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Autore: Alexia_xxy    28/04/2013    1 recensioni
I Nostri Eroi sono cresciuti, sono maturati e ora tocca lascire il podio e la fama conquistata ai figli.
Harry, Ron ed Hermione sono stati i protagonisti della nostra infanzia, i loro figli saranno il seguito.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Che a Hogwarts girava il figlioletto del famoso Harry Potter, il salvatore dell'umanità magica, era una cosa risaputa.
Che a Hogwarts esistesse una Casa chiamata Serpeverde, nota per aver cresciuto i più malvagi maghi di tutti i tempi era un dato di fatto.
Ma mai nessuno avrebbe potuto immaginare che Albus Severus Potter entrasse a far parte delle Serpi.
Lui discendeva da generazioni di Grifondoro: i Potter e i Weasley. Rimase colpito dalla scelta del Cappello Parlante anche se per nulla triste. Si rese conto, infatti, di non aver la pasta per un Grifondoro e in realtà non aveva per nulla paura nel diventare un piccolo Serpeverde dal momento che lui, come il padre spesso gli ricordava, portava anche il nome di un preside Serpeverde.
Non tutti però presero la notizia con tanta leggerezza.
 
"Serpeverde".
Il silenzio si appropriò della stanza.
Tutti i presenti erano paralizzati, increduli.
Albus si accorse dell'improvviso silenzio e sentì le sue guance arrossarsi sotto il peso del Cappello Magico. Rimase qualche secondo immobile, pensando a cosa potesse fare e alla fine optò per la scelta più ovvia.
Albus Severus Potter si alzò dallo sgabello porgendo il cappello alla professoressa McGranitt e si indirizzò verso il tavolo Argento e Verde.
Come se avesse risvegliato improvvisamente tutti i presenti, gli studenti iniziarono a parlottare ancora non completamenti sicuri di aver sentito bene.
Tutti tranne Rose.
Lei rimase immobile, spiazzata. Non aveva ancora sbattuto le palpebre dopo aver sentito il nome del cugino e della Casa Serpeverde uno dietro all’altro.
"È un sogno" si disse. "È solo uno stupido sogno, Rose. Sicuramente ti sveglierai nel tuo caldo lettuccio".
Ma purtroppo per la nuova Grifoncina, non c'era niente da fare.
 
"Ma non è il figlio di Harry Potter quello lì?"
"Harry Potter. Non è possibile."
"Sì sì, è proprio lui."
 
