Crossover
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Autore: Furiarossa    22/05/2013    2 recensioni
The bird of Hermes is my name
Io sono un diavolo di maggiordomo, un perfetto maggiordomo ....
La sfida del secolo fra i demoni più potenti del mondo degli anime, Sebastian Michaelis e Alucard, ma soprattutto una sfida fra la famiglia Hellsing e la famiglia Phantomhive.
Hellsing e Kuroshitsuji, mistero, violenza, humor. 365 prove, una per ogni giorno dell'anno in cui i nostri personaggi dovranno affrontarsi.
Fra il comico demenziale e il terribilmente serio, esattamente come nella realtà, benvenuti al reality del secolo: benvenuti a Kuroshihellsing.
[Opere principali: Kuroshitsuji; Hellsing][Altre opere: Doctor Who, Dracula, Castlevania, Le Cronache di Narnia, Lost]
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Anime/Manga, Cartoni, Libri, Telefilm
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 108

Prova 29- La messa infinita

 

C'era una volta un popolo glorioso di alieni che vivevano su un grande e bellissimo pianeta di colore rosso, chiamato Gallifrey. Questi alieni venivano chiamati “Signori del Tempo”, perchè erano capaci di viaggiare nello spazio e nel tempo grazie alla simbiosi che avevano stabilito con altre stranissime creature, i TARDIS (Time and Relative Dimension in Space), che erroneamente alcuni pensavano fossero semplici macchine del tempo, ma che in realtà erano dotate di coscienza e di un'enorme energia.

I Signori del Tempo erano intelligentissimi e veramente molto longevi, perciò avevano moltissimo tempo per fare i loro esperimenti e per scoprire nuove cose fantastiche ed urlare felici perchè avevano scoperto nuove cose fantastiche.

A loro piaceva giocare con il tempo: rallentavano le cose, dilatando il tempo, lo spostavano, creavano buchi in esso e lo utilizzavano come arma. Un giorno, un paio di curiosi Signori del Tempo, presero un comune essere umano, un prete inglese di nome John Raphael, e fecero degli esperimenti su di lui, per vedere in che modo poteva essere rallentato l'organismo di un essere vivente. E tira e molla qui, e gratta e spacca là, alla fine ottennero un essere umano che non solo invecchiava lentissimamente, ma anche che si muoveva e parlava lentissimamente.

Soddisfatti del loro esperimento, o almeno dell'inizio di questo, i curiosi (alieni curiosi...) Signori del Tempo riportarono John Raphael sulla terra: volevano vedere in che modo si sarebbe comportato un essere umano tutto rallentato. John Raphael parve non fare neppure caso a quello che gli era successo: continuò una “normalissima vita al rallentatore”. Non gli dispiaceva aspettare in coda quando andava alla posta: poiché il suo tempo era rallentato, vedeva scorrere velocissimamente le code. Non guidava la macchina, per fortuna, e non gli piaceva passeggiare in zone trafficate, sennò lo avrebbero messo sotto oppure avrebbe fatto del male a qualcuno... ma i Signori del Tempo scelgono sempre con cura le loro cavie e sapevano che nulla di male sarebbe capitato al mite e tranquillo (ormai fin troppo tranquillo) John Raphael.

Solo una cosa si erano dimenticati di calcolare, perchè diciamocelo, anche se sono intelligentissimi, a volte persino i Signori del Tempo possono essere un pochino sbadati: si erano completamente scordati del fatto che John Raphael era un prete. E cosa fanno i preti di lavoro?

No, non i pedofili. Tecnicamente non sono pagati per fare quello, e poi John Raphael non aveva quelle tendenze.

