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Autore: Hermione Weasley    02/09/2004    5 recensioni
Questa è la traduzione della mia ff preferita su Ron e Hermione. Spero vi piaccia perchè è fantastica! Una tempesta di neve, la capanna di Hagrid vuota e un ballo in arrivo! Cosa si può desiderare di più? Riuscirà Ron a conquistare il cuore di Hermione? Leggete e recensite!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hermione alzò la testa e incontrò lo sguardo tutt'altro che compassionevole di Piton. Con la coda dell'occhio vide Ron congelarsi sulla soglia della porta, la bacchetta impugnata. Bisbigliò qualcosa a Harry, che continuò a camminare per il corridoio senza di lui. Ci fu una specie di grido represso di Malfoy e poi dei passi che si allontanavano velocemente, come se qualcuno stesse correndo.


Poi silenzio. Capendo che non sarebbe riuscita a consolare Neville, Hermione gli diede un'affettuosa pacca sul braccio e poi si alzò diretta alla cattedra. Si chiese come un uomo come Piton potesse essere così fedele a Silente e allo stesso tempo così crudele con gli studenti. Spesso si domandava, quanta avversione verso Grifondoro Piton aveva dimostrato dall'inizio dell'anno. Forse lo faceva solo per tenere a bada i sospetti dei Serpeverde.


"Come farà il nobile Potter senza i suoi assistenti per una sera?" chiese Piton mentre un sorriso piuttosto inamichevole si faceva strada sul suo viso, i suoi occhi saettavano da Ron a Hermione, senza sosta. "Capisco che non è sicuro che non stia sotto il vostro controllo. Ah bene".


Ron fece un suono irritato. "Possiamo solo avere le nostre punizioni?" chiese, stringendo i denti per la rabbia.


Hermione gli diede un colpetto con il piede: in questo modo avrebbe fatto arrabbiare Piton.


"Sei così impaziente di portare a termine la tua serata di castigo" rise tranquillamente il professore. "Per Merlino, non credevo che avrei mai incontrato un Weasley diligente"


"Ow!" Ron aveva appena dato un colpo, non molto gentile, a Hermione che non se l'aspettava. Lei si sforzò di rimanere tranquilla, anche se la cosa che più aveva il bisogno di fare in quel momento era girarsi verso Ron e dirgli qualcosa di veramente cattivo. Piton fece una pausa. il suo sguardo andava dalle loro facce ai loro piedi e improvvisamente le suo occhiate divennero di puro disgusto.


"Molto appropriato" mormorò più per se stesso che per loro due.


Hermione tremò spaventata da ciò che le parole di Piton potessero significare.


"Comunque" disse infine. "considerando le vostre....tendenze violente....sarebbe meglio che voi due andiate a scontare la vostra punizione nella serra più lontana. Credo di aver capito che la professoressa Sprite ha avuto dei problemi con le piante di Tranello del Diavolo" pronunciò le ultime tre parole con fin troppa soddisfazione.


Ron sospirò disperato e Hermione sapeva perchè: loro tre avevano già avuto a che fare con il Tranello del Diavolo e era stato un approccio tutt'altro che amichevole e Piton lo sapeva. Non volendo passare il suo tempo chiusa in una serra, con una pianta tutt'altro che simpatica e un Ron piuttosto scontroso, Hermione parlò.


"Professore" iniziò "lo sa che sta nevicando piuttosto violentemente, fuori?".


"Si" disse Piton sorridendo. "la punizione inizia adesso, andate prima che la troppa neve ve lo impedisca."


"Non può farci saltare la cena!" protestò Ron. Hermione sospirò. Piton poteva e ...voleva.


"Credo di aver detto ora, Weasley" replicò Piton. "10 punti in meno al Grifondoro per aver esibito un evidente maleducazione nei confronti di un insegnante, e adesso andate a meno che non vogliate che i punti sottratti raddoppino".


Hermione afferrò il suo mantello e la borsa e seguì Ron, i cui orecchi erano diventati completamente rossi. Non disse una parola finchè non raggiunsero la Sala D'Ingresso.


"Dovevi proprio impicciarti degli affari di Harry, non è vero? Non potevi lasciarlo stare e basta?".


