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Autore: Ehi_peipi    20/04/2013    3 recensioni
"Non sei stanca?"
Mi persi ancora una volta nelle sue iridi verde mare.
"Perché dovrei esserlo?" La voce mi tremava.
"E' tutto il giorno che cammini nella mia testa".
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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If you ever leave me baby, leave some morphine at my door,
 Cuz it would take a whole lot of medication,
 To realise what we used to have it but we don’t have it anymore.





“Harry,puoi farcela.So che puoi.” Dissi in un lamento mentre il riccio eseguiva un problema.
“Ok..ok..dammi solo il tempo di ragionare.” 
Sospirai e guardai l’ora:le undici.
Io e Harry stavamo studiando da 4 ore consecutive.Perfetto.
Io ero stanca morta..il mio unico desiderio era quello di affondare nel mio morbido letto e non svegliarmi fino all’anno prossimo.
Harry stava sicuramente peggio di me.
Ma domani c’era il compito e sapevo che Styles non era sufficientemente preparato.Avevo promesso alla professoressa almeno una B. E non mi andava di dargliela vinta.
“Ci sono!Ecco fatto!” 
Harry mi porse il foglio e stranamente era giusto.
“Allora?” Domandò impaziente.
“E’ giusto!E’ giusto!” 
Iniziai a saltellare di gioia.
Forse sarebbe riuscito a prendere una B.Infondo aveva fatto molti progressi dall’inizio delle nostre ripetizioni.
“Mi premi con un bacio?” Domandò lui divertito.
“Se prenderai una B potrei anche fare di peggio!” 
I suoi occhi brillarono e si avvicinò a me prendendomi per le spalle.
“Del tipo?” Chiese con voce strozzata.
Non risposi rimanendo pietrificata dai suoi occhi.Erano in quei momenti che mi chiedevo che cosa mi capitasse con lui.Come mai mi sentissi in quel modo.
Lo detestavo a volte.E altre volte rimanevo paralizzata da lui.
Mi confondeva in una maniera impressionante,mi faceva credere di essere qualcosa e poi si dimostrava tutt’altro.
Si inumidì le labbra con la lingua e mi sentii il sangue pulsare nel cervello.
Mi stava provocando e ci stava riuscendo alla grande.
“Tutto ok?” 
June comparve dalla cucina mezza addormentata e con il cellulare in mano.
“Sì.Ritorna a dormire.Ora Harry se ne va.”
Il riccio mi lanciò un occhiata indecifrabile e lentamente si allontanò.
“Già..be’..grazie.” Disse impacciato mentre stringeva la sua giacca.
“Domani mattina ripassa ancora un po’,magari.” Li consigliai.
Harry annuì e salutando con la mano June uscì di casa.
“Stai bene?” Mi chiese mia sorella notando il mio sguardo vacuo.
“Certo.Andiamo a dormire,sono stanca morta.Quel coglione mi ha sfinita”
Mia sorella era già salita di sopra quando io invece stavo spegnendo tutte le luci,finalmente pronta ad affondare nel letto.
 
La mattina dopo mi svegliai in ansia per il riccio.Gli mandai almeno 696969 messaggi dove lo pregavo di ripassare ancora.Lui non aveva risposto a nemmeno uno di quelli,ma non lo potevo biasimare,ero davvero pesante.
Entrai in classe per l’ora di matematica e individuai subito la massa riccia di Harry.Cercai di andarli incontro ma il professore Buco Bruno entrò in classe impedendomi di parlare con Styles.
I banchi erano già tutti divisi.
Alcuni ragazzi stavano ripassando ancora sul libro,altri stavano cercando nascondigli per i bigliettini o per il cellulare,altri invece,come Han,erano assolutamente tranquilli in attesa del foglio.
Buco Bruno si asciugò la fronte imperlata di sudore e tirò fuori dalla sua valigetta il compito.
Harry mi guardava nervoso e cercai di tranquillizzarlo con lo sguardo.
