uno...
Dopotutto doveva aver vissuto in Accademia... non in un orfanotrofio.
Dalila... mia dolce sorellina...
Dalila...

India...
Un ultimo respiro... solo uno, anche se so che non avrò il tempo di espirare... forse non l’aria... forse qualcos’altro.
Dalila... ti prego...
E in un attimo sento il ferro ficcarsi con la velocità di un proiettile in testa.
Dalila.

 

This steady burst of snow is burning my hands
I’m frozen to the bones, I am…
A million mile from home, I’m walking away
I can’t remind your eyes, your face.

 
- Scommetto che  non riesci a prendermi, Dalila - ridacchiò il ragazzino quattordicenne.
Giocare ad acchiapparella, nel magazzino dove i due fratelli lavoravano, essendo troppo grandi per essere adottati, non era certo il massimo; ma ai due non importava: avevano mille posti per nascondersi e sarebbe stato divertente lo stesso.
- Cosa dici? Sei una lumaca! - lo canzonò la sorellina.
- Scommetti?
- No. Preferisco non rovinarmi il vestito - sospirò lei indifferente temendo di perdere.
Il ragazzino sospirò con aria buffa, poi spostò alcune casse, facendo posto a Dalila e sedendosi insieme a lei; prese dalla tasca dei larghi pantaloni usati e usati più e più volte da diversi bambini in orfanotrofio due belle pagnotte e ne offrì una alla sorella, che l’addentò contenta.
- Ti piacerebbe tornare a casa, Essien? - chiese piano la bambina dopo alcuni minuti di solo masticare - A tornare a correre tra gli alberi, facendo a gara con gli animali? Io lo vorrei... tanto...
Essien sorrise: anche lui avrebbe adorato tornare alla vecchia vita.
- E’ davvero così difficile tornare a casa? Anche se papà e mamma sono morti... sapresti prenderti cura tu di me... vero? - continuò.
- E’ il mio sogno tornare. Voglio andare anche io a casa - sussurrò lui - Più di ogni altra cosa.
Silenzio.
- Insieme a te.
 
 

ANGOLO AUTRICE:
Essien Konatè... ci mancherai TT__TT
La canzone è “Iron” dei Woodkid: 
http://www.youtube.com/watch?v=vSkb0kDacjs
Al prossimo capitolo :)

 
 

   
 
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