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Autore: Bella07    01/11/2007    4 recensioni
Per la prima volta sto provando un sentimento strano... che pervade tutto il mio corpo e mi domina completamente. Come ho fatto... come ho fatto, fino a questo momento, a stare tranquilla stando accanto a lui...?? Ora... la sua vicinanza non mi fa neanche respirare... Il solo stargli vicino mi fa battere il cuore a livelli esorbitanti... ... la sua voce, il suo viso perfetto, le sue espressioni, i suoi capelli corvini, gli occhi blu, il suo modo di parlare... mi sento come cullata da una dolce musica, come se non volessi altro al mondo all’infuori di lui...
Genere: Introspettivo, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Kaede Rukawa
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Wecome To PageBreeze

Beyond

Bella07

 

XXXXXXX

 

 

STORIA RIVISITATA E MODIFICATA

 

Allora... questa storia è stata scritta senza alcun fine di lucro e senza l'intenzione di offendere nessuno. L'ho scritta basandomi su una delle mie tante esperienze personali e Rukawa era il personaggio che si avvicinava di più a quello che volevo scrivere... ergo, se dovesse risultare OOC fatemelo notare.

 

La storia è cronologicamente collocata dopo i fatti raccontati dal manga.

Un grazie anticipato a chiunque leggere e commenterà questa storia che, lo preciso fin dall’inizio, NON è yaoi.

 

Finito il pippone, vi lascio e vi do la mia benedizione ^o^ Buona lettura  ^^

 

 

 

1° CAPITOLO

DIVERSIVO INTERESSANTE

 

 

XXXXXXX

 

 

Ormai è già da un mese che è ricominciata la scuola dopo la breve pausa estiva.

Non sono mai stata molto propensa alla vita scolastica, anzi... sinceramente non lo sono proprio mai stata. Per un’anarchica folle come me è sempre stata una sofferenza immane passare interi giorni in una prigione come la scuola. Ed è proprio questa mia incurabile allergia alla disciplina che mi ha portato all’espulsione un paio di mesi fa.

 

Prima delle vacanze estive frequentavo il Ryonan, finché non è sopraggiunta l’espulsione alla fine del semestre. La motivazione era ridicola almeno quanto chi me l’ha inferta... in conclusione sono stata espulsa per aver rivoltato l’intera massa studentesca contro il corpo docenti per gli assurdi orari di studio che ci imponevano. Tz... va bene studiare, ma quegli orari rasentavano quasi la schiavitù.

Alla fine mi sono iscritta qui allo Shohoku... il liceo dei poveracci in pratica, anche perché qualsiasi altro istituto con un minimo di prestigio non si sarebbe mai sognato di iscrivere una ragazzaccia con il mio curriculum. L’unica nota positiva e che, avendo fortunatamente fatto e passato gli esami di fine sessione, non sono stata costretta a fermarmi e sistematicamente perdere l’anno.

 

 

Odio la scuola... sinceramente, non so neanche perché continuo a venirci. Per passare il tempo, probabilmente.

Ma quest’anno, devo ammettere, che mi è andata meglio del solito. Ho perfino conosciuto delle ragazze con cui ho fatto relativamente amicizia. Faye e Kira... le uniche che siano mai riuscite ad entrare nelle mie grazie, per dirla tutta. Non avendo mai avuto amicizie femminili, sono sempre stata molto reticente nei loro confronti... anche se, comunque, passiamo insieme la maggior parte del tempo.

 

 

Arrivo al liceo Shohoku strascicando svogliatamente. Percorro seccata il cortile della scuola fumando distrattamente la sigaretta del pre-lezione... come ogni giorno, mi faccio scivolare addosso i soliti commenti della gente al mio passaggio ed entro. Eh si... mi è bastato meno di une mese per farmi una certa reputazione.

Percorrendo i corridoi, non posso fare a meno di notare che oggi c’è parecchio fermento tra le ragazze. Noto la stessa agitazione in tutti i piani della scuola... spinta da una leggera curiosità, mi soffermo casualmente ad ascoltare commenti di un gruppetto di ragazzine in fibrillazione...

