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Autore: haruis    25/10/2007    3 recensioni
Una ragazza delusa dall’amore ed inappagata della vita….Tifa rimpiange il suo amato Cloud che non si è mai accorto dei suoi sentimenti e alla fine ha scelto Aeris. Si ritrova però ad essere catapultata in un mondo diverso…uno dove non avrebbe mai pensato di metter piede….quello della ShinRa. Forse qui troverà il modo per dimenticare Cloud ? I suoi occhi si rivolgeranno verso altri occhi azzurri…per i quali non avrebbe mai pensato di poter rivolgersi. Che altro dire? La storia è ambientata qualche tempo dopo Advent children ma nn ha quasi alcun legame con la storia in se. Ci sono un po’ tutti i personaggi ( che credo siano un po’ OOC) ma particolarmente importanti sono Tifa e…un altro biondino che è presidente della ShinRa….non vi dice niente?? [RufusXTifa]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tifa Lockheart
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La giornata in un attimo divenne calda e limpida.
Pur essendo oramai quasi sotto Natale, il tempo era ancora sereno e non aveva ancora dato sufficiente spazio al freddo e alla pioggia.
Una giovane dai capelli scuri guardò il cielo con gioia per poi fissare lo sguardo dinanzi a sé incentrando la sua attenzione su un bar.
Tifa ritornò al seventh heaven.
Aprì di colpo la porta con un’insolita felicità che era diventata così rara da vederle sul viso negli ultimi tempi.

“ciao! Sono tornata!”

“Tifa, tesoro. Bentornata. Io e tuo padre siamo arrivati appena da Niebelheim. Tu da dove vieni?”

“Eh, eh…poi ti racconto! Vieni, Darkie!”

“Woof!”

“Cosa?”

La giovane madre di Tifa abbassò gli occhi e vide al guinzaglio un grande cane nero scodinzolante.

“Tifa….ti sei comprata un cane??”

“Ma no! Non è mio! È il cane di Rufus! Non te lo ricordi?”

“Hai detto ‘Rufus’?”

“Nh?”

La giovane alzò gli occhi e vide la sua cara amica Aki andarle in contro.

“Aki! Quanto tempo! Come va? Cosa ci facevi di la?”

“Ehi! Calma, calma! Come mai tutta euforica stamattina? Comunque stavo con Yuffie!”

“Ciauu!”

La figura di Yuffie fece la sua comparsa seguita dalla sua innata gioia di vivere.

“Yuffie!”

Yuffie si agitò di impulso e si avvicinò verso l’amica.

Si era fatta davvero molto carina.

Quando si erano conosciute durante la loro avventura, era una piccola ragazza maschiaccio. Ora era diventata una vera signorina.
Sicuramente con modi di fare ancora all’estremo della vivacità, ma ora aveva quel tocco di femminilità che le donava e la perfezionava molto.

Indossava un leggero top blu chiaro abbinato a dei pantaloncini color terra. Naturalmente aveva, annodata in fronte, la sua caratteristica fascetta.

Yuffie le si strinse addosso e poi la guardò contenta iniziando a saltellare.

“Che bello! che bello! che bel…uh?”

Si girò di colpo verso Tifa, lasciandola perplessa.

“Perché hai con te il cane di Rufus e…AH! Ma i tuoi abiti sono…non sono i tuoi!!”

In seguito all’aggressione della scorsa notte, i vestiti di Tifa erano inutilizzabili per cui Rufus le aveva prestato una sua camicia e un paio di pantaloni scuri.

“ehm…no…non farci caso!”

Tifa si guardò e, in effetti, non era il suo genere di vestiti quello che indossava che, tra l’altro, erano pure maschili.

Visibilmente, Yuffie non era per niente convinta della scusa di Tifa. Nonostante questo lei cercò comunque di apparire più naturale possibile.
Si avvicinò ai gradini per dirigersi in camera sua e cambiarsi.

“eh, eh…va beh…non parliamone! Tienimi il cane che vado a mettere una maglia!”

“Che combini, Yuffie?”

Una voce tenebrosa ma tranquilla si diffuse per il locale attirando l’attenzione della giovane di Wutai.

“Oh! Vincent! Mo esci tu??”

“Vincent..?”



