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Autore: historiae    10/05/2013    2 recensioni
''Una città nel giardino? Che assurdità...''
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Eccovi una fantastica avventura che non dimenticherete facilmente.
Entrerete in un universo in cui gli animali si comportano come gli umani, il tempo non è calcolato come il nostro, i fiumi scorrono senza fine e la luce del sole non esiste....
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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La saggezza del pettirosso

 

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Dawn si risvegliò in camera sua.

O almeno, ciò che le parve in un primo istante fu di trovarsi in camera sua. Quel luogo le sembrava così famigliare...ma quando si guardò meglio intorno capì di essere da tutt'altra parte.

Si era svegliata da uno strano rumore, simile al verso di un lupo, lontano nella notte.

 

Ebbene sì.

Nella stanza era ancora buio.

Dawn scese dal letto e uscì sul terrazzino. ''Forse qui il tempo non passa mai...'' fu il suo primo pensiero. Secondo i suoi calcoli avrebbe già dovuto essere mattina da un pezzo. Invece fuori il cielo era ancora nero, e la luna era ancora lì, luminosa e grande come non mai. ''Forse mi sono svegliata troppo presto?'' si chiese Dawn, che non era il tipo di ragazza che amava dormire fino a tardi. Specialmente nelle giornate di sole era lei a svegliarsi per prima, e saltava subito giù dal letto per correre fuori, all'aria aperta.

Ma Dawn amava anche rimanere per ore ad osservare il cielo notturno.

Adorava la luna, per lei era come un'amica a cui confidare i suoi segreti, senza pericolo che venissero rivelati.

Dalla cima di quell'albero la luna era più vicina, e mille volte più bella di come la si vedeva a casa.

La ragazza si sedette a terra, e rimase ad osservarla per un tempo che parve interminabile.

A un certo punto però sentì una voce alle sue spalle...

 

-Fossi in te non starei troppo esposta ai raggi lunari, signorinella...- disse Korok, che era comparso improvvisamente dal nulla.

-Perchè no?- gli chiese Dawn, non appena lo vide.

-Lo scoprirai da te...- disse lo gnometto. Dopodichè I due rientrarono nella casetta, e Korok, senza voler sentire discussioni, buttò letteralmente tutti giù dal letto.

 

-Tutti in piedi, ragazzi, riunione generale.-

-Che ore sono?- mugolò Dakota, assonnata, togliendosi la mascherina dagli occhi.

-Non ho mai dormito in un letto più scomodo di questo...- brontolò per l'ennesima volta Scott, accusando un forte mal di schiena.

-Non preoccuparti, è la prima e l'ultima volta che ci dormirai.- disse Korok.

Detto questo fece cenno ai ragazzi di seguirlo, e così, dopo aver ridisceso gli scalini, si ritrovarono tutti sul prato ai piedi dell'albero, dove avevano camminato qualche ora prima.

 

-Beh? Che succede? Dovè il sole? Così mi rovinerò la pelle.- sbottò Anne Maria, preoccupata per la sua tintarella.

-Vi prego, state calmi. Ve l'avevo detto che vi avrei spiegato tutto.- disse Korok.

-Ragazzi, lasciatelo parlare, per cortesia. Prego, continua.- disse gentilmente Dawn allo gnometto.

 

-Dovete sapere...- cominciò lui. -...che anni or sono quaggiù è sempre buio. Soltanto molto tempo fa, se ben ricordo, vedemmo il sole. Ma da allora...Alyss è un'oscura, eterna notte.-

-Ma perchè?- chiese Dawn.

Korok riprese a raccontare: -Alla fine del labirinto è nascosto un tesoro. Si dice che quel tesoro sia la luce del giorno. Noi abbiamo tentato di ritrovarlo, ma ogni nostro tentativo è miseramente fallito. Così abbiamo pensato di chiedere aiuto ai terrestri, gli abitanti della superficie.-

-E poi com'è andata a finire?- chiese Dawn, incuriosita.

-Anche I terrestri si sono dati per vinti.- dise Korok, deluso.