 

“Oggi Rukawa torna a scuola dopo il ritiro con la nazionale juniores!!”

“Non vedo l’ora di vederlo!! Dicono che sia diventato ancora più figone dopo l’estate!!”

“Che manzo!! Mi farei fare di tutto da uno come lui!!”

 

Le guardo raccapricciata mentre si sbrodolano agitandosi come oche in calore.

Che idiote... sono talmente ridicole che mi viene quasi da vomitare. Oggi sono tutte con l’ormone impazzito, hanno solo un nome in bocca...

 

Kaede Rukawa.

 

Personalmente non l’ho ancora mai visto, ma da come ne sento parlare da Kira, Faye e dall’intero corpo femminile della scuola, deve essere un vero adone sceso in terra. Quasi mi sono stupita quando ho scoperto dell’esistenza di ben 3 fan club in suo onore. Mah... Kira e Faye farebbero carte false solo per salutarlo, ma da quanto ho capito è un ragazzo molto reticente ed introverso.

 

Arrivo in classe e trovo Kira in brodo di giuggiole che perlustra il cortile aldilà della finestra come un predatore affamato. La saluto ma sembra talmente concentrata a fissare il vuoto che neanche mi sente. Avvicinandomi al mio banco sento due miei compagni parlottare seccati tra loro...

“Guardale come si agitano... tanto casino solo perché quella morta di sonno di Rukawa torna a scuola.”

 

Che stress. Mi siedo nel mio banco schifata da quel comportamento e comincio a giocherellare col cellulare.

 

Un urlo quasi isterico mi fa sobbalzare, facendomi quasi cadere dalla sedia. Faye è diventata rossa in viso e saltella eccitata imitata dall’intera truppa femminile della mia classe.

 

“Ma che cazzo hanno?” chiedo al mio vicino di banco, infastidito almeno quanto me. Ma dove la troveranno la forza di urlare... io a quest’ora di mattina faccio fatica perfino a ricordarmi come mi chiamo...

“Probabilmente è arrivato Rukawa...” afferma fissando schifato il delirio delle nostre compagne.

“Ah.” Mi alzo e mi avvicino ai finestroni per sbirciare questo fantomatico Rukawa... è su una bici e sta praticamente investendo chiunque gli si trovi davanti.

 

Da lontano sembra carino... beh, deve esserlo per forza, infondo, se è il più ambito della scuola ci devono essere dei validi motivi. Per evitare di essere risucchiata dell’euforia delle mie compagne, me ne torno al mio posto con molte difficoltà.

 

Non posso fare a meno di inorridire davanti a comportamenti tanto futili e infantili... cazzo, sembra di stare all’asilo. Appoggio la testa sulla mano e sospiro rassegnata.

 

Mah... sono proprio curiosa di conoscerlo questo Kaede Rukawa.

 

XXXXXXX

 

Questa settimana è trascorsa così flemmaticamente che mi è sembrata interminabile. Credo di essere stata sbattuta fuori dalla classe innumerevoli volte, maledizione...

 

In compenso ho conosciuto un simpatico ragazzo dagli incredibili capelli rossi. Mi ha raccontato di essere tornato a scuola da poco a causa di un infortunio alla schiena rimediato durante una partita di basket. Credo si chiami Hanamichi Sakuragi... davvero un tipo forte. Quando gli ho chiesto se conoscesse un certo Rukawa ci è mancato poco che distruggesse la stanza in preda ad una crisi isterica! Da quello che ho capito durante il suo sfogo rabbioso, non deve essergli molto simpatico.

 

Per tutta la settimana non ho sentito altro che parlare di lui. Stando nella parte opposta della scuola, non avevo molte occasioni di vederlo se non durante qualche fugace apparizione la mattina nel cortile.

 

Faye e Kira sono irriconoscibili da quando questo tizio è tornato a scuola... sembrano totalmente diverse, non fanno altro che andarsene in giro per i corridoi nell’assurda speranza di incontrarlo.

 

Per la puttana, quello lì non le fila neanche di striscio e loro continuano imperterrite a sbavargli dietro accontentandosi anche solo di vederlo 2 secondi... ma dico: stiamo scherzando?? Non c’è niente di più avvilente che sbavare dietro ad uno che non ti caga neanche lontanamente. Come si fa a strisciare così ai piedi di un maschio?!

