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Autore: cyrusaddicted    21/04/2013    5 recensioni
-Nick, tu hai detto di amarmi, l'ho sentito, stavo uscendo dalla tua camera e hai sussurrato 'ti amo'. Ora guardami negli occhi e dimmi che non è vero-.
Nick sospirò, poi la guardò negli occhi e le disse -Io non ti amo-.
Miley si sentì il mondo crollarle addosso, quella risposta le arrivò dritta al cuore, come un coltello dalla lama affilata. Quel cuore, che già stava male per conto suo, ora si stava sgretolando in tanti piccoli pezzi.

Fanfiction precedentemente pubblicata sia su Youtube che su Facebook.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

 
MILEY
-Miley!- urlò Tish -Alzati che fai tardi a scuola!-.
Erano le otto meno venti e la madre la stava chiamando da ormai dieci minuti, se non si fosse alzata subito sarebbe sul serio arrivata in ritardo a scuola.
Dopo qualche minuto, finalmente Miley si svegliò, non per sua volontà, ma perché la sorellina Noah le si era buttata addosso, era il giorno del suo compleanno e si era svegliata presto per assicurarsi che tutti in casa le facessero gli auguri.
-Noah ma che fai?- Disse Miley con voce assonnata.
-Te ne sei dimenticata vero?- Noah stava già mettendo il broncio.
-Cosa? Che esattamente otto anni fa è nata la mia rompiscatole preferita?- sorrisi -Come potrei dimenticarmene, buon compleanno piccola!- la abbracciò -Ora però esci che mi devo preparare-.
-Ok- Noah se ne andò tutta felice.
Noah e Miley avevano un rapporto stupendo, non era il solito rapporto tra sorelle in cui ci si infastidisce a vicenda. Miley adorava Noah, era la sua “piccola rompiscatole” e quando stava con lei si comportava in modo diverso, non perché fosse più piccola, ma perché con lei riusciva ad essere se stessa.
Ancora con il sorriso sulle labbra si avvicinò alla finestra per aprire le tende e fu in quel momento che notò un furgoncino e due macchine vicino alla casa affianco.
-Wow, dei nuovi vicini! Era ora…quella casa è disabitata da ormai due anni- quando si accorse che stava parlando da sola si ammutolì, odiava le volte in cui lo faceva, ma spesso non se ne accorgeva nemmeno.
Sbuffando, iniziò a prepararsi, aveva ancora sonno e le sue palpebre a stento rimanevano aperte. Andò a farsi una doccia veloce per svegliarsi un po’ e in dieci minuti fu pronta. Scese le scale lentamente e, quando notò la madre avvicinarsi al corridoio, cercò di uscire di casa facendo finta di niente, ma all’improvviso la sentì alle sue spalle.
-Non fai colazione tesoro?- le chiese alzando un sopracciglio.
-No, grazie ma non ho fame- le rispose velocemente, stava quasi per uscire di casa.
-Miley, non puoi continuare così, non fai altro che tornare tardi la sera, anche quando il giorno dopo c’è scuola, guardati, sembri uno zombie-.
-Che palle! Ma cosa dici? Sto benissimo, lasciami stare- Miley sbuffò, avevano ripetuto quel discorso centinaia di volte, ormai lo sapeva a memoria.
-No, non ti lascio stare. Hai solo diciassette anni e ti stai già rovinando la vita!- Miley non disse nulla e la madre proseguì -Sai, a volte mi chiedo come sia possibile che Demi e Selena siano ancora tue amiche, siete così diverse-.
-Perché devi sempre tirare in ballo Sel e Demi? Devi smetterla di paragonarmi a loro! Siamo cresciute, non abbiamo più cinque anni e siamo cambiate, io sono cambiata e se proprio ci tieni rispondo alla tua domanda. Siamo ancora amiche perché loro mi accettano per quella che sono, perché loro non mi rompono le palle per tutto quello che faccio- il clacson di un’auto suonò -ecco, è arrivato Liam, io vado!- prima che la madre potesse dire altro, uscì di corsa e si diresse verso l’auto del suo ragazzo.

