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Autore: Pikky    29/10/2007    8 recensioni
Elizabeth... Will... Jack... Il destino ancora una volta si è abbattuto in modo crudele e triste su loro tre, ma c'è chi cercherà di cambiarlo... E da Capitan Jack Sparrow ci si può aspettare di tutto, soprattuto se c'è in ballo l'immortalità e un'Elizabeth che non sarà disposta ad aspettare dieci anni per rivedere Will... Ship presente:Will/Elizabeth [Buona lettura, e mi raccomando, recensite!!! Pikky91]
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Will Turner
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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7. Imprevisti

 

Una settimana dopo il loro approdo sull’isola, Jack e i suoi si trovavano a bordo della Perla Nera e si stavano preparando alla partenza, non dopo, durante la loro permanenza, essersi fatti raccontare da Edward la sua avventura ed essersi fatti dare delle indicazioni su cosa avrebbero trovato in seguito, non appena avrebbero deciso di proseguire il viaggio alla ricerca della fonte di vita eterna.

Nonostante Edward l’avesse messo in guardia sul fatto che quest’ultima fosse introvabile, Jack non era per niente preoccupato. D’altronde lui possedeva la bussola, capace di portarlo in qualsiasi luogo desiderasse.

La sera prima il capitano e la ciurma si erano congedati dagli abitanti dell’isola ed erano andati a coricarsi nelle loro capanne, per poi, quella mattina, svegliarsi presto per raggiungere la nave e preparare la partenza.

Elizabeth, mentre questi preparativi stavano avendo luogo, si trovava nella propria cabina, sdraiata sulla branda, nell’attesa che la nave salpasse, e ripensava all’ennesimo sogno maledettamente realistico che aveva fatto quella notte.

Inspiegabilmente, dopo aver sognato l’amato la prima notte in cui si trovava ai confini del mondo, aveva continuato a far sogni su di lui, sogni che ogni volta sembravano essere sempre più realistici e da cui trovava sempre più difficile e soprattutto doloroso svegliarsi, poiché al termine di essi si ritrovava sola, nel suo letto, senza Will accanto a sé e ricordava quasi improvvisamente come stessero realmente le cose.

E questo, ogni volta, faceva sempre più male, dannatamente male.

In quell’ultimo periodo, poi, al risveglio da ogni sogno accadevano due cose: o iniziava a piangere senza fermarsi, per quanto volesse trattenersi dal farlo, oppure si dirigeva precipitosamente fuori dalla capanna in preda ad una fortissima nausea e, una volta giunta nei pressi della giungla, si chinava a terra per poter dare di stomaco.

Ultimamente si stava comportando in modo strano, doveva ammetterlo. Ignorava il perché ciò avvenisse, ma lo imputava al fatto che Will fosse lontano da lei.

Sospirò, come ormai faceva ogni volta che ripensava all’amato, poi si mise a sedere e si alzò, decisa ad andare sopracoperta, dato che, a quanto pareva, la Perla Nera era salpata.

- Qual buon vento! - disse Jack, non appena la vide giungere sul ponte. Durante la loro permanenza sull’isola, infatti, l’aveva vista raramente, dato che come se ne stava rintanata in cabina quando erano a bordo della Perla, tale e quale stava sulla terra ferma, se non che al posto della cabina vi era la capanna. Per cui, in quel momento, il fatto di vederla sul ponte poteva essere considerato più unico che raro, dato che le apparizioni di Elizabeth in pubblico, in quegli ultimi tempi, erano molto sporadiche.

Elizabeth, nel sentirlo dire quella frase, gli rivolse un’occhiataccia e andò ad appoggiarsi al parapetto, sbuffando, inspiegabilmente irritata per quella battutina di Jack, che non era poi tanto diversa da quelle che le rivolgeva di solito.

Il capitano si mise di fianco a lei e, stavolta serio, le disse: - Ultimamente non sembri più tu.

La ragazza fece un sorriso amaro, poi disse: - Te ne sei accorto anche tu, eh? Credevo di star riuscendo a nasconderlo bene… Ma evidentemente mi sbagliavo.

- Mi rendo conto che il tuo stato d’animo è dovuto all’assenza di Will, ma sono sicuro che lui non vorrebbe che tu ti strugga in questo modo. Insomma, pensa che a breve raggiungeremo acqua de vida e in seguito anche l’Olandese Volante, dove sarò felice di lasciarti – disse il capitano, sfoderando un sorriso furbo, alla fine della frase.

Nell’udirla Elizabeth gli rivolse uno sguardo confuso, poi gli disse, come se non avesse capito, quando in realtà era il contrario: - Come, prego?

