Beyond
Bella07
XXXXXXX
STORIA
RIVISITATA E MODIFICATA
Allora...
questa storia è stata scritta senza alcun fine di lucro e senza l'intenzione di
offendere nessuno. L'ho scritta basandomi su una delle mie tante esperienze
personali e Rukawa era il personaggio che si avvicinava di più a quello che
volevo scrivere... ergo, se dovesse risultare OOC fatemelo
notare.
La
storia è cronologicamente collocata dopo i fatti raccontati dal
manga.
Un
grazie anticipato a chiunque leggere e commenterà questa storia che, lo preciso
fin dall’inizio, NON è yaoi.
Finito
il pippone, vi lascio e vi do la mia benedizione ^o^ Buona lettura ^^
1° CAPITOLO
DIVERSIVO INTERESSANTE
XXXXXXX
Ormai
è già da un mese che è ricominciata la scuola dopo la breve pausa
estiva.
Non
sono mai stata molto propensa alla vita scolastica, anzi... sinceramente non lo
sono proprio mai stata. Per un’anarchica folle come me è sempre stata una
sofferenza immane passare interi giorni in una prigione come la scuola. Ed è
proprio questa mia incurabile allergia alla disciplina che mi ha portato
all’espulsione un paio di mesi fa.
Prima
delle vacanze estive frequentavo il Ryonan, finché non è sopraggiunta
l’espulsione alla fine del semestre. La motivazione era ridicola almeno quanto
chi me l’ha inferta... in conclusione sono stata espulsa per aver rivoltato
l’intera massa studentesca contro il corpo docenti per gli assurdi orari di
studio che ci imponevano. Tz... va bene studiare, ma quegli orari rasentavano
quasi la schiavitù.
Alla
fine mi sono iscritta qui allo Shohoku... il liceo dei poveracci in pratica,
anche perché qualsiasi altro istituto con un minimo di prestigio non si sarebbe
mai sognato di iscrivere una ragazzaccia con il mio curriculum. L’unica nota
positiva e che, avendo fortunatamente fatto e passato gli esami di fine
sessione, non sono stata costretta a fermarmi e sistematicamente perdere l’anno.
Odio
la scuola... sinceramente, non so neanche perché continuo a venirci. Per passare
il tempo, probabilmente.
Ma
quest’anno, devo ammettere, che mi è andata meglio del solito. Ho perfino
conosciuto delle ragazze con cui ho fatto relativamente amicizia. Faye e Kira...
le uniche che siano mai riuscite ad entrare nelle mie grazie, per dirla tutta.
Non avendo mai avuto amicizie femminili, sono sempre stata molto reticente nei
loro confronti... anche se, comunque, passiamo insieme la maggior parte del
tempo.
Arrivo
al liceo Shohoku strascicando svogliatamente. Percorro seccata il cortile della
scuola fumando distrattamente la sigaretta del pre-lezione... come ogni giorno,
mi faccio scivolare addosso i soliti commenti della gente al mio passaggio ed
entro. Eh si... mi è bastato meno di une mese per farmi una certa reputazione.
Percorrendo
i corridoi, non posso fare a meno di notare che oggi c’è parecchio fermento tra
le ragazze. Noto la stessa agitazione in tutti i piani della scuola... spinta da
una leggera curiosità, mi soffermo casualmente ad ascoltare commenti di un
gruppetto di ragazzine in fibrillazione...
“Oggi
Rukawa torna a scuola dopo il ritiro con la nazionale
juniores!!”
“Non
vedo l’ora di vederlo!! Dicono che sia diventato ancora più figone dopo
l’estate!!”
“Che
manzo!! Mi farei fare di tutto da uno come lui!!”
Le
guardo raccapricciata mentre si sbrodolano agitandosi come oche in
calore.
Che
idiote... sono talmente ridicole che mi viene quasi da vomitare. Oggi sono tutte
con l’ormone impazzito, hanno solo un nome in bocca...
Kaede
Rukawa.