Ron aprì la doppia porta e fu letteralmente investito dal vento ghiaccio e dalla neve che cadeva imperterrita. Hermione non aveva intenzione di starlo ad ascoltare, così usci dal castello camminando più velocemente che poteva, sotto il peso della sua borsa, verso la serra.


"Grazie mille per l'aiuto!" gridò Ron, il vento disperse le sue parole. "Non saremmo in questa situazione se tu ti fossi fatta i fatti tuoi, ma tu devi sempre agire come una Piccola Signorina..."


Il resto dell'insulto si perse in un ululato del vento, e Hermione fu felice di questo. Era fin troppo furiosa, era arrabbiata, non sopportava che Ron la chiamasse con tutti quei nomignoli che ogni tanto le affibbiava. Si voltò e continuò a camminare, o meglio a correre, verso la serra.


La Professoressa Sprite fece un grido di sorpresa quando la porta della serra si aprì di colpo e Hermione entrò.


"Chiudila!" gridò la professoressa, agitando le sue mani terrose in aria. "Veloce! La temperatura! Le piante".


Puntò la bacchetta contro la porta e la chiuse un momento dopo che Ron aveva fatto la sua entrata trionfale, ruzzolando per terra come una patata. Hermione non potè fare a meno di scoppiare a ridere. Ron la guardò con una faccia rossa come i suoi capelli. Si alzò in piedi, avvicinandosi a lei, aprendo la bocca per dire qualcosa, pensò Hermione, di non molto carino. Lo fissò irritata, aspettando.


"Che diamine!" Tagliò corto la professoressa Sprite, prima che Ron potesse proferir parola, li guardò scocciata. "La mia ultima lezione era un'ora fa, Corvonero sesto anno, o qualcos'altro non mi ricordo".


Hermione, scoccò un'occhiataccia a Ron e poi si avvicinò alla professoressa e le spiegò cosa dovevano fare. La professoressa incrociò le braccia. " e vi ha mandato qui senza avvisare, giusto?" disse "Bene, facciamo un lavoro veloce e poi potrete tornare al castello prima che la neve aumenti e ci costringa a passare la notte qui".


Hermione si voltò verso Ron, che le diede un'occhiata come dire che se avrebbero dovuto passare la notte nella serra gliel'avrebbe pagata. Gli fece una smorfia, poi afferrò un paio di guanti e li indossò. Gli avrebbe fatto vedere come si travasava un Tranello del Diavolo.


*


Passarono due ore durante le quali Ron aveva gridato due volte e la professoressa Sprite aveva fatto finta di non sentire, alla fine 10 piante di Tranello del Diavolo erano state travasate. La punizione era finita. Il vento si era alzato e ululava intorno alla serra, Hermione riusciva a vedere solo le torri di Hogwarts, era praticamente impossibile dire che fosse sera, era tutto bianco.


"Per oggi va bene" disse la professoressa Sprite togliendo la pianta di Tranello del diavolo a Ron, che si trovava in una condizione pietosa: era completamente graffiato, o comunque la pianta gli aveva causato una reazione allergica, i vestiti erano completamente sporchi di terra.


Hermione si voltò verso la pianta che stava travasando: dormiva, le aveva lanciato un incantesimo e i suoi vestiti erano....immacolati.


"Muovetevi ad arrivare al castello prima che la neve causi problemi" disse mentre tentava di calmare la pianta di Ron che non accennava a mollare.


"Questa la sistemerò io dopo. Non aspettatemi. Tornate alla torre di Grifondoro e per Dio fermatevi in Infermeria o Madama Chips mi ucciderà se vi beccate la febbre!"


Hermione promise che l'avrebbero fatto. Si tolse i guanti da giardinaggio e si mise quelli di lana, si sistemò il mantello sulle spalle e poi prese la borsa piena di libri, aprì la porta della serra. Si aprì di schianto sbattendo contro la parete esterna della costruzione. Ron che era dietro di lei, non l'aiutò, ricordandosi che Hermione si era rifiutata di aiutarlo con le piante, uscì e la sorpasso, dirigendosi verso il castello e non voltandosi verso di lei. Hermione sbuffò, chiuse a fatica la porta e si voltò cercando l'amico con lo sguardo, ma non lo vedeva la neve l'aveva inghiottito, solo una macchiolina rossa si muoveva a parecchi metri da lei.