Certe cazzatte non le capirò mai.

 

In classe tento invano di ignorarle e riprendo a sonnecchiare sul mio banco... non mi distraggono neanche i rimproveri del prof sul mio totale disinteressamento alla sua lezione e sul modo non regolamentare in cui porto la divisa. In effetti non ha nemmeno tutti i torti a lamentarsi... la mia gonna è decisamente più corta di quella prevista dal regolamento, il fazzoletto rosso non lo metterei neanche sotto tortura e la mia camicia è perennemente sbottonata fino alla giuntura del seno. Sono un tipo caloroso, non posso mica farci niente U__U

 

Ma si sa... sono sempre stata allergica a qualsiasi tipo di regola, senza escludere che sono un’esibizionista come poche. Sono bella e non mi faccio problemi a mostrarlo agli altri. Piaccio e mi piaccio, questa è realtà e non la nascondo.

 

 

Quest’ora di lezione sembra interminabile. Quasi premedito di fingere un broncospasmo per farmi mandare in infermeria... ma ormai questa scusa è più vecchia di nonno Maki (Ehi, io non sono vecchio!! NdMaki/Sparisci dalla mia ff mummia! NdAutrice) e l’ho usata talmente tante volte che ormai ha totalmente perso di credibilità. Così semplifico la cosa, fregandomene dei sicuri provvedimenti...

 

“Ehi prof!?”

“Oh Misaki, finalmente mi degni della tua attenzione! Dimmi, hai domande??”

“La tua lezione è una rottura di coglioni.” neanche due secondi che comincia a sbraitare come un toro, arrabbiandosi più che altro per la mia totale mancanza d’interesse verso i suoi rimproveri. Mi caccia fuori dalla classe non prima di avermi messo l’ennesimo richiamo sul registro. Mi alzo soddisfatta, prendo il cellulare e le sigarette ed esco dalla classe sbattendo la porta... giusto per ribadire quanto odio questa scuola.

 

 

Mi ritrovo di nuovo in terrazza, appoggiata allo stipite della porta. I miei occhi color cenere guardano senza attenzione la città sottostante. Che noia... prendo il pacchetto di sigarette, me ne porto una in bocca e cerco l’accendino...

“Merda, l’ho dimenticato...” non ho proprio voglia di andare in classe a prenderlo, così mi guardo intorno cercando qualcuno che possa essermi d’aiuto. Perlustrando l’intera terrazza, scorgo finalmente un ragazzo appoggiato con i gomiti alla ringhiera... è di spalle.

 

Mentre mi avvicino, noto con piacere che il tizio ha un fondoschiena davvero spettacolare. Lo raggiungo silenziosamente e, senza tanti problemi, allungo una mano e gli tiro piano la giacca blu della divisa.

 

“Scusami... per caso avresti da accendere?” chiedo in tono sorprendentemente gentile. Finalmente il ragazzo si volta mettendosi diritto. Per la puttana, è davvero alto... mi lascia quasi 25 centimetri d’altezza.

 

È lui. Corrisponde perfettamente alla descrizione di Kira. Alto, fisico statuario, capelli corvini e magnetici occhi blu. Kaede Rukawa. Ad essere sincera, metterebbe anche timore se non fosse per l’espressione da rincoglionito che ha in questo momento...

 

Però lo devo ammettere... era bello già da lontano, ma visto da vicino fa letteralmente mancare il respiro.

 

Mi guarda accigliato, come innervosito dalla mia presenza. Mi squadra da testa a piedi con uno sguardo artico che, senza esagerazioni, raggelerebbe anche il padreterno. Senza dire una parola, affonda le mani nelle tasche e si allontana... cosa?!?!?!?!

 

“Che cafone, ma quanto te la tiri...” non mi preoccupo neanche di abbassare la voce, volutamente intenzionata a farmi sentire. Ed ha sentito a quanto pare. Si ferma, voltandosi a guardarmi.

