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Autore: Sasuke Uchiha_10    08/04/2013    1 recensioni
Daisuke figlio di Sasuke Uchiha e Sakura Haruno è costretto a vivere da solo a causa della morte dei suoi genitori e quindi dovrà affrontare degli imprevisti che riuscirà a superare consapevole che i suoi genitori sono sempre al suo fianco anche se non fisicamente
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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( Ho deciso di cambiare il colore dei capelli di Nami Hyuuga, da castani a neri ) Grazie a tutti quelli che hanno commentato e a chi ha solo letto!! ^x^






Naruto osservava la lapide nera con sguardo assente, le iridi azzurre puntate su quei due nomi, gli unici a cui teneva e non era riuscito a salvare.

Prima aveva perso Jiraya, e adesso anche loro.

Nonostante gli anni, il dolore e il rimorse per le promesse infrante erano ancora vivi ed intensi dentro di lui.

Aveva promesso a Sakura di salvare Sasuke, ma non era stato lui a far avverare quel sogno, aveva promesso che li avrebbe protetti, ma non era ci era riuscito, e adesso, aveva paura di infrangere anche l’ ultima promessa che aveva fatto a se stesso e a loro.

Proteggere Daisuke.

Ma come poteva se aveva già fallito miseramente? Come poteva riuscirci sapendo che aveva perso la battaglia fin dall’ inizio?

Strinse i pugni talmente forte da conficcarsi le unghie nel palmo della mano, facendo uscire il sangue chi iniziò a colare sugli steli d’ erba incolta che circondavano il Monumento dei Caduti.

< Naruto… > il biondo si voltò, lo sguardo velato dalle lacrime ma nonostante tutto, sorrideva.

< Kakashi-sensei! > urlò nonostante l’ uomo fosse lì accanto a lui.

Anche se erano passati gli anni, Kakashi era rimasto sempre uguale, probabilmente perché la maschera nascondeva gran parte dei suoi zigomi, solo qualche nuova cicatrice di piccole dimensioni gli sfregiava il viso.

< Ancora qui? > gli chiese osservandola lapide, Naruto divenne serio e tornò anche lui a contemplarla.

< Come non potrei esserci? > domandò più a se stesso che al suo ex maestro.

Kakashi sospirò rivelando la sua preoccupazione.

< Non devi pensare al passato >

L’ Hokage gli lanciò un’ occhiata di rabbia mal celata.

< Sentirselo dire da lei è una presa in giro, se non sbaglio anche lei ci faceva aspettare ore prima di presentarsi agli allenamenti > lo rimproverò calmandosi.

< E’ diverso… > gli disse, sembrava che il tono accusatorio dell’ Uzumaki non l’ avesse neanche toccato.

< Non è diverso per niente! >

< Obito… lui si è sacrificato per salvarmi la vita… > Hatake si voltò verso il biondo guardandolo con l’ unico occhio visibile < … ma Sasuke e Sakura… >

< Ma? Cosa? Loro non si sono sacrificati per il villaggio quando sarei dovuto essere io?! > lo interruppe mentre sentiva le lacrime scendergli per le guance.

< No, loro si sono sacrificati per Daisuke non per il villaggio, non devi sentirti in colpa Naruto, loro hanno fatto la loro scelta, non devi sentirti in colpa per loro >

< Mi sta dicendo che devo smettere di venire da loro? > gli disse asciugandosi le lacrime con la manica della giacca, Kakashi si grattò i capelli grigi per poi osservare il cielo azzurro.

< Non ho detto che devi dimenticare il passato, semplicemente che non ti devi martoriare per quello che è successo come ho fatto io… tu hai già fatto abbastanza allenando tu stesso il gruppo di Daisuke e incidendo anche il nome di Sakura e Sasuke in questa lapide nonostante fossero stati dei traditori…> gli confidò, Naruto stette in silenzio ripensando alle parole del suo sensei.

Rimasero così, in silenzio, per qualche minuto.