Tifa si girò di colpo e vide uscire da una porta quel ragazzo dai capelli lunghi e neri. Alzò gli occhi rossi verso Yuffie che si trovava sulle scale e sorrise debolmente. Chissà perché, ma sembrava diverso.
Con quel debole sorriso e quegli occhi meno freddi, sembrava quasi aver trovato una certa pace in sé stesso che aveva faticato ad ottenere…

Dopo pochi secondi finalmente le rivolse lo sguardo e Tifa rabbrividì.
L’ultima volta che si erano visti si era comportata malissimo, cercando di andare a parare il suo dolore per Rufus, con lui.
Lei cercò di capire cosa fosse meglio fare.




Salire come se nulla fosse o salutarlo calorosamente?






“Salve, Tifa…”



TUM TUM….




“Oh…Ciao!”


Tifa arrossì nel sentire la sua voce così insolitamente dolce. Ma cos’era successo?

“Eh, eh…ci salutiamo tra un attimo!”

Corse via di colpo ed andò a cambiarsi.
Scelse velocemente ciò che voleva mettere. Non voleva far attendere ulteriormente gli altri. Appena aperto il suo armadio decise di mettere una maglia grigia con una gonna nera, poi scese subito.



“Scusatemi!”

“allora si può sapere cosa ti è successo?”

“A me? Niente! Non dovete preoccuparvi..!”

Tifa guardò i ragazzi mentre accarezzavano il cane. Avvertì un’aria di serenità e tranquillità che le erano mancate tanto. Un luogo così familiare e discreto…che bella sensazione!

Guardò Vincent e si sorprese nel vedere che il suo sguardo era perfettamente ricambiato. Lei abbassò per un attimo gli occhi, poi gli si avvicinò.

“Vincent…io…”

“è da un po’ che non ti fai viva…ci sono novità?”

“sì? No…cioè…più o meno ed ecco…” si guardò attorno e vide che Yuffie ed Aki erano distratte con Darkie. “…posso parlarti un attimo?”

Vincent si poggiò leggermente su una sedia e la guardò.

“ma non abbiamo…”

“Ti prego!”

“uh?”

“…per me…è importante…”

Vincent si sorprese nel vederla così determinata.
E se Vincent Valentine era sorpreso, vuol dire che era davvero una cosa di cui ci si dovesse sorprendere.
Annuì e la seguì dirigendosi verso il retro del locale dove vi era un piccolissimo spiazzo di verde malcurato.
Era mattina e il sole picchiava forte, accentuando il colore rosso del mantello di Vincent e facendo diventare i capelli di Tifa castano cioccolato.
Lei si girò verso di lui e cercò di rimanere seria. Ma poi le scappò un sorriso.

“Tifa…”

“Io…accidenti. È un po’ imbarazzante ma…”

“sì?”

“Nulla! Solo che…” abbassò un pochino il tono della voce. “…mi…mi dispiace.”


Ci fu un silenzio che durò per pochi attimi, poi Vincent la guardo con un’aria di stupore.

“…scusa?”

“Sì, io…mi sono comportata male con te e volevo chiederti scusa.
Le tue parole…mi hanno fatto capire tante cose. Avevi ragione tu. Non dovevo scherzare con i sentimenti ed insomma…con i tuoi…”

La ragazza alzò lo sguardo timidamente e vide di fronte a lei un Vincent serio. Poi…un sorriso.


Vincent socchiuse gli occhi e si lasciò scappare una leggera risata nel vederla in quello stato.

“eh, eh, eh…scusami tanto, Tifa…”

“cosa?”

Non lo aveva mai visto ridere. Mai e, ad essere sincera, non aveva mai pensato che lo avrebbe mai visto sorridere così di cuore.
Vincent la guardò teneramente, come si guarda una bambina che si è appena sbucciata un ginocchio.

“Tifa…tu non hai calpestato nulla.”

“ehm…i-io…” Tifa non riuscì ad interagire con lui.

“Scusami…non volevo metterti in imbarazzo. Però sai, quando ti vidi quella volta parlare con il presidente Rufus, credo che mi sentii nervoso. Ero sicuro di provare qualcosa per te ma…ho capito che i miei sentimenti erano di tutt’altra natura.”