“Come?” la sua voce è glaciale, ma quel suo fare il duro non mi tange minimamente.

“Ho detto che sei un cafone. Quando qualcuno ti chiede un favore potresti almeno degnarti di rispondere.” mi rivolge una sguardo raggelante. Tz poveretto... non sa quanto ha sbagliato persona se crede che basti qualche occhiataccia per intimorirmi.

 

“Idiota...” mi dice voltandosi nuovamente per andarsene. Co... co... cosa???

“Ehi tu...” sibilo tra i denti attirando di nuovo la sua attenzione. “Non pensare neanche lontanamente di poterti prendere il lusso di scoattartela con me...” corruccia le sopracciglia in un’espressione alquanto seccata. Finalmente si volta completamente e si avvicina di qualche passo.

 

“No.” sibila con la solita espressione artica.

“No cosa?!”

“Non ho da accendere, contenta.” la presunzione di quest’essere non ha davvero limite! Ma chi si crede di essere, l’onnipotente?? So io come fargli abbassare la cresta, scaraventandolo di sotto e succhiandogli quel fagiolo di cervello dal naso!! Deve solo ringraziare che oggi non sono in vena, dannato!

 

Ok, devo calmarmi... non devo perdere il controllo, non posso abbassarmi ai livelli di questo mentecatto, io sono superiore! Espiro ed inspiro cercando di riprendere il controllo...

 

“Stammi a sentire, ciccio bello... a me non mi importa un fico se sei il più osannato della scuola o il più popolare, per me vali come tutti i poveri sfigati che vegetano qui dentro. Quindi fai poco lo splendido coso, perché con me questo atteggiamento non te lo puoi proprio permettere...”

 

Sembra decisamente sorpreso della mia reazione. Naturale... è il tipico ragazzo viziato che pensa di poter avere tutto quello che vuole e si prende il lusso di parlare a sproposito convinto di essere superiore a chiunque. Poveraccio... non sa quanto ha sbagliato persona.

 

Mi guarda interdetto... dalla faccia che ha, intuisco perfettamente che non si aspettava assolutamente una simile reazione. Mi guarda come se cercasse di dirmi: «Ma come, non mi caschi ai piedi come tutte le femmine?!» Povero illuso. Sogghigno maliziosa...

 

“Bamboccio...” senza aggiungere altro, gli butto la sigaretta spenta ai piedi, lo oltrepasso e me ne vado con la stessa tranquillità con cui ero venuta. Ma prima di sparire dietro la porta mi volto nuovamente a guardarlo...

 

“E tanto per la cronaca... non mi piaci neanche un po’.” dico saccente rispondendo ai suoi pensieri. Giro i tacchi e me ne vado, lasciandolo brancolare nella confusione totale. Adesso sì che si troverà a fare i conti con qualcosa di inaspettato...

 

Scendo le scale ciabattando, giocando con il piercing che ho sulla lingua.

 

Devo ammetterlo: bello è bello, sexy è sexy... ma è anche sorprendentemente tonto. Me l’hanno sempre descritto come un ragazzo estremamente freddo e riservato, orgoglioso e molto introverso, che non parla con nessuno e che è praticamente impossibile attirare la sua attenzione... la gente ha perfino paura a rivolgergli la parola.

 

Mah... a me è sembrato più che altro un ragazzo presuntuoso ed incredibilmente stupido.

 

I tipi particolari come Kaede Rukawa bisogna semplicemente saperli prendere nel modo giusto... è necessario un approccio particolare per domare ragazzi come lui. Per esperienza, ormai sapevo benissimo quale fosse l’atteggiamento perfetto per riuscire ad aggiudicarmi le grazie del bel tenebroso.

 

Ho già avuto a che fare in passato con gente del genere... i ragazzi come lui credono di avere il mondo ai loro piedi, ma appena notano che qualcuno non asseconda quel mondo entrano nel panico totale... e lui non è di certo da meno. Lo farò cadere dal piedistallo in poco più di una settimana.

 

Kaede Rukawa è ufficialmente avvisato... ora è una mia preda.

