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Autore: fisio    26/10/2007    10 recensioni
ATTENZIONE!! Questa ff è il seguito di "All'assalto ai pirati" solo che ho cambiato titolo! Grazie!!^_^
<< Oh, andiamo! Non sei contenta che “un bel giovane come me”>> citò con la voce in falsetto, mentre Chichi alzava gli occhi al cielo << “ti dia una mano”?>> si pavoneggiò buttando il petto in fuori << Guarda che prestanza fisica, sono proprio un super Saiyan con i fioc…>> ma fu investito in pieno da getto d'acqua. << Io direi un super scemo con i fiocchi >> lo raggiunse la voce ilare di Chichi.

Nella seconda parte :"[..]Ma Laos fu doppiamente sciocco: una volta perché sperò di farla franca pur trovandosi al cospetto di ben tre Saiyan, una seconda perché fu così avventato da toccare l’unica cosa capace di svegliare la bestia sopita nel cuore del guerriero leggendario, il combattente puro che fremeva di sdegno davanti i sopprusi e brutalità, l’eroe rifulgente di luce convito che il bene alla fine trionfa sempre. Son Goku.[...]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buoni e cattivi
....i figli si cacciano nei guai - seconda parte



Numerosi schizzi d’acqua investirono in pieno i malcapitati che stavano prendendo il sole sul bagnasciuga, provocando parecchi borbottii stizziti:
<< Goku! La smetti di sciabolare con quel lettino? >> lo rimproverò Chichi facendo un gesto di scusa ai signori << Stai disturbando le persone!>>.
Il sole di mezzogiorno era ormai alto in tutta la sua potenza e i due “dispersi” dopo intere ore di “svago”, si erano decisi a ritornare dalla prole… anzi a onor del vero… Chichi aveva deciso che era arrivato il momento di tornare, trascinandosi dietro un recalcitrante Goku. 
<< Disturbare da cosa, scusa? Mica stanno facendo chissà che! Si Stanno arrostendo al sole! >> sindacò lui, nemmeno a voce tanto bassa e facendo mettere le mani nei capelli a Chichi.
La loro attenzione fu però catturata dal figlio maggiore che stava beatamente sdraiato sotto una palma con il naso ben piantato in un giornale.
<< Ehi Gohan! >> lo richiamò il padre avvicinandosi << hanno appena chiamato da Secchionville! Rivogliono il loro presidente! >>
<< Ah, ah! Molto divertente papà… non sto studiando; sto solo leggendo che hanno appena scoperto una nuova proteina in grado… okay, okay… >> cogliendo l’occhiata eloquente del padre << Sono un secchione! >>
<< Gohan lascia perdere tuo padre… fosse per lui crederebbe ancora che i libri siano un fermaporta un po’ scomodo! >> intervenne Chichi schierandosi dalla parte del primogenito.
<< Ma io almeno so riconoscere... >>
<< E sta un po’ zitto! >> l’interruppe Chichi vagando con lo sguardo sulla spiaggia << Non vedo Goten, non è che si è allontanato troppo per giocare?>> si alzò sulle punte come se questo potesse permetterle di avere una visuale maggiore della riva.
<< Tranquilla mamma >> la fermò Gohan alzandosi in piedi e stiracchiandosi << È andato a fare il riposino sotto la nostra capanna, mi ha detto che era stanco. >>
I due genitori si voltarono lentamente a fissarlo, con un’espressione molto perplessa, << Prego? >> chiese Goku inarcando un sopracciglio << quale riposino di grazia? Quello che non fa fare a me ogni pomeriggio perché “è così noioso dormire ?” >> 
<< Riposino? >> boccheggiò  la madre incredula, fissando ora uno ora l’altro  << Tuo fratello? >> si passò esasperata una mano sul viso, mentre Goku, scoppiando a ridere, prese a fargli aria con una mano:
<< Attenta a non svenire Chichi! Allegra! Ci è andata anche fin troppo bene!>>
<< Prego? >> farfugliò la donna confusa, smettendo di fissare per un attimo il
suo primogenito come se fosse un alieno, << Certo! Lui è il migliore della sua classe...pensa un po' gli altri allora! >> rise ancora di gusto rovesciando la testa indietro.
<< Papà si può sapere che vi prende? Perché…>> ma non riuscì a finire la frase perché suo padre gli aveva afferrato il collo in una morsa pazzesca e ora gli stava scompigliando tutti i capelli
<< Perché, caro figlio intelligentone, da quando ti risulta che Goten fa il “riposino pomeridiano”? >> ridacchiò << anche la tua adorata rivista avrebbe capito che stava tramando qualcosa! >>
<< Ma, ma >> sbuffò Gohan tentando di liberarsi da quella stretta micidiale << lo vedevo da qui! Mamma guarda anche tu! Si vede un pezzo del suo costume  dalla tenda! >>
<< Gohan… ti voglio un mondo di bene >> sospirò Chichi mentre già cercava di individuare il suo piccolo tra la folla di bagnanti << ma a volte sei molto ingenuo…  anche se per questo devi ringraziare i malefici geni di tuo padre!>>
<< Ehi! >> si lagnò Goku lasciando il figlio di botto << Che c’entro io per una volta che non ho fatto niente! >> e poi avviandosi verso la loro capanna << Controllo una cosa. >>
 << Okay, il mio destino è di disperarmi senza posa a causa dei miei Saiyan pasticcioni >> disse Chichi bonaria facendo l’occhiolino a un sempre più scombussolato Gohan << Su, cerchiamo in giro >>
<<  Ma perché sei così convinta che non possa stare…>> ma un ghignante Goku era ritornato dalla sua breve spedizione, sventolando tra le mani… il tritone fantoccio del ristorante lì vicino? Con indosso persino il costume di Goten!
<< Oh! Eccoci qui Goten! Fai “ciao ciao” a tuo fratello maggiore, su >> si sbellicò il padre cercando di agitare la mano del fantoccio, mentre Chichi alzava gli occhi al cielo e Gohan lo fissava imbronciato, << Come dici? Ti sembra un po’… tonto? Oh insomma Goten-sirenetto!! >> l’apostrofò accigliandosi << Non si dice così alle persone più grandi… cioè, io sarei anche d’accordo con te, ma poi tua madre… >>
<< Cielo, basta!! >> sbraitò Chichi arrivata al limite della sopportazione << la finisci?? >> poi cercando di ignorarlo << Gohan non senti niente? L’aura di tuo fratello? Potresti individuarlo subito. >>
<< Si mamma, è vero >> tentennò quello rabbuiandosi un po’ << solo che… beh ecco… pensavo che stesse dormendo per questo… >> guardò disperato il padre che stava allegramente ciarlando con quel fantoccio:
<< Si? Cosa vuoi da me? >> gli chiese il Goku con aria vaga << io sto facendo conoscenza col mio figlio-sirenetto! >>
<< Gohan, che c’è? >> lo richiamò Chichi, sentendo l’ansia salirle pian piano
<< Mamma… mi dispiace tanto… è che non percepisco l’aura di Goten! Pensavo che fosse per il sonno! >> confessò mortificato
<< Cosa?? >> urlò la madre, tappandosi subito la bocca con le mani << Ma non è possibile! Significa che, che… >>
<< Un bel niente >> fece Goku tranquillo, buttando finalmente via il fantoccio << Chichi, è un super Saiyan! Non può essergli successo niente di grave! Se >> la prevenne << non sentiamo la sua aura significa che deve averla azzerata di proposito! Starà giocando! >>
<< E se invece… >> la donna deglutì ormai di un pallore esangue
<< Mamma, non ti preoccupare >> cercò di calmarla Gohan, mentre lo spirito del rimorso si impossessava di lui << Io… io l’avrei sentito se fosse successo qualcosa… tipo un combattimento! >>
<< Basta così! >> lo interruppe Goku dandogli un leggero scappellotto sulla zucca, visto che quelle parole avevano avuto il potere di agitare ancora di più sua moglie << Stiamo calmi, okay? Io e Gohan lo cercheremo! Ci mettiamo un attimo a controllare tutta l’isola in volo! Si, cioè…>> si corresse vedendo l’espressione accigliata di Chichi << faremo ancora più presto camminando semplicemente come tutte le persone normali…>>
<< Si, ma se ci trasformiamo in super Saiyan nessuno ci riconoscerà! >> se ne uscì il figlio, riacquistando il suo sangue freddo.
<< E perché? >> gli chiese il padre perplesso, sbattendo le ciglia << a te, per caso la trasformazione ti cambia i connotati? >>
<< Basta!! >> sbottò Chichi, lasciando che il suo innato spirito di guerriera riprendesse il sopravvento << In volo o anche scavando sottoterra! Basta che vi muoviate! Iniziate a cercarlo! >> 