"Ron!" gridò mentre una sorta di panico cresceva in lei. Corse nella direzione dove Ron era sparito, "Ron, fermati!". Ma sapeva che non l'avrebbe sentita. Il vento disperdeva la sua voce e Ron diventava più lontano ogni secondo che passava. Il castello. Non riusciva a vederlo. Hermione non era mai stata in una tempesta di neve in tutta la sua vita, ma aveva letto di episodi del genere.


Si voltò verso la serra, doveva stare dentro, non importava dove. Poteva tornare indietro e passare la notte nell'edificio di Erbologia, meglio che perdersi nella neve. Fece un passo in quella direzione ma poi un pensiero la assalì: cosa sarebbe successo se Ron non fosse riuscito a vedere nulla?. Senza pensarci un secondo fece dietro-front verso la direzione in cui avrebbe dovuto esserci il castello.


"RON!!!" urlò con tutta la voce che aveva in corpo "NON TI VEDO, TI DEVI FERMARE!"


Si voltò e con suo grande disgusto notò che non riusciva a vedere più nemmeno la serra. Posso sempre tornare indietro quando lo trovo, stai calma...stai calma. Iniziò a correre verso il castello quando andò a sbattere contro qualcosa di alto, caldo e avente un vocabolario piuttosto colorito.


"ACCIDENTI!"


"RON!" disse lei passandogli un braccio intorno alla vita "non riesco a vederti!"


"COSA!?" passò le sue enormi braccia attorno alla ragazza, in una specie di abbraccio. Hermione sentì una mano posarsi sulla sua schiena e si chiese, come in una tempesta di neve, la sua temperatura stesse cominciando ad aumentare. Ma lo lasciò stare, non era proprio il momento per mettersi a discutere.


"DOBBIAMO STARE AL CHIUSO!!!".


Ron avvicinò il suo viso a quello di Hermione. "NON TI SENTO!!" urlò "DOBBIAMO ENTRARE, QUESTA E' UNA TEMPESTA DI NEVE!!!"


"MA NON MI DIRE!" gridò Hermione sracasticamente. Ron scosse la testa per farle capire che anche questa volta non aveva sentito.


"COSA!?" urlò "NON IMPORTA. PUOI USARE L'INCANTESIMO CHE HAI DATO A HARRY?"


Hermione rabbrividì e mise in moto il cervello. "L'INCANTESIMO DEI QUATTRO PUNTI?" urlò in risposta. Ron scosse nuovamente la testa e Hermione si chiese se avesse problemi di udito. Ron tirò fuori la sua bacchetta, come per farle capire di cosa stesse parlando.


"HO CAPITO!" gridò Hermione irritata. "HO APPENA DETTO L'INCANTESIMO DEI QUATTRO PUNTI- Oh, accidenti, non importa!" mormorò a se stessa. Estrasse la bacchetta, ma non aveva nessunissima intenzione di usarla. Il vento era troppo forte e prima o poi sarebbe volata via.


Si voltò verso Ron "NON VA BENE! PERDERò LA BACCHETTA!!!". Ron iniziò a scuotere la testa e Hermione gridò disperata, iniziando a muovergli la bacchetta davanti al naso per fargli capire cosa intendeva dire.


"COSA DOVREBBE ESSERE?" chiese non potendo trattenere un sorriso "E' QUALCOSA TIPO UN INCANTESIMO SEGRETO DI ALLOCK?".


Hermione si massaggiò le tempie: era insopportabile, non riusciva a sentirla, non sapeva in che direzione andare e in più si trovavano in una situazione terribile. Bè, almeno l'ho trovato, pensò tentando di essere ottimista. E prima che se ne potesse rendere conto aveva preso per mano Ron e aveva cominciato a camminare nella direzione, in cui sperava, si trovasse il castello.


"NON SAI DOVE STIAMO ANDANDO, NON è VERO?" chiese urlandò Ron stringendo la mano di Hermione ancora di più.