 

XXXXXXX

 

Anche oggi ho trovato una scusa per saltare le lezioni. Come al solito mi sono rifugiata in terrazza dove, sicuramente, nessun professore o compagno verrà a cercarmi.

 

Mi appoggio con i gomiti alla ringhiera e respiro a pieni polmoni. C’è parecchio vento oggi e le raffiche mi scompigliano i capelli, minacciando anche di sollevarmi la gonna già abbastanza corta. Che palle... comincio seriamente a rivalutare l’ipotesi di farmi espellere di nuovo...

 

Prendo il pacchetto di sigarette e me ne porto una in bocca. Cerco l’accendino.

“Ma cazzo no... un’altra volta.” sbotto forse a voce troppo alta, battendo un piede a terra innervosita. Ultimamente mi capita spesso di dimenticarmi le cose... non so, ma credo stia diventando preoccupante.

 

Sto per togliermi la sigaretta dalla bocca quando mi appare una mano davanti che mi accende la paglia. Mi volto velocemente e mi trovo davanti, niente popo di meno che... Kaede Rukawa.

“Tu.”

“Io.”

“Pensavo non avessi accendini.”

“Sono un tipo che previene.” sposto lo sguardo giusto in tempo per notare un poveraccio con un occhio nero che, barcollando stordito, cerca di raggiungere la porta per andarsene al più presto. Tenace il ragazzo... è meglio di quanto credessi.

 

Aspiro a pieni polmoni la sigaretta e lo guardo con studiato disinteresse mostrandomi, nei suoi confronti, più indifferente possibile. Non gli rivolgo la minima parola e lui ne è alquanto infastidito... lo troverà insolito, abituato com’è ad essere lodato e osannato da qualsiasi ragazza.

 

Su di noi cala un silenzio abbastanza pesante. Io sono tranquillissima, ma lui sembra piuttosto teso...

 

“Sei Mayu, vero.” chiede all’improvviso riempiendo quel pacifico silenzio.

“Non ti chiedo nemmeno come fai a sapere il mio nome.”

“Ho le mie fonti.” ma che bugiardo... come se ci volesse l’illuminazione di Buddha, bastava farsi un giro nei corridoi per sapere il nome a gran voce. Ormai ho una certa popolarità a scuola, almeno quanto quella che ha lui. Ma la mia reputazione è ben diversa dalla sua... più che per la bellezza, diciamo pure che è la mia esaltata esuberanza a catalizzare l’attenzione su di me. Semplicemente sono una ragazza che difficilmente riesce a stare fuori dai guai e che spesso ottiene quello che vuole in modo non proprio pulito.

“Si certo... Kaede Rukawa, giusto?!” non mi risponde, si limita ad affiancarsi per poi appoggiarsi con i gomiti alla ringhiera.

 

Cazzo se è bello... la sua presenza è un inno alla violenza sessuale... vorrei quasi sbatterlo in qualunque angolino e abusare di lui fino allo sfinimento...

 

Mi mordo il labbro e sento chiaramente che il sangue ha smesso di affluirmi al cervello... scuoto la testa forte, in modo quasi infantile.

 

Mi distolgo da quei pensieri tutt’altro che casti e noto che mi sta guardando con quell’insopportabile espressione da carciofo. Come minimo penserà che sono matta... e, in effetti, non avrebbe neanche tutti i torti.

 

“Smettila di guardarmi.” lo ammonisco imbarazzata. Lui alza un sopracciglio e torna ad osservare la città sottostante. Cristo... meno male che questo qui è un tardo come pochi e non si accorgerebbe neanche della fine del mondo.

 

Oggi fa particolarmente freddo e un’improvvisa raffica di vento gelido mi fa rabbrividire. Maledizione... stamattina avrei dovuto portarmi la giacca. Mi stringo tra le braccia infreddolita, sfregandomi le braccia con le mani nel tentativo di scaldarmi un po’.

 

Mentre penso a chi fregare il giubbotto per tornare a casa, sento un’improvvisa sensazione di calore  e mi ritrovo ad avere sulle spalle una giacca blu. Mi volto e vedo Rukawa in camicia con le mani affondate nelle tasche.

 

Fingo di non sorprendermi del gesto (molto carino devo dire) mantenendomi fredda e distaccata...

