“Non ci sono
prove”
L'avvocato difensore di Paul continuava
a incalzare su quel punto che Belle sapeva essere vero:
perché
avrebbero dovuto ascoltarla? Che prove aveva lei, che quello fosse
stato realmente uno tentato stupro? Nessuno aveva colto Paul con le
mani in pasta, a parte Harry, e questo sembrava non essere
sufficiente.
“Ma è successo” continuava a
piagnucolare rivolta al giudice: era frustante, sapere che alla fine
Paul sarebbe tornato libero e avrebbe potuto riprovare a farle del
male. E questa volta sarebbe stato peggio, questa volta nemmeno Harry
sarebbe potuto intervenire per salvarla.
“Che relazione la lega con la
presunta vittima?” l'avvocato l'aveva ripetuto fino alla
nausea ad
Harry, che ogni volta aveva risposto con poche frasi.
“Siamo amici e colleghi, da poco
anche coinquilini”
“Che relazione sentimentale avete?”
“Siamo solo amici, gliel'ho detto”
“Quante stanze ha la sua casa?”
“Scusi?”
“Quante camere da letto ci sono in casa sua?”
“Una”
“Quindi lei vuol farmi credere che
vive in casa con una sua amica e che ogni notte voi dormite nello
stesso letto, perchè ovviamente non credo certo lei vada a
dormire
sul divano, lei e una ragazza sottolineiamo, e che siete solo amici,
giusto?”
“Non è ciò che voglio farle
credere, è la realtà dei fatti”
“E secondo lei, chiunque in questa
giuria prenda anche in considerazione l'idea?”
L'avvocato di Belle si era alzato.
“Obbiezione vostro onore, non stiamo
indagando sui legami sentimentali della vittima”
“Presunta vittima, se mi permette. E
comunque, ha ragione, ma dobbiamo tenere in conto che tali legami
possano interferire con la deposizione” aveva detto
semplicemente
l'avvocato di Paul.
“Obbiezione respinta”
Belle aveva visto sfumare ogni
possibilità con quelle due parole: nessuno dei suoi amici
avrebbe
testimoniato, e anche se lo avessero fatto non sarebbero mai
risultati credibili: nessuno aveva assistito alla scena. E lo aveva
dichiarato lei stessa.
Harry si era alzato.
“Vostro onore, chiedo mezz'ora di
pausa, non mi sento troppo bene” aveva provato a spiegare.
Il giudice, una donna, aveva annuito ed
il ragazzo aveva lasciato il tribunale.
Belle si era accasciata sulla sedia
priva di forze: senza Harry sapeva di essere spacciata, Paul
l'avrebbe fatta franca. Non che l'intervento del ragazzo fosse stato
granché di aiuto, ma era sempre meglio di essere sola.
Sospirò e afferrò il bicchiere
trangugiandosene il contenuto.
“Stai calma – le aveva sussurrato
l'avvocato – andrà tutto bene”
Belle capì di essere spacciata dallo
sguardo di quell'uomo sempre sorridente intento a rileggere miliardi
di fogli alla ricerca di qualcosa che sicuramente non avrebbe
trovato.
Era finita.
Ed ecco
anche il nuovo capitolo.
Lo so, è un po' corto, ma sinceramente ho preferito
tagliarlo, giusto per la suspance.
Chissà cosa avrà pianificato Harry!
Ci vediamo settimana prossima,
-J