NICK
Erano appena arrivati e già se ne voleva andare, ma non era tanto per Los Angeles, quella città gli piaceva, però aveva ritenuto stupido andarsene da San Francisco solo per quello che era successo. Che poi era un suo problema, non riguardava la sua famiglia. Al massimo se c’era qualcuno che doveva andarsene era lui, cosa che aveva detto più volte di non voler fare. Per lui trasferirsi aveva significato scappare dai problemi, essere vigliacchi, mentre lui era innocente. Non aveva fatto nulla e di ciò che pensava la gente se ne fregava, ma sua madre no, lei era più sensibile e sentire le persone offendere suo figlio la rattristava.
Quindi eccoli a LA, una nuova città, una nuova vita e forse sarebbe anche stato meglio stare alla larga dalle ragazze, di guai ne aveva già fatti troppi e innamorandosi di nuovo avrebbe solo peggiorato le cose.
Ad interrompere i pensieri di Nick fu qualcosa in strada, lui era nella sua nuova camera e stava guardando fuori dalla finestra. Vide una Porsche Boxter rossa fermarsi davanti a casa dei vicini, alla guida c’era un ragazzo biondo, sembrava il classico figlio di papà.
-Sfigato- disse riluttante.
-Chi?- Nick si spaventò, non aveva visto suo fratello Joe entrare.
-Quel…- smise di parlare quando sentì il clacson dell’auto suonare e poco dopo vide una ragazza uscire dalla casa affianco, doveva essere la sua ragazza, pensò.
Era carina, molto carina. Nick la guardò attentamente. Aveva i capelli castani, quasi sul rossiccio, non riusciva a vederle gli occhi perché appena fuori casa indossò gli occhiali da sole, anche se di sole non ce n’era granché. Spostò l’attenzione dal suo viso al suo corpo, aveva un fisico da modella, ma non come quelle così magre da sembrare anoressiche, il fisico era giusto. Il suo abbigliamento, invece, fece subito capire a Nick che tipo di persona poteva essere. Indossava un abito succinto che le copriva a stento le gambe, di sicuro non era il modo adatto per presentarsi a scuola. Quando ebbe finito di squadrarla, gli uscì una smorfia di disgusto.
-Woooow!- disse Joe dietro di lui -Che schianto!-.
Nick lo guardò alzando un sopracciglio -Come minimo quella sarà una troia, guardala!-.
-Credimi, lo sto facendo e ciò che vedo non mi dispiace. Sai, inizia proprio a piacermi questa città- fece un sorriso malizioso.
-Idiota. Esci da camera mia piuttosto- lo spinse verso la porta.
Joe se ne andò e Nick tornò a guardare fuori dalla finestra, vedendo appena in tempo l’auto del biondino partire con la ragazza di prima a bordo. Scosse la testa e, dato che era ancora un po’ stanco per il viaggio, si mise a dormire.

MILEY
Finalmente la prima parte della giornata era passata e Miley si trovava nella mensa della scuola, era seduta al tavolo dei popolari con Liam, Demi e Sel.
Le due amiche stavano chiacchierando per conto loro, mentre Miley dedicava la sua attenzione al suo ragazzo, poi arrivò Taylor, il miglior amico di Liam e si sedette al tavolo con loro.
Improvvisamente Demi smise di parlare e Selena arrossì leggermente.
-Hey avete sentito che a giorni arriveranno tre ragazzi nuovi? Chissà se sono carini!- esclamò entusiasta Demi.
-Demi ma come fai ad essere sempre così informata?- chiese ridendo Selena.
-Già- anche Miley rise -io ho scoperto solo stamattina di avere dei nuovi vicini e tu invece sai già che ci saranno nuovi studenti-.
-Questo perché tu non stai mai attenta a nulla tesoro- ammiccò l’amica -comunque lo so perché ho sentito il preside parlarne con il prof. Kane-. Demi si bloccò improvvisamente e guardò Miley sbalordita -Aspetta, tu hai dei nuovi vicini? Li hai già visti? Magari hanno un figlio che ha la nostra età ed è pure carino…magari anche più di uno- iniziò a farneticare.
-Hey respira Demi! Non ho idea di chi siano, ho solo visto dei veicoli davanti alla casa. Magari sono quei tre ragazzi- Miley sorrise maliziosa.
-Anche se fosse, a te cosa importa?- Liam si intromise nel discorso con tono accusatorio.
-Cosa c’è amore, sei geloso?- rispose sorridendogli Miley.
-Tz…io geloso…come no! Io non ho nulla da invidiare a nessuno- rispose sicuro di sé.
Demi e Sel scoppiarono a ridere contagiando anche Miley, che però lo nascose.
-Cos’avete voi due da ridere eh? Preoccupatevi del vostro aspetto piuttosto!- Liam l’aveva detto senza nemmeno pensare alla reazione di Miley che, infatti, si alzò e trascinò via Selena e Demi senza voltarsi indietro.
Le dava fastidio quando si comportava così. Demi e Sel erano le sue migliori amiche e, come tali, chiunque fosse il suo ragazzo, doveva portar loro rispetto.
Ripensò a quello che le aveva detto la madre quella mattina, non aveva tutti i torti, anche lei spesso si era chiesta come fosse possibile che Demi e Sel fossero ancora sue amiche. Infondo lo sapeva benissimo che non piaceva a nessuna delle due il suo modo di vivere. Loro erano diverse, più semplici. Ogni volta che provava a farle uscire con la sua compagnia, in qualche modo trovavano la scusa giusta per declinare l’invito ed era per lei che a scuola accettavano il loro ruolo da popolari. In realtà si sentivano a disagio a stare al centro dell’attenzione ma per non lasciare sola Miley non dicevano nulla.
Suonò la campanella e velocemente si diressero tutte e tre in classe.