Erano ormai le due passate e, incurante di tutti gli avvisi sulla pericolosità del sole a quell’ora, Gala, detto dai suoi compari Doc grazie al fatto di essere l’unico tra tutti ad avere terminato le scuole, era pigramente sdraiato sul tetto della sala comandi della nave, sfumacchiando a più non posso con un’ aria parecchio seccata! Quella era l’ultima volta che rimaneva a bordo ad aspettare che quel dannato idiota di Laos, ovvero il capitano ufficiale della bagnarola, facesse i suoi affari giù a terra! E l’aveva lasciato con un branco di mozzi incapaci, che non facevano altro che tormentarlo per ogni minima sciocchezza! A fine giornata si sarebbe trovato con la bile alle stelle, ne era sicuro! Ciccò stizzito, portandosi una mano tra i capelli rosso fuoco che sicuramente acuivano il suo aspetto minaccioso: aveva una lunga cicatrice che gli prendeva quasi tutta una guancia, un fisico agile e possente e, cosa non da poco, la camicia spiegazzata faceva intravedere la sagoma di due temibili coltelli legati alla cintura su entrambi i fianchi.
A un certo punto il suo funesto meditare sulla stupidità dei giovani mozzi fu interrotto dal persistente rumore di qualcosa che strisciava giù sul ponte
<< Calìa! >> berciò tirandosi su di botto << quando ti farai controllare quella dannata gamba? Quella maledetta scheggia non uscirà da sola! Devi fartela togliere! >> terminò fissando iroso l’uomo con la bandana blu e con un teschio tatuato sul braccio, che si stava dirigendosi nella sua direzione:
<< Non farti saltare l’impianto, Doc >> ghignò quello slegandosi la bandana con uno scatto impaziente << Ho lasciato Laos a contrattare con lo Sparviero… quel dannato cerca sempre di tirare sul prezzo >>
<< Che il cielo fulmini lui e anche Laos! Non ne posso più di questa isola schifosa! Voglio salpare entro oggi! >> scese brusco dalla scaletta, raggiungendo il compare
<<  Sei più di buon umore del solito oggi… come mai? >>  s’informò Calìa fregandogli il pacchetto di sigarette
<< Stacci tu la prossima volta con questi lattanti! Non sono un babysitter! Sarebbero capaci di affondarci con un nostro stesso missile! >> lo fulminò Doc riprendendosi il pacchetto
<< Tu sei troppo sensibile >> lo prese in giro << Devi essere più… ma che diamine è tutto questo macello? >> s' interruppe, sentendo una fastidiosissima baraonda provenire dal ponte, mentre Gala già portava pronto le mani ai coltelli
<< Signore! >> ansimò un ragazzo ai piedi della scala che portava alla cabina di comando << c’è un intruso a bordo! Non riusciamo ad acchiapparlo >>
<< Che ti dicevo? >> sbuffò Doc disgustato avviandosi verso il ponte.
Ma quando arrivò su posto si ritrovò dinanzi una scena che nemmeno nei suoi peggiori incubi aveva mai visto: tutti quanti gli uomini erano col naso all’insù… e guardavano sgomenti… un ragazzino biondo volante?
<< Voi siete dei pirati vero? >> stava chiedendo allegramente da lì << Andate a caccia di tesori? >>
<< Ehi! >> l’apostrofò Gala facendosi spazio tra i buoni a nulla, << E tu da dove sbuchi fuori? O meglio, cosa diavolo sei? >>
<< Ho seguito lui! >> rispose tutto contento il piccolo indicando Calìa, che lo stava guardando in cagnesco
<< E bravo Calìa! >> ringhiò Doc voltandosi verso il colpevole << ora ti fai seguire  anche dai… dai… si può sapere chi o cosa diavolo sei? >> richiese sempre meno paziente
<< Ora ci penso io Doc! >> s’intromise un tipo smilzo sfoderando una pistola
<< Sta fermo animale! È solo un bamb…>> ma non fece in tempo a finire tanto meno a intervenire, che il tipo aveva già premuto il grilletto e una serie di spari risuonarono sulla nave… e tutti, Doc compreso, assistettero ammutoliti alla scena: quel ragazzino aveva evitato tutti i colpi, come se per lui fossero stati delle lentissime bolle di sapone… anzi:
<< Ecco >> fece il piccolo planando sulla testa dell’incauto giovane e porgendogli un proiettile << ti servono ancora?>>
Gala si riprese avvicinandosi iroso al ragazzo smilzo: << Chi ti ha dato il premesso di aprire il fuoco, idiota! >> l’apostrofò assestandogli un bel ceffone che lo fece rovinare per terra << E tu moccioso, non so chi sei e non mi interessa! Sparisci di qui prima che ti faccia fare una brutta fine! >>
<< Oh andiamo Doc! Non sei per niente cortese col nostro ospite! >> lo schernì una voce alle sue spalle: un uomo sulla cinquantina li guadava altezzoso con le mani sui fianchi e un ghigno crudele stampato in faccia; era di una mole non indifferente, la sua pelle sfregiata da macchie scure, forse residue di una qualche malattia o incidente, e capelli quasi del tutto bianchi. Laos. Emanava un che di odioso solo dall’aspetto, una sensazione di fastidio che non era affatto mitigata dal suo vestire sobrio e pulito.
<< Laos! Era ora che tornassi! >> sbottò Gala per nulla intimidito << Forza! Leghiamo il ragazzino a uno scoglio e salpiamo via di qui!>>
<< Con calma, Doc >> rispose lui guardando con interesse il ragazzino in questione << Sentiamo piccolo: come riesci a fare tutte queste cose? E cosa ci fai sulla mia nave? >>  
<< Io ce l’ho un nome! Mi chiamo Goten! E voglio fare il pirata come voi! >> si alterò il piccolo portandosi a terra. Laos scoppiò a ridere di gusto:
<< Pirati eh? Beh… in un certo senso… sentito ragazzi? Siamo un branco di filibustieri! >> e alla sua risata se ne unirono molte altre dei suoi tirapiedi << Però ha delle capacità straordinarie… ci potrebbe tornare molto utile… specialmente a largo. Che ne dici Calìa? >> chiese rivolgendosi all’uomo, che aveva incrociato le braccia soppesando la cosa
<< Bah! Potrebbe darsi… ma è un moccioso! Magari vorrà la merenda tra poco! >> si schifò guardando male Goten.
<< Doc? >> riprese Laos
<< Il diavolo vi porti! >> s’inferocì Gala << è solo un ragazzino! Buttiamolo fuori da qui e basta! Non siamo delle balie! >>
<< Gala, Gala >> disse il capitano scuotendo la testa << Ecco perché io sono il capo e tu no: non sai sfruttare tutte le occasioni che ti capitano… hai il cuore troppo tenero! >>
Doc gli fece un gesto eloquente con la mano e poi se ne andò da lì, sentendo un ultimo strascico di conversazione:
<< Allora moccioso! Sei dei nostri! Ci sari molto utile te lo garantisco! >>
<< Si! Devo avvertire prima mamma che vengo via con voi! >>
<< Per carità! Un vero pirata non chiede mai il permesso alla mamma vero ragazzi? Anzi nessuno dovrà sapere che vieni con noi! >>
<< Davvero? Beh…allora è meglio che azzeri la mia aura!>>
E, con queste ultime sinistre parole che gli risuonavano nelle orecchie, scese  sottocoperta.