Per un attimo,solo un attimo,sentii un emozione stranissima.Mentre i nostri occhi si rassicuravano a vicenda sentii dei sentimenti mai provati accrescere ed esplodere come fuochi d’artificio.
Il mio cuore prese a battere fortissimo,una velocità quasi disumana per me.
Tutto era sembrato sospeso mentre i nostri occhi si erano incontrati.Sospeso.
Mi accorsi solo qualche secondo dopo che il professore aveva già distribuito le verifiche.
“Bene ragazzi cominciate pure.” Ci disse Buco Bruno.
Vidi Han fiondarsi letteralmente sul suo foglio protocollo.
Sospirai e guardai anch’io il foglio.
I primi esercizi li risolsi con facilità,ebbi qualche difficoltà con i problemi di massimo e minimo che non avevo ripassato e poi venne un esercizio che mi lasciò a bocca aperta.
Erano 5 operazioni sui limiti,cosa che avevamo fatto all’inizio dell’anno scorso.
La Loren ci aveva avvertito che avrebbe messo qualcosa sul programma dell’anno scorso ma io non avevo ripassato,troppo impegnata ad aiutare Harry sul programma di quest’anno.
Mi guardai intorno attonita.
Il professore si stava scaccolando.
Louis stava tirando fuori dei bigliettini dalle … mutande (?)
Han stava scrivendo come un ossessa tutta compiaciuta.Voleva battermi in matematica,l’unica materia in cui ero brava e più brava di lei.
Harry era immobile e stava fissando il foglio.Cercai di sbirciare per vedere se avesse fatto almeno la maggior parte degli esercizi ma lui lo copriva con il braccio.
Lanciai un’altra occhiata al professore che si stava osservando le mani incuriosito.
“Harry…” Bisbigliai.
Lui lo udii e si voltò impercettibilmente verso di me,osservandomi con la coda dell’occhio.
“Come sta andando?”
Il riccio abbassò le mani e sotto il banco fece il numero tre con le dita e poi il numero otto.
Capii che erano gli esercizi che non gli venivano.
L’otto era quello su cui ero bloccata io,mentre il tre era un esercizio che chiedeva le definizioni di alcuni termini.
Sapevo di non poterlo aiutare e così gli lasciai solo un sorriso sincero sperando che tutto il resto fosse giusto.
 
“Com’è andata la verifica?” Mi domandò Hanna uscendo.
Quasi non la sentii mentre cercavo con lo sguardo Harry,che avevo perso di vista dopo il suono della campanella e alla consegna al professore dei fogli.
“Bene.” Mi limitai a rispondere.
Lei sembrò interdetta ma poi sorrise.
Louis sbucò alle mie spalle spaventandomi.
“Ho copiato come mai avevo copiato prima d’ora!” Sentenziò felice. “Credo di non aver sbagliato nemmeno un esercizio.Quel sostituto non si accorgeva di nulla!”
Quando Louis diceva così era talmente sfortunato da prendere sempre una misera D.
“Dov’è quell’idiota di tuo fratello?” Chiesi alla mia migliore amica per sviare il discorso dal compito.
“Dovrebbe essere già in mensa.”
“Lo sai che frequenta Zayn Malik?” 
“Sì.E lo anche beccato a fumare.Se lo ripesco di nuovo per lui è finita.”
“Cosa c’è di male se frequenta Malik?” Domandò Louis innocentemente e con una faccia strana.
“C’è che Zayn Malik” Cominciò Hanna cercando di mantenere la voce normale. “E’ un tipo pericoloso.”
“Con me è simpatico.” La buttò lì Lou.
“Che cosa hai detto?” Squittì la mia migliore amica.
“Che è simpatico.” Cercò di cavarsela Lou.
“No l’altra cosa.”
“Io non ho detto nient’altro.”
“Tu sei amico di Malik?”
Louis sembrò riflettere sulla risposta da dare e alla fine optò per un: “Vado a box con lui.”
“Non me l’hai mai detto!” Rispose Han offesa.
“Be’,non credevo che l’argomento Malik ti interessasse così tanto.”
“Ha chiesto di uscire a Mary!” 