"Forse no" ribattè lei tranquillamente, sapendo che non l'avrebbe mai sentita. "Ma è meglio camminare che stare lì in piedi a congelarci e ci conviene muoverci se non vogliamo morire nella nostra stessa scuola, e comunque non mi pare che tu abbia qualche idea migliore!" Il fatto di parlare la fece sentire meglio, strattonò Ron nella sua direzione continuando. "Dici sempre che ciò che faccio non va bene e non capisco perchè, forse perchè sai che ho ragione e quante dannate volte tu e Harry mi avete ignorata per poi pentirvene ?! Quand'è che vi deciderete ad ascolatrmi?".


Hermione si voltò verso di Ron, era da tempo che voleva dirlglielo e far uscire le parole di bocca la faceva sentire meglio, anche se sapeva che non la stava ascoltando. Si passò una mano sul viso per togliersi i fiocchi di neve, mentre i piedi le diventavano due blocchi di ghiaccio. "E poi oggi ho solo cercato di capire cosa andasse storto con Harry e tu fai sempre un sacco di problemi! Dando la colpa a me della punizione, non ti sopporto! Voi due mi tenete i segreti, e io odio questa cosa. Solo perchè sono la ragazza e essendo una femmina non posso aiutarvi e voglio sapere cosa succede! Non ci sono sempre per tutto? Ho mai infranto ua promessa o detto un segreto?"


Fece un bel respiro. "E ci sto male quando mi affibbi quei nomignoli, Ron Weasley, mi fai veramente male, perchè io..." Hermione si fermò, non era sicura che il vento avrebbe portato via le parole che stava per pronunciare. La mano di Ron era ancora stretta alla sua.


"HEY!" disse lui lasciando la mano di Hermione e indicando la lastra ghiacciata che avevano davanti. "è IL LAGO! SE ANDIAMO SU PER QUESTA COLLINA..." continuò voltandosi nella direzione di cui stava parlando "ARRIVEREMO DRITTI, DRITTI AL CASTELLO" si girò e riprese la mano di Hermione. "ANDIAMO I MIEI PIEDI SONO CONGELATI!"



"VERAMENTE? PERCHè I MIEI SONO GRAZIOSAMENTE CALDI!!!" urlò lei alle spalle del ragazzo. Ron si girò un attimo e poi riprese a camminare. L'aveva sentita? No, si ricordò in fretta lei, lui non mi sente. Brancolarono nella neve per quella che sembrò un'ora finchè Hermione non si dovette fermare. Si tolse la borse dei libri dalle spalle, era troppo pesante, pensò che se l'avesse portata a mano sarebbe stato più facile andare avanti. Stava per riprendere la marcia quando la borsa le cadde a terra.


"ACCIDENTI, TI PARE IL MOMENTO?" urlò Ron afferrando la borsa e mettendosela sulle spalle, lei stava per gridargli che se la sarebbe potuta tranquillamente portare da sola, ma c'era qualcosa di quel gesto che non voleva rovinare, i loro sguardi si incrociarono. "Grazie" mormorò. Ron doveva averle letto le labbra, perchè adesso le sue orecchie erano più rosse di quanto il freddo non avesse già fatto. Hermione gli sorrise e afferrò la sua mano ancora una volta, meravigliandosi di quanto fosse piacevole tenersi per mano con una scusa del genere e le faceva uno strano effetto vedere la sua borsa sulle spalle di Ron. Le sembrava di avere le farfalle nello stomaco.


Ad un certo punto Ron inciampò in qualcosa di non meglio identificato e cadde.


"SONO INCIAMPATO IN QUALCHE DANNATA COSA!!!". Hermione fece un passo davanti a lui e spostò la neve sopra 'la cosa', e finalmente si sentì sollevata.


"E' L'ORTO DI ZUCCHE DI HAGRID!!!". Hermione afferrò per l'ennesima volta la sua mano e lo trascinò verso la casetta. Poggiò le mani sul muro di pietre. La capanna di Hagrid. "Oh Hagrid" sospirò tra il vento e la neve. "Ci manchi" Con Ron dietro di sè, Hermione strisciò sul muro fino a trovare la porta.


Prese la bacchetta. "ALOHOMORA!" gridò. La porta della capanna si aprì e Ron, Hermione e una tonnellata di neve entrarono insieme.

  
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