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Autore: Nemesis_Kali    30/03/2013    6 recensioni
Parliamo di Nimea Owens, una ragazza dal nome strano che si ritroverà a vivere un viaggio alla ricerca di se stessa. Ma non è finita qui, la sua migliore amica la seguirà per salvarla.
Da Chi?
Tratto dalla storia
Inizio a leggere, parla di tutti i tipi di creature esistenti e della loro creazione. Secoli or sono eravamo tutti uguali ma un giorno arrivò un uomo diverso, dalle orecchie appuntite. Diceva di essere figlio della terra. Tutti credevano di esserlo e quindi non c'erano problemi fino a che quell'essere non creò altre persone come lui e controllava la Natura stessa. Venne venerato come divinità e poi, col passare additato come creatura maligna. Allora l'uomo degli elementi dovette creare un luogo per lui ed i suoi simili divenuti sempre di più e diversi. Si rifugiarono in quel luogo, dove gli uomini non potevano andare. Ma la terra continuò a creare questi esseri e insieme a loro c'erano dei protettori. Li chiamarono draghi. Il loro compito era quello di salvare gli uomini degli elementi, detti elfi, e portarli nella loro vera dimensione.
P.S.: Siamo in un Universo alternativo e la storia è ambientata ai tempi nostri.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mentre un fastidiosissimo drin drin mi disintegra i timpani, apro gli occhi di scatto.

Nimea Owens!” urla mia madre.

Lasciatemi dormire...” biascico e mi giro dall'altra parte. Chiudo gli occhi.

Devi andare a scuola prima!! Oggi c'è la gita!!” Salto sul letto e mi guardo attorno mezza addormentata.

Cazzo, me l'ero scordato! Mi metto i primi vestiti che mi capitano tra le mani, prendo la spazzola e corro in cucina. Scendo le scale in fretta e furia mentre mi spazzolo.

Finalmente! Ti starò chiamando da almeno mezz'ora!” sbuffa lei mentre mi lego i capelli.

Lo so, ma'. Non ho sentito la sveglia...” dico arraffando dei fogli ed una penna. Butto il tutto nella borsa.

Io vado. Ciao!” urlo mentre esco dalla porta.

E la colazione?!” sento di rimando da parte di mia madre. Prendo la bici e comincio a pedalare di buona lena, quella stupida macchina che manda in malora il motore... Arrivo velocemente davanti alla scuola mollo la bici a terra e vedo la mia migliore amica che mi corre incontro.

Nim!!”
“Sam! Scusa il ritardo è che...” inizio ma lei mi interrompe subito.

Non avevi sentito la sveglia, vero?” sorride.

Come sei... Non lo faccio apposta...” faccio la faccia da cane bastonato.

Dai andiamo prima che la Williams rompa...” dice tirandomi per la manica della giacca. Saliamo sull'autobus e passiamo il viaggio a canticchiare le canzoni di Beyoncè. Siamo delle artiste nate ma il mondo ancora non è pronto per conoscerci. Almeno questo è quello che diciamo per farci quattro risate.

Appena scendiamo la prof comincia a fare le solite raccomandazioni.

Allora ragazzi essendo in una riserva naturale evitate di avvicinarvi ai vetri e prendete appunti che domani interrogo. Per chi fosse interessato ad allevare animali stia molto attento, lavorare qui è un privilegio.” sottolinea e poi ci divide in gruppi, dopo qualche minuto arrivano delle guide che iniziano a portarci in giro per la riserva. Camminiamo vicino a delle tigri. Ci fermiamo davanti alla gabbia e la guida comincia a parlare della loro origine. Spiega e dopo qualche domanda ricominciamo la passeggiata. All'ora della pausa mi siedo su una panchina e mi metto a mangiare un tramezzino. Passano alcuni minuti mentre io sgranocchio un panino ma improvvisamente sento un ringhio basso alle mie spalle. Mi volto di scatto ma non c'è nessuno. C'è un enorme telo rosso. Lo ignoro ma dopo qualche minuto che gli do le spalle un altro ringhio mi scuote. Mi volto e passo sotto, vedo un bestione enorme. Si avvicina al vetro. Mi scruta con i suoi enormi occhi viola, mi avvicino anche io.

