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Autore: Envy99    25/10/2007    5 recensioni
"cammina lungo questo sentiero. Non perdere la lettera e non cambiare strada! Non fermarti fino a che non sarai arrivata ad un grande edificio, con un cartello che dice "Wammy's house". Suona il campanello e appena arriva qualcuno, dagli la lettera e dì di portarla dal direttore. Tutto chiaro? Ah, un'altra cosa, non aprirla mai!!" Questo era tutto quello che le avevano detto i suoi genitori,prima di chiudersi in macchina e sparire nel buio
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Matt, Mello, Near
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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A poco a poco, riuscivamo a fare amicizia, ma non volle dirci cosa c'era scritto nella lettera. Le sue prime giornate a Wammy's house passarono tranquille, almeno fino a che non le venne il brutto presentimento che volessero tentare di rintracciare i suoi genitori.

Non sarebbe mai stata affidata a loro di nuovo, ma restava comunque quel brutto pensiero.

Ci riunivamo spesso a giocare in una zona del cortile in cui non ci potesse disturbare nessuno, quel giorno servì più che mai.

-non voglio che li trovino! Non li voglio rivedere!- esclamò Kiko trattenendo le lacrime.

La guardammo stupiti, anche se non troppo, per quanto a noi fossero mancati i genitori, non avremmo mai voluto che fossero così.

-sta tranquilla. Non credo che ci provino. Però puoi sempre dire che non te la senti di parlarne se ti chiedono qualcosa, no?- le dissi.

Mello mi diede ragione annuendo.

-si ma... se provassero? E poi hanno ancora...- capimmo perchè insisteva: la lettera.

Doveva esserci scritto qualcosa di terribile, che per ora sapevano solo lei, Watari e Roger.

-ho capito...- sussurrai abbassando il capo.

-Ci sono!- esclamò Mello scattando in piedi.

-si, lo sappiamo che ci sei...- lo prese in giro Matt, forse più per cercare di far ridere Kiko.

-ma no!!! So cosa dobbiamo fare! Kla rubiamo dall'ufficio di Watari e ce ne liberiamo! Sarà sufficiente dire che è andata persa!- spiegò.

-ma sei matto? Così vai in mezzo ai guai!! Non te lo permetto!- ordinò Kiko -non ha senso che corri dei rischi per me!- finì stringendo i pugni.

-m...ma...- tentammo di ribattere, ma lei ci proibì di metterci nei guai, facendocelo promettere.

Ovviamente noi, da bravi bambini, non ascoltammo una parola e quella notte, quando tutti dormivano, riuscimmo ad impossessarci della lettera.

-Kiko! Kiko svegliati!- continuammo a ripetere a bassa voce, bussando alla sua porta.

Ci aprì strofinandosi gli occhi in pigiama, come tutti noi, del resto.

-c...che cosa c'è?Cosa ci fate qui? Se vi trovano non ve la fanno passare liscia!!- ci sgridò, se pur dolcemente.

Mello avanzò con aria convinta e le consegnò la lettera con una piccolo broncio di sfida, come a dire: “visto? E adesso non dirmi che non sei contenta!”.

Dopo aver dato un' occhiata alla busta, alzò gli occhi su di lui, con il viso un po' stupito, e un po' di quello di chi sta per fare una ramanzina.

-...grazie...- disse abbracciandoci uno per uno. Alla fine, lo sapeva benissimo che l'avremmo fatto lo stesso.

La mattina dopo, prima di colazione, sgattaiolammo in cortile con dei fiammiferi, avevamo deciso di darle fuoco, così da eliminarla per sempre. Solo allora Kiko decise di farcela leggere...

...fu chiaro anche a noi che i suoi genitori l'avevano abbandonata, senza una ragione.

Mentre la guardavamo bruciare e diventare cenere, con quella lettera, diventavano cenere anche tutti i suoi brutti ricordi.


Dieci anni dopo...


Continuammo a passare il tempo insieme e man mano che passavano gli anni, la nostra amicizia diventava sempre più indissolubile.

Nessuno di noi aveva dimenticato la promessa che avevamo stretto quando eravamo piccoli: quel segreto ce lo saremmo portati nella tomba!...anche se nessuno ci avrebbe puniti a distanza di tempo, per noi restò sempre una cosa da non poter confessare.

Ricordare il passato assieme era sempre molto bello, e a proposito di ricordare il passato, tempo prima, si aggiunse un altra persona al nostro gruppo.

Arrivò a Wammy's house quando io avevo quattordici anni.

Era un bambino molto singolare, vestiva totalmente di bianco, e giocava ore ed ore a comporre e ricomporre un puzzle del medesimo colore.

Nessuno voleva parlare con lui, fu Kiko a chiederci se potevamo aiutarlo...

-co...cosa ne pensate di quello nuovo?- domandò timidamente.

-io non saprei, sta sempre da solo...- rispose Matt distogliendo un secondo l'attenzione dal suo videogame.

-non si sa niente su di lui.- dichiarò Mello.

-a...a me fa pena poverino. Non deve essere bello stare sempre da soli.- disse Kiko guardandomi come per chiedere il verdetto del più vecchio.

-perchè non andiamo a parlarci?- propose. -ok. Infondo eravamo tutti come lui quando siamo arrivati qui!- risposi sorridendole.