“Perché?”

“Serve più a te che a me.” non muta né l’espressione né il tono freddo. Si appoggia con la schiena al muro e alza la testa al cielo.

 

Inclino la testa da un lato e socchiudo gli occhi per studiarlo meglio... chissà cosa gli passa per la testa...?? Mah... probabilmente niente di sensato, anche perché dubito fortemente che questo qui abbia qualche neurone funzionante.

 

Ma i miei brillanti pensieri vengono bruscamente interrotti dalla voce stridula e penetrante del mio prof di chimica che, dimenandosi come un indemoniato, irrompe in terrazza a demolirmi i timpani! Nel suo delirio riesco solo a capire che devo tornare in classe o altrimenti mi sospende... questo qui è fuori di testa!

 

“E smettila di urlare o ti verrà un infarto.” dico seccata guardandolo con estremo ribrezzo. Ricomincia ad urlare come un ossesso e decido di tornare in classe come mi chiede per evitare di prenderlo a pugni e dargli il sonno eterno! L’uomo mi guarda con disprezzo... non mi ha mai sopportato e mi considera una poco di buono.

 

Precedo il prof, ma prima di uscire butto uno sguardo su Rukawa ancora appoggiato al muro... mi saluta con un cenno della mano.

 

Sogghigno gelida e me ne vado.

 

XXXXXXX

 

Forse dovrei ridargli la giacca. Ieri, tra una cosa e l’altra, mi sono scordata di portargliela e oggi me la sono dimenticata a casa. Questi sbalzi di memoria cominciano seriamente a preoccuparmi.

 

Oggi sono miracolosamente riuscita a sopportare (dormendo) le prime due ore di lezione senza farmi cacciare o prendere note... devo dire che sto migliorando.

 

Finalmente suona la ricreazione e mi fiondo fulminea fuori dalla classe. Ho deciso che questa mattina andrò a farmi un giretto nell’ala opposta della scuola. Così, tanto per vedere che gente c’è da quelle parti.

 

Strada facendo incontro anche quel Sakuragi. Ci scambiamo qualche battuta e non riesco ad evitare che mi rimarchi il suo essere il genio del Basket e blasfemie simili. L’arrivo della sua armata di amici mi salva e ne approfitto per darmela.

 

Chiaramente di proposito, arrivo nel corridoio dove c’è la classe del diretto interessato. Lo percorro lentamente e, guardandomi intorno, non posso non notare teste di ragazze sbavanti in attesa del loro idolo.

 

Che stupide... credono davvero di poterlo conquistare comportandosi da galline in calore. Niente di più sbagliato, ve lo dice l’esperta... lui non vuole questo, lui da il meglio di se solo quando vede minacciata la sua virilità. Kaede Rukawa vuole cacciare la preda impossibile, non si accontenta di quelle facili.

 

Per aggiudicarselo l’arma principale è l’indifferenza. Ed è proprio su questa che si basa il mio ingegnoso piano di conquista.

 

Chi viene inseguito scappa ma, appena qualcuno gli resiste, da inseguito si trasforma in inseguitore... è una regola matematica. Ma bisogna avere le carte in regola per fare in modo che questo avvenga.

 

Certe strategie necessitano caratteristiche particolari... tutte doti che a me non sono mai mancate: un bell’aspetto, disinibizione, cinismo, freddezza, egoismo, presunzione e, soprattutto, sfrontatezza... sono proprio queste caratteristiche che hanno fatto di me un’eccellente conquistatrice.

 

Di per se, posso dire di essere praticamente un’esperta...

Una volta studiato e inquadrato il soggetto, per me diventa un gioco da mocciosi entrare in azione e con gli anni ho acquisito un elevata esperienza... ottenendo sistematicamente quello che volevo.

 

I maschietti devono essere stuzzicati nella loro virilità... bisogna farli cuocere per bene nel loro brodo fino a farli cedere.

 

Ed è proprio questa la tattica con cui farò cadere Rukawa dal piedistallo.

 

 

 

Schiamazzi vari mi avvisano che il diretto interessato ha appena fatto la sua apparizione.