Questa volta l’avrebbe pagata cara! Oh si, se l’avrebbe pagata! Sbuffò nervosa mentre cercava di raccogliere tutti i capelli sotto il cappello di paglia: l’avrebbe messo in punizione fino alla maggiore età, era un promessa!
Erano ormai due ore che lo stavano cercando senza sosta; Goku e Gohan continuavano a girare come maledetti caccia su tutta l’isola, ma di Goten nessuna traccia… niente… era scomparso. Lei aveva chiesto a destra e a manca se fosse stato avvistato un ragazzino col costumino blu e capelli neri a forma di “stella”, ma sembrava che nessuno avesse notato alcunché.
Cielo! Quando lo prendeva… altro che super Saiyan dei suoi stivali!
<<  Chichi! >> si sentì chiamare dall’alto e appena voltata si ritrovò sotto il naso un bambino biondo, dalla pelle chiarissima e due occhioni verdi che la guardavano con aria interrogativa; lei riprodusse quello stesso sguardo su suo marito, che glielo stava porgendo come se fosse stato un sacchetto della spesa:
<< Ehm… >> biascicò tentando di non spaventare il piccolo << Goku? Ti sei accorto che questo non è Goten?? >> 
<< Eh? Come no?? >> rispose lui di rimando, assumendo un espressione oltremodo sorpresa e scrutando bene il ragazzino << e da che cosa l’hai capito?? >> sorrise << Oh, andiamo Chichi! Si è perso! L’ho trovato vicino quegli alberi più in là! Deve essersi allontanato troppo dalla spiaggia >>
<< Ma, ma >> balbettò Chichi, mentre lo prendeva al volo, visto che quel delicato di suo marito gliel’aveva praticamente mollato addosso << Cosa dovrei fare?? >>
<< Beh, hai due possibilità >> disse Goku con un sorriso sornione, alzandosi di nuovo in volo << O gli metti una parrucca nera e lo prendi in cambio di Goten… o l’aiuti a trovare i suoi genitori… pensaci bene! >> terminò strizzandole l’occhio e scomparendo dalla sua vista.
<< Ma tu guarda che …>> si alterò lei, ma poi ricordandosi delle orecchie innocenti che aveva di fronte, si morse la lingua e poggiando il piccolo a terra tentò di sorridergli << Ciao! Come ti chiami? Ti va di fare due passi per trovare la tua mamma? >>
Il bimbo, a cui forse più nulla ormai doveva sembrare strano dopo aver provato la rara esperienza di volare, rispose al sorriso e, prendendo la mano che la donna gli tendeva incoraggiante, si mise spensieratamente a chiacchierare.