I preti sono fatti per dire la messa (che pena). E le messe, cari amici da casa, lo sapete come sono, no? Noiose, dannatamente noiose, che quando entrate in chiesa e vi sedete su quelle brutte panche dure iniziate subito a pensare a quanto ci metteranno a finire... siete scomodi... vi prudono i piedi e il naso... volete mangiare, ma non potete in chiesa... e poi c'è il prete che sta lì e vi fa il sermone e voi vorreste mettere un bel candelotto di dinamite all'entrata della chiesa e farlo saltare in aria giusto per poter urlare “un attacco terroristico, un attacco terroristico!” e poter così finalmente scappare dalla chiesa urlando come un Signore del Tempo quando scopre qualcosa di nuovo.

Ecco. Dunque John Raphael, che già di per sé era lento e prolisso, ora diventato senza dubbio il più noioso predicatore del mondo. Anzi, aveva un primato da Guinness World Record: diceva le messe più lunghe del mondo, che potevano durare anche tre-quattro giorni (dipende da quando arrivava il vescovo a fermarlo e una volta il vescovo era in vacanza, perciò lo lasciò predicare per metà dell'Estate).

Questa particolarità, valse al nostro amico predicatore il nome di Don Tempus, per via di tutto il tempo che ci metteva a dire anche solo una frase. Fra l'altro, a lui non dispiaceva (o se gli dispiaceva, beh, non si è mai capito perchè quando parlava sorrideva sempre e comunque quando diceva una frase, tempo di finirla ti eri già scordato l'inizio...).

Perchè vi stiamo raccontando tutto questo, vi starete chiedendo, che diavolo c'entra un prete rallentato con la nostra Casa del Reality...

Oh, beh, perchè Don Tempus, insieme alla sua particolarità particolarissima, saranno i protagonisti della prova di oggi, 15 Gennaio, la ventinovesima prova del reality. Preparate i morbidi cuscini, accoccolatevi di fronte a questo testo con una cioccolata calda, o meglio, con un bel caffè, perchè stiamo per addentrarci nella prova più sonnolenta di tutti tempi... e sarà una prova non solo per i nostri amici del reality, ma anche per le persone che ci seguono da casa: vi sfidiamo infatti ad arrivare fino alla fine del capitolo, senza saltare alcun pezzo, senza addormentarvi e senza interrompere la lettura.

Siete pronti? Sistematevi per bene, eh. Assicuratevi che nessuno vi disturbi, magari mettetevi un paio di tappi per le orecchie. Puntate gli occhi sullo schermo.

Adesso siete pronti? Vi conviene esserlo.

Ma andiamo a sfidare i nostri amici della casa del reality...

Era una mattina qualunque, una mattina tranquilla. Durante la notte non era saltato in aria nessuno, dunque abbiamo capito che possiamo fidarci dell'Ometto dagli Occhi a Palla (alias Panzerotto Ripieno di Menzogne).

I maggiordomi, ovviamente, erano già svegli: il giorno precedente non era stato troppo impegnativo, non li aveva stancati, e dunque i due si erano già messi a fare faccende in giro, a pulire, cucinare e fare quelle cose che fanno i maggiordomi.

Gli altoparlanti si misero a suonare, trasmettendo una canzoncina dolce e rilassante. Tutti quanti, svegliandosi dolcemente, si chiesero come mai le conduttrici del reality avevano scelto una musica dolce e rilassante... forse perchè volevano essere magnanime prima di scaraventarli tutti nella fossa dei lioni mostruosevoli e bicefali?

Erano le nove del mattino quando tutti i concorrenti, perfettamente svegli, si riunirono in salotto di fronte al sistema dolby surround.

«Che succede?» Chiese Alucard, grattandosi la testa «Come diavolo è successo che ci svegliate con una musichetta carina?»

«Ah, caro il mio vampiro» rispose la voce della conduttrice «Vi abbiamo richiamati con questo dolce e melodioso suono perchè abbiamo compassione di voi...»

«Lo sapevo!» abbaiò Ciel, pestando a terra un piede «Dannati straccioni! Volete proprio ucciderci! Oggi dovremo affrontare dei killer frammisti a gnomi armati di ascia, non è vero?»

«No, ovviamente, caro il mio piccolo Ciel...»

«Non sono piccolo!»