 

È infondo al corridoio. Mani nelle tasche, aria assorta e scazzata, passo felino... senza abbassare la testa gli cammino incontro. Ci guardiamo per un istante, camminando uno verso l’altra...

 

Senza rivolgergli il minimo sguardo, lo oltrepasso... come se fosse uno sconosciuto. Ma all’improvviso qualcosa mi blocca.

“Che fai, non saluti?!” la sua voce profonda mi penetra nelle ossa facendomi quasi rabbrividire. Sogghigno soddisfatta... prima di voltarmi a guardarlo, mi assicuro di riassumere la tipica espressione fredda e indifferente.

“Ciao.” La mia voce è glaciale almeno quanto il mio sguardo. Sento la pressione degl’occhi di tutti i presenti puntanti su di noi...

“Ciao...” mio Dio... non credo che abbia mai fatto uno sguardo così sexy a nessuno. Sta ammiccando?? Non ci credo... sta giocando le sue carte e le sta giocando anche molto bene.

 

Solo ragazzi sicuri di se come lui possono permettersi certe cose senza cascare nel ridicolo. Lui è consapevole della sua bellezza e dell’effetto che ha sulle donne... sa bene come fare per farsele cadere ai piedi. Non credevo arrivasse già a questo punto, devo ammetterlo, sono sorpresa.

 

Quel suo sguardo profondo farebbe sciogliere anche una suora. Tenta con la seduzione... bella mossa coso, ma per quanto tu possa essere fastidiosamente arrapante in questo momento, non basterà per farmi cedere... non è ancora il momento. Devi cuocere nel tuo brodo ancora un bel po’, caro mio...

 

Mantengo il distacco fingendo che quel suo comportamento non mi abbia minimamente toccato. E invece mi ha toccato... mi ha toccato eccome.

 

Gli rivolgo un sorriso freddo e lo guardo con una certa malizia... poi mi volto e me ne vado.

 

So che gli sta rodendo il fegato.

 

Percorro lentamente il corridoio lasciandomelo alle spalle. Al mio passaggio, tutte le ragazze presenti mi lanciano occhiate assassine che non mi sfiorano neanche lontanamente.

 

Guardate e imparate, ridicole mocciose...

 

XXXXXXX

 

“E dai Mayu, per una volta potresti anche venire!”

“Faye ha ragione. Tanto non abbiamo niente da fare.”

“Che vengo a fare, tanto non capisco un’H di basket.”

“Nemmeno noi, andiamo solo a vedere quei figoni pazzeschi dei giocatori!! E dai, cosa ti costa?!” e come dire di no a due scassa coglioni come queste due?! E poi, pensandoci, nella squadra di basket gioca anche Rukawa... in questo caso la situazione prende tutta un’altra piega.

“Se vi sento urlare come galline giuro che vi ammazzo. Ho una certa reputazione e non vorrei passare da invasata come voi.”

“Non lo faremo, giuriamo!!” dicono all’unisono con un sorriso a 48 denti. Alzo gli occhi al cielo e sospiro rassegnata...

“Ok, andiamo...”

 

Mi lascio convincere e ci dirigiamo verso la palestra in cui si svolgono gli allenamenti.

 

Raggiungiamo gli spalti in alto. Appena arrivate vengo assalita dai cori di un nutrito gruppo di ragazze vestite da cheerleader che sventolano pon-pon come un branco di svalvolate. Dio... che spettacolo imbarazzante.

 

Mi appoggio con i gomiti alla ringhiera e guardo verso il campo. Tra i tanti riconosco il rossino ma non vedo Rukawa.

 

Appena mi nota, Sakuragi comincia a farmi ampi genti con le mani per salutarmi. Oddio quanto mi sto vergognando...

“Quel demente urla come una straccivendola... che ridicolo! Ma ce l’ha con noi?!” dice Faye notando che, effettivamente, era voltato nella nostra direzione.

“Ehi Mayu, ma quello sgorbio tinto sta salutando te?!” se non si fosse capito Faye, come il resto delle ragazze della scuola, odia profondamente il povero Sakuragi. Credo c’entri il fatto che sia il peggior nemico di Rukawa... e in effetti i conti tornano.

