Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Anna Mellory    09/11/2007    3 recensioni
L'infermeria era vuota e silenziosa.
Nessuno studente era adagiato su quei letti bianchi;eppure era convinto di aver visto due ragazze fasciate da capo a piedi quel pomeriggio stesso.Forse Dumbledore le aveva spostate in qualche altro angolo del castello per non lasciarle assieme a lui.
-La solitudine è solo ciò che ti meriti-era solita sibilargli contro sua madre,e ora Sirius era convinto che avesse ragione.
La fanfic rimarrà incompiuta
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Tonks, Famiglia Black, I Malandrini, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Innegabilmente, quella era stata una brutta giornata

Innegabilmente, quella era stata una brutta giornata.
James aveva imprecato, grugnito e mugugnato per ore, mentre gironzolava a larghi passi dalla cucina al salotto. Poi si era arreso e,sdraiato sul divano verde davanti alla televisione,era sprofondato in un silenzio funereo, finché il sonno non lo aveva colto impreparato, lasciandolo indifeso e profondamente addormentato.
Remus era stato ancor peggio: aveva passato delle ore a fissare il camino in cui erano scomparsi Lily e il nonno di James, sordo ad ogni tentativo di conversazione che aveva tentato di fare. Verso le cinque e mezza aveva deciso di andare a dormire e, con un giornale sottomano (quello di due settimane prima), si era avviato al piano di sopra strascicando i piedi, dopo aver biascicato un ’Buonanotte’ poco convinto.
L’orologio segnò le undici di sera e Peter represse a fatica uno sbadiglio: era da più di dieci ore che non si sapeva nulla della loro compagna di casa e la preoccupazione e il pessimismo, che fino a quel momento era riuscito a tenere a bada, gli attanagliarono lo stomaco. 
Non riusciva ancora a capacitarsi di quanto era accaduto in quegli ultimi due mesi, era successo tutto troppo in fretta! I suoi amici,poi, erano stati di ben poco aiuto:sempre di cattivo umore, litigavano tra di loro e gli rispondevano male. Alla fine della scuola, quando si erano trasferiti a casa Potter, aveva accolto l’arrivo della Evans come una benedizione dal cielo: aveva esultato più lui di James,che,non appena l’aveva vista,aveva aggredito Dumbledore, sostenendo che non avessero alcun bisogno dell’aiuto di una ragazza.
D’improvviso le fiamme del camino diventarono blu e ,con un sonoro CRACK!,due figure gli comparvero innanzi,facendolo sobbalzare per lo spavento. Anche James si svegliò di colpo, sopprimendo a fatica l’urlo spaventato che gli premeva in gola, quando vide suo nonno fissarlo divertito.
-A quanto pare nipote, mentre io e la mia giovane accompagnatrice lavoravamo come pazzi, tu dormivi senza farti alcun problema- lo schernì l’uomo, mentre con un movimento fluido si toglieva il mantello scuro.
-Avete scoperto qualcosa?-chiese Peter trepidante.
-Abbiamo scoperto tutto quello che c’era da sapere,Minus- rispose Lily,mentre con le mani ripuliva il vestito dalla polvere- Il vostro amico è rinchiuso a Grimmauld Place,almeno per adesso: venerdì un medimago si dirigerà nella dimora dei Black per dichiarare la sua insanità mentale e quella del padre, poi verranno trasferiti nella dimora di campagna e lì saranno rinchiusi-
Peter sbiancò di colpo e con una mano cercò il bracciolo del divano,quasi non si sentisse più in grado di stare in piedi da solo.
James deglutì,sentendo un brivido percorrere tutta la sua spina dorsale: Sirius malato di mente? Non poteva crederci! Insomma, non era mai stato il tipo di ragazzo che rientrava nei canoni tradizionali del bravo studente, ma diamine! Era Sirius! Un insopportabile,detestabile ed estremamente divertente compagno di scorribande, che aveva saputo farsi amare e benvolere da tutti,persino da quella frigida della McGonagall.
Sentì le lacrime che si facevano strada tra le sue palpebre e,con sua grande sorpresa,si ritrovò a piangere come un bambino.
-James,no,dai non fare così- sussurrò Peter, posandogli una mano sulla spalla e guardandolo con nervosismo.
Lily guardò sconvolta la scena che le si presentava davanti: Potter,il grande James Potter stava piangendo come un bambino e si guardava bene dal nasconderlo.
“Allora è proprio vero che anche gli dei cadono ogni tanto dal loro trono di perfezione” pensò la ragazza.
-Jamie,capisco che tutto ciò ti sconvolga,ma non è il momento di piangere. Il vostro amico ha bisogno di noi- disse il nonno Potter mentre con delicatezza riconduceva il nipote verso il divano.