“Ehi,non mettetemi in mezzo!” Dissi io allontanarmi.
“Non mi sembra di aver fatto nulla di grave.” Borbottò Louis scocciato.
Capii che quella discussione stava prendendo una brutta piega così li ignorai e mi diressi da sola in mensa.
 
Allora,com’è andata il compito? xxx
 
Scrissi il messaggio quasi avendo paura di darli fastidio.
A quanto pare il riccio non aveva proprio voglia di rispondermi dato che passai tutta la giornata senza sue notizie.
La notte feci per la prima volta un sogno riguardante Harry.
I miei sogni erano sempre stati strani e senza senso e infatti sognai di picchiare mia sorella con una padella ma che poi Harry mi aveva fermata dandomi un bacio sulla mano e sorridendomi.
Strano.Stranissimo sogno.
La mattina infatti mi svegliai con la luna storta,come sempre d’altronde.
“June datti una stracazzo di mossa!” Gridai esasperata.
Lei scese e rimasi spiazzata.
Aveva un piercing al naso.
“QUANDO CAZZO TE LO SEI FATTA?” 
Mia sorella mi guardò spaventata e consapevole.
“Andiamo Mary,ho 16 anni.” 
“Non me ne fotte un cazzo!Non mi sembra di averti dato il permesso!” 
Lei sbuffò e si mise il cellulare in tasca ignorandomi.
“Aspetta..come hai fatto a farlo,ci vuole il mio consenso dato che non sei ancora maggiorenne.”
June alzò gli occhi al cielo. “Però che palle che sei,me l’ha fatta un amica,stai scialla.”
Oddio ora la ammazzo.
“Stai scialla una beata minchia!Tu sei malata,non sei normale!”
“Oh andiamo,sai quante persone l’hanno fatto.”
“E devi per forza essere simile a loro?”
“Anche tu hai fatto la stessa cosa col tatuaggio con mamma.”
Mi sentii strana,come se avessi ricevuto una pugnalata dritto nel petto.
Mia sorella mi guardava con aria di sfida,gli occhi leggermente lucidi,i capelli neri legati disordinatamente dalla fretta e le mani che tremavano.
Ricordavo benissimo quando io,all’età di 15 anni,mi ero tatuata una farfalla sulla spalla.Ricordavo anche il viso di mia mamma quando lo aveva visto.
Due settimane prima di morire.
Litigammo tantissimo e non ci parlammo per un intera settimana.
Rammentavo i suoi capelli neri a caschetto di quel periodo,i suoi occhi verdi,la sua alta statura e il suo sguardo sempre dolce e comprensivo.
Ricordo che per fare pace con me mi regalò una foto di noi due e June.Alla fine si era sistemato tutto e proprio quando il nostro rapporto era tra i migliori lei era morta in quel fottuto incidente.
Non ci penso mai,perché solo il ricordare mi fa un male tremendo.
June aveva solamente 13 Anni compiuti da poco,eppure era stata più forte di me.Io mi ero lasciata andare in un brutto giro,avevo fumato,mi ero tagliata ma poi grazie all’aiuto delle persone che mi volevano bene ero rinsavita.
June non aveva mai avuto un padre,perché a quanto ci raccontò la mamma,lui non aveva nemmeno saputo di averla messa incinta,e da ragazzina June aveva perso anche nostra madre,doveva essere stato terribile per lei.
C’ero solo io.E io probabilmente non ero nemmeno una così buona sorella.
Capii che dovevo passarci sopra,essere comprensiva e riflessiva eppure non feci altro che peggiorare le cose.
“Allora avresti dovuto capire da quell’esperienza che è una cosa stupida!”
“Tu sei una stupida!Ti detesto!”
E detto questo tirò un calcio al tavolo uscendo di casa senza nemmeno aspettarmi.
Scoppiai in un grido isterico lanciando le prime cose che mi capitavano a tiro tra cui il mio cellulare.
Io una stupida?
Lei era la stupida!
E poi inevitabilmente iniziai a piangere cominciando a capire i miei sbagli.
