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Autore: Blink7xDay    17/04/2013    0 recensioni
Salve a tutti :) questa è la mia prima storia in assoluto quindi con le critiche siate clementi please T.T
Tratto dal capitolo 1
“Helena! Dai svegliati se no fai tardi! È il tuo primo giorno nella nuova scuola e vuoi farti riconoscere subito arrivando in ritardo?!”
Ero arrotolata per benino nelle coperte quando Gloria iniziò ad urlare come una sclerata.
Io sono Helena, ho 16 anni e la mia vita fa cagare il cazzo (come sono fine…).
Fine presentazione, questo è quello che dovete sapere su di me per ora.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, The Rev, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ciao Hel."
"Ciao papà"
 
mio padre?! Che cazzo ci faceva li?!
Ero sconcertata. 
"Vado a vedere quante persone stese a terra addormentate ci sono giù." Disse Jimmy.
"Ci vediamo dopo Hel." Continuò dandomi un bacio sulla guancia.
"Allora? Cosa sei venuto qui a fare?"
chiesi impaziente.
"Rilassati. Sono sobrio." Rispose tranquillamente.
Rimanemmo per interi minuti in un silenzio imbarazzante, soprattutto per lui.
"Ok, ma mi dici cosa sei venuto a fare qui?" Richiesi un po' più tranquillamente di prima
"Sono venuto a portarti il mio regalo di compleanno."
Disse mio padre porgendomi un pacco piuttosto grande e a quanto pare pesante, visto che lo trascinava.
"Cos'è?" Chiesi stranita.
"In ricordo ai vecchi tempi. Il resto del regalo è giù da basso."
Così dicendo uscì dalla stanza e è io mi fiondai su quel pacco.
 
Non potevo crederci. Un amplificatore. 
 
Pensavo che tutto quell'alcool gli aveva dato troppo alla testa e se ne fosse dimenticato. Invece no. 
Io suonavo la chitarra. L'ho sempre suonata, ma la mia era rimasta a Los Angeles, nella mia vecchia casa e non so che fine aveva fatto ora. Ogni tanto suonavo anche la batteria, ma non ero tanto brava. 
Ma se c'era l'amplificatore ci dovrebbe essere stata anche la chitarra, no?
Scesi le scale ed andai nel salone della capanna e trovai una sorpresa ancora più grande. Non una ma due chitarre.
La mia vecchia Scetcher verde e una chitarra nuova di zecca. Non una chitarra qualsiasi. Una Gibson Les Paul d'orata, come quella di Slash. Solo Dio sapeva come mi sentivo in quel momento.
Nella sala c'erano anche Brian e Zacky che guardavano la chitarra come se stessero guardando dei diamanti,  Jimmy che guardava me e poi mio padre che era appoggiato alla porta d'ingresso.
 