Lo fece sedere e,con lentezza, cercando di non fare movimenti bruschi,gli si accovacciò davanti prendendogli le mani tra le proprie.
-Devi essere forte,nipote mio, perché, se non lo sarai, i tuoi compagni si sentiranno smarriti e Sirius sarà perduto-gli disse,asciugandogli le gote dalle lacrime con un fazzoletto:-Lo capisci,Jamie?Sii forte!-
Il ragazzo alzò lo sguardo:- S--s-s-ì, ho capito nonno- sussurrò tirando su con il naso.
-Bene! Ora andate a dormire, domani sarà una lunga giornata- disse l’uomo alzandosi in piedi e dirigendosi verso la cucina.
Peter si sedette accanto a James e cautamente cercò la mano dell’amico con la propria: -Avanti Prongie, sono sicuro che ce la faremo, riporteremo Paddy indietro-
Il giovane si voltò a guardarlo ed incontrò lo sguardo sincero dell’amico; sorrise e ricambiò la stretta:-Sì,hai ragione,devo tirarmi su di morale,altrimenti qui diventa un mortorio e voi di sicuro senza di me morireste di noia-scherzò passandosi una manica della maglietta sul naso,gli occhi lucidi per le lacrime.
-Veramente Potter, staremmo molto più tranquilli se tu sparissi per un po’-
James si voltò verso Lily, il volto indecifrabile.
La ragazza non si sentì affatto intimidita sotto quello sguardo indagatore e,con nonchalance, si portò le mani sui fianchi,in un chiaro atteggiamento di sfida:-D’altronde ho già constatato quanto questo mio sogno sia irrealizzabile, quindi mi dovrò accontentare di starti il più lontano possibile. E poi non ho sedotto Regulus Black per nulla-concluse portandosi con aria strafottente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Tu cosa?-esclamò James,scoppiando subito dopo a ridere.
Lily lo guardò indignata: -Che c’è Potter? Non credi che io sia capace di sedurre un ragazzo?-
-No,no per carità Evans, mi chiedevo solo quale sia stata la tua tattica di seduzione:che dici Peter? Gli avrà recitato l’intera procedura per creare una perfetta Felix Felicitis o lo avrà incantato con i movimenti della sua bacchetta mentre trasfigurava il suo letto in un delfino?-disse tra le risate James, stringendo più forte la mano dell’amico.
Quest’ultimo,dopo aver ponderato se fosse più conveniente rimanere impassibile ed evitare le ire della Evans oppure scegliere la strada della perdizione e unirsi alle risate del suo amico, scelse la seconda: d’altronde era un Maradeur!
Lily era livida: come si permetteva di prenderla in giro adducendo che non avesse una grande femminilità! Lei era una bella ragazza, aveva frotte di ammiratori ai suoi piedi!
Con un ringhio (a dire il vero ben poco femminile) afferrò la prima cosa che si ritrovò sotto mano,un cuscino, e lo lanciò contro James.
Sfortunatamente il suddetto cuscino era vecchio quanto il trisnonno Potter e,non appena entrò in collisione con il volto di James (sì,Lily tra i suoi vari pregi vantava anche una mira perfetta!) esplose riempiendo di piume il giovane.
Calò un silenzio di tomba.
Sia Lily che Peter guardarono con orrore il loro compagno di casa, la prima perché temeva le ovvie conseguenze delle sue azioni, il secondo perché l’idea di vedere l’ennesima sfuriata da parte dell’amico non lo esaltava.
James,totalmente ammutolito (e ricoperto di piume), liberò la mano dalla stretta di Peter e la alzò a livello del volto,constatando che anch’essa era ricoperta di piccole piume candide.
Poi un ghigno si dipinse sul suo volto.
-Peter, noto che sei particolarmente pulito stasera-
Minus realizzò nella frazione di un nanosecondo ciò che il suo amico aveva in mente:-James, no! Lo sai che non sopporto le piume-gemette,mentre cominciava ad arretrare sul divano.
-Ohhh,non ti preoccupare,me lo ricordo,me lo ricordo-
E con un balzo gli fu addosso.
Caddero sul divano e cominciarono a rotolare sul tappeto, in una nuvola di piume candide. Peter,dopo i primi venti secondi,in cui aveva continuato a chiedere pietà, cominciò a difendersi strenuamente dal proprio avversario. Le sue armi? Il solletico e i morsi.
Lily era rimasta sbalordita ma,davanti a quel groviglio di corpi in lotta,contornati dalle piume implacabili, cominciò a ridere: non aveva mai visto nulla di tanto spassoso in vita sua!
Rise talmente tanto che dovette sedersi pur di non cadere per terra!
James e Peter,dinanzi alla reazione del tutto inaspettata della loro compagna, si fermarono e ,dopo essersi guardati a vicenda, scoppiarono anch’essi a ridere.
Alexis Potter li guardava dalla cucina,un sorriso appena accennato sulle labbra sottili.

