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Autore: Grahammish    26/04/2013    2 recensioni
Dal quarto capitolo:
Quella scena gli lasciava una stretta al petto che John non voleva ancora analizzare bene, era così tranquillo,
così appagato dal vedere la sua amica serena, così lontano da tutto.
Il fulcro della vita era lasciare che fosse, lasciarsi amare, lasciare amare, lasciare che le cose andassero- in maniera sbagliata o no- il fulcro della vita era lasciarsi vivere.
E non avrebbe potuto dire se tutto sarebbe andato bene,
ma sentiva che tutto alla fine sarebbe andato per il verso giusto, e se pure non fosse successo non era la fine,
perché per John Lennon la parola fine non esisteva.
Dal terzo capitolo:
-John.. aspetta- aveva farfugliato la ragazza- il giaccone!
Ma lui fece finta di non sentire cominciando a fischiettare allegramente.
-Glielo porto io, devo parlarti.
-Su avanti dimmi..
Paul riflettè, doveva avere il fegato e il carisma.
- Vuoi sapere un segreto?- disse con una faccia ammiccante.
Lily sorrise, era una persona molto curiosa.
-Non lo dirò a nessuno.
- Ti amo.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La trama di questa storia nasce da un’idea di Little Bird_, che gentilmente me l’ha ceduta (in)consapevole di cosa le avrei fatto, dunque oltre che ringraziarla per avermi concesso l’idea base le chiedo scusa LoL.

CAP.5 You've got to hide your love away

All’inizio della serata non poteva credere ai suoi occhi, li aveva già visti suonare certo, ma non sul palco.
Erano tutti così belli, e non si trattava della bellezza dei lineamenti, ma di una bellezza forte e irruente che sembrava impossessarsi dei membri della band spesso. Una sorta di energia, una luce negli occhi,  che Lily poteva vedere sbrilluccicare sul volto pronta a esploderti in faccia e a lasciarti senza fiato.

E poi quella musica, che sembrava insieme aggressiva e avvolgente, il volto di John,
la sua bocca che si muoveva come in una danza, quello sguardo, quell’energia,
quelle parole che qualunque fossero sembravano mandarti una scossa elettrica e donarti una forza innaturale.
La canzone andò a dissolversi fino a terminare, John si avvicinò il microfono nuovamente, mentre ammiccava. Ma non cantò, parlò, nel suo tedesco rozzo e strafottente.

-   Il mio amico Paul vorrebbe dedicare questa canzone a Lily.

La ragazza lo fissò, mentre il giovane sorrideva fissando il pavimento,
intercettò il sedere di Stuart, che girato si preparava a suonare.
Mentre la musica scorreva e sentiva quella voce prendere colore ogni cosa sembrava sfocata,
si chiese se avesse bevuto troppo.

Quella voce, quei suoni, le sembrava di essere nel viaggio più profondo e sperduto che potesse mai fare.
Sciogliersi, fino a non percepire la spina dorsale, abbandonarsi in un sogno lungo una notte.
I suoi sentimenti erano così cambiati. Si era accorta che non era vero e proprio amore quello per Stuart,
ma attrazione. Una potentissima attrazione, che sembrava travolgerla come un vento. 


Lei non era innamorata di Stuart, lei era innamorata del suo fascino.
Era innamorata dei baci e delle carezza che riservava ad Astrid, del suo modo di camminare,
di quell’aria elegante e talvolta imbronciata.

Semplicemente perché Stuart, anche se non era capace di suonare,
riusciva a stare sul palco con un certo effetto anche mostrando solo il suo fondoschiena.
E poi era così bravo a dipingere.

Ecco era affascinata, terribilmente succube di quell’eleganza e in un certo senso arroganza inglese, ma poi c’era Paul.
Paul che le faceva battere il cuore all’impazzata, con una carezza o una parola dolce, che era così follemente scatenato.

La notte con il cuore palpitante scorreva in silenzio, nel rumore che sembrava completare ogni spazio vuoto che si nascondeva nelle anime dei presenti.
Le canzoni si succedevano con ardore, mentre un sapore metallico tingeva ogni cosa,
Lily si fece spazio tra la folla sgusciando nella tranquillità dello spazio privato.

Da un po’ di minuti a quella parte aveva cominciato a non sentirsi troppo bene,
avrebbe potuto mettersi a riposare dal momento che quella notte avrebbe dovuto dormire lì,
ma era andata solo a controllare se John o Paul avessero qualcosa per il mal di testa.