Personalmente
non l’ho ancora mai visto, ma da come ne sento parlare da Kira, Faye e
dall’intero corpo femminile della scuola, deve essere un vero adone sceso in
terra. Quasi mi sono stupita quando ho scoperto dell’esistenza di ben 3 fan club
in suo onore. Mah... Kira e Faye farebbero carte false solo per salutarlo, ma da
quanto ho capito è un ragazzo molto reticente ed
introverso.
Arrivo
in classe e trovo Kira in brodo di giuggiole che perlustra il cortile aldilà
della finestra come un predatore affamato. La saluto ma sembra talmente
concentrata a fissare il vuoto che neanche mi sente. Avvicinandomi al mio banco
sento due miei compagni parlottare seccati tra loro...
“Guardale
come si agitano... tanto casino solo perché quella morta di sonno di Rukawa
torna a scuola.”
Che
stress. Mi siedo nel mio banco schifata da quel comportamento e comincio a
giocherellare col cellulare.
Un
urlo quasi isterico mi fa sobbalzare, facendomi quasi cadere dalla sedia. Faye è
diventata rossa in viso e saltella eccitata imitata dall’intera truppa femminile
della mia classe.
“Ma
che cazzo hanno?” chiedo al mio vicino di banco, infastidito almeno quanto me.
Ma dove la troveranno la forza di urlare... io a quest’ora di mattina faccio
fatica perfino a ricordarmi come mi chiamo...
“Probabilmente
è arrivato Rukawa...” afferma fissando schifato il delirio delle nostre
compagne.
“Ah.”
Mi alzo e mi avvicino ai finestroni per sbirciare questo fantomatico Rukawa... è
su una bici e sta praticamente investendo chiunque gli si trovi
davanti.
Da
lontano sembra carino... beh, deve esserlo per forza, infondo, se è il più
ambito della scuola ci devono essere dei validi motivi. Per evitare di essere
risucchiata dell’euforia delle mie compagne, me ne torno al mio posto con molte
difficoltà.
Non
posso fare a meno di inorridire davanti a comportamenti tanto futili e
infantili... cazzo, sembra di stare all’asilo. Appoggio la testa sulla mano e
sospiro rassegnata.
Mah...
sono proprio curiosa di conoscerlo questo Kaede Rukawa.
XXXXXXX
Questa
settimana è trascorsa così flemmaticamente che mi è sembrata interminabile.
Credo di essere stata sbattuta fuori dalla classe innumerevoli volte,
maledizione...
In
compenso ho conosciuto un simpatico ragazzo dagli incredibili capelli rossi. Mi
ha raccontato di essere tornato a scuola da poco a causa di un infortunio alla
schiena rimediato durante una partita di basket. Credo si chiami Hanamichi
Sakuragi... davvero un tipo forte. Quando gli ho chiesto se conoscesse un certo
Rukawa ci è mancato poco che distruggesse la stanza in preda ad una crisi
isterica! Da quello che ho capito durante il suo sfogo rabbioso, non deve
essergli molto simpatico.
Per
tutta la settimana non ho sentito altro che parlare di lui. Stando nella parte
opposta della scuola, non avevo molte occasioni di vederlo se non durante
qualche fugace apparizione la mattina nel cortile.
Faye
e Kira sono irriconoscibili da quando questo tizio è tornato a scuola...
sembrano totalmente diverse, non fanno altro che andarsene in giro per i
corridoi nell’assurda speranza di incontrarlo.
Per
la puttana, quello lì non le fila neanche di striscio e loro continuano
imperterrite a sbavargli dietro accontentandosi anche solo di vederlo 2
secondi... ma dico: stiamo scherzando?? Non c’è niente di più avvilente che
sbavare dietro ad uno che non ti caga neanche lontanamente. Come si fa a
strisciare così ai piedi di un maschio?!
Certe
cazzatte non le capirò mai.