"Allora? Non ringrazi neanche il tuo vecchio?" Disse mio padre. Io non avevo la minima idea di cosa rispondere. 
"Papà... Dove hai trovato la mia vecchia chitarra? E come ti sei potuto permettere una Gibson Les Paul?! Non l'hai rubata, vero?"
Lui ridacchiò un po' e poi disse "Nono, non l'ho rubata. Ho trovato dei  soldi in cassaforte che ho sommato ad altri che ho trovato in banca."
Strano da credere, ne?
"E l'altra?" Dissi con quasi le lacrime agli occhi. Perché mi veniva da piangere? Semplice. Ho ritrovato quell'uomo che mi voleva bene. Quell'uomo che una volta era mio padre e che ho sempre desiderato ritornasse. Erano lacrime di gioia, non di tristezza o disgusto. Di gioia.
"L'altra me l'ha data una persona che dovresti vedere." 
Ero curiosa di sapere chi fosse questa persona anche se probabilmente avevo già capito di chi stava parlando.
Lui uscì e io prima di seguirlo mi fiondai sulle chitarre per essere sicura che fossero vere. Iniziai a strimpellare la Gibson e non volevo più smettere. Aveva un suono a dir poco fantastico. 
"Ehi! Sei mancina!" Disse Zacky indicandomi. 
"Si..." risposi incurante di quello che Zacky voleva dire: sono mancina come lui.
Mio padre intanto era uscito e io appoggiai la chitarra con delicatezza ma velocemente e lo rincorsi. 
"Papà! Aspetta!" Urlai
Lui si girò e mi aspetto, fortunatamente. Avevo paura che mi potesse ignorare. Lo raggiunsi e gli chiesi spiegazioni.
"Perché?"
"Perché cosa, Hel?" Chiese dubbioso.
"Perché hai fatto queste scelte? Perché hai scelto lei? Perché hai scelto di diventare un ubriaco? E perché mi hai trascurata tutto il fottuto tempo? Ma soprattutto, perché hai tradito mamma 3 anni fa? Ho bisogno di spiegazioni."
Lui mi guardò comprensivo e disse "Già... Hai bisogno di spiegazioni."
Stette in silenzio. Stavo iniziando ad innervosirmi
"Allora?! Me le dai o no?!"
"Calmati! Sei proprio come tua madre. Ti innervosisci in fretta..."
"So com'è mia madre! L'ho conosciuta, se ti ricordi." Lo bloccai urlando.
"Si... Me lo ricordo..."
Ancora silenzio. Sembrava che non mi voleva dire niente. Io quasi rassegnata mi sedetti sulla sabbia della spiaggia osservando il mare. Che bello che era. Mi è sempre piaciuto.
Lui si sedette di fianco a me e mi appoggiò una mano sulla spalla e disse "Lo ha saputo."
"Chi ha saputo cosa?"
Chiesi preoccupata ed interrogativa.
"La mamma. Ha saputo che sei andata a trovarla a Los Angeles. Una delle persone a cui avete chiesto indicazioni te e i tuoi amici ha chiamato la mamma dicendo 'È passata una rgazza molto bella con due ragazzacci per chiedere dov'è casa tua.' E lei ha pensato fossi te." Io ridacchiai ma tornai subito seria.
"Come fai a saperlo, scusa?"
Rimase ancora un attimo zitto.
"Vieni con me." Disse prendendomi la mano. All'inizio resistetti un po' ma poi pensai 'dai Hel... Cosa vuoi che sia? Magari è il momento perfetto per sapere la verità.' Quindi mi lasciai trascinare da mio padre in macchina, ma poi, dalla strada che stava facendo, capii dove stava andando.
"Papà, fammi uscire da questa macchina." 
"No. Tranquilla non c'è Gloria a casa." In effetti questa cosa mi tranquillizzò molto. Ma sentivo che qualcosa stava per succedere.
Entrammo in casa e, seduta sul tavolo della cucina, c'era lei. C'era mia madre. Non feci neanche in tempo a parlare o fare parlare lei che le saltai addosso e mi misi a piangere. Non potevo crederci.
"Mamma..." Dissi ma lei mi bloccò e disse quello che volevo dire io.
"Mi dei mancata così tanto."
Rimanemmo abbracciati per tanto tempo e poi ci sedemmo tutti e tre intorno al tavolo.
"Mi potete spiegare bene quello che è successo, ora?" Chiesi impaziente.
I miei si guardarono un attimo e mio padre iniziò a raccontare.
"Tutto, come sai bene è iniziato quella sera del 1997. In realtà il tradimento iniziò prima di quella sera. Comunque parliamo di quello che non sai. Io non avevo la minima idea che te avessi visto tutto, infatti, quando tua madre mi aveva detto che lo aveva saputo da te mi sentii una merda. La più grande merda del mondo. Non  ci potevo credere, veramente. Però sapevo che non potevo rimanere se ti facevo stare male. Quindi parlai con tua madre e decidemmo di divorziare. 
È stata dura. Il periodo peggiore della mia vita. Io non mi ricordo neanche quando ti venimmo a prendere io è Gloria, perché ero ubriaco. Da quando mi ero trasferito con lei mi ubriacavo praticamente sempre. Ora no. È da quando te ne sei andata da casa che non mi ubriaco più. Ho capito che lei mi stava solo rovinando la vita, così chiamai tua madre. Speravo che mi potesse perdonare per tutto. E spero che mi perdoni anche te. Ti prego. "
Dire che ero scioccata era dire poco. Guardai mia madre per un po' di conforto e lei disse
"Io l'ho perdonato." 
Ero ancora più scioccata dopo questa sua affermazione. 
"P-potrei pensarci un po'?" Chiesi titubante. 
"Certamente. Prendi tutto il tempo che vuoi." Disse mio padre.
 