Rimasero in un attimo di silenzio mentre una lieve brezza li accarezzava.

“Ero un po’ confuso e…mi sono lasciato troppo andare. Scusami.”

“Vincent…”




Lei fu colta di sorpresa. Era terribilmente incredula e terribilmente in colpa. Perché si capiva: lui stava mentendo. Eppure in lui c’era qualcosa di sincero e…felice?

Tifa gli si avvicinò.

“…grazie!”

“andiamo dagli altri, va bene?”

“e tu, Vincent?”

“Oh?”

“…oggi sei così…felice?”

Rise senza cattiveria. Vincent le abbozzò un sorriso.

“…credo di aver concluso un capitolo importante della mia vita.”

“sono felice per te…”


Tifa non volle chiedere altro.
Vincent aveva avuto un passato complicato ed angosciante. Non voleva infierire oltre.
Il solo fatto che lui avesse detto una frase del genere, era piacevole. Forse anche per lui sarebbe cambiato qualcosa?
Glie lo augurava con tutto il cuore, che potesse recuperare quell’attimo durato un’eternità con Lucrecia. La donna della sua vita.

Gli si avvicinò e gli tese la mano.

“Su! Andiamo da Yuffie e gli altri!”

“va bene…”

Il bel ragazzo si lasciò portare dentro da quella donna così importante. Ma non glie lo avrebbe mai detto.










“Ah! Bene…e che avete fatto fuori?”

La voce di Yuffie echeggiò nella sala appena i due rientrarono.

“Ma dai! Che ti credi!”

“uffiiii!! Forza andiamo, faglielo vedere!!”

“ih, ih…!”

“cosa?” Tifa guardò incuriosita Yuffie che lanciò un sorrisetto malizioso ad Aki la quale annuì eccitata, dopo di che si avvicinò al bancone.

“…pochi minuti fa è arrivata una certa cosa per te..!”

Si chinò e dal bancone cacciò un fascio di fiori bianchi e rossi.

“ ‘qualcuno’ ti ha mandato questi!!!”

“Oh----!”

La bruna si avvicinò velocemente ad Aki che le diede in mano i fiori. Erano bellissimi.

Rimase davvero molto avvinta da quel gesto.


-…Rufus?-


Guardò di nuovo il bouquet e si sentì arrossire. Nessuno le aveva mai regalato dei fiori.
Sorrise e cercò di vedere se da qualche parte, fra le rose, ci fosse qualche biglietto.
Dopo aver allargato un po’ il mazzo, ecco una piccola busta!
Emozionata cercò di leggere cosa vi era scritto quando Yuffie le si avvicinò.

“Wooow! Ma allora sai chi te li ha mandati!!”


“Che bello! che bello! chi è??”
Si intromise anche la ragazza dai capelli rossi ma Tifa allontanò da loro il mazzo. Fortunatamente, era lei la più alta fra di loro.

“Eh, no! È mio! Ora lo vado a posare nella stanza e…non mi seguite!!”

Si mise a ridere e corse per le scale.
Caspita, quello scemo!! …Se faceva così lei…diventava troppo felice.

Sentì le altre mentre “parlottavano”, ma non era nelle condizioni di capire cosa dicessero.



Velocemente chiuse la sua stanza e la illuminò per bene aprendo le finestre.
Le tende sottili e di pizzo cominciarono a volare debolmente e la giovane pensò bene di poggiare i fiori dentro un vaso sul davanzale.
Li sistemò con delicatezza e cercò di mantenerli nella stessa forma con cui erano stati messi.

Rise tra sé e aprì il biglietto che era vicino al mazzo.




-…per sempre…






…anche quando siamo lontani!-






Rimase ferma a leggere quel biglietto.




Per sempre?





Per sempre….



Era una parola che in quel contesto le risuonò così dolce.
Il suo per sempre era lei.
Si sentì così felice che non poté fare a meno di emozionarsi. Delicatamente si distese sul letto e poggiò il messaggio sul letto.




Non poteva crederci…finalmente la sua vita era cambiata e pensò perché non fosse mai successo prima.