In
classe tento invano di ignorarle e riprendo a sonnecchiare sul mio banco... non
mi distraggono neanche i rimproveri del prof sul mio totale disinteressamento
alla sua lezione e sul modo non regolamentare in cui porto la divisa. In effetti
non ha nemmeno tutti i torti a lamentarsi... la mia gonna è decisamente più
corta di quella prevista dal regolamento, il fazzoletto rosso non lo metterei
neanche sotto tortura e la mia camicia è perennemente sbottonata fino alla
giuntura del seno. Sono un tipo caloroso, non posso mica farci niente
U__U
Ma
si sa... sono sempre stata allergica a qualsiasi tipo di regola, senza escludere
che sono un’esibizionista come poche. Sono bella e non mi faccio problemi a
mostrarlo agli altri. Piaccio e mi piaccio, questa è realtà e non la
nascondo.
Quest’ora
di lezione sembra interminabile. Quasi premedito di fingere un broncospasmo per
farmi mandare in infermeria... ma ormai questa scusa è più vecchia di nonno Maki
(Ehi, io non sono vecchio!! NdMaki/Sparisci dalla mia ff mummia! NdAutrice) e
l’ho usata talmente tante volte che ormai ha totalmente perso di credibilità.
Così semplifico la cosa, fregandomene dei sicuri
provvedimenti...
“Ehi
prof!?”
“Oh
Misaki, finalmente mi degni della tua attenzione! Dimmi, hai
domande??”
“La
tua lezione è una rottura di coglioni.” neanche due secondi che comincia a
sbraitare come un toro, arrabbiandosi più che altro per la mia totale mancanza
d’interesse verso i suoi rimproveri. Mi caccia fuori dalla classe non prima di
avermi messo l’ennesimo richiamo sul registro. Mi alzo soddisfatta, prendo il
cellulare e le sigarette ed esco dalla classe sbattendo la porta... giusto per
ribadire quanto odio questa scuola.
Mi
ritrovo di nuovo in terrazza, appoggiata allo stipite della porta. I miei occhi
color cenere guardano senza attenzione la città sottostante. Che noia... prendo
il pacchetto di sigarette, me ne porto una in bocca e cerco l’accendino...
“Merda,
l’ho dimenticato...” non ho proprio voglia di andare in classe a prenderlo, così
mi guardo intorno cercando qualcuno che possa essermi d’aiuto. Perlustrando
l’intera terrazza, scorgo finalmente un ragazzo appoggiato con i gomiti alla
ringhiera... è di spalle.
Mentre
mi avvicino, noto con piacere che il tizio ha un fondoschiena davvero
spettacolare. Lo raggiungo silenziosamente e, senza tanti problemi, allungo una
mano e gli tiro piano la giacca blu della divisa.
“Scusami...
per caso avresti da accendere?” chiedo in tono sorprendentemente gentile.
Finalmente il ragazzo si volta mettendosi diritto. Per la puttana, è davvero
alto... mi lascia quasi 25 centimetri d’altezza.
È
lui. Corrisponde perfettamente alla descrizione di Kira. Alto, fisico statuario,
capelli corvini e magnetici occhi blu. Kaede Rukawa. Ad essere sincera,
metterebbe anche timore se non fosse per l’espressione da rincoglionito che ha
in questo momento...
Però
lo devo ammettere... era bello già da lontano, ma visto da vicino fa
letteralmente mancare il respiro.
Mi
guarda accigliato, come innervosito dalla mia presenza. Mi squadra da testa a
piedi con uno sguardo artico che, senza esagerazioni, raggelerebbe anche il
padreterno. Senza dire una parola, affonda le mani nelle tasche e si
allontana... cosa?!?!?!?!
“Che
cafone, ma quanto te la tiri...” non mi preoccupo neanche di abbassare la voce,
volutamente intenzionata a farmi sentire. Ed ha sentito a quanto pare. Si ferma,
voltandosi a guardarmi.
“Come?”
la sua voce è glaciale, ma quel suo fare il duro non mi tange
minimamente.
“Ho
detto che sei un cafone. Quando qualcuno ti chiede un favore potresti almeno
degnarti di rispondere.” mi rivolge una sguardo raggelante. Tz poveretto... non
sa quanto ha sbagliato persona se crede che basti qualche occhiataccia per
intimorirmi.
“Idiota...”
mi dice voltandosi nuovamente per andarsene. Co... co...
cosa???