Il coperchio della cassa tornò al suo posto con uno stridio acuto che si propagò per tutta la stiva: Goten deglutì guardandosi intorno guardingo; stava setacciando in lungo e in largo la nave da più di mezz’ora, ma fin’ora non aveva visto nemmeno l’ombra di un tesoro! Ma dove lo tenevano il bottino degli arrembaggi? Sbuffò deluso dando un calcetto alla cassa: lì c’era solo robaccia inutile: casse enormi contenenti bottiglie con un strano liquido trasparente, quadri con disegni assurdi e infine una montagna di armi… di tutti i tipi; va bene che facevano arrembaggi e combattevano contro la marina, ma la presenza di così tante armi Goten proprio non lo capiva! Mah! Che strani pirati! Tra l’altro aveva chiesto se poteva avere una spada come ogni rispettabile bucaniere del caso, ma gli era stato riso in faccia…
Si appiattì tra due casse quando sentì dei passi scendere sottocoperta: erano tre mozzi, che masticando parole rozze (per le quali avrebbe sicuramente ricevuto una punizione galattica se mai si fosse azzardato a ripeterle davanti a sua madre!!) si erano svaccati su delle panche sul versante opposto della stiva. Il piccolo Saiyan li osservava curioso, notando che il più grosso, con una testa pelata peggio dello zio Crilin nei suoi momenti di calvizie peggiori,
aveva preso dalla taschino dei suoi pantaloni sbrindellati una strana fialetta e ora ne stava versando il contenuto su una cassa lì vicino: con una precisione impressionante un’ affascinante polverina bianca venne distribuita in tre striscioline e, quasi ipnotizzato nel vedere come quei tizi si spintonavano per annusarla, Goten uscì dal suo nascondiglio, avvicinandosi silenzioso. Il tipo più basso con un vistosa sirena tatuata sulla spalla si accorse per primo della sua presenza e strizzando gli occhi in maniera inquietante come per metterlo a fuoco bene, diede di gomito all’altro briccone che si stava tuffando come un disperato su quella polverina:
<< Guarda un po’ chi c’è qui, Oscar: il bambino volante! E ha cambiato colore dei capelli! >> sghignazzò l’uomo tatuato come se avessi detto qualcosa di estremamente divertente
<< Ehi, di un po’ >> continuò facendosi vicinissimo al visino di Goten << Sai fare qualche altro trucchetto per caso? Tipo scomparire? >> altra grassa risata seguito dai risolini ebeti degli altri e due.
L’uomo chiamato Oscar seguì lo sguardo del bambino, che non aveva spiccicato una parola, sulla polvere bianca e ridendo:<< Cosa c’è? Vuoi provare a fare un volo stando fermo? Vuoi provarla? >> gli propose afferrandolo brusco per un braccio e accostandolo alla cassa
<< Il cavolo, Oscar! >> s’intromise l’omone pelato, non certo animato da umana decenza << Sai quanto mi è costata quella roba?? Non la sprecherò certo per un moccioso! >>
<< Voglio anch’io un tatuaggio >> parlò per la prima volta Goten << Voglio un tatuaggio come il tuo! >> disse indicando la sirena dell’altro uomo.
<< Oh davvero? >> fece quello di rimando, mentre l’effetto euforico della sostanza bianca si stava iniziando a sentire: le pupille dilatate, la bocca deformata in un ghigno grottesco e nervoso,  erano un chiaro sintomo di come la mente di quell’uomo fosse irrimediabilmente annebbiata.
<< Che ne dite ragazzi, lo accontentiamo? >> i due spregevoli individui fissarono l’accendino che stava dondolando in una mano e il portachiavi di metallo a forma di ancora nell’altro:
<< Di un po’ ragazzino, ti piacerebbe il tatuaggio di un' ancora? >>
<< Beh… si >> rispose un po’ incerto Goten osservando che quello stava passando l’ancora sopra la fiamma dell’accendino, tra le sghignazzate dei suoi compari << Ma non so se la mamma sarebbe contenta…>> continuava a fissare quel portachiavi ormai diventato incandescente: non c’era paura nel suo sguardo… solo curiosità; era così facile fare un tatuaggio allora?
<< Ma chi se ne frega della mamma ragazzino, lei non è qui! >> diede man forte Oscar  << Dove lo vuoi? Sul braccio? >> sorrise scoprendo dei brutti denti gialli, macchiati dal fumo.
<< Si però…>> tentennò ancora Goten mentre l’imbecille gli si stava approssimando tenendo l’ancora, ormai rovente, per la catenella; il saiyan poteva sentire il calore irradiato da questa in prossimità del suo braccio, chiuse gli occhi pronto ad affrontare quella singolare prova…
e un urlo risuonò per tutta la stiva…
<< Bastardo! >>sibilò una voce irosa già sentita; Goten riaprì di scatto gli occhi e vide una scena sconcertante: l’uomo del tatuaggio si copriva gemendo e bestemmiando una parte del volto, gli altri e due guardavano terrorizzati la figura minacciosa che si stagliava sull’agonizzante compagno, l’annebbiamento della droga completamente sparito per la paura. Lo videro sfilarsi un coltello dal fodero sul fianco e indietreggiarono al colmo del terrore.
Il piccolo se lo ricordava bene quel tipo: era quello antipatico che si era opposto con tutte le sue forze al fatto che lui restasse sulla nave! 
<< La prossima volta do fuoco a tutti e tre! >> stava minacciando, poi volgendosi verso di lui << E tu ragazzino, vieni con me! >> ordinò burbero.
Goten, che beata innocenza non aveva capito molto di tutto quello che era successo, gli si mise alle calcagna circospetto, non osando fiatare vista l’irascibilità di quell’uomo.
<< Tu non devi essere tanto normale! >> gli abbaiò di botto una volta raggiunto il ponte << Cosa pensavi di fare?? >>
<< Volevo un tatuaggio! >> fu la candida risposta del piccolo che ebbe il potere di far fumare Doc dalle orecchie << tutti i pirati ne hanno uno!!>>
<< Ma quali pirati della malora!! >> sbuffò Doc accendendosi un sigaro, poi scorgendo lo sguardo interessato di Goten berciò << Prova a dire che vuoi provare a fumare e ti butto in mare legato a una delle casse di whiskey!!>>
<< Ah! Ecco cos’era! >> trillò Goten ora un po’ più a suo agio: Doc gli ricordava un po’ l’algida persona di Vegeta!
<< Senti, noi non siamo pirati! Siamo… >> purtroppo fu interrotto dall’allarme gridato a perdifiato dal mozzo in vedetta: la polizia navale li aveva individuati.
Doc sospirò: << Va bene,  ascolta: stammi sempre vicino e quando te lo dirò… metti le ali e vai via di qui! >>.