-Scusatemi, io avrei una domanda più interessante.- si intromise Scott. -Perchè noi siamo qui?-

-Dai tempo al tempo, ragazzo, e stà a sentire.- lo sgridò Korok. -La verità è che noi abbiamo chiesto aiuto a Dawn.- disse poi. -E' una ragazza dall'animo nobile, che sa ascoltare e sa aiutare il prossimo. E questa è una dote rara...-

-Complimenti...- disse a bassa voce Scott, che sotto sotto era un tantino invidioso.

-Hai ricevuto il nostro messaggio attraverso i sogni.- disse lo gnometto, rivolto a Dawn. -Eri più vicino a noi di quanto pensassi, quando hai trovato il libro nella soffitta. Ti sei rivelata un'ottima osservatrice. Alcuni dei terrestri a cui avevamo chiesto aiuto non sono mai arrivati: non sono riusciti a decifrare i segni sulla mappa.-

-Ma...allora non siamo arrivati qui per caso?- chiese Dawn.

-Nessuno arriva quaggiù per caso.- disse Korok. -C'è una strada da seguire. Questa volta tocca a voi. Se non troverete quel tesoro non rivedremo mai più la luce del giorno.-

-Beh...più siamo meglio è! Giusto?- disse Dawn, con spirito di gruppo.

-Puoi contare su di me.- disse Zoey, facendosi avanti per prima, e anche tutti gli altri si unirono a lei.

-Mitico, una vera missione da eroi! Stiamo arrivando...- fece Lightning, sprizzando, come sempre, entusiasmo da tutti i pori.

-E' come nei videogame!- disse Sam, che non pensava ad altro. -Attraversare mondi magici, superare terribili prove e infine conquistare la vittoria...-

-Fate attenzione, però: questo non è affatto un gioco. Potrebbe essere molto pericoloso.- disse Korok, mettendo in guardia i ragazzi.

-Il folletto ha ragione.- fece Brick. -Abbiamo dimenticato di chiederti come si arriva al labirinto.-

-Devo confessarvi che nemmeno io so come ci si arriva...- disse Korok. -Ma forse so chi può aiutarvi. Venite con me.-

 

 

***

 

Dopo aver percorso un altro tratto di prato i ragazzi e lo gnometto arrivarono davanti ad un albero altissimo, più alto ancora di quelli che avevano visto finora.

-In cima a quest'albero...-disse Korok. -...vive un piccolo pettirosso alquanto intelligente. Fategli una domanda e lui vi saprà rispondere meglio di chiunque. L'unico problema è che non scende mai dal suo albero. Temo che sarete voi a dover andare da lui...-

-Dobbiamo salire lassù? Non se ne parla!- disse Anne Maria, che non aveva nessuna intenzione di rovinarsi la manicure.

-In effetti quell'albero mi sembra un pò troppo alto...- disse Zoey, rabbrividendo all'idea di trovarsi lassù e di non potere più scendere.

-Oh, niente paura. Ci sono le scale...- disse Korok, ridacchiando, mostrando ai ragazzi dei piccoli scalini che si avvolgevano a spirale intorno al tronco dell'albero. -Non ci facciamo mancare niente!-

-Vado io. Credo di sapere cosa chiedergli.- disse Dawn.

-Ha ragione! Dawn può parlare con gli animali.- spiegò Zoey allo gnometto.

Dawn salì le scale fino in cima, e quando queste terminarono la ragazza si ritrovò davanti a un grande nido d'uccello, il più grande che avesse mai visto. Doveva essere il nido del pettirosso...

 

-Ehi, pettirosso...- Dawn lo chiamò. -Ci sei?-

Nel nido non c'era nessuno, ma poco dopo tornò, volando, il pettirosso, che si fermò davanti a Dawn e al osservò, piegando la testolina da un lato.

-Chi sei tu?- le chiese poi.

-Sono io. Dawn.- disse la ragazza.

-Ah, Dawn. La ragazza del sogno.- rispose l'uccellino.

 

Dawn ricordò che l'ultima delle strane creature che aveva incontrato nel suo sogno era proprio un piccolo pettirosso parlante.

 

-Stavolta non sto sognando.- disse la ragazza. -Mi serve un tuo consiglio.-

-Chiedi pure, mia cara.- cinguettò il pettirosso.