“Ehi
tu...” sibilo tra i denti attirando di nuovo la sua attenzione. “Non pensare
neanche lontanamente di poterti prendere il lusso di scoattartela con me...”
corruccia le sopracciglia in un’espressione alquanto seccata. Finalmente si
volta completamente e si avvicina di qualche passo.
“No.”
sibila con la solita espressione artica.
“No
cosa?!”
“Non
ho da accendere, contenta.” la presunzione di quest’essere non ha davvero
limite! Ma chi si crede di essere, l’onnipotente?? So io come fargli abbassare
la cresta, scaraventandolo di sotto e succhiandogli quel fagiolo di cervello dal
naso!! Deve solo ringraziare che oggi non sono in vena,
dannato!
Ok,
devo calmarmi... non devo perdere il controllo, non posso abbassarmi ai livelli
di questo mentecatto, io sono superiore! Espiro ed inspiro cercando di
riprendere il controllo...
“Stammi
a sentire, ciccio bello... a me non mi importa un fico se sei il più osannato
della scuola o il più popolare, per me vali come tutti i poveri sfigati che
vegetano qui dentro. Quindi fai poco lo splendido coso, perché con me questo
atteggiamento non te lo puoi proprio permettere...”
Sembra
decisamente sorpreso della mia reazione. Naturale... è il tipico ragazzo viziato
che pensa di poter avere tutto quello che vuole e si prende il lusso di parlare
a sproposito convinto di essere superiore a chiunque. Poveraccio... non sa
quanto ha sbagliato persona.
Mi
guarda interdetto... dalla faccia che ha, intuisco perfettamente che non si
aspettava assolutamente una simile reazione. Mi guarda come se cercasse di
dirmi: «Ma come, non mi caschi ai piedi come tutte le femmine?!» Povero illuso.
Sogghigno maliziosa...
“Bamboccio...”
senza aggiungere altro, gli butto la sigaretta spenta ai piedi, lo oltrepasso e
me ne vado con la stessa tranquillità con cui ero venuta. Ma prima di sparire
dietro la porta mi volto nuovamente a guardarlo...
“E
tanto per la cronaca... non mi piaci neanche un po’.” dico saccente rispondendo
ai suoi pensieri. Giro i tacchi e me ne vado, lasciandolo brancolare nella
confusione totale. Adesso sì che si troverà a fare i conti con qualcosa di
inaspettato...
Scendo
le scale ciabattando, giocando con il piercing che ho sulla
lingua.
Devo
ammetterlo: bello è bello, sexy è sexy... ma è anche sorprendentemente tonto. Me
l’hanno sempre descritto come un ragazzo estremamente freddo e riservato,
orgoglioso e molto introverso, che non parla con nessuno e che è praticamente
impossibile attirare la sua attenzione... la gente ha perfino paura a
rivolgergli la parola.
Mah...
a me è sembrato più che altro un ragazzo presuntuoso ed incredibilmente
stupido.
I
tipi particolari come Kaede Rukawa bisogna semplicemente saperli prendere nel
modo giusto... è necessario un approccio particolare per domare ragazzi come
lui. Per esperienza, ormai sapevo benissimo quale fosse l’atteggiamento perfetto
per riuscire ad aggiudicarmi le grazie del bel tenebroso.
Ho
già avuto a che fare in passato con gente del genere... i ragazzi come lui
credono di avere il mondo ai loro piedi, ma appena notano che qualcuno non
asseconda quel mondo entrano nel panico totale... e lui non è di certo da meno.
Lo farò cadere dal piedistallo in poco più di una
settimana.
Kaede
Rukawa è ufficialmente avvisato... ora è una mia preda.
XXXXXXX
Anche
oggi ho trovato una scusa per saltare le lezioni. Come al solito mi sono
rifugiata in terrazza dove, sicuramente, nessun professore o compagno verrà a
cercarmi.
Mi
appoggio con i gomiti alla ringhiera e respiro a pieni polmoni. C’è parecchio
vento oggi e le raffiche mi scompigliano i capelli, minacciando anche di
sollevarmi la gonna già abbastanza corta. Che palle... comincio seriamente a
rivalutare l’ipotesi di farmi espellere di nuovo...