Era appena atterrato sulla sabbia guardandosi intorno stranito: ora, oltre al fratello si era perso anche la madre? Gohan si concentrò per percepire l’aura materna: ma…ma… non poteva essere quella donna attorniata da bambini… oh si? Si avvicinò con circospezione alla donna in questione, la quale scorgendolo l’apostrofò:
<< Grazie al cielo! Gohan! Allora? Tuo fratello?>>
<< Mamma?>> chiese il Saiyan basito squadrando quei marmocchi: cinque includendo lo scricciolo dai capelli castani tra le braccia della madre << E questi? Chi sono? Cosa fanno qui? >> evitò per un pelo il calcio di una bimbetta, un peperino rosso tutta lentiggini << Ehi!! >>.
<< Lilly! >> la richiamò Chichi << lascialo stare non è un maniaco!>> poi  tornado a guardarlo spiegò << Ha la fissa per i gli sconosciuti che le si avvicinano: le hanno insegnato che sono tutti maniaci! >>.
<< Adorabile! >> ironizzò Gohan << Ma si può sapere cosa succede? >>
<< Secondo te? >> si spazientì Chichi << Quando succede qualcosa di assurdamente strano di chi è la colpa? Di quello spostato di tuo padre!! >>
<< Li ha portati lui? >> si stupì il figlio confuso,
<< Si!! Secondo la sua versione si sono persi…secondo la mia, quello sciagurato di tuo padre, deve avere catalogato come disperso   qualsiasi  ragazzino che abbia avuto l’insana idea di girovagare da solo sulla spiaggia! >>
<< Io non mi sono persa!! >> precisò la piccola  Lilly gonfiando le guancie << stavo facendo una passeggiata! E quel maniaco mi ha rapita!!>>
<< Visto? >> fece Chichi tagliente
<< Ma… e ora? Mamma… se non ci sbrighiamo a fare qualcosa, entro breve diventerai una famigerata criminale rapitrice di bambini! >>
<< Okay… io vado a trucidare tuo padre >> fece Chichi battagliera, posando il bimbetto a terra,  << tu pensa ai bambini! >>
<< Mamma! >> la richiamò il Saiyan con un tono perentorio << lo farai più tardi! Dobbiamo risolvere questa faccenda! >>
<< Nella mia scorsa vita devo essere stata una persona orribile >> scandì Chichi prendendo per mano due bambini << e la punizione di tutti i miei peccati è tuo padre!! >>.
<< Su >> tentò di rabbonirla il figlio mentre si metteva sulle spalle il più piccolo e tentava di acchiappare Lilly per mano << più in là, al porto, ho visto una stazione della polizia navale, possiamo chiedere aiuto lì >>.
Appena giunti notarono però un indicibile subbuglio: uomini in divisa della marina correvano frettolosi, ordini gridati a destra e a manca, alcune persone scrutavano il mare con un cannocchiale:
<< Ma cosa sta succedendo? >> borbottò Chichi
<< Mamma! >> saltò su Gohan facendole perdere un battito << L’aura!! Sento l’aura di Goten ora!! L’ha riattivata!! >>.
Ma la gioia della madre fu subito scacciata via da una frase captata tra le grida varie dei marinai: << Signore! Dalla radio ci dicono che i contrabbandieri hanno aperto il fuoco! La nostra nave è in difficoltà: sembra che ci sia il diavolo in persona su quella corvetta. Un essere dorato capace di volare e di fermare con le sole mani i nostri proiettili! >>
In quel mentre, Goku atterrò alle spalle di Chichi e trillò:
<< Indovina? Finalmente percepisco l’aura di  quel birbante e… ma >> s’interruppe interdetto,scoprendo la faccia sconvolta della moglie << mi sono perso qualcosa? >> .
                                                   