- Bhé, credi che io abbia già dimenticato l’incontro ravvicinato con il Kraken dovuto a causa tua? Ti sbagli, sai… Sono morto, è un po’ difficile dimenticare un’esperienza simile. E sai, vivo nel terrore che tu possa rifare un atto del genere – si giustificò il capitano.

- Adesso capisco. Ma mi dispiace dover dissipare i tuoi timori, dato che non ho intenzione di ucciderti nuovamente – gli disse la ragazza, forse con un tono più duro di quanto volesse far sembrare.

- Ora sì che sono più tranquillo… - disse Jack sorridendo allegramente, dopodiché si congedò da Elizabeth per andare al timone per poter stuzzicare Barbossa. Ma non fece in tempo ad arrivare da quest’ultimo, che sentì degli strani versi provenenti dal posto in cui aveva lasciato la ragazza, così si precipitò da lei per poi vederla riversa sul parapetto, a cui si aggrappava con le mani le cui nocche erano bianche dal tanto stringerlo, mentre dava di stomaco. Non appena le fu accanto la sorresse con un braccio, mentre con l’altro le tenne indietro i capelli con una mano, per evitare che le si sporcassero. Aspettò che terminasse, dopodiché l’accompagnò nella sua cabina.

Passarono accanto a Gibbs, che Jack sentì mormorare a Pintel e Ragetti, mentre si faceva il segno della croce: - Già porta male avere una donna a bordo… Figurarsi se questa donna sta male…

Lanciò loro un’occhiataccia, sperando che Elizabeth non avesse sentito quel commento.

Non appena la porta della cabina fu chiusa alle loro spalle e la ragazza adagiata sul letto, il capitano le rivolse, serio, dicendo: - Adesso mi accerto che tu stia meglio, poi torno sul ponte e dico a Barbossa di far rotta verso l’isola.

- No! – protestò la ragazza, mettendosi velocemente a sedere. Fu però un errore, poiché le venne un capogiro e fu costretta a sdraiarsi nuovamente.

- E invece sì. Dovresti vedere come sei pallida, faresti invidia ad un fantasma. Anzi, a dirla tutta il tuo colore è molto simile  a quello di un morto che ho visto quando sono stato portato nello scrigno di Davy Jones… Sembrava simpatico, avrei potuto scambiarci quattro chiacchiere volendo, così magari non mi sarei subito messo a parlare da solo come ho fatto per tutto il tempo. Ma non divaghiamo… Insomma, Elizabeth, non stai bene. Quindi adesso torniamo sull’isola, ti faremo vedere da qualcuno e ripartiremo non appena saremo certi che tu stia meglio. Comprendi?- disse Jack, l’ultima frase in un tono che non ammetteva repliche.

La ragazza però non parve o non volle coglierlo, poiché rispose, questa volta restando sdraiata per evitare altri capogiri: - No! Non voglio essere un peso per la ciurma. Quindi proseguiamo per la rotta che la tua bussola indica.

- Non vuoi essere un peso per la ciurma, dici… Fidati, lo saresti di più se stessi male. Hai sentito prima Gibbs, no? Vuoi che faccia altri commenti del genere?

- No… - disse Elizabeth in un sussurro, ripensando a ciò che aveva sentito poco prima e provando una fitta di dispiacere.

- Bene. Ora riposati, ti verrò a chiamare fra poco quando saremo approdati sull’isola.

La ragazza annuì debolmente, poi, dopo che Jack fu uscito dalla cabina chiuse gli occhi, cercando di non pensare a nulla.

 

 

 

Elizabeth fu condotta in una capanna, dove viveva la moglie di Edward, Mary, non appena, dopo essere approdati, furono giunti nuovamente al villaggio, sotto gli sguardi interrogativi degli abitanti.

La donna, dopo che Jack, fuori dalla casupola, le ebbe brevemente illustrato le condizioni della ragazza, entrò nella capanna e con un largo sorriso disse: - Bene Miss Turner, vediamo un po’ di capire cosa vi affligge. Iniziamo con qualche domanda.

Non ricevendo alcun segno di risposta se non un breve cenno da parte di Elizabeth, che era stata fatta adagiare su di un letto, la donna continuò, chiedendo: - Da quanto hai questi sintomi?

- Intendete la nausea? – chiese la ragazza con un filo di voce. Non si era ancora ripresa del tutto.

Mary annuì, così Elizabeth rispose: - Da circa una settimana. Ma è da un po’ che mi sento strana.

- Strana?

- Sì… Non faccio altro che dormire perché mi sento stanca, ad esempio… Io che normalmente riesco a sopportare la stanchezza e la fatica, soprattutto con la vita che faccio ultimamente.