«D'accordo, si, lo sappiamo, non sei piccolo e sei il Conte Solubile...».

Ciel arrossì d'improvviso, ma nonostante un accenno di tremore, non abbassò gli occhi e la sua voce risuonò alta e ferma

«E non sono nemmeno il Conte Solubile!»

«Ce n'è voluto perchè te ne accorgessi» commentò la conduttrice, sollevata «In ogni caso, Ciel, non abbiamo alcuna intenzione di farvi del male, oggi... non fisicamente almeno...»

«Occhi a Palla ritorna!» gemette Finnian, nascondendosi gli occhi dietro le mani, come se potesse così salvarsi dal temibile “Occhi a Palla” «Non voglio che ritorna e che mi guarda! Non mi deve guardare!»

«Ma no, non è “Occhi a Palla”, sta tranquillo, Finny... non devi preoccuparti, non lederà la vostra salute psicologica»

«Se non lederà la nostra salute psicologica, e neanche quella fisica» snocciolò Sebastian, contando sulle dita «Allora perchè vi preoccupate di noi?»

«Perchè anche se questa non sarà affatto una prova pericolosa, sarà senza dubbio uno scassamento di scatole assurdo... e quindi abbiamo pietà di voi. La prova di oggi ve la spiego subito, così via il cerotto e via il dolore, perciò aprite bene le orecchie, cowboys!»

«Cowboys?» domandò Walter «Perché diavolo “cowboys”?»

«Così, mi piaceva dirvi cowboys... ma me la fate dire questa prova o preferite che io cambi idea e vi butti in qualche trabocchetto malefico stile Saw l'enigmista?» si spazientì la conduttrice.

Tutti si guardavano. Nessuno di loro voleva finire in un trabocchetto stile Saw l'enigmista, era brutto, sicuramente si sarebbero insanguinati tutti.

«Fra l'altro» Constatò Walter, ad alta voce «Il tizio strano di ieri, quello con quegli occhi a palla, non somigliava un po' all'infermiere assassino con quella faccia da pazzo del primo film di Saw?».

Tutti ammutolirono, inziando a pensare che quello non era affatto un reality show, ma un dannatissimo film dell'orrore, una casa piena di trabocchetti che li avrebbe consumati piano piano. E che c'era sicuramente un enigmista assassino nascosto da qualche parte, o forse che l'enigmista assassino era la conduttrice (molto possibile, molto possibile).

«Ma smettetela di preoccuparvi!» Risuonò allegramente la voce della conduttrice «Oh, ragazzi! La mia era una battuta buttata lì così, tanto per, non intendevo sottintendere assolutamente niente... e la prova di oggi sarà del tutto innocua! Ve la spiego subito: dovrete ascoltare una messa. Fine»

«Prego?» fece Integra «Una messa? Che diavolo significa?»

«Spiego un po' meglio, in effetti così era poco chiaro... fra poco sarete tutti condotti al piano di sopra, dove una stanza è stata arredata a mo' di piccola cappella. Al suo interno vi attenderà un prete. Tutto ciò che dovrete fare, sarà rimanere lì dentro ad ascoltare la sua messa, magari anche a servirla come quei bambinetti vestiti di bianco, sapete, i chierichetti... insomma, basta che vi sentite la messa. Tutto quello che dovrete fare, sarà resistere il più a lungo possibile. Per ogni persona che riuscirà ad arrivare fino alla fine della messa, la squadra guadagnerà un punto. Se nessuno di voi riuscirà a finire di sentire la messa, vincerà sette punti l'ultimo che rimarrà sveglio. Tutto chiaro?»

«Chiarissimo!» dissero molti

«Ma non si diceva cherichetto?» domandò Walter

«Chierichetto» lo corresse Sebastian

«No, no, no, è “cherichetto”»

«Cherichino» disse Seras, felice «Cherichino è il più carino, no? Cherichetto sembra malato, non è vero Mastah?»

