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Autore: kiko90    19/05/2013    11 recensioni
Nami, una ricca ereditiera decide di fare una crociera insieme al suo ragazzo, sulla Sunny la più famosa nave da crociera dei sette mari.
Durante la vacanza la donna si renderà conto di quanto la sua vita non la soddisfi ma presto qualcuno le farà cambiare idea.
Intrecci amorosi e un misterioso delitto sconvolgeranno la tranquilla vacanza sulla Sunny.
Niente sarà più come prima!le coppie verranno stravolte e le vite dei passeggeri subiranno dei drastici cambiamenti!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Era una calda giornata di luglio quando, senza accorgermene, la mia vita cambiò.

Mi chiamo Nami è sono considerata una delle più ricche ereditiere dei sette mari; mio padre Genzo possiede il più grande campo di mandarini mai esistito e commercia i suoi preziosi frutti per tutto il mondo. I mandarini non sono la nostra unica fonte di guadagno, c’è anche la famosa nave da crociera Thousand Sunny, acquistata da mio padre circa due mesi fa; ed ora ci troviamo proprio al suo cospetto.

Al porto quel giorno c’era davvero tantissima gente, provenivano da ogni parte del mondo, tutti pronti ad assistere al grande viaggio, quello che nessuna nave aveva mai affrontato e che avrebbe cambiato non solo la mia vita ma, quella della maggior parte dei passeggeri.
La Sunny era chiamata anche “ la nave dei sogni” perché, si diceva, che era in grado di realizzare i sogni, desideri, nascosti delle persone che ci viaggiavano, presto avrei capito che non c’era leggenda più veritiera.

-Ehi rossa muoviti! ci stiamo per imbarcare!- urlò quel deficiente del mio ragazzo.

Stavamo insieme ormai da due anni e non mi aveva chiamata per nome neanche una volta, bhe del resto anche io non lo chiamavo mai per nome, preferivo quel buffo, per lui irritante, soprannome.
La nostra storia è nata
quasi per gioco, una sera in un bar lui mi offrì da bere, ricordo che mi guardava con quel suo sguardo intenso e, alle volte inquietante, dopo qualche drink finimmo a letto insieme, la passione e l’attrazione fisica ci hanno permesso di durare tutto questo tempo ma ormai, anche quella non basta più.

Mi accingo a salire la lunga scalinata che mi condurrà sul ponte della nave.
Tutti mi accolgono con grandi sorrisi, ai miei occhi risultano tutti così falsi, so che mi rispettano solo perché sono la figlia del proprietario della nave e perché sono ricca, odio tutto questo, voglio essere rispettata per quello che sono dentro, non per il mio portafoglio, anche se essere ricca non mi dispiace affatto.
Quando ero piccola non avevo niente, ero stata abbandonata dai miei veri genitori appena nata, per fortuna mia e di mia sorella Nojiko, siamo state trovate da Bellmer la nostra mamma adottiva che ci ha sempre voluto un gran bene e ci ha donato non solo il suo affetto ma anche tutta la sua fortuna come se fossimo le sue figlie naturali. Lei purtroppo non ha mai potuto avere dei figli suoi quindi, insieme a nostro padre, ha deciso di lasciare tutta la sua eredità a noi.
Bellmer ci ha lasciato qualche anno fa a causa di una grave malattia, lasciando sola me, mia sorella e nostro padre, il quale da allora si è completamente buttato nel lavoro, acquistando ogni cosa, come la Sunny.

Mi guardo intorno, è proprio una bella nave, è la prima volta che ci salgo; sembra dotata di ogni confort, piscine riscaldate, palestra, discoteca e molto altro, forse infondo sarà una vacanza divertente, mi auto convinco.
Mentre il mio ragazzo discute con qualche uomo facoltoso, io decido di fare un piccolo tour per la nave; ci sono davvero tantissimi passeggeri e fra tanti riconosco tre persone a me familiari, le mie amiche Robin, Kaya e Bibi.

-Ragazze!- le chiamo

-Namiiiii!!!!- mi corre incontro Bibi, mentre le più riservate la seguono lentamente

-Ciao Bibi! Ma che ci fate voi qui?- le chiedo curiosa

-Ti abbiamo fatto una sorpresa! Tuo padre ci ha invitate, ha detto che tu non eri entusiasta di fare questa vacanza e quindi noi siamo venute a farti un po’ di compagnia, non credo che vorrai stare sempre con quella sottospecie di ragazzo che ti ritrovi?!- disse Bibi, non lo sopportava proprio, diceva che era una cosa a pelle, che quell’uomo la inquietava e che non era tanto normale per i suoi gusti

-Dai Bibi non iniziare ancora con la stessa storia! Nami sarà pur libera di stare con chi vuole!- disse più saggiamente Robin, mentre Kaya annuiva timidamente

-Ok!ok! però adesso pensiamo a divertirci, voglio passare una vacanza indimenticabile!!!!- disse eccitata al sol pensiero Bibi

-RAZZA DI SFATICATI, MUOVETEVI, ANDATE SUBITO A PULIRE LA CUCINA, INVECE DI CHIACCHIERARE!!!!-

Riconobbi quella voce, era mio padre! Mi faceva troppo ridere quando si infuriava, diventava tutto rosso e cominciava a pestare i piedi nervosamente, forse mi somigliava un po, pensai.