Prendo
il pacchetto di sigarette e me ne porto una in bocca. Cerco
l’accendino.
“Ma
cazzo no... un’altra volta.” sbotto forse a voce troppo alta, battendo un piede
a terra innervosita. Ultimamente mi capita spesso di dimenticarmi le cose... non
so, ma credo stia diventando preoccupante.
Sto
per togliermi la sigaretta dalla bocca quando mi appare una mano davanti che mi
accende la paglia. Mi volto velocemente e mi trovo davanti, niente popo di meno
che... Kaede Rukawa.
“Tu.”
“Io.”
“Pensavo
non avessi accendini.”
“Sono
un tipo che previene.” sposto lo sguardo giusto in tempo per notare un
poveraccio con un occhio nero che, barcollando stordito, cerca di raggiungere la
porta per andarsene al più presto. Tenace il ragazzo... è meglio di quanto
credessi.
Aspiro
a pieni polmoni la sigaretta e lo guardo con studiato disinteresse mostrandomi,
nei suoi confronti, più indifferente possibile. Non gli rivolgo la minima parola
e lui ne è alquanto infastidito... lo troverà insolito, abituato com’è ad essere
lodato e osannato da qualsiasi ragazza.
Su
di noi cala un silenzio abbastanza pesante. Io sono tranquillissima, ma lui
sembra piuttosto teso...
“Sei
Mayu, vero.” chiede all’improvviso riempiendo quel pacifico
silenzio.
“Non
ti chiedo nemmeno come fai a sapere il mio nome.”
“Ho
le mie fonti.” ma che bugiardo... come se ci volesse l’illuminazione di Buddha,
bastava farsi un giro nei corridoi per sapere il nome a gran voce. Ormai ho una
certa popolarità a scuola, almeno quanto quella che ha lui. Ma la mia
reputazione è ben diversa dalla sua... più che per la bellezza, diciamo pure che
è la mia esaltata esuberanza a catalizzare l’attenzione su
di me. Semplicemente sono una ragazza che difficilmente riesce a stare fuori dai
guai e che spesso ottiene quello che vuole in modo non proprio
pulito.
“Si
certo... Kaede Rukawa, giusto?!” non mi risponde, si limita ad affiancarsi per
poi appoggiarsi con i gomiti alla ringhiera.
Cazzo
se è bello... la sua presenza è un inno alla violenza sessuale... vorrei quasi
sbatterlo in qualunque angolino e abusare di lui fino allo
sfinimento...
Mi
mordo il labbro e sento chiaramente che il sangue ha smesso di affluirmi al
cervello... scuoto la testa forte, in modo quasi
infantile.
Mi
distolgo da quei pensieri tutt’altro che casti e noto che mi sta guardando con
quell’insopportabile espressione da carciofo. Come minimo penserà che sono
matta... e, in effetti, non avrebbe neanche tutti i torti.
“Smettila
di guardarmi.” lo ammonisco imbarazzata. Lui alza un sopracciglio e torna ad
osservare la città sottostante. Cristo... meno male che questo qui è un tardo
come pochi e non si accorgerebbe neanche della fine del
mondo.
Oggi
fa particolarmente freddo e un’improvvisa raffica di vento gelido mi fa
rabbrividire. Maledizione... stamattina avrei dovuto portarmi la giacca. Mi
stringo tra le braccia infreddolita, sfregandomi le braccia con le mani nel
tentativo di scaldarmi un po’.
Mentre
penso a chi fregare il giubbotto per tornare a casa, sento un’improvvisa
sensazione di calore e mi ritrovo
ad avere sulle spalle una giacca blu. Mi volto e vedo Rukawa in camicia con le
mani affondate nelle tasche.
Fingo
di non sorprendermi del gesto (molto carino devo dire) mantenendomi fredda e
distaccata...
“Perché?”
“Serve
più a te che a me.” non muta né l’espressione né il tono freddo. Si appoggia con
la schiena al muro e alza la testa al cielo.
