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Autore: Esterflaw    27/04/2013    7 recensioni
La storia ha inizio con gli effetti dovuti alla Missione in cui Naruto e Sasuke rimangono uniti per le mani da una palla di chakra simile a gomma, per poi evolversi nel corso del tempo in qualcosa che travolgerà entrambi.
Dal testo:
''Naturo aveva passato tutta la vita da solo.
Non era qualcosa che lo stupiva, non era qualcosa che lo turbava.
Era la quotidianità, una verità semplice accettata da tempo, eppure una ferita costante.
Delle volte improvvisamente stando accanto a qualcuno gli veniva una voglia improvvisa di appoggiarsi al suo petto, di stringersi tra le sue braccia calde o di strusciare il naso sul suo collo.
Naruto non sapeva cosa volevano dire certi impulsi, non sapeva gestirli.
Tutto quindi era sostenuto da un fragile equilibrio che alternava dosi di solitudine a dosi di compagnia, seppure limitata dal continuo sottrarsi all'affetto che spaventava Naruto.
Tutto questo complicato equilibrio si era spezzato il giorno in cui gli avevano detto che quella stramaledettissima palla sarebbe restata lì per cinque giorni.''
Genere: Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Un raggio di Sole irruppe nella stanza, colpendo sul viso Sasuke.
Storse il naso stranito e si strinse meglio al petto il corpo caldo appoggiato a lui.
Poi connesse il cervello, con qualche attimo di ritardo, e spalancò gli occhi.
Ora, non che fosse chissà che cataclisma, ma vedere Naruto stretto al suo petto, con il viso appoggiato accanto alla sua spalla e il fiato a riscaldargli la pelle, gli diede una stretta all'altezza dello stomaco.
Non è che non si fossero mai toccati, riflettè Sasuke, Semplicemente non si erano mai toccati se non per farsi male, a parte un paio di volte in cui Naruto era collassato in missione e a Sasuke era toccato il nobile gesto di portarselo a spasso a peso morto.
Così Sasuke rimase qualche secondo a guardare quella testolina bionda rannicchiata vicino a lui, poi senza riflettere passo una mano tra quei capelli.
Era una senzazione bizzarra, ne positiva, ne negativa, semplicemente strana.
Sentirlo rilassato, sentirlo silenzioso, e sopratutto toccarlo, se ne rese conto solo in quel momento che non si erano mai toccati davvero, e questo per un secondo lo bloccò.
In due giorni aveva scoperto più cose di Naruto che in un anno e mezzo di allenamenti e missioni insieme.
Portò l'altra mano a grattarsi la punta del naso quando, illuminazione divina, si rese conto di avere finalmente due mani.
Esultò interiormente e solo a quel punto gli occhi di Naruto si spalancarono.
Per un attimo tutto rimase tremendamente immobile.
Sasuke con la mano nei capelli di Naruto, Naruto che lo fissava come se gli avesse appena detto che il Ramen era stato proibito a livello mondiale.
Poi Naruto tremò leggermente, già con la mente lucida era difficile per lui trattenersi da certe carezze, anche se raramente gli venivano offerte, ma ora appena sveglio era stato un po' uno shock sentire il calore della mano di Sasuke così vicino, per non parlare che erano praticamente appiccicati.
Qul momento di assoluta calma si spezzò e Sasuke tolse la mano guardando Naruto con una certa nota allarmante nella voce.
Per quale assurdo motivo lo guardava come se fosse un fantasma?
«Hem.. dobe, ti senti bene?»
Naruto, non si sentiva bene, era chiaramente sull'orlo di una crisi isterica, ma semplicemente non riusciva a muoversi o forse non voleva. Grazie a dio sentire Sasuke parlare lo riscosse dal suo stato di trance e si staccò da lui con molta lentezza, quasi come se si stesse staccando dalla morsa di un Leone addormentato nell'intento di non svegliarlo.
«Sto bene» pigolò con la voce qualche ottava troppo alta per far credere a Sasuke che veramente stesse bene.
Ma prima che potesse anche solo dire 'dobe' Naruto era già chiuso in bagno, lasciando un Sasuke perplesso sul letto.
«Idiota» borbottò prima di alzarsi e andare a mangiare, decidendo che prima di pranzo sarebbero andati a dare a Kakashi la lieta notizia che i Gemelli siamesi finalmente si erano staccati.

 

* * *

 