-Papà!!!- lo chiamai, salutandolo con la mano

Quando mi vide i suoi occhi si illuminarono, voleva fare il duro ma sotto sotto era un tenerone, specialmente con le sue figlie!
Si avvicinò a noi trascinando per un orecchio un ragazzo che all’incirca doveva avere la mia stessa età, aveva i capelli neri e un cappello di paglia in testa, i suoi amici lo seguivano con la testa bassa, uno aveva i capelli ricci ed un naso molto lungo, l’altro era un ragazzo biondo vestito con giacca e cravatta, che tipi strani!

-Figliola!!! Sei venuta alla fine! Non ci speravo!- disse abbracciandomi e mollando l’orecchio del mal capitato

-Papà che bello rivederti! Si alla fine mi sono convinta!- dissi abbracciandolo, mi era mancato tanto, non lo vedevo da circa tre mesi

-Bhe ne sono felice, vedrai che ti divertirai molto sulla Sunny!! Ci sono tantissime distrazioni…- e mentre mio padre mi elencava tutte le divertenti attività che la nave poteva offrirmi il mio sguardo si depositò su quella che sarebbe stata la mia unica distrazione, un ragazzo bellissimo, muscoloso, dato che portava una maglietta bianca aderente che sottolineava il suo fisico scolpito e…

-Nami mi stai ascoltando???- mi riportò alla realtà mio padre

-Si si, bellissimo!!!- dissi con quasi la bava alla bocca, non mi era mai successo, che sia questo il famoso colpo di fulmine di cui tutti parlano?

-Va bene cara, mi sembri un po’ stanca forse è meglio che ti vai a riposare, io porto questi tre sfaticati in cucina a lavorare!!- disse fulminando i tre ragazzi i quali si erano messi a parlare con le mie amiche nel frattempo. Sanji, il biondino, continuava a riempire di lusinghe tutte e tre le ragazze mentre Usop attirava l’attenzione di Kaya raccontando strane avventure, che a me sembravano grandi frottole, anche se la mia amica sembrava crederci a pieno; il ragazzo che poco prima veniva tirato da un orecchio stava fissando Robin con occhi sognanti, bho! forse anche lui aveva avuto un colpo di fulmine, peccato che Robin non avesse tempo per queste cose, era rimasta incinta di un bastardo che appena scoperta la gravidanza si era volatilizzato lasciandola sola ad affrontare tutto questo, ora era di tre mesi e, aveva perso completamente la fiducia nel genere maschile.

-Andiamo babbei!!!- disse Genzo trascinandosi dietro i tre ragazzi –Ah Nami salutami Trafalgar! Stasera vi voglio a cena con me!!-

-Va bene papà!- urlai salutandolo, sapevo che odiava il mio ragazzo, me lo disse appena mi misi insieme a lui, non gli era mai piaciuto diceva che mi guardava in un modo strano, che pensava solo al mio corpo e, forse dopo tanti anni gli potrei dar ragione…

-Ragazze io vado a vedere dov’è finito Law ci vediamo più tardi ok?-

-Va bene Nami, a più tardi!- disse Robin sorridendomi

-Ragazze che ne dite se ci iscriviamo al corso di kendo che si tiene sulla nave, dicono che ci sono due istruttori bravissimi! – propose Bibi elettrizzata

-non mi sembra una buona idea… forse è pericoloso!- disse la dolce Kaya

-Daiii Kaya sarà divertenteee!!!! Daiii ragazze!!!!- disse con gli occhioni dolci e le mani unite in una “silenziosa” preghiera

-Io passo, sono incinta e non posso fare questo tipo di sport ma voi andate pure ragazze!!- disse Robin sorridendo malandrina
La fulminai all’istante, non ero il tipo da fare questo tipo di sport, troppo impacciata, però conoscevo la mia amica dai capelli turchini e quando si metteva qualcosa in testa, difficilmente riuscivo a fargli cambiare idea così, mio malgrado dovetti accettare. Ci demmo appuntamento nella palestra della nave la mattina del giorno dopo, magari aveva ragione Bibi, sarebbe stato divertente, anche se ne dubitavo seriamente.


Salutai le mie amiche e mi incamminai per cercare il mio ragazzo, non amava stare molto in mezzo alla gente quindi lo avrei sicuramente trovato nel posto più tranquillo della nave.
Girai per tutta la Sunny ma di lui nessuna traccia, ma dove diavolo si era cacciato?
Mi ero letteralmente stancata di cercarlo, così mi avvicinai alla balaustra della nave e mi misi ad osservare l’oceano. Era davvero stupendo, le sfumature di blu, dal più chiaro al più scuro rendevano il paesaggio marino ancora più meraviglioso; ad un certo punto la mia attenzione venne catturata da tre delfini che viaggiavano affianco alla nave, wow che spettacolo! non ne avevo mai visto uno da così vicino in vita mia, mi sporsi maggiormente per vedere meglio quell’affascinante animale marino quando, all’improvviso la nave virò di colpo facendomi perdere l’equilibrio.