Prima non lo avrebbe mai ammesso ma ora avrebbe voluto tanto che Rufus finisse presto il lavoro per porterlo vedere…
Il suo Rufus…

Non vedeva l’ora di corrergli incontro e abbracciarlo. Ne sentiva il bisogno, lo voleva.
Voleva ritornare fra le sue forti braccia e baciarlo e lasciarsi andare come l’altra sera. Quelle sensazioni…erano diventate in una sola notte così importanti da essere addirittura indispensabili. Il suo calore, il suo respiro…


Accese il cellulare e cercò di mandargli almeno un messaggio, voleva ringraziarlo. Probabilmente il cellulare era spento ma non importava. Gliene avrebbe mandati anche venti, di messaggi.








[…….]









Il tempo passò e Tifa pensò che era bene rimettersi a lavoro. Non lavorava più alla Shinra, di conseguenza doveva riabituarsi all’ambiente del suo bar.
Si guardò attorno e per la prima volta si rese conto di quanto fossero diversi quegli ambienti.
Non che non se ne fosse mai accorta prima, ma ora riusciva ad avvertirlo meglio.

Si posizionò dietro il bancone e pensò bene di pulire le tazzine e i piatti che erano stati utilizzati in mattinata.


Cercò di prestare più attenzione possibile, ma le era quasi impossibile rimanere con i piedi per terra e…senza cellulare.


Rufus, ovviamente, era un ragazzo molto impegnato, non poteva perdere tempo a scriverle sms, ma, di tanto in tanto, riusciva a risponderla con brevi squilli.
Ogni volta che sentiva il suo apparecchio vibrare, correva a rispondere.
Non era mai stata una tipa che aveva sempre con sé il telefono, quindi per lei era una novità e una gioia.







[……..]





Tu tu….tu tu….



“…sì?”

“ciao, Rufus. Sono Tifa!”

“Oh….ciao…”

“…hai ancora molto da fare? Sai, sono le otto e trenta e pensavo che potevamo andare insieme da qualche parte…”

“scusami Tifa…ho ancora un po’ da fare, diciamo verso le nove…nove e dieci, ho finito. Passo a prenderti, ok?”

“Se sei stanco non ti preoccupare, davvero! Magari vengo un po’ io a casa tua così stiamo un po’ assieme, va bene?”

“No, no…non ti preoccupare…ci vediamo fra mezz’ora…”

“sicuro? Ok, ok…ciao.”




Plic….





Posò il telefono.




Guardò per ancora un po’ di tempo la cornetta del telefono e si lasciò invadere dalla compassione. Le provocava dispiacere sentirlo così.
Era solo un ragazzo possibile che fosse così impegnato?

Guardò l’orologio e decise di prepararsi. Voleva aspettare Rufus.






Aspettò con impazienza che si facessero le nove.
Accidenti.
Il tempo sembrava durare all’infinito…
Rimase sul pianerottolo del bar e non la finiva di osservare l’orologio.

Non era vestita troppo elegante. Indossava una maglia nera con la zip che dava l’effetto che ci fosse un’altra maglia sotto color bianco, poi una gonna nera un po’ più lunga delle solite.

Abbassò gli occhi e cercò di intensificare i suo pensieri su qualcos’altro, ma non ci riuscì. Bastarono pochi minuti e ritornò a guardare l’orologio.


Alla fine si fecero le 21:30 quando vide la macchina di Rufus.


Si sentì risvegliare nel vederlo scendere dall’auto nera.
Felice si alzò in piedi e gli corse incontro.
Era come credeva, aveva l’aria molto stanca…



“Rufus!”

“oh, Tifa…”

“stai bene?”

“Non ne hai idea di che giornataccia ho avuto, vieni qui…”


L’abbracciò delicatamente e poggiò la testa sul capo della bella che contraccambiò il suo abbraccio.

“ah….sei capace di ricaricarmi, lo sai?”

“davvero? Mi sembra che già me lo dicesti…”

Si staccarono e lui poggiò la fronte sulla sua.

“Cosa hai fatto di bello?”

“Nulla di che, e tu?”

Il ragazzo le mise le braccia attorno alla vita e si strinse di nuovo.

“non me ne parlare…ho lavorato tanto…fammi distrarre…”

“…beh…non so. Vogliamo andare dentro che ti faccio un caffé?”

“…come vuoi.”