Stava ranicchiato su retro mentre giocava con il suo puzzle. Sembrava non voler nessuno vicino, ma aveva uno sguardo triste.

Ci avvicinammo e cercammo di fare amicizia...per un bambino non è mai difficile.

Si chiamava Near, ovviamente non poteva essere il suo nome vero. Lo aiutammo ad integrarsi con il clima dell'orfanotrofio, con il tempo. Ammetto che non fu semplice, visto e considerato che per lui quella era come una specie di prigione all'inizio.


Tutti i ricordi vissuti a Wammy's house, sono nitidamente stampati nella mia mente...ero e sono tuttora felice, ma forse...mi è mancata una cosa.

Avevo bisogno dell'amore di qualcuno, oltre che dell'amicizia.

Che fosse per questo che mangiavo tanti dolci? Supplivo alla mancanza di una cosa con il sovraccarico di un'altra? L'unica cosa che mi rallegrava, era l'imminente arrivo del mio ventesimo compleanno.

-L! L aspetta!- una voce dietro di me mi fece voltare. Era Kiko, stranamente sola, senza il resto del gruppo.

-oh...ciao Kiko, cosa c'è? Perchè mi chiamavi?- chiesi io.

-ma come cosa c'è? Dai, dimmi cosa vuoi per il compleanno! Sei un tipo così particolare che non so mai da dove partire in questi casi!- esclamò sorridente.

La guardai con un sorriso malinconico, che fosse solo lei a preoccuparsi tanto per me?

-c...cosa c'è? Ho detto qualcosa che non va?- domandò preoccupata, smettendo di camminare.

-ma no, figurati. Comunque non c'è bisogno che mi fai il regalo. Lo sai benissimo!- risposi riprendendo a camminare tranquillo.

-dici così tutti gli anni...-

-e alla fine il regalo me lo fai lo stesso!- constatai sfottendola amichevolmente.

-e vorrei ben dire! Sei il mio migliore amico!- esclamò agitando le braccia.

-ma non devi farmi il regalo solo per questo. E poi ormai, anche questa festa è diventata troppo commerciale- spiegai guardandola con la coda dell'occhio.

-beh...su questo hai ragione. Allora ti faccio qualcosa io! Senza comprarlo!- esultò.

-tipo?-

-beh...ti posso fare la torta!- propose sapendo che non avrei mai rifiutato.

-ecco...- iniziai -quello è il più bel regalo che mi possano fare!-

Ci mettemmo a ridere, e io mi presi un minuto per osservarla.

Era diversa dalla bambina impaurita e triste che dieci anni prima aveva varcato la soglia di Wammy's House.

Il suo corpo e l'altezza si erano sviluppati ovviamente, ora aveva ben diciassette anni. I suoi occhi castani erano però uguali a quelli di un tempo, lasciavano trasparire ogni sua emozione, in questo somigliava molto a Mello.

I capelli corti fino a sopra le spalle, divisi in ciocche disordinate, le incorniciavano un bel viso roseo.

Aveva un sorriso contagioso e parlare con lei mi rendeva felice.

-...ti piacciono le fragole, no?- questa domanda mi risvegliò dai miei pensieri.

-s...si, ma ti conviene metterci anche il cioccolato, o Mello ci rimane male!- esclamai.

Rispose al mio sorriso.

-ricordi quando da piccoli andavamo a fare dolcetto o scherzetto il giorno del tuo compleanno?- mi chiese.

-si, è passato un sacco di tempo. Non potevo nascere in un giorno migliore!-

Senza accorgercene, arrivammo davanti alla sua stanza, non poteva condividerla, essendo l'unica ragazza dell'istituto, fatto alquanto strano.

-o...ora de...devo andare. Ho da fare, dopo vi raggiungo- balbettò lievemente imbarazzata per la mia vicinanza. I corridoi di Wammy house erano un po' stretti, ma che motivo aveva di imbarazzarsi per me?

-ti stuferai a stare sempre con noi!- constatai, riferendomi a quel “dopo vi raggiungo. Ogni giorno lo passava con noi e non parlava con altre ragazze.

-ma che dici? Siete i miei migliori amici, perchè dovrei stancarmi di voi?- chiese stupita.

-già...- cominciai imbarazzato -non farci caso, io dico solo sciocchezze.-

Entrò nella sua stanza dopo avermi salutato e io mi diressi verso la mia...che dividevo con Mello, Matt e Near.

Sperai di trovare la stessa quiete e lo stesso ordine, che scorsi in quella di Kiko, appena aprì la porta...

ma quando mai.


Fine secondo capitolo.

Ecco, finito anche il secondo. È strano riscrivere una parte della storia così indietro...eeeh già, perchè io ne ho scritto un bel pezzo, ma non ho intenzione di fare spoiler.

Dico solo che nei prossimi l'atmosfera si movimenterà un po', con un Mello super impiccione....un Matt che veste i panni dell'eroe che arriva sempre al momento giusto (vai super Matt! XD XD) L e Kiko super confusi e un Near pucciosissimo.

Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo. Recensite!
Alla prossima! Envy99

ah già...per chi non avesse capito bene l'aspetto di Kiko, è questo: http://img146.imageshack.us/img146/2217/cuteanimalgirlpi5ts8.png


ovviamente senza le orecchie da cane^_^'

  
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