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Autore: margy    25/10/2007    2 recensioni
(La primissima fanfiction che pubblico) Bill e la sua ragazza, Tom, un incidente...è una storia parecchio triste, ma spero vi piaccia lo stesso... PS.NON è twincest.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tom Tutto ciò che scrivo è frutto della mia immaginazione, i Tokio Hotel NON mi appartengono, non li conosco e non li ho mai incontrati (...purtroppo!) .
Qualsiasi riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale.
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"Tom..."



Questa mattina non la smette di piovere.

Mi alzo dal letto controvoglia a causa del freddo.
"Chi l'avrebbe mai detto che ad agosto sarebbe potuta calare così la temperatura,eh?"
Mi giro e ti vedo, Bill, ancora in boxer, appena sveglio.
Bello come sempre.
Il mio volto sta vistosamente prendendo colorito.
Non capita molto spesso di avere i miei genitori fuori casa per cui mi devo ancora un po' abituare al fatto che vieni a dormire da me quando loro non ci sono.
Non so come comportarmi.
Ti avvicini e dolcemente mi baci.
Tu invece lo sai, vero?
In un attimo tutto l'imbarazzo di poco prima sembra svanire.
Vorrei che questo momento non finisse mai.
Sarebbe un sogno potessimo farlo durare per sempre.
Ma lo squillare del telefono ci riporta alla realtà.
Rispondi.
In un attimo il tuo viso si fa serio.
Non vedo più quel sorriso malizioso di poco prima.
Ti siedi al fondo del letto.
"Chi è?", ti bisbiglio.
Ma non rispondi.
Sei concentrato sulla voce della persona dall'altra parte del telefono.
Quando la chiamata finisce, nella stanza scende il silenzio.
Abbassi lo sguardo ed ho il timore di chiederti cosa sia successo.
Mi accuccio di fronte a te appoggiando le mie mani sulle tue ginocchia.
Prendi respiro, rialzi il viso e mi fissi.
Hai iniziato a piangere.
Vedo numerose lacrime scendere giù da quei tuoi grandi occhi color nocciola.
Ed io ancora ignara del perché.
Ti abbraccio, più forte che posso.
Qualunque cosa sia successa voglio starti vicina.
Il tuo pianto si fa più forte ed il respiro affannoso.
"Bill", cerco di alzare il tuo viso, ma non vuoi, e lo premi nell'incavo della mia spalla come per trovare riparo.
"Bill, ti prego, rispondimi, cos'è successo?", ma ancora niente, sembri non sentirmi.
Non ti chiedo altro, capisco che adesso non ne vuoi parlare, anche se vorrei tanto sapere se esiste un modo per farti stare meglio...
Passano i minuti che a me sembrano durare un'eternità.
Tu stai ancora piangendo.
Finalmente alzi la testa, incroci il mio sguardo e sfiori le mie labbra con le tue.
"Tom...", l'unica cosa che dici dopo quel contatto.
"Era lui al telefono? Cosa ti ha detto?".
"No, non era lui, era mia madre..." prendi un lungo respiro "Tom è in ospedale".
Un’ondata di calore colpisce il mio corpo, seguita da una sensazione di freddo che mi fa rabbrividire...spero con tutta me stessa di aver capito male.
Non può essere.
Vedi il mio sguardo stupito dalla notizia e mi spieghi ciò che ti ha detto tua madre poco fa.
La tua voce è strozzata dalle lacrime che ancora, incessanti, scendono sul tuo viso.
"Ha avuto un brutto incidente, stanotte, contro un'altra macchina, in questo momento è in sala operatoria, ma non sanno se, nonostante stiano facendo tutto il possibile, riuscirà a riprendersi ".
Non me ne rendo conto, ma ho cominciato a piangere anche io.


Sono le dieci e siamo arrivati in ospedale da poco.
Tua madre ci è venuta incontro appena entrati nella sala d'aspetto.
Poverina, è davvero distrutta; come anche noi d'altronde.
Siamo seduti uno accanto all'altro.
Aspettiamo.
In silenzio.
Vedo che sei nervoso.
"Andrà tutto bene, vedrai"
Lo dico quasi più per convincere me che te, non sopporterei se dovesse accadere qualcosa a Tom, non voglio neanche immaginarlo.
Ci stringiamo la mano come per darci coraggio a vicenda e tu che continui a fissare quella grande porta bianca dalla quale ancora nessun dottore sembra aver intenzione di uscire.
Passa ancora mezz'ora ma niente.
Finalmente si apre e un uomo col camice ti chiama.
Ti avvicini.
Da dove sono io non posso sentire quello che ti dice.
Ma ad un certo punto lo vedo scuotere il capo e tu ti irrigidisci.
Non può essere,
Tom.
Ti vedo accasciarti a terra.
Il dottore cerca di sostenerti ma tu non ti reggi in piedi.
Non è possibile.
Io e tua madre abbiamo comiciato a piangere ed ora ci abbracciamo forte...
Anche se nessuno ce lo ha detto, purtroppo, abbiamo capito lo stesso quel che è successo.

Non riesco ancora crederlo.
Tom...







Fine del primo capitolo, spero vi sia piaciuto anche se mi rendo conto che è davvero corto...
Ne seguiranno solo altri due, ma l'ultimo sarà solo un piccolo epilogo.
E' la prima FanFiction che pubblico per cui sono molto emozionata!  ;)

Per favore,commentate...mi farebbe davvero molto piacere sapere cosa ne pensate.
Sono apprezzatissimi i consigli e anche le critiche costruttive.
Aggiornerò a breve, ciao!  _margy_
  
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