-CHE DIAVOLO HAI FATTO RAZZA DI IDIOTA!!!! NON DEVI MAI TOCCARE IL TIMONEEE!!!!- urlava qualcuno dalla sala comandi

Non riuscì a tenermi dalla balaustra, la spinta era stata troppo forte ed improvvisa, chiusi gli occhi per la paura, non volevo vedere la mia caduta nell’oceano, non ne avevo il coraggio.
Sentivo il leggero vento sfiorami il viso come se lo stesse accarezzando, ma quanto ci mettevo a cadere giù? Eppure non pensavo che fosse così alto! Dopo qualche secondo mi convinsi ad aprire gli occhi, ero praticamente con la faccia rivolta verso l’oceano, sospesa nel vuoto; sentivo una presa forte tenermi dalla vita, qualcuno mi aveva presa in tempo, per fortuna. Mi sentii tirare e, finalmente potei appoggiare i piedi sul ponte, ero fuori pericolo.
Scrutai bene il mio vestito per vedere se era tutto a posto quando mi accorsi che non avevo ancora alzato gli occhi per vedere chi mi aveva salvato, quando all’improvviso sentì la sua voce…

-Stai bene mocciosa?-era calda e seducente, mi fece venire i brividi ma, COME MI AVEVA CHIAMATO? MOCCIOSA? A quelle parole una rabbia incontrollabile si impossesso di me ma, con una buona dose di forza di volontà mi convinsi a stare calma del resto mi aveva salvato e non conosceva il mio nome così decisi di dirglielo e di alzare lo sguardo per vedere il suo volto

-Mi chiamo Nami- dissi, ma per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Era quel bellissimo ragazzo che avevo visto sul ponte qualche ora prima quando stavo salutando mio padre! Aveva degli strani capelli verdi e degli occhi neri così intensi che catturarono subito i miei. Era così bello e mi aveva pure salvato la vita, un vero principe azzurro, o verde in questo caso! Pensavo che era l’uomo perfetto finchè non riaprì quella stramaledetta boccaccia

-Non mi interessa come ti chiami mocciosa, la prossima volta stai più attenta, potevi farti male!- disse con un sorrisetto che sembrava tanto da presa in giro, ma chi si credeva di essere e poi gli avevo detto come mi chiamavo perché doveva continuare a chiamarmi con quel soprannome? Lui, Law, era così difficile dire il mio nome? N.A.M.I! non mi sembra difficile! La rabbia si impossessò di nuovo di me ma questa volta di certo non la volevo fermare quindi presi la mira e gli sferrai un potentissimo pugno che lo stese a terra; lo guardai qualche secondo, era seduto a terra con le mani sull’enorme bernoccolo che gli spuntava dalla zazzera verde, se l’era cercata.
Me ne andai più furiosa che mai, mi diressi verso la mia cabina, la numero 23, di Law ancora nessuna traccia, amen sarei andata a cena con mio padre da sola.
Mi feci una doccia e mi vestì, per poi raggiungere l’immenso ristorante della nave dove mio padre mi aspettava.
Lo vidi, sedeva ad un piccolo tavolo centrale e vicino a lui c’era Law, ma come faceva a sapere sempre tutto?

-ehi rossa sei arrivata finalmente!- disse guardandomi con quei suoi occhi grigi, più che guardare me fissava la mia ampia scollatura, ormai ci ero abituata ma, mio padre no infatti ringhiava seduto al suo posto.

Per tutta la sera non feci altro che pensare a quel ragazzo che mi aveva salvato, non sapevo neanche il suo nome ma, una cosa la sapevo, era un buzzurro! Si, un gran bel pezzo di buzzurro ma rimaneva il fatto che mi aveva trattata come una poppante e questo non mi andava proprio giù, orgogliosa com’ero! Chissà se lo avrei incontrato ancora…






ANGOLO AUTRICE:
Ciao carissimi lettori!!!
Che dire ecco a voi una nuova fic! Questa non è triste come “ Vivere senza di te” anzi la vedo quasi come una sottospecie di commedia ahahahahah!!!! Comunque questa ff è largamente ispirata al film Titanic che credo, almeno una volta nella vita, abbiate visto tutti! Non seguirò tutta la storia del film ma solo alcuni pezzi! Spero che questa mia nuova idea vi piaccia! Presto aggiornerò anche l’altra fic il secondo capitolo è pronto!
Comunque spero che questo primo cap vi sia piaciuto e spero di ricevere qualche vostro commento e consiglio per continuare al meglio questa ff! Non so se continuerò a raccontare in prima persona perché, come avrete notato ci sono altre coppie nella storia quindi devo decidere se continuare così o scrivere in terza persona, accetto tutti i vostri consigli qualora voleste lasciarne qualcuno!
Vi ringrazio in anticipo, a presto con i prossimi capitoli!
Un bacione kiko90
Ringrazio Vivian-1992 per l’aiuto nel scegliere il titolo! Grazie tesorino!


   
 
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