Uscii dalla casa e vidi la macchina del papà di Jimmy parcheggiata nel parcheggio sul lato opposto di casa mia. Mi avvicinai al finestrino per vedere se c'era qualcuno dentro e vidi i suoi capelli biondi sparati in aria attraverso esso. Entrai dal lato del passeggero e lui si agganciò letteralmente a me e iniziò a baciarmi con foga. Notai che stava piangendo. 
"Jim... Cos'hai? Cos'è successo?"
Chiesi preoccupata guardando lo in faccia. 
"A-Amanda..." 
"Che le è successo, Jim?!"
"A-Amanda è stata in... È stata investita e ora è in coma, cazzo!" Disse urlando. Non potevo crederci, veramente.  Non poteva essere vero. 
"Jim... Dimmi che stai scherzando, ti prego." 
"Ti sembro uno che scherza?! Sono serio cazzo! Anche io pensavo fosse tutto un sogno ma quando l'ho vista li per terra sulla strada che non respirava ho avuto paura che fosse morta, ma fortunatamente l'ambulanza ha detto che era viva... E che lo è ancora e... C-che..." Riscoppiò in lacrime. Stavo piangendo anche io. 
"Hanno detto che si sveglierà presto." Disse asciugandosi le lacrime. 
Ci consolammo a vicenda e poi andammo in ospedale. La c'erano tutti. Brian corse ad abbracciare Jimmy, che era riscoppiato in lacrime e Zacky, appena mi vide piangendo mi corse addosso e mi abbracciò dicendomi di stare calma, che tutto sarebbe andato bene. 
Amanda non poteva andarsene. No. Non poteva. Era forte. Riusciva a resistere a tutto. 
 
Jimmy, giustamente, era il più preoccupato di tutti. Era li, seduto su una panchina con Brian di fianco che lo consolava. Io decisi di andare a sedermi vicino a lui, dopo essere uscita dall'abbraccio di  Zacky, che fu fin troppo lungo. 
"Jimmy..." Dissi titubante.
"Dimmi, Hel."
"Andrà tutto bene, vedrai. Sono più che sicura. Amy è una ragazza forte. resisterà, fidati."
Lui mi abbracciò strettissimo e io ricambiai con tutta la forza che avevo. 
 
Il medico uscì e ci disse che potevamo entrare. Entrammo e ci posizionammo intorno al letto dov'era sdraiata lei. Era strana. Pallida e quasi morta. Fortunatamente non lo era. 
 
Nessuno di noi dormì quella notte. Nessuno. O almeno penso, perché con Amy rimanemmo solo io, Jimmy, Josie e Justin e noi non ci pensammo neanche a dormire. Fortunatamente tra Amy e Justin stava andando tutto bene ma Jimmy era ancora un po' arrabbiato con lui, infatti ogni tanto si mettevano a discutere e toccava a me e a Josie calmarli. 
 
 
I giorni passarono e Amanda non si era ancora svegliata. 
 
Ormai era passata una settimana dall'incidente e ancora niente. Ancora niente, cazzo. I dottori ci confermarono che non aveva ancora aperto occhio, visto che la mattina la controllavano loro. Motivo? Noi eravamo in quella stupida e inutile scuola. 
 
Io e Jim eravamo li a guardarla e a stringerle le mani quando vidi una cosa: aveva gli occhi socchiusi.
"Jim! Jim! Guardala! Si sta svegliando!" Urlai.
"Cosa?! Ne sei sicura?" Mi chiese incredulo.
"Si Jimmy! Guarda!" 
Appena finii di dire questa frase Amanda aprì definitivamente gli occhi. La prima cosa che ci venne da fare fu chiamare gli altri che stavamo aspettando fuori, poi ci trattenemmo a saltare addosso, solo perché aveva tutte le flebo e le altre cose attaccate.
"Gesù Cristo, Amy!" Urlò Jimmy abbracciandola delicatamente "Sei viva..." Continuò con un filo di voce. 
"S-si... Sono viva. Ho visto tutta la mia vita passarmi davanti. Sperate solo che non succeda mai a voi." Disse Amy con tono scherzoso 
"Possibile che riesci a scherzare anche durante momenti piuttosto delicati?" Disse Justin trovando un piccolo buco dove poteva darle un leggero bacio, visto che Jim non si era ancora staccato. 
Lei rise. Mi era mancata da morire la sua risata, non potete neanche immaginare. 
"Amy posso farti una domanda?" Chiese Brian
"Prepariamoci alla cazzata del giorno di Brian Haner Jr." Disse Valary. 
Poi Brian continuò "Ma come ci si sente quando si è sull'orlo del precipizio? Insomma... Come ci si sente quando stai per morire?"
"Brian! Potevi anche risparmiartelo!" Urlò Josie tirandogli una pacca sulla spalla.
"Be', Bri... Non è così male, insomma... C'è stato un momento in cui volevo mollare e in quel momento ho pensato 'come sarebbe bello continuare la vita senza un rompipalle come Brian. Resterei veramente in pace." Disse Amanda
Tutti iniziammo a ridere tranne Brian che si era offeso e aveva messo il broncio.
 
