Prima di entrare fermai tutti.
«Vi ringrazio per tutto quello che state facendo e farete per me... Mi sdebiterò in qualche modo. Spero di non darvi fastidio e vi prego, se c'è qualunque cosa che volete farmi fare, dovete dirmi o farmi notare, non esitate» dissi.
Gli altri sorrisero.
«Figurati, Ele. Sei la benvenuta» disse abbracciandomi forte. Lo stesso fece intendere Fra con il suo sorriso. Selene, invece, sembrava molto felice: mi abbracciava, saltellava, sembrava una bambina a cui avevano appena regalato qualcosa di tanto desiderato.
Mi sistemarono in una stanza accanto a quella di Selene. Quella casa aveva tante stanze vuote, ed effettivamente era grande per solo tre persone.
Mi presi il mio tempo e sistemai le cose nel grande armadio bianco che era li; tutto era bianco. I muri, le coperte e l'arredamento. Quella stanza sapeva di pace, ne era piena.
Sistemai i miei libri sulle mensole e nella piccola libreria. C'era anche un carinissimo angolo lettura, dove vi era una poltroncina proprio sotto la finestra e una lampada tra essa e la libreria. Era la stanza adatta a me.
Poco dopo, arrivò Selli.
«Allora, ti piace?» disse.
Annuii. Mi piaceva davvero.
Si sedette accanto a me, sul letto, e mi abbracciò. Adoravo abbandonarmi alle sue coccole, era come se mi portassero via dal mondo per un po'. Ero davvero felice quando ero con lei.
«Sei sicura che non darò fastidio?» chiesi.
«Scema! Non dai nessun fastidio» disse scompigliandomi i capelli.
Sbuffai e, per vendicarmi, le diedi uno spintone che la fece finire sdraiata sul letto.
«Maledetta» disse ridendo, e mi tirò sopra di lei.
Mi diede un bacio, poi rigirò le posizioni in modo che lei stesse sopra di me, e continuò a baciarmi, ma all'improvviso sentimmo bussare alla porta.
Selli mugugnò, e si rimise seduta.
«Avanti» dissi.
Era Angela.
«Io e Fra andiamo a cena fuori. Volete venire anche voi?» chiese, con la solita gentilezza.
«Bha, io sono stanca, vorrei rimanere a casa... Tu, Ele?» mi chiese Selli.
«Rimango con Selene, vi lascio soli soletti» dissi ad Angela.
«Va bene» ci risponse, facendoci un occhiolino.
«Vi ho lasciato dei soldi in cucina. Non prendete troppe schifezze»
«Siii maaaammaaaa» disse Selene. «Dai, andate, che fate tardi»
Angela ridacchiò. «Ho capito, devo andarmene. Ciao ragazze»
«Ciao Angela, buona serata!» le dissi. Mi salutò con un sorriso, poi se ne andò.
Selene rimase immobile e in silenzio finchè non sentì sbattere la porta di casa. Poi mi saltò addosso e mi ritrovai sdraiata sotto di lei. Mi sorrideva maliziosa dall'alto. Un po' mi spaventava.
«Che vuoi fare...?» chiesi.
Mi baciò.
«Nulla... Per ora» disse, con lo stesso terribile, malizioso sorriso.