In un attimo la Sala Grande si riempì di commenti stupefatti. Era davvero impossibile capacitarsi di una cosa così. Cioè, era il figlio di colui che aveva ucciso Voldemort e liberato il mondo magico dal male! Non poteva finire proprio nella casa che aveva cresciuto così tanti maghi cattivi. Perchè la guerra non aveva eliminato tutti i pregiudizi sulla casa di Serpeverde, nonostante i continui sforzi che gli insegnanti facevano per migliorare i rapporti tra le Case.
L'unico ragazzo di tutta la Sala Grande che non si compose minimamente fu un giovane biondino, seduto nello stesso tavolo dell'oggetto di tanto stupore. Gli piaceva, quel ragazzo. Si era dimostrato superiore dei pregiudizi quella stessa serata nello scompartimento del treno, trattandolo come un ragazzo normale.
Scorpius, come il padre, non mostrava mai i suoi sentimenti più del necessario. Era un atteggiamento che apparteneva a tutti i Malfoy.
Eppure dovette ammettere di essere rimasto stupito dalla calda accoglienza del giovane Potter. Proprio lui, tra tanti. Tra i tanti ragazzi presenti su quel treno, proprio Albus Potter lo aveva trattato come un comunissimo ragazzo, non pensando al comportamento dei genitori e dei nonni.
La professoressa McGranitt dovette richiamare più volte il silenzio per ottenerlo.
"Bene, ragazzi. Oggi comincia un nuovo anno e confido nel buon senso di tutti voi, in qualsiasi situazione vi troviate. Domani verranno assegnati gli orario che rimarranno invariati per il resto dell'anno.
Troverete i vostri effetti personali nei vostri Dormitori e siete pregati di filare immediatamente a letto. Ricordo che domani sarà un giorno normale di studio. Grazie per l'attenzione e buonanotte."
La McGranitt concluse le sue raccomandazioni con un eloquente sguardo rivolto ai ragazzi seduti ai quattro tavoli.
Non appena la professoressa smise di parlare, gli sguardi di tutti si impuntarono nuovamente su Albus che tentava di non farci troppo caso.
Ma purtroppo per lui, odiava essere fissato e non era bravo quanto la cugina nel mantenere la calma.
Due ragazzi del quinto anno per ogni casa si alzarono dai tavoli. Rose vide scintillare una spilla a forma di P sul petto della ragazza di Grifondoro identica a quelle che i suoi genitori tenevano incorniciate in salotto.
"Prefetti" pensò infatti, ricordando le storie che la madre le raccontava prima di addormentarsi.
Rose si riscosse da quei pensieri, cercando di concentrarsi sulle mosse della ragazza e del ragazzo che si erano alzati in piedi. La cosa le risultò abbastanza complicata dal momento che continuava a pensare ad Albus.
"Grifondoro da questa parte" dissero insieme le voci dei due Prefetti Rosso e Oro.
Allo stesso modo i Prefetti di Corvonero, Tassorosso e Serpeverde chiamarono i nuovi arrivati.
Albus si trovava quasi fuori dalla sale enorme quando sentì una voce familiare chiamarlo.
"Albus!" strillò infatti la cugina per farsi sentire nel baccano che si era impadronito del posto, restando indietro per aggiungerlo.
"Ehi, Al..." continuò la Rossa riprendendo fiato. Solo in quel momento, però si accorse che non aveva la più pallida idea di cosa dire al cugino.
"Ehm, come stai?" Rose si sentì parecchio stupida. "Come cavolo vuoi che si senta??" si rimproverò infatti mentalmente.
"Cosa hai detto Rose? Non ti sento" c’era davvero un caos infernale attorno a loro.
"Ne paliamo domani, buona notte" le disse poi Albus, augurandosi che avesse sentito.
"Va bene, notte" lo salutò allora Rose che miracolosamente aveva sentito quanto detto dal moro e iniziò a correre per ritrovare i due Prefertti.
"Accidenti, mi sono persa" diede voce ai suoi pensieri Rose dopo aver cercato il gruppo di Grifondoro dappertutto.
Stava quasi correndo per togliersi dalla confusione e pensare più lucidamente quando...
"Ahi! " esclamò toccandosi il capo dolorante, dopo aver battuto una bella testata.  La ragazza che si trovò davanti si comportò  allo stesso modo.
"Scusami"
"Scusa"
Le due ragazze parlarono all'unisono. Si guardarono e scoppiarono a ridere dopo aver reagito nuovamente allo stesso modo.
La ragazza davanti a Rose era abbastanza bassa e magrolina. Aveva due occhioni azzurri che ricordarono moltissimo il mare alla giovane Wesley. I suoi capelli erano legati in due treccioline ed erano di un colore misto tra il nero e il castano.
"Piacere, io mi chiamo Silena Beckendorf" esclamo la ragazza, con una voce allegra e chiara.
"Ciao Silena, io sono Rose. Rose Weasley. Di quale Casa sei?"
"Grifondoro! E tu?" rispose sempre più euforica la ragazza.
"Che bello, anche io" le sorrise Rose, dimenticandosi per un attimo dei Prefertti da seguire.
Silena ispirava amicizia allo stato puro. Sembrava davvero sincera e gentile, e il fatto che fosse finita proprio in quella casa non stupì minimamente Rose.
" Per caso sai dove dobbiamo andare per raggiungere la Sala Comune?" chiesa tutto ad un tratto Rose, speranzosa.
"In realtà credevo che lo sapessi tu… Vedi, è che mi sono persa" Silena diventò lievemente più rossa sulle guance.
"Non c'è problema, vedrai che troveremo gli altri" le rispose Rose, sicura di sè.
"Bene, allora mettiamoci in marcia!"
Così le due ragazze iniziarono a girare per la scuola, lasciandosi guidare dall'istinto.
Per loro fortuna, Rose sapeva orientarsi molto bene anche in posti in cui non era mai stata.
Nel giro di poco trovarono il gruppetto di Grifoni del primo anno davanti a un vecchio quadro, dove una signora vestita con un lungo abito rosa era intenta ad asciugarsi i capelli con un aggeggio mai visto prima d'ora.
"Elfi incantati" disse la ragazza con la spilla sul petto e subito la vecchia signora nel dipinto si fece da parte per dare la possibilità ai ragazzi di entrare in una saletta molto accogliente dove predominavano i colori della Casa: la Sala Comune.
Dopo che tutti i ragazzi stupefatti entrarono dentro, il ragazzo indicò loro i rispettivi Dormitori.
Rose e Silena si guardarono per poi dirigersi verso i dormitori  chiaccherando del più e del meno.
Rose la trovava davvero una brava ragazza ed era sicura che quella amicizia sarebbe durata a lungo.
 
 
 
 
NdA
Buona serata popolo di EFP!
Okayyyy, so di essere terribilmente in ritardo con la pubblicazione di questo capitolo e mi dispiace tantissimo. La scuola è sempre più pesante e l’ispirazione va e viene in continuo…
Bene, spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Una piccola cosa: il nome e il cognome di Silena sono tratti dalla Saga di Percy Jackson, Saga che amo follemente :33
Nella speranza di farmi sentire al più presto, ringrazio tutte le seguite e le recenzioni J
Se volete esprimere il vostro parere, sono felice di sentire tutto!
Alla prossima,
baci baci
Alexia <3

 
  
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