Dopo una visita, i dottori dissero che sarebbe stato meglio se avrebbe passato li la notte e di non preoccuparci perché era in perfette condizioni e che l'avrebbero fatta uscire il giorno seguente. Quella ragazza ci aveva fatto preoccupare tutti. 
Ma i problemi non finiscono qua. No. Sarebbe stato troppo facile. 
 
Novembre era ormai finito e i miei stavano tornando quelli di una volta. Niente tradimenti e niente ubriachi. Alla fine decisi di perdonare mio padre. Dopotutto si era impegnato e volevo premiarlo per questo. 
 
Iniziato dicembre e sembrava che tutto andasse bene. 
La mattina del 3 dicembre mi svegliai e pensai 'che bello niente scuola per un po'' e mi riaggomitolai nelle coperte del letto, ma qualcuno bussò alla porta di camera mia
"Avanti"
"Ehi! Tesoro, sei sveglia?" Mia madre
"Sisi, vieni."
Lei entrò chiudendosi la porta alle spalle e si sedette sul letto. 
"Hel... Dovrei parlarti di una cosa." 
"Dimmi... Non è una cosa brutta, vero?" Chiesi preoccupata.
"No... Cioè... Dipende da che punto di vista lo prendi." Iniziava a farmi preoccupare seriamente.
"A-allora?" 
Lei sospirò.
"Hel... Io e tuo padre abbiamo parlato e abbiamo pensato ad una cosa."
Ancora silenzio.
"Allora? Me lo vuoi dire si o no?"
"Abbiamo pensato di tornare a Los Angeles e farci una nuova vita, come una famiglia. Una vera questa volta." 
Dire che rimasi scioccata è dir poco. 
"Allora? Cosa ne pensi tesoro?"
"I-io... Non credo sia una buona idea."
"Perché no? Abbiamo la possibilità di rifarci una vita. Pensaci."
"Ma mamma... Qua mi sono fatta delle amicizie stupende, ho trovato un ragazzo che mi apprezza per quello che sono e questo è abbastanza per dire che Huntington è la mia casa."
Lei mi guardò con aria un po' scocciata 
"Hel... Casa è dove sta il tuo cuore, e il tuo cuore sta con noi, la tua famiglia..."
"Ma sta anche qui. Sta anche ai miei amici: a Josie, Amy, Brian, Ash, Val, Matt, Johnny, Zacky, Justin e Jimmy. Jimmy soprattutto. Lui è..."
"Come hai detto che si chiama?"
"Ehm... Jimmy?"
"Nono, quello prima."
"Emmh... Justin"
"Si! Come fa di cognome?"
Rimasi molto perplessa per la richiesta di mia madre. Sembrava veramente che le importasse come si chiamava di cognome Justin.
"Ehm... Non lo so, perché?"
"Oh, no niente. Giusto per curiosità. Comunque, pensa bene a quello che ti ho detto. Poi scegli te. Ti ricordo qual'è la tua vera famiglia."
E uscì. 
 
E ora? Che faccio? Vado con loro a Los Angeles? No... Non potevo lasciare i ragazzi. Non potevo lasciare Jimmy... O Zacky. Mi ero affezionata troppo anche a lui, a tutti. Non so se è un pregio o un difetto questa cosa che ho, quella di affezionarsi alle persone, intendo.
Però non posso neanche lasciare la mia famiglia. 
Oddio. Che situazione di merda.




OOOH GOD... I'M STILL ALIVE!!
 

VI SONO MANCATA? :3
VOI SI TANTO e.e
però siete cattivi... va bene che il capitolo prima è brutto, però almeno una piccolina recensione sarebbe stato bello averla e.e
vabbe' spero che questo capitolo vi sia piaciuto e...
 
ALLA PROSSIMAAA *-*



PS: mi raccomando RECENSITEEE <3

PPS: mi è arrivata la maglietta della Vengeance University! appena ho visto il pacco ho iniziato a sclerare WAAAA *-*
  
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