Quel pomeriggio agli occhi degli altri membri del team sette e agli abitanti di Konoha che avevano avuto la fortuna di incontrarli, Sasuke e Naruto rappresentavano un'attrattiva comica spettacolare.
Se Sasuke aveva deciso da persona matura di accantonare la storia 'dobe-appiccicato-carezza' e far finta che si fossero odiati per tutti e cinque i giorni come era suggerito dai loro precedenti, Naruto non era della stessa opinione.
Tutto cominciò nell'esatto momento in cui Sasuke camminando accanto a Naruto per andare da Kakashi, si era avvicinato a Naruto di qualche centimetro.
A quel punto la geniale testa Bionda si era fiondata dall'altro lato della strada guardandolo male.
E aveva pronunciato con tono solenne «Mantieni le distanze, teme pervertito!»
Sasuke prima era rimasto sbigottito, poi aveva assottigliato gli occhi, arrabbiato.
«Cosa diavolo stai dicendo, idiota.»
«Dopo sta mattina non si sa mai, te e le tua mani da pervertito» Urlò Naruto in tono stridulo, da ragazzina, puntandogli teatralmente un indice contro.
«Ma se mi stavi appiccicato come una cozza!» sbottò Sasuke
«io? Mi avevi acchiappato durante la notte!» Cercò di difendersi Naruto, ma prima che potesse aggiungere altro, una furia rosa si era abbattuta su sasuke, aripionandolo e accozzandosi a lui.
«Sasuke-kun mi sei mancato così tanto! Deve essere stato terribile per te passare tutto quel tempo da solo!»
Sasuke alzò un sopracciglio, tra il divertito e l'indispettito. Come diavolo faceva a dire che era stato da solo quando era stato costretto cinque giorni a casa per avere le mani appiccicate a Naruto?
«Sakura-chan..guarda che c'ero io» borbottò Naruto, gonfiando le guance e mettendo il broncio.
«Si bhe sai che consolazione, vero Sasuke-kun?» passò in una frase dall'acidume più completo verso Naruto alla mielosità verso Sasuke. Quella ragazza soffriva di qualche disturbo serio.
Ma Sasuke colse la palla al balzo per infieri su quel deficiente che non sapeva nemmeno capire qando era lui ad arpionare le persone del sonno e quando gli altri.
«In effetti persino un mollusco sarebbe stato più utile o di compagnia»
«Allora potevi abbracciare lui nel sonno, brutto pervertito!» Sbottò arrossendo Naruto, e Sakura strabuzzò un po' gli occhi.
Sasuke si morse la lingua rimpiangendo di non avergli staccato la testa a morsi quella stessa mattina.
«te lo ripeto non ero io quello appiccicato al petto dell'altro!»
«Esatto, figurati se Sasuke-kun abbraccerebbe mai uno come te.» Sbuffò indispettita Sakura, forse solo per dar man forte a Sasuke in qualsiasi cosa dicesse o forse perchè l'idea che avesse abbracciato Naruto e non lei era troppo.
Naruto impallidì e poi arrossì di rabbia, vedendo come Sakura appoggiasse qualsiasi cosa dicesse Sasuke con cenni della testa, quasi come se fosse stata lì con loro e sapesse cosa era successo.
Era una cosa che detestava profondamente, quando la gente dava ragione agli altri su cose che non sapeva, solo perchè lo dicevano gli altri, persone miliori di lui.
«Avevo freddo.» mormorò colto nel vivo, ma troppo affondo perchè facesse finta di arrabbiarsi, abbastanza per ferirlo.
Il battibecco si concluse con l'arrivo di Kakashi e l'inizio degli allenamente, che procedettero come di norma, quindi con un po' troppa calma in Naruto per essere la loro situazione abituale.
«Allora ragazzi, andiamo a mangiare qualcosa?» Propose come al solito Kakashi più di buon umore del solito. Sakura accettò guardando Sasuke con occhi pieni di speranza, Sasuk non si cagò bellamente Sakura e accettò solo per l'insalata di pomodori.
Naruto rifiutò. A quel punto nessuno potè evitare al resto del team di guardarlo un po' stupefatto, di solito Naruto non rifiutava gli inviti sopratutto fatti da Kakashi, che di solito alla fine era costretto a pagare per tutti.
«Casa mia sarà un macello, devo fare in modo di poterci dormire sta notte!» Si giustificò con un sorriso falso più convincente del solito.
Gli altri non fecero domande, infondo la questione era plausibile.
Quando Naruto si chiuse finalmente la porta di casa sua alle spalle si lasciò cadere a terra con la testa fra le braccia, godendosi il silenzio, e sopratutto la fine degli impulsi di contatto costante, che quel giorno si erano intensificati ogni volta che passava accanto a Sasuke.
Si morse il fianco a quel pensiero e la voce di Sakura gli arrivò irritante alle orecchie: ''«Esatto, figurati se Sasuke-kun abbraccerebbe mai uno come te.»''
Sbuffò irritato e si morse il labbro, pensando che in effetti c'era e ci doveva essere una ragione per cui tutti si dimostravano affetto con abbracci e carezze tranne che con lui.
Liquidò la cosa come ogni volta, semplicemente la colpa era sua, e lo sapeva, era sempre stato così.
Quella mattina era la prima volta che qualcuno lo toccava con affetto, anche se molto probabilmente Sasuke gli stava solo togliendo un moscerino morto dai capelli o qualcosa di simile.
Scrollò la testa e solo in quel momento sia accorse delle feritine sui polsi che si era fatto senza nemmeno pensarci con le unghie.
Si alzò contro voglia dal pavimento e levò i vestiti da per terra, ficcandoli nel cestello dei panni sporchi.
Diede una spazzata molto approssimativa alla stanza e sgrullò il letto, dato che non ci dormiva da sei giorni.
Andò a farsi una doccia togliendosi la tuta da ninja che usava per le missioni e gli allenamenti, buttandola nel cesto dei panni sporchi e si buttò sotto l'acqua tiepida.
Quando ne uscì era così stanco da dimenticarsi di puntare la sveglia per il mattino seguente, e si addormentò sotto le coperte calde.

  
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