La penombra regnava nella stanza umida che risultava quasi incombere terrore, si chinò a terra per controllare nello zaino. Il cerchio alla testa sembrava stringersi, e con la sua vista difettata e la scarsa luce sembrava davvero un’impresa controllare se ci fosse qualche medicina o meno.

Avrebbe dovuto chiamare Astrid per essere aiutata, ma preferiva crepare per il mal di testa.
Un piccolo fiotto di nervosismo si stava facendo spazio nei suoi arti che cominciavano a vagare smarriti nello zaino.
Se qualcuno l’avesse vista sarebbe potuta sembrare benissimo una ladra, ma non si preoccupava, John le aveva detto espressamente di utilizzare la sua roba come le pareva. 

Un rumore di passi l’allertò- dovevano essere vicini se riusciva a sentirli con quel frastuono-,
era comunque imbarazzata dall’idea che qualcuno potesse sgridarla come una bambina.
 Si dirigevano proprio verso la squallida stanzetta,
dove una piccola finestra rettangolare spuntava timidamente nel muro colmo di sporcizia.

Cercò di sbrigarsi, ma qualcuno era già giunto, si girò pronta a giustificarsi, ma era solo…

Era solo Stuart. Tirò un sospiro di sollievo, magari poteva chiedere aiuto a lui, di certo aveva una vista migliore.

-  Che ci fai qui?
- Non mi sento tanto bene, cercavo se Johnny ha qualcosa per il mal di testa. Puoi aiutarmi?
- Certo.

Il ragazzo si chinò accanto a lei, cominciando a rovistare nello zaino dell’amico.

-Che idiota che sono che ti trattengo qui, tu non dovresti suonare?

Il ragazzo cacciò un risolino, senza scomporsi.

-  Ammesso che quello che faccio si chiami suonare..- disse mentre fissava la ragazza con fare malizioso- sono in pausa…- completò mentre posava una mano sopra la sua.

Il tocco caldo la fece saltare forse per la sorpresa, e ritrasse la mano involontariamente.
Quella sera, rischiava davvero di saltare addosso a Stuart.

- Dovresti andare.. da Astrid, non trovi?
- Ah, ah – disse lui negando e accompagnando con un gesto della testa- l’ho già accompagnata a casa.

Stuart osservava la ragazza di sottecchi, non gli era mai interessata da un punto di vista romantico o sessuale,
ma il suo strusciarsi a Paul aveva risvegliato in lui una bestia.
La rivalità che scorreva tra i due era notevole, in primis perché si contendevano John come due bambini delle elementari.

Quando aveva visto quanto erano intimi Paul e la ragazza, la voglia di strappargliela era tale da farlo impazzire.
Stuart era consapevole di quanto irrazionali fossero i suoi pensieri, ma l’istinto prendeva il sopravvento.
Cercò ancora una volta la mano della ragazza, accanto a lui.

Questa volta lei non osò muoversi, il suo respiro era come bloccato,
non avrebbe avuto ancora una volta il fegato di ritrarsi.
Non sei innamorata di lui, ti attrae solamente, tu ami Paul.

Ma ecco che due secondi dopo, lei gli aveva stretto la mano, mentre la testa pulsava.
Poi la sua mano salì e accarezzò il volto del giovane, a seguire i contorni di quel volto che aveva sognato in maniera asfissiante. Stuart giocò con i suoi capelli in silenzio, fino a scivolare sul volto.

-Senti Stuart.. cosa diavolo stiamo facendo?

Ebbe appena il tempo di pronunciare quelle parole, che le sue labbra furono flagellate dalle altre, secche e affamate.
La sua mente, il suo buon senso e il cervello erano in quel momento tre cose completamente diverse.
Rispose con entusiasmo al bacio, zittendo gli eventuali riverberi di una lontana coscienza caduta sul fondo dello zaino di John. 

Il contatto dei due corpi produceva un ardore senza precedenti, le loro pelli che sfregavano senza sosta,
le loro mani giunte.  Gli uomini e le donne erano solo bestie governate a tratti dall'interesse, ma pronte subito a farsi dominare dal loro istinto.
Amava Paul, amava Paul, amava Paul... ma quello era Stuart.

Si staccò violentemente, fissandolo negli occhi
-Non succederà mai più, non importa cosa succede con le altre, io sono amica di Astrid… e tu sei amico di Paul.



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Grazie di nuovo a voi! La mia storia è entrata nella classifica dei preferiti del fandom (anche se è tra le ultime posizioni)
Aggiornerò più tardi dato che domani parto... con tutta probabilità Lunedì.
Come al solito non ho ancora avuto tempo di riguardare, scusate se c'è qualche errore!
Ciao a tutti, ditemi cosa ne pensate :3
   
 
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