<< Goten! >> urlò Gala dal ponte riparandosi da un’altra scarica di proiettili << Non stare così scoperto! Via da lì!! >>
<<  Cosa? >> gridò il piccolo di rimando, planando in picchiata su un marinaio che gli teneva la pistola puntata contro.
<< Maledizione! Ragazzo ti farai colpire! >>; erano assediati da ogni lato ormai… la loro corvetta aveva provato a seminare le navi della marina ma non c’era stato scampo; non era rimasto che prendere in mano le armi e vendere cara la pelle.  Se solo non avesse dovuto badare a quel ragazzino! Sentiva quel maledetto di Laos incitarlo a sbaragliare le file nemiche, a fare il vero pirata: all’infame non importava sacrificare un bambino se questo avesse significato la salvezza della sua nave. Che bruciasse all’inferno! Pensò, mettendo mani ai coltelli e avventandosi sui primi nemici che erano riusciti a salire sul ponte. La coscienza l’aveva abbandonato tanto tempo prima, quando aveva iniziato quella strada: non poteva permettersene una stando notte e giorno a contatto con delinquenti della peggior specie, diseredati, violenti che gioivano di ogni brutalità che la mente umana potesse mai concepire. Lui stesso faceva parte dei cattivi.
Però… diede un’occhiata di sfuggita al ragazzino che stava combattendo entusiasta dall’altra parte del ponte… nella sua immensa ingenuità pensava di essere tra pirati, quelli dei libri o delle favole, rudi ma in fondo bonari.
Mandando a terra il suo avversario, si girò verso Laos, che si stava divertendo come un matto al tiro al bersaglio… umano:
<< Laos >> tuonò << Dì al ragazzo di andare via! Avanti! Non ci serve il suo aiuto!! >>
<< Perché? >> protestò Goten addolorato, avendolo sentito << Perché vuoi mandarmi via Gala? Cosa ti ho fatto? >> gli volò vicino coprendogli la visuale.
<< Sciocco! >> berciò Gala scostandolo e dando un pugno a un assalitore << Non capsici? Non  siamo pirati! Siamo contrabbandieri! Non adiamo in cerca di tesori!! >>
<< Che significa contrabieri? >> s’informò scettico Goten
<< Lascialo perdere Goten! >> Laos, capendo che Gala era in preda a una fastidiosissima ed inopportuna crisi di coscienza, si era portato vicino ai due, sempre sparando a ogni cosa che si muoveva sulla nave nemica:
<< Basta Laos! >> ringhiò Gala lasciando perdere la mischia e prendendolo per il bavero della camicia << se non lo mandi via ti farò assaggiare…>>
<< Ehm… buondì a tutti! >> tubò una voce gentile alle loro spalle
<< Papà! >> cinguettò Goten  entusiasta << Mamma! Siete venuti anche voi! >>
I due contrabbandieri voltandosi videro, con loro sommo stupore che, non si sa bene da dove, erano sbucate due persone: un uomo (un ammasso di muscoli) che sorrideva giovale nella loro direzione e dietro le sue ampie spalle si scorgeva la figura di una donna, dalle forme mozzafiato coperte da un inopportuno bikini… e dallo sguardo infuocato:
<< Goten! >> si infervorò facendosi avanti << Si può sapere che ti è saltato in mente? Cosa ci fai qui? >>
Prima che il piccolo potesse rispondere, Laos si divincolò dalla presa di Gala e prendendogli un coltello fece un passo verso Chichi:
<< Chi sono questi, ragazzino? >>
<< Il papà e la mia mamma! >> rispose quello come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
<< Posso interrompervi un attimo? >>  s’intromise Goku con un sorriso luminoso che fece sembrare  il sole ridicolo << magari se deponete le armi possiamo palarne tutti con calma! Anche perché ormai siete in netta minoranza!>>, fece un cenno per indicare poco più in là un ragazzo alto, statuario, con un costume molto simile a quello di Goten che stava sollevando senza il minimo sforzo apparente tre persone contemporaneamente per buttarle poi a terra con grazia.
<< Sono arrivati i parenti della tua arma segreta! >> ironizzò Gala incrociando le braccia << Bella idea Laos… eccoti servito! >>
<< Ma sono tutti dei mostri! >> constatò quello guardando ora Goku, ora Gohan e infine Goten.
<< Ehi! >> protestò il Saiyan più grande scrutandolo bene << non mi sembra che lei sia tutta questa bellezza, mister bicolore! >>.
<< Maledizione! >> lo ignorò quello volgendosi verso Goten << Ragazzo, liberami da questi seccatori e ti eleggerò pirata supremo di tutti i mari! Ti darò tutti i tesori che vuoi!>> gli porse perfino il coltello di Gala,
<< Ma… ma…>> tentennò Goten col visino pieno di ansia fissando il micidiale coltello << Lui è il mio papà… e poi è molto più forte di me! >>
<< Cara? >>  sghignazzò Goku incrociando le mani dietro la nuca << cosa dice il tuo utilissimo manuale del genitore perfetto al capitolo “Cosa fare quando vostro figlio vi minaccia con un coltellaccio da macellaio? ”. Temo di non essere ancora arrivato a quella pagina! >>
<< Goku!! >> sibilò Chichi, mandando però un’occhiata velenosa a Laos << si allontani subito da mio figlio o le faccio rompere tutte le ossa da mio marito!>>
<< Mi spiace! >> fece spallucce Goku come se si ritrovasse a eseguire quegli ordini quotidianamente << ma se lei ordina, io obbedisco! Non sono così pazzo da scontrarmi con mia moglie quando è oltremodo arrabbiata! >>
Goten rivolse uno sguardo supplichevole a Gala: non sapeva cosa fare; non voleva che la faccenda andasse a finire in quel modo, anche perché Laos avrebbe avuto sicuramente la peggio contro suo padre.
Gala intercettò il suo visino corrucciato e scosse la testa sospirando:
<< Devi scegliere Goten. O sei uno di noi, un cattivo che non si ferma nemmeno davanti alla sua famiglia o il tuo posto non è qui. Prendi la tua decisione piccolo e poi va avanti. Come io ho fatto. Come tutti fanno. >>
E Laos capì ancora prima di sentirlo pronunciare una parola; lo capì da quegli occhioni contriti che si rivolsero verso terra: aveva perso la sua invincibile arma. In un impeto di pura ira spinse Goten via, facendolo rovinare ai piedi di Gala, tra le proteste di Goku e la rabbia di Chichi che si protese di riflesso verso il figlio.
La donna non aveva calcolato la follia di quell’uomo, ancora incomprensibilmente convinto di potersela cavare, e si ritrovò stretta in una morsa che le tolse il fiato; alle sue narici arrivò l’odore aspro di fumo mescolato a whiskey e sentì la fredda lama del coltello appoggiarsi sul suo collo. Laos voleva usarla come ostaggio, come lasciapassare verso la libertà.
<< Mamma! >> strillò Goten tra le braccia di Gala, che l’aveva aiutato a rimettersi in piedi << Lascia stare la mia mamma, Laos! >> non gli sembrava possibile: per qualche capriccioso scherzo del fato, quello che era iniziato come un divertente gioco, si stava concludendo con un pericolo mortale per vita di sua madre!
Ma Laos fu doppiamente sciocco: una volta perché sperò di farla franca pur trovandosi al cospetto di ben tre Saiyan, una seconda perché fu così avventato da toccare l’unica cosa capace di svegliare la bestia sopita nel cuore del guerriero leggendario, il combattente puro che fremeva di sdegno davanti i sopprusi e brutalità, l’eroe rifulgente di luce convito che il bene alla fine trionfa sempre. Son Goku. Egli non sentiva le minacce che Laos gli stava urlando contro, né i richiami del figlio maggiore che lo supplicavano di non perdere il controllo; vedeva solo lei, priva di alcuna paura sul volto e le manacce di quell’essere immondo che la stringevano senza ritegno né riguardo. Digrignò i denti quando Laos le risalì con una mano appena sotto il seno, mentre  con la bocca le stava sibilando qualcosa vicino all’orecchio. Troppo vicino, pensò il guerriero portandosi meccanicamente due dita alla fronte; troppo vicino da poter sopportare oltre. Laos non ebbe nemmeno il tempo di sbattere le palpebre; si sentì afferrare per il collo, con una forza che lo fece boccheggiare paonazzo, per poi essere scaraventato per terra, percependo la chiara sensazione che tutte le sue ossa si frantumassero… e poi il buio totale.