Inclino
la testa da un lato e socchiudo gli occhi per studiarlo meglio... chissà cosa
gli passa per la testa...?? Mah... probabilmente niente di sensato, anche perché
dubito fortemente che questo qui abbia qualche neurone
funzionante.
Ma
i miei brillanti pensieri vengono bruscamente
interrotti dalla voce stridula e penetrante del mio prof di chimica che,
dimenandosi come un indemoniato, irrompe in terrazza a demolirmi i timpani! Nel
suo delirio riesco solo a capire che devo tornare in classe o altrimenti mi
sospende... questo qui è fuori di testa!
“E
smettila di urlare o ti verrà un infarto.” dico seccata guardandolo con estremo
ribrezzo. Ricomincia ad urlare come un ossesso e decido di tornare in classe
come mi chiede per evitare di prenderlo a pugni e dargli il sonno eterno! L’uomo
mi guarda con disprezzo... non mi ha mai sopportato e mi considera una poco di
buono.
Precedo
il prof, ma prima di uscire butto uno sguardo su Rukawa ancora appoggiato al
muro... mi saluta con un cenno della mano.
Sogghigno
gelida e me ne vado.
XXXXXXX
Forse
dovrei ridargli la giacca. Ieri, tra una cosa e l’altra, mi sono scordata di
portargliela e oggi me la sono dimenticata a casa. Questi sbalzi di memoria
cominciano seriamente a preoccuparmi.
Oggi
sono miracolosamente riuscita a sopportare (dormendo) le prime due ore di
lezione senza farmi cacciare o prendere note... devo dire che sto
migliorando.
Finalmente
suona la ricreazione e mi fiondo fulminea fuori dalla classe. Ho deciso che
questa mattina andrò a farmi un giretto nell’ala opposta della scuola. Così,
tanto per vedere che gente c’è da quelle parti.
Strada
facendo incontro anche quel Sakuragi. Ci scambiamo qualche battuta e non riesco
ad evitare che mi rimarchi il suo essere il
genio del Basket e blasfemie simili. L’arrivo della sua armata di amici
mi salva e ne approfitto per darmela.
Chiaramente
di proposito, arrivo nel corridoio dove c’è la classe del diretto interessato.
Lo percorro lentamente e, guardandomi intorno, non posso non notare teste di
ragazze sbavanti in attesa del loro idolo.
Che
stupide... credono davvero di poterlo conquistare comportandosi da galline in
calore. Niente di più sbagliato, ve lo dice l’esperta... lui non vuole questo,
lui da il meglio di se solo quando vede minacciata la sua virilità. Kaede Rukawa
vuole cacciare la preda impossibile, non si accontenta di quelle
facili.
Per
aggiudicarselo l’arma principale è l’indifferenza. Ed è proprio su questa che si
basa il mio ingegnoso piano di conquista.
Chi
viene inseguito scappa ma, appena qualcuno gli resiste, da inseguito si
trasforma in inseguitore... è una regola matematica. Ma bisogna avere le carte
in regola per fare in modo che questo avvenga.
Certe
strategie necessitano caratteristiche particolari... tutte doti che a me non
sono mai mancate: un bell’aspetto, disinibizione, cinismo, freddezza, egoismo,
presunzione e, soprattutto, sfrontatezza... sono proprio queste caratteristiche
che hanno fatto di me un’eccellente conquistatrice.
Di
per se, posso dire di essere praticamente un’esperta...
Una
volta studiato e inquadrato il soggetto, per me diventa un gioco da mocciosi
entrare in azione e con gli anni ho acquisito un elevata esperienza... ottenendo
sistematicamente quello che volevo.
I
maschietti devono essere stuzzicati nella loro virilità... bisogna farli cuocere
per bene nel loro brodo fino a farli cedere.
Ed
è proprio questa la tattica con cui farò cadere Rukawa dal
piedistallo.
Schiamazzi
vari mi avvisano che il diretto interessato ha appena fatto la sua
apparizione.
È
infondo al corridoio. Mani nelle tasche, aria assorta e scazzata, passo
felino... senza abbassare la testa gli cammino incontro. Ci guardiamo per un
istante, camminando uno verso l’altra...