-Come si arriva da qui al labirinto di Alyss?- chiese Dawn.

-Cip...ultimamente sono molti a chiedermi la strada per il labirinto...negli ultimi tempi ho risposto a quanti, forse due...trecento terrestri?- disse il pettirosso, sbattendo le ali.

-E' molto importante.- disse Dawn, con tono supplichevole.

-Prima devi attraversare la palude di Bròn*. Là troverai chi ti darà altre indicazioni.-

-Grazie infinite. Mi sei stato di grande aiuto.- detto questo Dawn scese dall'albero e tornò dagli altri.

-Allora, cosa dice?- chiese Korok, incuriosito.

-Dice che per arrivare al labirinto dobbiamo attraversare la palude di Bròn.- disse Dawn.

-Oh, no...- fece Korok. -Speravo proprio che vi facesse evitare di prendere quella strada...-

-Perchè?- chiese Dawn.

-Guardate laggiù...- disse Korok, e indicò una zona del bosco scura e ombrosa.

 

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-Una volta entrati in quel luogo non c'è possibilità di uscirne. È un luogo triste e solo. Chiunque vi entra viene sopraffatto dalla negatività: cattivi pensieri, orribili visioni...chiunque vi entra perde la propria autostima, il propro coraggio, la propria sicurezza e la propria felicità. E tutti i ricordi più piacevoli. Restano soltanto buio, paura e solitudine...-

-Ora capisco perchè i terrestri si sono arresi alla ricerca del tesoro.- disse Dawn.

-Oh, ma voi non dovete temere nulla! Siete uniti e siete forti, voi ci riuscirete. Deve essere così.- disse Korok.

-Ben detto. In marcia, squadra.- disse Brick, e fece per muovere un passo, ma Jo lo fermò.

-Calma, soldato, non così in fretta.- disse. -Se restiamo uniti allungheremo soltanto il percorso. E poi, come ha detto lo gnomo, perderemmo tutti la nostra sicurezza. Non potremmo più andare avanti, e rimarremmo bloccati. Andrò io, laggiù, così faremo più in fretta.-

-Ma non possiamo lasciarti andare da sola!- disse Zoey, preoccupata per l'amica.

-Non conosciamo ancora questo posto, rischieresti di perderti, e potrebbe essere pericoloso.- disse Dawn. -Dobbiamo rimanere uniti. Noi verremo con te.-

-Odio doverlo ammettere, ma purtroppo ha ragione.- disse Korok, rivolto ai ragazzi, dimostrando che era d'accordo con Jo.

-Cosa??- esclamarono tutti all'unisono.

-Ve l'ho detto. Chi viene sopraffatto dal male, da quel luogo non fa più ritorno.- poi si rivolse a Jo: -Sei proprio sicura di voler andare da sola?-

-Non preoccupatevi per me, posso farcela.- disse Jo. -Dobbiamo dividerci, se vogliamo trovare quel maledetto labirinto una volta per tutte.

-Ma è contrario al codice d'onore!- disse Brick.

-Lo so, Brick, ma qui è questione di vita o di morte. Devi fidarti di me.- disse Jo, nel tentativo di tranquillizzarlo.

-E sia.- disse Brick, sapendo di potersi davvero fidare di lei. -Mi raccomando, stai attenta. E ricorda che siamo tutti con te.- e le rivolse un sorriso da amico.

-Ci vediamo all'uscita, soldato.- disse Jo, ricambiando con un'occhiata di complicità.

Detto questo la ragazza si allontanò e scomparve.

-Dovete avere fiducia in lei.- disse Korok ai ragazzi. -Dopotutto dovreste conoscerla meglio di me...-

-Hai ragione, gnometto.- disse Brick, volgendogli un segno d'intesa. -Nel frattempo noi andremo a cercare un mezzo di trasporto veloce.-

 

Così il gruppo si divise, prendendo direzioni opposte.

Purtroppo, però, nessuno immaginava certo che il viaggio era appena cominciato...

 

 

 

*Bròn: dall'irlandese ''infelice''.

  
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