 # # #

 La mattina seguente James si alzò presto.
Nonostante fosse andato a letto meno di quattro ore prima si sentiva pieno di energie e non vedeva l’ora di mettersi all’opera. Con il sorriso sulle labbra si lavò i denti,il viso e cercò pure di pettinarsi i capelli. Ma quelli non avevano la minima voglia di farsi domare e quindi il giovane desistette all’idea che per una volta nella propria vita avrebbe potuto vantarsi di avere una frangia più o meno decente.
Tornato in camera,dopo aver tirato fuori dal baule nell’armadio con estrema fatica la colonia che gli aveva regalato Sirius a Natale,se ne spruzzò un poco addosso.
Così la smetti di puzzare come un caprone gli aveva detto lui,quando lo aveva fissato perplesso,la boccetta appena scartata in mano. Naturalmente si erano azzuffati come dei pazzi,gridando a più non posso ( Io non puzzo aveva urlato James mentre lo trascinava a terra assieme a sé ) e insultandosi come degli scaricatori di porto ( Certo che puzzi come un caprone,stupido idiota, non vedi come tutti si scostano quando passi tu aveva ribattuto Sirius mentre gli si buttava addosso con la sua tipica grazia di elefante,schiacciandolo a terra).
Fischiettando, scese le scale e si diresse verso la cucina. Aveva una fame tremenda! Era da più di una settimana che si rifiutava di mangiare qualsiasi cosa che non fosse cereali e non vedeva l’ora di mettere sotto i denti un succulento tacchino, sebbene fossero appena le sette della mattina.
La cucina era deserta e il ragazzo,sorridendo tra sé, cominciò a tirare fuori dall’armadio il pentolame necessario alla sua “colazione”. Poi si diresse verso il loro frigo di ultima generazione, vanto e gioiello inestimabile di sua madre, e ne estrasse un tacchino di dimensioni considerevoli, un maschio probabilmente.
Armato di un coltello che somigliava più a una mannaia,che probabilmente sua madre aveva rubato dall’officina dello zio Wincester, il falegname ufficiale della famiglia Potter, si apprestò a tagliare il povero volatile.
-Non avrai mica intenzione di cucinare quel affare?-
James  con la mannaia a mezz’aria si voltò: Remus lo fissava con aria assonata e vagamente perplessa dalla soglia della cucina.
-Certo,altrimenti perché avrei tirato fuori tutte quelle pentole!- rispose lui,indicando il pentolame vario che aveva accatastato in malo modo sul tavolo della cucina.
Lupin assunse un’espressione ancora più perplessa,ma si limitò ad alzare le spalle e si diresse verso la dispensa cominciando a tirare fuori latte e cereali.
Rimasero in silenzio per più di dieci minuti:uno che fissava con aria critica il povero pennuto,chiedendosi se fosse meglio cominciare a tagliare partendo dalla coscia o tagliargli senza troppe cerimonie la testa per poi sventrarlo partendo dal collo; l’altro invece ostentava indifferenza,mentre,seduto al lato opposto del tavolo, mangiava i suoi cereali.
In realtà un occhio più attento sarebbe stato in grado di scorgere il sottile gioco di sguardi furtivi che i due ragazzi avevano cominciato subito dopo il loro breve scambio di battute.
Nessuno dei due aveva il coraggio di rivolgere la parola all’altro: c’erano troppe cose non dette tra loro, troppe volte si erano aggrediti,feriti,umiliati in quelle due settimane. Le ferite bruciavano, gli insulti giacevano in una parte ben visibile della loro memoria. Sembrava quasi che,dopo quella notte, fossero diventati due estranei; più di una volta Peter aveva cercato di farli ragionare ma non c’era stato verso.
Il problema? Entrambi ritenevano che l’altro fosse la causa del tradimento di Sirius.
D’altronde perché il loro amico avrebbe dovuto tradirli in quel modo? Non aveva nessun motivo razionale ed entrambi ritenevano che la famiglia Black fosse ormai un ricordo lontano nella mente del loro amico. L’unica soluzione a cui entrambi erano giunti, dopo aver deposto la rabbia nei confronti dell’amico, era che uno dei Maradeurs lo avesse deluso o ferito profondamente,tanto da spingerlo a compiere un’azione tanto efferata.
Peter lo avevano escluso entrambi a priori: non aveva degli strumenti,un’amicizia tanto profonda con Sirius da ferirlo in una maniera così dolorosa. Gli unici rimasti erano loro due, uno di loro due era il colpevole.
Spesso Peter aveva cercato di dissuaderli dal pensare una cosa del genere : Nessuno di noi ha ferito Sirius. Ha perso la testa, ha fatto tutto da solo e voi lo sapete bene,quindi smettetela di accusarvi per qualcosa che non è stata provocata da nessuno,se non da Paddy stesso.
Poi James, mentre con lentezza faceva aderire la lama del coltello al collo fragile dell’animale, ebbe una folgorazione: rivide gli occhi ridenti di Sirius a Natale,quando,a cavalcioni su di lui,aveva riso delle sue espressioni di finto dolore, si ricordò della sua risata,quella risata tanto simile ad un latrato,le sue mani energiche che lo afferravano per le spalle e lo tiravano su, porgendogli gli occhiali. Allora Sirius emanava calore ed allegria, lo aveva sempre fatto da quando lo aveva conosciuto.
Ma non a febbraio.
Non si ricordava il momento preciso,l’esatta frazione di attimo in cui il suo amico aveva perso il suo calore. Forse subito dopo San Valentino,o accaduto prima? Al momento non ci aveva fatto caso,troppo perso com’era a cercare di sedurre la Evans, ma ora rammentava che una settimana prima di quella notte Sirius era diventato una persona completamente diversa:più taciturno, più freddo,alla sera,invece di ubriacarsi con la Butterbeer che avevano sottratto a Hogsmeade, preferiva andare a letto presto,chiudendo le tende attorno a sé,cosa che non faceva dal secondo anno, quando i Maradeurs si erano formati.