Infondo avevo esagerato,non era una cosa davvero grave,
Mi buttai sul divano e soffocando le lacrime con un cuscino.Rimasi in quella posizione per circa mezz’ora e ormai,rendendomi conto che non c’erano altri orari per andare a scuola,decisi che sarei rimasta a casa.
Avrei tanto voluto avvertire June o qualcun altro ma rammentai che il mio cellulare si era appena frantumato contro il muro.
Cercai di darmi un contegno e piano piano mi calmai.
Avrei solo dovuto chiedere scusa a mia sorella,tutto semplice no?
Eppure quella parola ‘ti detesto’ era entrata nel mio cuore come una lama tagliente.Ero davvero così stupida e odiabile?
Non ero la sorella perfetta,lo sapevo bene,eppure,anche se non sembrava,io cercavo di dare il meglio a June.Volevo che lei non passasse quello che avevo passato io.
Passai il resto della giornata rintanata in casa e quando June non tornò da scuola mi sentii ancora peggio.Non ero preoccupata di dove fosse,ero sicura che fosse con qualche sua amica,ma ero preoccupata di cosa pensasse di me.
Il giorno successivo decisi di non andare ancora a scuola.Avevo come un peso enorme nel petto e non avevo la minima voglia di andare in un posto pieno di persone.
Avvertii Liam e Han-gli unici numeri che sapevo a memoria dato che la SIM era completamente distrutta-con un cellulare vecchissimo inserendo una batteria scadente e gli dissi che stavo bene e che non dovevano preoccuparsi.
Passai delle giornate deprimenti ripensando e ripensando non solo a June ma anche a mia madre.
Mia madre sicuramente non era orgogliosa di me.E quel pensiero,di come non mi stessi prendendo cura di June come faceva lei,mi faceva andare in bestia.
Il pomeriggio ero decisa ad uscire e andai a comprare qualcosa da mangiare.
Passai casualmente davanti a un tabacchino e fui tentata di comprarmi un pacchetto di sigarette.Avevo promesso a me stessa che non avrei più fumato eppure in quel momento mi sembrò la cosa migliore.
Camminai per le strade fumando per tutto il pomeriggio e poi verso le sette rientrai a casa.
Nemmeno oggi June avevo deciso di tornare.
Cominciai a risentirmi male e mi accorsi solo qualche ora dopo che avevo finito un intero pacchetto in un giorno.E cosa peggiore avevo ancora il bisogno di fumare.
Iniziai a piangere sentendomi uno schifo,uno strazio.Stavo di nuovo ricascando in quella fregatura.
Come un isterica cominciai a cercare per la casa un pacchetto di sigarette,tre anni prima,quando fumavo,gli nascondevo un po’ da per tutto.
Alla fine ne trovai uno già iniziato e fumai ancora.
Mi sentivo meglio.
E qualcosa che mi fa stare meglio non dovrebbe essere un bene?Pensai.
La sera andai a dormire decisamente più calma.
La mattina seguente mi alzai alle 10:00,ero tranquilla.Andai in bagno e mi guardai allo specchio.E all’improvviso vidi tutto quello che odiavo di più.
La vecchia me,che stava inesorabilmente tornando.
Presa da una rabbia che non mi apparteneva tirai un pugno allo specchio frantumandolo in mille pezzi.La mia mano aveva preso a sanguinare e quasi non sentii il dolore tanto accecante era la rabbia.
Stavo perdendo il controllo,proprio come tre anni fa.
Cominciai a sentirmi male e stavo quasi per fare qualche altra sciocchezza quando sentii il campanello suonare.
Presa dalla speranza che fosse June scesi di fretta e corsi alla porta.
Mi dimenticai perfino dello stato in cui era la mia mano.
Quando aprii la porta però non era June,era bensì Harry.
Lui mi guardò stupito e notò all’istante la mia mano.
Io invece,semplicemente,lo abbracciai.
Avevo bisogno d’aiuto.
Era così facile ricadere nel baratro,così facile ritornare a stare male e io avevo paura di questo.


  
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