Un infuocato tramonto bruciava in tutta la sua bellezza, colorando il mare di un luminoso arancione. Goku osservava da lontano madre e figlio che parlottavano seduti sulla riva: aveva voluto un po’ di tempo per calmarsi del tutto e lasciare che la bestia ruggente in petto ritornasse docile e inoffensiva, tanto che per una volta la moglie aveva accettato, accondiscendete, il fatto che mancasse ai suoi doveri di genitore.
<< Pensi che lo metterà in punizione per molto tempo? >> gli chiese Gohan affiancandolo
<< Oh… diciamo che quando uscirà di nuovo di casa avrà barba e capelli bianchi!>> ridacchiò Goku sedendosi sulla sabbia.
<< Perché hai aiutato quel tipo… Gala… a scappare dalla marina? Era un criminale… >>.
Goku ci pensò un attimo prima di rispondere: “perché?” gli aveva chiesto Gala dopo che l’aveva teletrasportato lontano da quella nave in un attimo di confusione generale.
“Perché anche tu abbia una scelta proprio come l’hai data prima a mio figlio” gli aveva risposto lui dandogli le spalle
“io non sono come tuo figlio. Non sono un puro di cuore”
Un puro di cuore… quante volte aveva sentito usare quella definizione nei suoi confronti? Ma cosa significava? Aveva provato l’intossicante desiderio di uccidere un uomo su quella nave… era davvero un puro?
“ Probabile, ma non sei nemmeno come Laos… scegli e poi vai avanti…  come tutti fanno” gli aveva ripetuto prima di scomparire.
<< Sai… >> si risolse a dire accorgendosi che suo figlio lo scrutava curioso << penso che buoni e cattivi spesso si mescolino tra di loro… anche l’ultimo dei furfanti può avere il suo momento da eroe… e viceversa. >>
<< Vuoi dire che anche gli eroi possono essere dei farabutti? >> chiese il ragazzo tornando a guardare la madre, che ora stava dando dei buffetti sulla testa del fratellino.
<< Si… più o meno…>>
<< Papà? >>  disse scoccandogli un’occhiata furba << io penso che tutti abbiano i propri momenti di debolezza… anche gli eroi >> sorrise << Vado ad offrirmi di legare Goten per i piedi e di trascinarlo per tutta la spiaggia come segno di espiazione >>
<< Mi raccomando >> ghignò Goku sdraiandosi sulla sabbia <<  ricordati di passare sulla parte ciottolosa dell’isola! >>
<< Tranquillo! >>
Rimasto solo, chiuse gli occhi godendo del calore residuo che gli trasmetteva la sabbia; ripensava a quella sensazione… alla folle gioia provata pensando di disintegrare una persona… era quello l’istinto primordiale della sua razza? Vegeta glielo ripeteva sempre: i Saiyan erano fatti per uccidere, per perpetuare violenze…
I suoi pensieri furono interrotti quando una mano gentile gli accarezzò dolcemente una guancia; sentì un corpo caldo, armonioso che si accostava al proprio, infondendogli una pace rigeneratrice. Non aprì gli occhi mentre lei poggiava le sue labbra sulle proprie dicendo: << Va un po’ meglio ora?>> 
Le accarezzò i crini scuri scostandole una ciocca ribelle dal viso, la strinse a sé con l’altra mano in modo da assaporare ogni singola essenza di quella sensazione dolce che si stava propagando nel suo cuore; si risolse a guardare quel viso d’angelo e con tono contrito le disse:
<< Stavo per ucciderlo… io l’ho desiderato… >>
Chichi sorrise strofinando la sua guancia morbida su quella ruvida e mascolina del marito:
<< Non l’hai fatto però… >> passò lentamente una mano su quei pettorali scolpiti nella roccia e gli diede un altro bacio sul collo << Ancora una volta hai scelto cosa essere… e il tuo cuore puro ha vinto di nuovo >>  
Goku le afferrò di scatto la mano costringendola a guardarlo negli occhi, un espressione seria come mai:
<< Un Saiyan non può essere puro, Chichi… sei tu… sei tu la mia fonte  di purezza… grazie a te io non mi perdo mai tra le spire del mio potere… >>
<< Oh… >>  disse lei regalandogli un sorriso mozzafiato << sono la tua bussola allora! >>.
Goku rise baciandola, convinto che, per quanto la bestia in catene ruggisse cercando di sopraffarlo, gli sarebbe bastato cercare quegli occhi limpidi e quella bocca di ciliegia per capire quale  scelta fare.

Fine

Salve a tutti! Questa ff ha avuto parecchi inconvenienti poverina! Dovrò madarla dal terapeuta! ^_^
In questa ultima parte mi sono un po' discostata dal mio stile solito, quindi gradirei sapere se è un completo flop o se sono stata all'altezza!


Fisio ringrazia:

Anetta chan: suvvia cara, nessuno ce l'ha con te!! ^_^  dopo tutto le mie scene "hot" non sono poi così  eclatanti e quindi la ff non ne risentirà di certo se le tolgo! ^_- Sono io che devo ringraziarti: sei sempre così entusiasta nei mei confronti che è sempre un piacere "ascoltare" la tua opinione!  Grazie per i tuoi commenti sia in "Papà è un bugiardo"( ma no che  non sei un imbranata!! io per esempio faccio sempre macelli col programma Nvu!!) che nella prima parte di questa storia! A presto! ^_^

Bevery Rose: ciao! Sono contenta che anche questa storia abbia raccolto il tuo consenso! ^_^ Se tu ami le mie storie, io amo il tuo entusiasmo nel commentarmi e ti prego: respira!!  Non voglio che diventi cianotica!^_-   Seriamente: grazie per i commenti nelle mie utime due storie (Come faccio? Be' i miei mi dicono sempre che mi perdo troppo tra le nuvole, dev'essere quello che mi ispira!^_^)! Aspetto di sapere cosa ne pensi della seconda parte! ^_^

Camy: non c'è di che! ^_^ Ho tolto volentieri un pezzo se questo significava favorire le mie lettrici minorenni! Se fosse stata una lemon... be'..avrei avuto un po' di difficoltà a togliere la parte  hot (^_-) ma per una storia generale non succede niente! Grazie per il tuo commento e spero che ti piaccia anche la seconda parte. Ciao, ciao! ^_^