Perché non se n’era accorto?
James sospirò e posò il coltello sul tavolo:- Sai,Remus, mi sono chiesto migliaia di volte il perché Sirius si sia comportato in quel modo, ma,per quanto mi sforzassi, non mi veniva in mente una sola spiegazione logica-
Remus lo fissò in silenzio,la tazza abbandonata a lato.
- Allora la risposta logica che mi sono dato è stata che qualcuno di noi lo avesse ferito in maniera irrimediabile, perché -ti ricordi?-quella notte,quando ti ho allontanato da lui,sembrava che stesse per impazzire dal dolore-disse passandosi una mano tra i capelli.
-Ti ho accusato perché sei l’unica persona in grado di fargli del male oltre a me. Mi sono escluso a priori,perché ero sicuro di non aver fatto nulla di sbagliato, di essermi comportato da amico come sempre- un sospiro- e forse è proprio in questo che ho sbagliato … perché Sirius per arrivare a quel punto deve aver incubato tutto per più di una notte. Lui stava soffrendo già da tempo e io,da bravo coglione, non me ne sono minimamente accorto!-
Strinse i pugni e con rabbia fissò il muro davanti a sé: come poteva essere stato così sciocco? Non solo non si era accorto del malessere di Sirius, ma aveva addirittura accusato Remus di tutto!
-Mi sa che siamo in due- sussurrò Remus,mentre giocherellava con la sua tazza:- Ci ho pensato anch’io un migliaio di volte,mi sono scervellato tutte le notti per trovare una spiegazione e stanotte,quando ti ho sentito piangere, mi sono reso conto che non potevi essere tu il solo colpevole-
Un sorriso amaro gli si dipinse sulle rabbia: - Hai ragione, Sirius probabilmente stava già soffrendo da tempo e persino Frank se ne era accorto-
Potter lo fissò interrogativo.
Remus lo guardò a sua volta;poi,con un sospiro, si passò una mano tra i capelli: -Una settimana prima di…di quella sera, Frank è venuto da me in biblioteca,dicendomi che mi voleva parlare-
James poggiò il coltello sul tavolo.
- Ti devo parlare mi ha detto e io allora l’ho invitato a sedersi
  Hai notato qualcosa di strano in Sirius?
 L’ho guardato e gli ho risposto che no,non avevo notato nulla di strano in Sirius,forse che era un po’ di malumore,ma nulla di più. Allora lui ha sospirato e ha cominciato a tamburellare con le dita sul tavolo,sai,come fa lui quand’è nervoso-
Potter annuì in silenzio.
- Vedi Remus,io non mi permetterei mai di intromettermi nella vostra amicizia, voi avete il vostro gruppo,io il mio, quindi non è che io voglia impicciarmi negli affari vostri,  mi conosci,no?
Al che ho annuito e lui ha continuato
Però è da più di una settimana che vedo che Sirius diventa sempre più cupo,più triste e né tu né James sembra che ve ne siate resi conto. L’altra notte,quando James e  Peter erano in punizione e tu di ronda, mi è sembrato addirittura di sentirlo piangere.-
Remus smise di parlare e si alzò dal tavolo: -Capisci che quando mi sono sentito dire certe cose, non ho potuto crederci, James. Non era possibile che Sirius stesse così male da piangere. Noi ci siamo sempre detti tutto:sicuramente,se fosse stato così male,ce lo sarebbe venuto a dire. Così ho ringraziato Frank e gli ho detto che gli avremmo parlato-
Un sospiro.
-Non gli ho parlato,né quella sera,né dopo. Sono stato dannatamente superficiale e solo ora mi sono ricordato che nell’ultimo periodo aveva cominciato a lamentarsi di una strana allergia che gli faceva irritare gli occhi,nello stesso modo in cui si irritano quando uno piange a lungo-
Con passi lenti,quasi circospetti,si avvicinò all’amico,posandogli una mano sull’avambraccio:- Quindi i coglioni sono due,James,non uno- gli disse guardandolo negli occhi con fermezza:-Però non possiamo mollare. Dobbiamo salvarlo,glielo dobbiamo!-
Potter si voltò a guardarlo,poi annuì:- Già,glielo dobbiamo-
Si sorrisero a vicenda e,così,senza preavviso,si abbracciarono,sentendo come la tensione venutasi a creare tra loro si dissipava lasciando posto a una piacevole e familiare sensazione di calma. Erano di nuovo uniti ed pronti ad affrontare il futuro assieme.
-Bene,e ora,caro Moony, sei obbligato ad aiutarmi a tagliare questo dannato pennuto,ho una fame da lupo-esclamò James,sciogliendosi dall’abbraccio e brandendo con nuova convinzione la mannaia.
Remus rise: -Ehm, Prongie,sei sicuro di sapere come si fa a tagliarlo-
L’altro ragazzo lo guardò oltraggiato:- Certo che lo so, e poi non ci vorrà mica una laurea per affettarlo come si deve.
Lupin lo guardò con aria sufficiente:- Aha,…senti James,perché non lasci a me questo lavoro e ti dedichi al contorno di patate,mi ricordo che l’ultima volta  eri riuscito a farle anche in una maniera vagamente decente,senza farle bruciare tutte intendo- disse prendendo dalla mano del suo compagno di casa la mannaia e cominciando ad analizzare con aria più esperta il povero volatile,che ormai non vedeva l’ora di essere affettato piuttosto che stare ad ascoltare i discorsi strampalati di quegli altrettanto strambi ragazzi.
Potter lo guardò con aria altamente offesa,ma fece quello che gli era stato chiesto.
-Se Sirius e Peter fossero stati qui,avrebbero difeso a braccia aperte le mie doti di macellaio-
-Se Sirius e Peter fossero stati qui,il primo ti avrebbe sfilato di mano il coltello e il secondo avrebbe aiutato me e Sirius a legarti ed imbavagliarti alla sedia-
-Non è vero,io non….-