Senza
rivolgergli il minimo sguardo, lo oltrepasso... come se fosse uno sconosciuto.
Ma all’improvviso qualcosa mi blocca.
“Che
fai, non saluti?!” la sua voce profonda mi penetra nelle ossa facendomi quasi
rabbrividire. Sogghigno soddisfatta... prima di voltarmi a guardarlo, mi
assicuro di riassumere la tipica espressione fredda e
indifferente.
“Ciao.”
La mia voce è glaciale almeno quanto il mio sguardo. Sento la pressione
degl’occhi di tutti i presenti puntanti su di noi...
“Ciao...”
mio Dio... non credo che abbia mai fatto uno sguardo così sexy a nessuno. Sta
ammiccando?? Non ci credo... sta giocando le sue carte e le sta giocando anche
molto bene.
Solo
ragazzi sicuri di se come lui possono permettersi certe cose senza cascare nel
ridicolo. Lui è consapevole della sua bellezza e dell’effetto che ha sulle
donne... sa bene come fare per farsele cadere ai piedi. Non credevo arrivasse
già a questo punto, devo ammetterlo, sono sorpresa.
Quel
suo sguardo profondo farebbe sciogliere anche una suora. Tenta con la
seduzione... bella mossa coso, ma per quanto tu possa essere fastidiosamente
arrapante in questo momento, non basterà per farmi cedere... non è ancora il
momento. Devi cuocere nel tuo brodo ancora un bel po’, caro
mio...
Mantengo
il distacco fingendo che quel suo comportamento non mi abbia minimamente
toccato. E invece mi ha toccato... mi ha toccato eccome.
Gli
rivolgo un sorriso freddo e lo guardo con una certa malizia... poi mi volto e me
ne vado.
So
che gli sta rodendo il fegato.
Percorro
lentamente il corridoio lasciandomelo alle spalle. Al mio passaggio, tutte le
ragazze presenti mi lanciano occhiate assassine che non mi sfiorano neanche
lontanamente.
Guardate
e imparate, ridicole mocciose...
XXXXXXX
“E
dai Mayu, per una volta potresti anche venire!”
“Faye
ha ragione. Tanto non abbiamo niente da fare.”
“Che
vengo a fare, tanto non capisco un’H di basket.”
“Nemmeno
noi, andiamo solo a vedere quei figoni pazzeschi dei giocatori!! E dai, cosa ti
costa?!” e come dire di no a due scassa coglioni come queste due?! E poi,
pensandoci, nella squadra di basket gioca anche Rukawa... in questo caso la
situazione prende tutta un’altra piega.
“Se
vi sento urlare come galline giuro che vi ammazzo. Ho una certa reputazione e
non vorrei passare da invasata come voi.”
“Non
lo faremo, giuriamo!!” dicono all’unisono con un sorriso a 48 denti. Alzo gli
occhi al cielo e sospiro rassegnata...
“Ok,
andiamo...”
Mi
lascio convincere e ci dirigiamo verso la palestra in cui si svolgono gli
allenamenti.
Raggiungiamo
gli spalti in alto. Appena arrivate vengo assalita dai cori di un nutrito gruppo
di ragazze vestite da cheerleader che sventolano pon-pon come un branco di
svalvolate. Dio... che spettacolo imbarazzante.
Mi
appoggio con i gomiti alla ringhiera e guardo verso il campo. Tra i tanti
riconosco il rossino ma non vedo Rukawa.
Appena
mi nota, Sakuragi comincia a farmi ampi genti con le mani per salutarmi. Oddio
quanto mi sto vergognando...
“Quel
demente urla come una straccivendola... che ridicolo! Ma ce l’ha con noi?!” dice
Faye notando che, effettivamente, era voltato nella nostra
direzione.
“Ehi
Mayu, ma quello sgorbio tinto sta salutando te?!” se non si fosse capito Faye,
come il resto delle ragazze della scuola, odia profondamente il povero Sakuragi.
Credo c’entri il fatto che sia il peggior nemico di Rukawa... e in effetti i
conti tornano.