Non lo farei se fossi in te.” dice una voce alle mie spalle. Mi volto. Un moro con gli occhi azzurri ed un lungo camice bianco.

Amano mangiare gli umani e sono secoli che un drago non si lega ad un umano.”
“Lo so anche io. Stavo solo osservando. Credevo fossero estinti...” replico.

Sembra interessato a te...”
“E quindi?”
“Niente, trovo solo sia strano. Sai io sono l'esperto della riserva che si occupa principalmente di questa razza.” risponde.

Poggia il muso sul vetro. Due secondi dopo il drago ringhia. Sostengo il suo sguardo assassino.

Signorina si allontani dal vetro, per la sua incolumità.” dice il moro ma i miei occhi sono incollati a quelli del lucertolone.

Non ci riesco.” sussurro. Provo a muovermi ma sono bloccata. Il dragone chiude gli occhi e mi ritrovo dall'altra parte del vetro. Cado a terra per lo spavento. Quel bestione è davvero enorme! Le squame nere e il ventre bianco, delle lunghe creste bianche e affilate.

Questa mi è nuova...” dico indietreggiando. Mi rialzo e corro. Lo so, sarei dovuta restare ferma, ma il buon senso in certi casi non c'è mai. Mi nascondo dietro a delle pietre enormi. Mi appiattisco così da non farmi vedere. Sfortunatamente il testone compare davanti ai miei occhi. Mi scanso velocemente e corro via. Lui mi prende una gamba e mi lancia contro il vetro. Cado rovinosamente a terra. Si avvicina nuovamente.

Ciao. Dice una voce.

Mi guardo attorno.

Sei stato tu?”

E chi se no? Quanti draghi credi che vogliano parlare con un'umana? Tsk, credete di essere il centro di tutto...

Senti tanto per cominciare che cavolo vuoi?”

Niente. Ti trovo interessante. Sei una dei pochi che mi guarda senza grande timore. Guarda quegli umani. Loro se la fanno sotto appena mi vedono. Sentilo come urla il tuo amichetto.

Il suo musone squamoso è ad un soffio dal mio. Guardo il vetro e vedo il moro, gli occhi pieni di paura. Eppure io adesso non mi sento più così spaventata anzi mi sento quasi al sicuro. Evidentemente mi hanno drogato perché il mio buon senso è morto...

Ma da quando fate magie?”
Da sempre però adesso avevo voglia di conoscere una semplice umana.

Posso tornare a casa?”
Non ancora. Come ti chiami?
“Nimea.”

Che nome strano. Sai conoscevo una giovane elfa che spesso mi chiedeva di insegnarle la magia. Lei è stata l'ultima a legarsi ad un drago.

Che intendi?”

Avete lo stesso nome. Di solito gli umani non hanno nomi come il tuo.

Chi sei?”
Sono un semplice drago che è stato brutalmente catturato da degli stupidi umani. Vorrei vedere quanto è cambiata la vostra vita.

E quindi?”
Fammi uscire da qui.

Perché?”
Potrei mangiarti in un boccone.

Lo so. Ma se tu uscissi da qui potresti ucciderne ben di più.”

Hai il coraggio di contraddirmi? Da quando siete così audaci?!

Quanti anni hai?”
Sono giovane, ho solo duemila anni.

Come ti chiami?” ma sto facendo una conversazione con un drago... Perché diavolo non te la stai svignando Nimea Owens?! Ah, giusto gli artigli...

Il mio nome non è pronunciabile nella tua lingua ma sarebbe traducibile con Daniel.

Ok.”
Allora mi porterai fuori da qui?
“No. Come potrei?”

Lui mi guarda e mostra i denti aguzzi. Mi tocca la fronte.

Tu, giovane umana, sei mia.

Che vuoi dire?”

Un bagliore mi acceca. L'ultima cosa che sento è un fastidioso bruciore nel punto dove mi ha toccato.

Apro gli occhi. Sono in un enorme giardino pieno di fiori e alberi. Mi ritrovo davanti ad un lago. Mi specchio nell'acqua limpida. Però la mia immagine è diversa. Ho le orecchie appuntite, la pelle candida ed i capelli azzurri, mentre di solito sono castani. Gli occhi mi spaventano a morte. Viola e le pupille sono due fessure. Niente a che vedere con i miei occhi verdi... Sfioro l'acqua e davanti a me compare il drago.