 La discussione continuò ancora a lungo, tanto che all’alba delle dieci,quando il tacchino,messo in salvo dalle mani di James nel forno, cominciò ad assumere un colorito vagamente appetitoso e Peter e Lily scesero per fare colazione, i due stavano ancora discutendo.
Ma,come si suol dire, il peggio era passato.
I Maradeurs erano tornati uniti ed erano pronti a tornare all’attacco.
E a riprendersi Sirius Black.

 Naturalmente mangiarono tacchino per tre giorni di seguito.

 # # #

 Note:

Un capitolo lungo ma vagamente statico. Non ho potuto fare altrimenti, poichè,dato il salto temporale che ho fatto con il capitolo precedente, dovevo darvi un'idea di cosa stesse passando per la testa ai Maradeurs. Naturalmente vi chiedo scusa per il ritardo,ma cercate di capire,sono al primo anno di università e devo darmi da fare fin dall'inizio se voglio superare gli esami!

Ringraziamenti
Per Chloe 89: ti ringrazio per la recensione,sono contenta che questa fic discontinua continui a piacerti!
Per Viky Lunastorta: con tutti questi complimenti mi lusinghi,spero che questo mio nuovo capitolo ti piaccia tanto quanto gli altri.
Ringrazio poi Pikkola Prongs che ha avuto il coraggio di affermare,nel forum, che sono una brava scrittrice di ff: grazie per avere avuto questo coraggio da leone!

Direi che per stavolta è tutto.
Fatemi sapere che ne pensate!

Mellory

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Anna Mellory