“È
vero, quel tardone impotente ce l’ha proprio con te! Non dirmi che conosci
quello sfigato dai capelli rossi?!”
“Non
l’ho mai visto in vita mia...” mi giustifico imbarazzata coprendomi gli occhi
con una mano.
“MAYU
MA CHE FAI NON SALUTI L’IMMANSO GENIO DEL BASKET!!???” ecco, mi sono giocata la
reputazione...
“Non
l’avevi mai visto è?!” =___= dicono in coro Faye e Kira. Ormai smascherata,
rispondo al saluto del rossino per evitare che continui a dare spettacolo.
Poi
un urlo mi distrae. Le ragazze cheerleader accolgono l’ingresso in palestra del
loro idolo agitandosi come ossessi e lanciando urli degni di una scimmia in
calore.
Lui
sembra fregarsene altamente e con la solita aria scazzata, raggiunge il centro
del campo dove viene praticamente assalito da Sakuragi. Cominciano a darsele e
continuano finché il capitano dalle incredibili sembianze gorillesche, rifila a
entrambi due spettacolari pugni in testa rimettendoli immediatamente in riga. Al
che parte una fragorosa risata collettiva.
Iniziano
il riscaldamento e, quasi casualmente, il bel tenebroso si accorge della mia
presenza. La sua espressione non cambia di una virgola... mi fissa per un lungo
momento finché il gorilla da inizio all’allenamento.
Ogni
volta che mi giro per rivolgergli fugaci occhiate, lo trovo sistematicamente a
guardarmi. Da gran bastarda, fingo di interessarmi a Hisashi Mitsui... e non che
debba fingere più di tanto visto il gran pezzo di figo che
è.
Non
so quanto sia casuale il comportamento del bel tenebroso che ha improvvisamente
cominciato a dare spettacolo con azioni e schiacciate da vero
campione.
Notevole...
ha un talento incredibile e, oltretutto, è pure bello. Di ragazzi come lui se ne
trovano uno ogni 10 anni.
Continuo
a non filarmelo e a guardare Mitsui, stuzzicando maggiormente il suo precario
stato di calma apparente.
A
differenza dell’ex teppista che mi rivolge occhiate ammiccanti in riposta alle
mie, il bel tenebroso sembra innervosirsi. Non so quanto sia stata casuale la
spallata che ha rifilato a Mitsui durante la mini partitella.
Finito
l’allenamento tutti i giocatori si dirigono negli spogliatoi. Tutti tranne lui,
che si trattine a centro campo a palleggiare.
Aumenta
il ritmo del palleggio, scatta verso il canestro e schiaccia. Il tabellone trema
e credo che non smetterà di farlo per un po’. Riatterra e si volta verso di
me...
Sei
bravo caro, ma non basta.
Kira
e Faye sono praticamente quasi svenute... dal canto mio, non mi scompongo
minimamente. Mi limito a scuotere la testa, poi giro i tacchi e me ne vado.
Sento la pressione del suo sguardo finché non sparisco dietro la porta
d’uscita.
Fuori
scuola mi accendo una sigaretta e butto distrattamente uno sguardo al cielo...
La
vita scolastica allo Shohoku, prima che arrivasse lui, era dannatamente noiosa.
Ma adesso... credo di aver trovato un diversivo per rendere la scuola
decisamente più interessante.
Fine
1°Capitolo
Bene,
ho finito il primo capitolo grazie al cielo. È la mia prima ff quindi
trattatemela bene visto che, oltretutto, è in parte
autobiografica.
I
personaggi appartengono all'immenso Takehiko Inoue, tranne Mayu Misaki (in cui
mi rispecchio molto essendo una parte di me) Faye e Kira che sono di mia pura
invenzione.
Chiunque
abbia avuto la forza di arrivare fino alla fine di questo mio squilibrio
mentale, spero lasci un commento, bello o brutto, tanto il mio Ego non è mai
abbastanza gonfio! ^o^
Un
bacione e al prossimo capitolo... sperando di riuscire ad aggiornarlo il prima
possibile. Hola bolas funghetti! ^^