“È vero, quel tardone impotente ce l’ha proprio con te! Non dirmi che conosci quello sfigato dai capelli rossi?!”

“Non l’ho mai visto in vita mia...” mi giustifico imbarazzata coprendomi gli occhi con una mano.

“MAYU MA CHE FAI NON SALUTI L’IMMANSO GENIO DEL BASKET!!???” ecco, mi sono giocata la reputazione...

“Non l’avevi mai visto è?!” =___= dicono in coro Faye e Kira. Ormai smascherata, rispondo al saluto del rossino per evitare che continui a dare spettacolo.

 

Poi un urlo mi distrae. Le ragazze cheerleader accolgono l’ingresso in palestra del loro idolo agitandosi come ossessi e lanciando urli degni di una scimmia in calore.

 

Lui sembra fregarsene altamente e con la solita aria scazzata, raggiunge il centro del campo dove viene praticamente assalito da Sakuragi. Cominciano a darsele e continuano finché il capitano dalle incredibili sembianze gorillesche, rifila a entrambi due spettacolari pugni in testa rimettendoli immediatamente in riga. Al che parte una fragorosa risata collettiva.

 

 

Iniziano il riscaldamento e, quasi casualmente, il bel tenebroso si accorge della mia presenza. La sua espressione non cambia di una virgola... mi fissa per un lungo momento finché il gorilla da inizio all’allenamento.

 

 

Ogni volta che mi giro per rivolgergli fugaci occhiate, lo trovo sistematicamente a guardarmi. Da gran bastarda, fingo di interessarmi a Hisashi Mitsui... e non che debba fingere più di tanto visto il gran pezzo di figo che è.

 

Non so quanto sia casuale il comportamento del bel tenebroso che ha improvvisamente cominciato a dare spettacolo con azioni e schiacciate da vero campione.

 

Notevole... ha un talento incredibile e, oltretutto, è pure bello. Di ragazzi come lui se ne trovano uno ogni 10 anni.

 

Continuo a non filarmelo e a guardare Mitsui, stuzzicando maggiormente il suo precario stato di calma apparente.

 

A differenza dell’ex teppista che mi rivolge occhiate ammiccanti in riposta alle mie, il bel tenebroso sembra innervosirsi. Non so quanto sia stata casuale la spallata che ha rifilato a Mitsui durante la mini partitella.  

 

Finito l’allenamento tutti i giocatori si dirigono negli spogliatoi. Tutti tranne lui, che si trattine a centro campo a palleggiare.

 

Aumenta il ritmo del palleggio, scatta verso il canestro e schiaccia. Il tabellone trema e credo che non smetterà di farlo per un po’. Riatterra e si volta verso di me...

 

Sei bravo caro, ma non basta.

 

Kira e Faye sono praticamente quasi svenute... dal canto mio, non mi scompongo minimamente. Mi limito a scuotere la testa, poi giro i tacchi e me ne vado. Sento la pressione del suo sguardo finché non sparisco dietro la porta d’uscita.

 

Fuori scuola mi accendo una sigaretta e butto distrattamente uno sguardo al cielo...

 

La vita scolastica allo Shohoku, prima che arrivasse lui, era dannatamente noiosa. Ma adesso... credo di aver trovato un diversivo per rendere la scuola decisamente più interessante.

 

 

 

Fine 1°Capitolo

 

Bene, ho finito il primo capitolo grazie al cielo. È la mia prima ff quindi trattatemela bene visto che, oltretutto, è in parte autobiografica.

I personaggi appartengono all'immenso Takehiko Inoue, tranne Mayu Misaki (in cui mi rispecchio molto essendo una parte di me) Faye e Kira che sono di mia pura invenzione.

 

Chiunque abbia avuto la forza di arrivare fino alla fine di questo mio squilibrio mentale, spero lasci un commento, bello o brutto, tanto il mio Ego non è mai abbastanza gonfio! ^o^

 

Un bacione e al prossimo capitolo... sperando di riuscire ad aggiornarlo il prima possibile. Hola bolas funghetti! ^^

 

 

  
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