< E’ tardi Naruto, i tuoi allievi ti stanno aspettando se non sbaglio… >

Naruto si voltò per andarsene, ma prima di entrare in città si fermò continuando a dare le spalle al maestro.

< Kakashi-sensei? > lo chiamò senza guardarlo.

< Mh? >

< Loro non sono mai stati traditori… > aggiunse riprendendo a camminare.

Kakashi da sotto la maschera sorrise.




Nami sospirò rassegnata osservando la strada, nessuna traccia del maestro, era ormai due ore che aspettavano senza risultati.

Spostò lo sguardo sulla nuca mora di Junior che dormiva dandole le spalle russando sonoramente, si vedeva ce non dormiva da molto, e da come russava adesso stava riprendendo tutto il sonno perduto.

< Dorme piuttosto pesantemente, eh? > le chiese Daisuke vedendo dove la ragazza stava guardando.

Lei arrossì leggermente per poi voltarsi e sorridergli.

< Già, come biasimarlo… >

La Hyuuga seduta sull’ erba accanto all’ Uchiha strinse gli steli d’ erba per scaricare il nervosismo.

Il moro le era talmente vicino che aveva persino paura di respirare per non colpirgli la schiena, ma doveva dirglielo, doveva fargli sapere che qualunque cosa sarebbe successa lei gli sarebbe stata accanto.

< Ehm… Daisuke… > lo richiamò vedendo che aveva abbassato lo sguardo, ma quando lui la guardò si sentì avvampare e tutto il coraggio di prima sparì < … ecco… io… > si morse il labbro tentando di trovare le parole giuste.

Daisuke alzò un sopraciglio.

< Nami… prendi un bel respiro e poi dimmi > lei annuì e fece come le era stato detto.

< Se ti senti solo o hai bisogno di sfogarti sappi che io sono a tua completa disposizione! Potrai sempre contare su di me Daisuke! Qualunque cosa succeda ti aiuterò! Te lo prometto! > probabilmente lo disse con un tono di voce troppo alto perché il moro sembrò stordito e sorpreso per qualche secondo, però poi accennò un sorriso.

< Grazie Nami, anche quando eravamo piccoli ti preoccupavi per tutti persino per le tue nemiche… mi sono sempre chiesto come fai… > le confidò osservandola arrossire e sorridergli.

< Non mi piace veder soffrire le persone > ammise scrollando le spalle.

< E’ per questo che non diventerai mai Jonin, un ninja deve saper uccidere a sangue freddo > la rimproverò.

< Io non voglio uccidere, voglio diventare un ninja medico! > lo corresse abbassando lo sguardo.

< Nami! Alzati! > le ordinò facendolo a sua volta, la ragazza l’ osservò confusa mentre si metteva in posizione di attacco.

< Daisuke ma che stai…? > non riuscì a finire la frase che le diede un pugno in viso facendola cadere sul terreno rotolando per qualche metro.

< Se un nemico ti attacca tu devi difenderti facendogli del male! Non puoi rimanere lì! Forza! Combatti! > le ordinò mentre la studiava alzarsi sulle ginocchia mentre si puliva il sangue che le era colata da un’ angolo della bocca.

< Io non voglio farti del male! > gli urlò vedendolo avanzare a corsa.

Si parò il viso aspettandosi il colpo.

Sapeva che lo faceva solo per farla reagire, ma lei non voleva torcere un capello a nessuno, non voleva che qualcuno si sentisse male per colpa sua… era già successo una volta…e non voleva che questo riaccadesse… soprattutto con Daisuke.

Sentì i passi avvicinarsi, ancora qualche secondo e l’ avrebbe colpita…

Tre… due… uno… ma il pugno non arrivò a destinazione… si era fermato a qualche millimetro dal suo viso…




Cosa succederà ora? E chi è che lo ha fermato? ^^ E’ un cappy un po’ corto, ma serve per l’ introduzione degli altri personaggi! ^^
  
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