Ciao Daniel.”

Mia cara, Nimea. Come va?
“Bene. Ma sfortunatamente la mia vita sta per finire. Mi reincarnerò e tu dovrai salvarmi.”
Come? Perché?

Purtroppo hanno ucciso Jasper e come sai la mia vita era legata alla sua.” dico versando una lacrima. Lui avvicina il muso a me. Gli do un bacio sul naso.

Perdonami cucciolo mio. Ma devo andare. Tranquillo, ci rivedremo tra mille anni, sarò un po' diversa ma sarò io. Il tuo compito sarà quello di aiutarmi ed io ti salverò dal tuo destino.” sorride. Sento il mio spirito separarsi dal corpo.

Ciao Danny.” dico e mi disperdo al vento in un turbinio di petali azzurri.


 

Mi risveglio nel letto di un ospedale.

Un odore nauseabondo mi invade le narici. Giro la testa verso destra e trovo mia madre che dorme.

Mamma, che diavolo è successo?” dico provando a mettermi a sedere. Ma vengo bloccata da alcuni tubetti collegati a me. Lei intanto si sveglia e mi abbraccia.

Oh tesoro stai bene! Ti sei svegliata bocciolo.” dice piangendo.

Mamma lasciami, non respiro. Ma mi spieghi cosa cavolo è questa puzza?”

Quale cara?”

Questo odore di cadavere misto a uova marce.”

Bambina mia, l'obitorio è dodici piani più in basso.”
“Ah.” inizio a massaggiarmi la fronte. Ad un certo punto sfioro qualcosa di strano e cicatrizzato.

Che cos'ho qua?” domando indicando.

Una piccola bruciatura e un po' di sangue rappreso. Ma tranquilla tra pochi giorni ti dimetteranno e rivedrai i tuoi amici.”
“Che cosa mi è successo?”
“Ti sei legata al drago.” dice una voce profonda e familiare. Lo stesso esperto di draghi della riserva. Oggi ha una camicia azzurra e dei jeans. Mia madre sbianca.

Ma che cavolo stai dicendo? Sono anni che umani e draghi non si legano!” sbotto.
“E credi forse che non lo sappia? Però è successo. Ora dovrai subirne le conseguenze.” dice seriamente.
“Che cosa?! Sta forse dicendo che è colpa mia?!”

No. Ma sfortunatamente ora siete legati e dovrai fare la sua conoscenza, che tu lo voglia o meno.”

Non credo di esservi interessata. Adesso lasciami in pace.”
“Non posso. Lui mi ha dato questo per te.” dice poggiando un grosso libro sul mio letto.

Che cosa sarebbe?”
“Non lo so. La prima volta che ha parlato ha detto che solo tu lo avresti capito.”

Prendo tra le mani quel tomo in pelle rossa. Lo apro.

Ma non ci capisco niente! Che razza di lingua è questa?”
“Credo sia draconiano antico. Molto antico.”

Lo sfoglio ma non riesco nemmeno a intuire quello che c'è scritto. Mi sdraio.

Non andrò da lui. Non ancora.”
“Bambina mia devi stare lontana da quel mostro.”

Signora sarebbe meglio che sua figlia lo frequentasse, sa è molto raro che un drago così forte si leghi ad un umano. Ciò che è ancora più strano è che lei ha il marchio. Che Nimea lo voglia o meno, un giorno o l'altro quel dono, se così si può definire, le farà fare cose impossibili per gli umani.”
“Non credo succederà tanto presto. Vorrei continuare a vivere la mia vita.”
“Sempre che sia ancora tua... Allora arrivederci. Buona fortuna Nimea Owens.” dice con voce strana. Esce dalla stanza. Resto sola con mia madre. Ho un brutto presentimento.

 

Ciao!
Sono Nim che, come al solito, vi rompe le scatole con delle storie assurde.
Anche se a me piacciono. Immagino abbiate capito che quando scrivo in corsivo di solito sono i dialoghi di Daniel o i pensieri che si scambiano lui e Nimea.
Bene, che ve ne pare?
Sappiatemi dire, dolcezze.
Adios!

   
 
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