NICK
Quando si svegliò era ormai pomeriggio e non aveva idea di cosa fare per passare il tempo.
Se fosse stato a San Francisco sarebbe potuto uscire con i suoi amici, andare al campetto a fare una partita a basket o magari andare al laghetto vicino casa sua, dove si recava ogni volta che voleva stare solo.
Ma non era a San Francisco e quindi le sue abitudini dovevano cambiare.
Ancora indeciso su cosa fare, scese le scale ed entrò in cucina.
-Hey mamma!- salutò la madre che stava sistemando gli scatoloni.
-Oh, vedo che ti sei svegliato finalmente!- la madre si voltò verso di lui sorridendo -Hai fame? Vuoi che ti prepari qualcosa?-.
-No grazie, vado a farmi un giro fuori e stai tranquilla che non mi perderò. Ho diciott’anni e fino a prova contraria so cavarmela da solo- disse scherzando.
-Ok, ma stai attento lo stesso- la madre era preoccupata. Sperava che Nick potesse ambientarsi subito nella nuova città.
Nick uscì, guardò per un secondo la sua auto ma preferì andare a piedi. Gli piaceva camminare e poi così avrebbe visitato meglio la città.
Stava camminando da ormai una mezz’oretta senza nemmeno guardare dove andava e si ritrovò davanti alla sua futura scuola. Dato che era arrivato a metà settimana, il preside gli aveva dato il permesso di iniziare le lezioni dal lunedì successivo. Ormai erano a marzo, quindi il primo semestre era già passato, ma Nick non aveva problemi perché nel periodo in cui aveva studiato da privatista si era avvantaggiato parecchio.
Era arrivato proprio nel momento in cui la campanella suonava e vide tutti i ragazzi uscire dalla scuola freneticamente. Per sua sfortuna tra quei ragazzi erano presenti anche la sua vicina e quello che probabilmente era il suo ragazzo, ma questa volta erano in compagnia di altre due ragazze e un ragazzo, almeno loro sembravano ‘normali’.
Continuò a camminare, si distrasse guardando gli altri studenti davanti alla scuola ed andò a sbattere contro qualcuno, non ebbe nemmeno il tempi di parlare che il ragazzo gli disse -Cazzo, guarda dove vai!- e gli diede una spintarella.
Cercò di non innervosirsi per evitare di cacciarsi in qualche altro guaio, ma quando vide che si trattava del biondino non si trattenne -Non t’azzardare a toccarmi mai più- sibilò.
Il ragazzo sembrò divertirsi -Ah si? Sennò cosa mi fai?- gli diede un’altra spinta un po’ più forte.
Nick a quel punto perse la pazienza -Questo!- gli disse tirandogli un pugno in pieno volto, facendo cadere il ragazzo per la sorpresa.
Vide la sua ragazza avvicinarsi a lui velocemente -Liam! Tutto bene?- gli chiese preoccupata.
Lui la ignorò, si alzò e si avvicinò a Nick tirandogli un pugno a sua volta, iniziarono a picchiarsi finché non vennero divisi da un ragazzo, lo stesso con cui li aveva visti uscire da scuola.
Nick si allontanò da Liam portandosi una mano alla bocca piena di sangue, sputò a terra vicino a lui e senza dire o fare altro s’incamminò verso casa.