- Ultimamente avete avuto il marchese?

- Adesso che ci penso no…

- E per caso avete anche mancanza di appetito o al contrario vi viene una fame improvvisa ed incontrollabile?

- Sì… - rispose Elizabeth, cominciando a preoccuparsi. mestruazioni

- E infine… Avete frequenti sbalzi d’umore?

- Bhè, sì… - rispose la ragazza ripensando a quando poco prima si era quasi offesa per quella battutina da parte di Jack.

Sulle labbra di Mary si dipinse un sorriso, sorriso che poi divenne malinconico, per via dei pensieri sulla sua vita quando ancora lei e il marito non erano andati ai confini del mondo.

Elizabeth, vedendo quell’espressione si allarmò e disse, mentre si sollevava puntellandosi coi gomiti: - Ho qualche grave malattia?

La donna scoppiò a ridere, poi disse: - Se questa potesse essere considerata una malattia, allora sarebbe la più antica del mondo…

- Come, prego? Spiegatevi meglio… - la pregò la ragazza, che continuava a non capire.

- Siete incinta, Miss…

Quella notizia colpì Elizabeth come un secchiata d’acqua gelida in pieno viso.

Incinta?

Quel fatto spiegava molte cose, doveva ammetterlo, ma doveva pur riconoscere che le complicava ulteriormente. Insomma, portava in grembo il figlio di Will…

Doveva trovare la fonte della vita eterna al più presto, e aveva altri otto mesi di tempo per poterlo fare. Voleva che il marito potesse vedere il loro figlio venire alla luce, e non che lo vedesse già nato, in braccio alla madre, avvolto in una coperta, o peggio ancora che lo vedesse attaccato alle sue gonne, mentre si domandava chi fosse quell’uomo con la bandana che gli sorrideva. E infine, nella peggiore delle ipotesi, non voleva che il nascituro vedesse il proprio padre all’età di nove anni, durante i quali sarebbe cresciuto senza una figura paterna a fargli da guida, per poi, al tramonto, dovergli dire un addio che sarebbe durato dieci anni.

No, non voleva tutto ciò.

- Capitan Sparrow sarà contento della notizia… - disse Mary, interrompendo i pensieri della ragazza.

Elizabeth a quel pensiero non potè fare a meno di sorridere, seppur fosse un sorriso tirato. Jack padre di un bambino? Per quanto si sforzasse non riusciva proprio ad immaginarsi il capitano alle prese con un piccolo Sparrow. E nemmeno lo immaginava alle prese col proprio figlio, pensiero che la incupì ancora di più.

- No… Non è lui il padre del bambino… - disse poi la ragazza, sforzandosi di sorridere e alzandosi senza fatica, quasi come se quella sconvolgente notizia le avesse ridato forza.

- Oh… - rispose la donna, preferendo non indagare oltre.

- Grazie per avermi dedicato il vostro tempo… - disse poi Elizabeth, congedandosi e uscendo dalla capanna, alla ricerca di un posto dove poter restare sola con i propri pensieri.

 

 

 

 

 

Che ve ne pare?

Spero che vi sia piaciuto, anche se alcuni di voi se l’aspettavano… ^^

Mi raccomando, recensite! Così posso sapere cosa ne pensate e se migliorare la storia, di conseguenza… Aspetto un vostro parere!

Ringraziamenti:

Mojojojo: Sì, la situazione si fa molto più intricata… Grazie per la recensione, continua a seguirmi, mi raccomando… Baci

Stellysisley: Grazie per la comprensione… ^^ Grazie dei complimenti e della recensione… E scusa per averti fatto piangere… E ti capisco… Anch’io sono dalla lacrima facile, soprattutto per quanto riguarda questi due… Baci

Jiujiu91: In effetti Elizabeth è un po’ stressata… E anche la sottoscritta, che rileggendo i sintomi sta avendo qualche sospetto… Spero solo di riposarmi in questi giorni di ponte imminenti… Grazie della recensione… Bacioni, Saretta

68Keira68: Wow, una nuova lettrice, mi fa molto piacere! Grazie per avermi recensito ogni capitolo fino al quattro, bastava anche che mi recensissi solo il capitolo a cui sei arrivata finora…^^ Bhè, come vedi i capitoli sono abbastanza corti, così i nuovi lettori si possono mettere al passo… Spero che i chap successivi al terzo, compreso questo, ti piacciano… Fammi sapere… Bacioni! Ps: Bellissima la battuta su Will Caronte dei Caraibi, mi ha fatto spanciare… XD

   
 
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