Lei gli prese la mano e lo portò dentro accendendo le luci del locale.

“preferisci un cappuccino?”

“fa tu…davvero.”

“D'accordo! Tu siediti su un tavolino!”

Elegantemente, il biondo si sedette su una sedia e poggiò le braccia sul tavolino intento a guardare la bruna che gli preparava qualcosa.
Bastarono pochi secondi ed ecco che Tifa ritornò poggiando di fronte a lui un caldo cappuccino.

“Ecco a te!”

“grazie…”

La guardò negli occhi e le prese la mano avvicinandola a sé, poggiando la testa sul suo caldo petto.
La ragazza un in primo momento arrossì, poi si poggiò anche lei al giovane e gli mise una mano dietro la schiena.

“Ah, Rufus…volevo tanto ringraziarti…”

“Nh? Di cosa?”

“Ma come ‘di cosa’? Dei fiori! Sono bellissimi!”

“..fiori??”

“..? non me li hai mandati tu?”

“Scherzo, scema! Mi fa piacere!”

Tifa gli schioccò un bacio sedendosi sulle sue gambe.

“Mi guardavano tutti mentre li tenevo in mano.”

“Ah, sì?”

“Già! Mi sono sentita un po’ in imbarazzo ma…contenta!”

“Oh! Mi piace sentirtelo dire! Un tempo ti dava fastidio lo sguardo degli altri.”

“Che antipatico! Accetta le mie debolezze!”

“Ah! Ah! Sì ma mi hanno fatto penare…!”

Tifa gli lanciò uno sguardo severe ma giocoso.

“mi stai rinfacciando qualcosa, caro mio bel presidente Rufy?” gli disse tirandogli l’orecchio.

“Ah-Ahi!!! Mi fai male!”

Rimasero così. A scherzare come due ragazzini per gran parte della serata. Fu un’atmosfera piuttosto ingenua.

“ sai…prima che lo facessi tu, mi avevano già baciato nell’arco di poco tempo prima Cloud e poi Vincent…” gli disse rammendando fra se e se.

“Eh??”

“però è finita lì! In quell’attimo!”

“E perché me lo vai a raccontare??”

“perché ora ci dobbiamo raccontare le cose!”

“Bah! E io che ti credevo un’ingenua ragazzina insicura! Si è già fatta tre ragazzi in sei mesi!”

“Tre ragazzi?? Nooooo!!! Mo non dire così! Non è vero!”

“Ora capisco perché era così serio…”

“Uh? Chi?”

“Ah? Non te l’ho detto? Ieri è venuto Cloud a farmi la ramanzina.”

“Cheeee???”

“eh! Eh! Ma non parliamo di questo…” le si avvicinò seducente sperando di accendere la serata.

“E che ti ha detto??” gli chiese curiosa, spezzando le intenzioni di Rufus. Lui persistette e si avvicinò alle sue labbra.

“niente di che! Praticamente che mi fa un culo tanto se ti faccio soffrire in qualche modo.”
Tifa gli afferrò le labbra con le dita delle mani poiché troppo vicine.

“ Ma tu guarda! Che deficiente ficcanaso!” disse con una nota di sarcasmo e con gli occhi da sognatrice.

-in fin dei conti, verrai sempre se sarò nei guai, no?-

Rufus si staccò dalla presa di Tifa e la guardò deluso ma divertito.

“Oh! Che sono quegli occhi lucidi? Mi debbo ingelosire?”

“ma no!!”

“Bene.” Rufus mise il broncio.

“che hai?”

“niente.”

“sei geloso?”

“no.”

“di Cloud?”

“no.”

“RUFY!!!!!” lo abbraccio affettuosa.

“Ehi! Piano! Mi stai uccidendo!”

“no! Voglio stare così!!”

Rufus le sorrise e lentamente le si avvicinò e riuscì a darle il bacio che già da prima stava tentando di darle.

“i tuoi?”

“sono usciti. Tornano domani.”

Si lasciarono andare a baci più passionali. Si volevano. Si volevano insieme. Nessuno poteva distruggere questo presente.




Sono riuscita ad aggiornare velocemente! Merito all’influenza che mi ha costretto a rimanere a casa. Un bacio a tutti!! Ciaoo!!
  
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