MILEY
Non le era piaciuto affatto il modo in cui Liam si era comportato, era dispiaciuta per lui, ma allo stesso tempo incazzata per quel che era successo.
Lo vide avvicinarsi a lei per baciarla e si scansò leggermente, quando notò lo sguardo confuso di Liam, fece spallucce e disse -Non è giornata scusami- non lo salutò nemmeno e si avviò verso casa.
Era stata troppo dura, è vero, ma infondo lui se lo meritava, quando faceva lo stronzo era insopportabile.
Durante il tragitto continuò a pensare a quel ragazzo, non lo aveva mai visto prima, di sicuro era uno nuovo. Poteva essere uno dei tre ragazzi che a breve avrebbero frequentato la sua scuola, sennò quale altro motivo avrebbe avuto per trovarsi lì?
Mentre ancora ci pensava, non notò che un ragazzo stava camminando nella sua direzione e ci andò a sbattere contro.
-Oddio scusami, non ti avevo visto!- disse immediatamente.
-Tranquilla!- la guardò per un istante -Io sono Joe, mi sono appena trasferito- le sorrise.
-Mi fa piacere- gli disse senza entusiasmo e fece per andarsene.
-Ehi posso sapere come ti chiami?- le chiese sempre sorridendo, cosa che irritò ancor di più Miley che in quel momento aveva solo voglia di tornarsene a casa.
Miley lo guardò spazientita -No- stava di nuovo per andarsene quando vide il sorriso di Joe scomparire pian piano. Si sentì terribilmente in colpa e si rigirò verso di lui porgendogli la mano -Scusami, mi sono comportata male. Io sono Miley, ma puoi chiamarmi Mils- gli sorrise per farsi perdonare.
Joe tornò subito a sorridere e le strinse la mano -Oh bene, Mils- stava per parlare di nuovo ma Miley si distrasse vedendo il ragazzo di prima attraversare la strada, era lontano ma era sicura fosse lui.
-Chi è?- le chiese Joe indicando il ragazzo.
Miley gli abbassò subito la mano -Non ne ho idea, prima ha avuto una discussione con il mio ragazzo e sinceramente mi dispiace per lui, Liam sa essere un tale coglione a volte-.
-Beh, di scuola ce n’è una sola, probabilmente lo rincontrerai lì…ehi ma che fai?- Joe vide Miley tirare fuori dalla borsa un pacchetto di sigarette -Fumi?-.
-Già, ne vuoi una?- Gli chiese senza guardarlo ed accendendo la sua sigaretta.
-No, ci tengo alla mia vita, ma grazie lo stesso-.
-Come vuoi- fece un tiro -io ora vado, ci si vede-.
Senza aspettare risposte si avviò verso casa.
Wow, e così aveva trovato anche il secondo ragazzo, doveva ammettere che era carino, forse anche più di Liam, ed era pure simpatico.
-A Demi piacerà di sicuro- pensò tra sé e di nuovo si maledisse per quella sua brutta abitudine di pensare ad alta voce.

NICK
Era quasi arrivato a casa quando sentì qualcuno chiamarlo alle sue spalle.
-Nick! Aspettami!- per fortuna era Joe, non aveva voglia di un’altra rissa.
-Hey Joe! Sei uscito anche tu?- appena si voltò a guardarlo vide il fratello scoppiare a ridere e si chiese cosa gli fosse preso.
-Allora è vero! Ti ha picchiato- continuò a ridere.
-Di che diavolo parli? E smettila di ridere per favore- Nick si infastidì.
-Va bene scusa. Mentre ti cercavo ho incontrato la nostra vicina, te la ricordi? Certo dato che il suo ragazzo ti ha picchiato- si trattenne dal scoppiare a ridere nuovamente -comunque, ci siamo messi a parlare, si chiama Miley e devo dire che è simpatica…e poi da vicino, fidati, è ancora più bella!-.
-E cosa ti fa credere che io sia il ragazzo che è stato picchiato?-.
-Lo credo perché, prima cosa, hai un bel segno in faccia e seconda cosa, ti abbiamo visto mentre camminavi e mi ha raccontato tutto. Tranquillo, non le ho detto che siamo fratelli, avrei potuto rovinare la mia reputazione- disse scherzando e riprese a ridere.
-Spiritoso- Nick lo guardò male.
Joe si fermò e lo guardò serio -Nick non metterti in altri guai, devi stare attento ora, lo sai-.
Il fratello abbassò lo sguardo -Tranquillo, non ho intenzione di ripetere gli stessi errori-.
Non si parlarono più fino a quando non rientrarono in casa -Mamma siamo tornati!- urlarono insieme.

Ciaaaao, questo è il primo capitolo della mia "nuova" storia, spero vi piaccia e vi posso assicurare che questa la metterò molto più velocemente della precedente perchè è già tutta pronta, come alcuni già sapranno l'ho pubblicata già un'anno fa su youtube e poi su una pagina di facebook, quindi devo solo rileggerla per togliere altri eventuali errori e postarla qui uu e se pensate che i capitoli siano troppo lunghi e possano annoiarvi (dato che sono tutti più o meno di questa lunghezza) ditemelo che li accorcio, vi prego recensite almeno questa che sennò davvero mi deprimo çç

  
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