Dinatabo: cielo! Un fans club? Ma  poi avreste le spillette con sopra scritto "Fisio for president"? ^_^ Eh , eh  scherzi a parte,  visto che tu hai delle riserve sulla coppia Goku-Chichi appena ti sembrerà che io stia andando  fuori binario fai un  fischio! Non vorrei mai ridurmi a descrivere il principe azzurro e la sua dolce principessa! ^_^ Attendo sempre la tua opinione! Grazie per i tuoi commenti! A presto! ^_-

Elechan86: uao! il mio nome è una garazia! Farò un marchio allora! ^_- Tu sei una nuova conoscenza: salve! E' un piacere averti a bordo! Ho visto i commenti anche delle altre storie e sono felice che ti siano piaciute! Si, in effetti in "Papà  è un bugiardo" avrei fatto meglio a dividere qui e là... ma non potevo tagliare una mia creatura!! ç_ç
Con questa spero di aver fatto le cose per bene, e ti ringrazio per avermi fatto notare che dal titolo sembrava un AU: ho posto subito rimedio! Grazie, grazie! ^_^

Evy: ohhhh! Un'altra "faccia" nuova ! Che bello! ^_^  Cattiva che non ti sei ma fatta "vedere" prima, ma visto che finalmente hai palesato la tua presenza chiudo un occhio! ^_- (eh,eh!) Tranquilla cara! Se non hai tempo di  commentare non è un problema (ç_ç) mi accontenterò di sapere che tra i lettori ci sei anche tu ed apprezzi le mie storie! ^_^
Grazie per la recensione! Spero che il seguito ti piaccia! ^_^

 Livia1909: lo so, ce l'hai con me e per questo non mi hai lasciato nemmeno un commento a questa storia! Nooo!ç_ç Io volevo pubblicare una ff per il tuo compleanno ( spero che 19/09 sia il tuo compleanno!! O cade la mia elucubrazione mentale!!) ma proprio non ce l'ho proprio fatta! Sul serio! Ora penserai che sono crudele!! ç_ç ..... Tranquilla lo so che non ti è sfiorato nemmeno per l'anticamera del cervello tutta 'sta storia ma io adoro le tragedie!! Grazie del commento in "papà è un bugiardo"!  ^_^

Maxia: cara maxia che dire della tua analisi così ben arogmentata della famiglia Son? Solo uao!^_^ E' stato un piacere leggere il tuo commento, anch'io penso che a Chichi sia toccato la parte più difficile in quanto deve tenere in piedi una famiglia scossa continuamente da lutti e assenze prolungate del padre! Grazie per i complimenti  e fammi sapere cosa pensi dell'ultima parte visto che "esula" un po' dal mio stile abiutale! A presto!^_^
 
Merediana: cara, con te ci siamo già sentite via mail! E' stata una piacevole sorpresa sapere che ti ho "convertito"! Eh si, sono proprio  un inegnere purtoppo ( calma! Devo laurearmi ancora! Quindi non mi chiamate così che porta male!!! ), ma tanto nessuno lo crede quando mi vede leggere i topolini alla fermata dell'autobus! ^_^ Grazie per il tuo sostegno e mi raccomado: continua con me l'opera di riabilitazione di Chichi e Goku! A presto! ^_-
 
Me91: ehm... ecco un'altra arrabbiata! No Me91!! Non odiarmi! Ho tolto il raiting rosso così puoi leggere! Non abbandonarmi!! Sob!....
^_^ Cara, non so come mai non ti sei fatta sentire in questa storia, ma ti ringrazio per l'utlimo commento lasciato! Hai visto? Finalmente l'ho capito che devo dividere le mie storie! ^_^ Grazie per i complimenti e spero di "rivederti" prima o poi da queste parti! Ciao!^_^

 Nicichan: ohhh! Ecco una lettrice piena di buona volontà! Visto, pigroni che non mi commentate? Lei me ne ha lasciate ben due in "papà è un bugiardo"! Ci manca un bel gnè gnè e poi la mia reputazione di savia è definitivamente compromessa! ^_^  A quanto pare anche tu hai a che fare con i subdoli numeri proprio come me! Cara! uniamoci in un abbraccio virtuale di sostegno!^_^ Grazie per i tuoi commenti! A presto!

 S: nooooo! Ho perso anche il mio recensore misterioso! Noooo! Ma cos'ho fatto di male?ç_ç cattivo! ^_- I tuoi commenti sono sempre esaustivi, analizzi la forma e i contenuti delle mie storie e per questo ti ringrazio!^_^ Spero che che troverai il tempo di dirmi cosa ne pensi anche di questa storia! A presto!^_^

Sisya: tu hai commentato "strane forme d'affetto", grazie! ^_^ In genere le storie vecchie ricevono sempre più radi commenti man mano che passa il tempo! Se la mia storia ti ha fatto ridere, be' allora ho raggiunto il mio scopo!^_^ Grazie ancora per i tuoi complimenti, magari dimmi cosa ne pensi di questa (eh, eh ci ho provato! ^_^)   A presto!

Sybelle:  si, si, il "mio" Goku è una specie di James Bond che però di dimentica la pistola nel bar dove fa colazione!! ^_^ Sono felice che ti paiccia! Spero che  tu non abbia avuto il problema del raiting alto con questa storia (non mi odi anke tu vero??ç_ç) Grazie per il tuo commento! Ciao, ciao! ^_^

Taisa:  ma grazie a te per il commento! Sono contenta che tu abbia apprezzato " Papà è un bugiardo"! La coppia Goku-Chichi è poco gettonata in genere, ma penso che sia colpa del cartone! Lui lo fanno con una personalità degna di una bietola, mentre lei sembra sempre in crisi pre-mestruale!!^_^  Comunque, grazie ancora per la tua  recensione! Spero di "rivederti" ancora su questi lidi!^_^

 Wicca87 : alors... grazie a te ho passato dei brutti cinque minuti col mio beta, ma riconsco che è tutta colpa mia! ^_^ Grazie per gli errori segnalati, Ale l'ha sempre detto che sono una writer ingestibile! ^_^  Spero che non avrai una brutta opinione di me ora! Grazie ancora e a presto!

Detto ciò... eh eh.. non posso che dare i miei 5 secondi di tormento quotidiano al quel cattivone del mio beta!^_^ vi rendete conto?? Vuole frustarmi!!ç_ç Che uomo crudele! Io chiamo il numero per i writer maltrattati! Ecco! Bacioni Ale! Smack, smack! ^_^

  
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