«Si possono mangiare i cherichetti, vero?» chiese Alucard, che aveva un po' fame

«No, non credo» rispose il Maggiore, e se lo diceva lui, che i cherichetti non si mangiano, doveva essere per forza vero

«Ma si dice cherichetto o chierichetto alla fine?» domandò Mey Rin

«Boh»

«Lanciamo un sondaggio a quelli a casa!» propose Walter «Ehi, lettori o seguitori o quello che siete da casa! Diteci: secondo voi, si dice “cherichetto” o “chierichetto” o in un altro modo ancora? Insomma, dateci un nome chiaro per le persone che servono la messa!»

«Che fai!?» esclamò la conduttrice «Lanci sondaggi non autorizzati?»

«Qualche problema?»

«No, Walter. Anzi, ottima idea! Da adesso in poi avete tutti l'autorizzazione a lanciare sondaggi. Chissà che da casa non rispondano... ovviamente durante la prossima prova, o magari nell'angolo della posta, vi potrò dire le risposte ai vostri sondaggi!»

«Fico!» esclamò Bard

«Zepp Hindel» rispose la conduttrice

«Che?» dissero alcuni concorrenti, che pensavano che la conduttrice si fosse fumata il cervello così, all'improvviso

«Niente, è un nome che ho in testa... ce l'ho in testa da questa mattina e non so bene il perchè... vabbè, comunque, ecco che arrivano i Grozzi! Lasciatevi guidare dalla loro irresistibile scioglievolezza...»

«Che?» domandarono tutti i concorrenti, tranne Seras, che stavolta erano veramente convinti che la conduttrice si fosse fumata il cervello

«E poi scusa una cosa, ma che nome è Zepp?» aggiunse Alucard, perplesso

«Boh».

I Grozzi arrivarono, ma non erano irresistibilmente scioglievoli. Per fortuna, altrimenti si sarebbero liquefatti lì, sul pavimento. Arrivarono con i loro brillanti occhiali da sole neri e le loro teste altrettanto brillanti e pelate, e condussero i concorrenti fino ad un'ampia stanza al piano superiore, ristutturata a mo' di chiesetta con madonnine varie, un angioletto di peluche attaccato al soffito e un prete con pochi capelli e una tonaca nero fermo di fronte ad un altare-banco di scuola, che li guardava tutti con un dolce sorriso incoraggiante.

Andersen prese a baciare tutto, dai mobili all'angioletto di peluche, e calde lacrime di gioia rigarono il suo volto.

I Grozzi se ne andarono, lasciando lì i nostri eroi, i quali si sedettero sulle panche (tranne Andersen, che si mise una tunicona bianca e si mise a fare il chierichetto-o-forse-il-cherichetto) e si prepararono ad una messa lunga. Lunga. Ma non così lunga.

E noi non salteremo la messa, no. Voi ve la dovete sorbire come se la sorbiscono i componenti... solo che dovete immaginarvela più lenta, dovete immaginare che le parole che sentite colano a fatica, una lettera alla volta, snocciolate come il rosario di un moribondo, appiccicose come melassa vecchia, come miele, come una chewingum sui capelli di una bella ragazza. Dovete immaginare che tutte le parole che leggerete siano pesanti come macigni, siano lente come una lumaca ferita, come una tartaruga azzoppata da due zampe, e solo allora, solo allora capirete come si sentivano i nostri concorrenti.

Innanzitutto, il prete iniziò a preparare la messa e subito i concorrenti capirono che qualcosa non andava. Don Tempus prese la Bibbia, ma la prese piano, appoggiando alla sua copertina un dito alla volta, facendo aderire i polpastrelli riga per riga delle impronte digitali. Battè le palpebre così al rallentatore che sembrava che avesse chiuso gli occhi e si fosse messo a dormire, poi li riaprì e prese a spostare la bibbia verso il leggio. Ci mise sette minuti prima di arrivare a cercare di aprirla. Ci mise un minuto e venti secondi per aprirla, poi si mise a cercare la pagina. Gli occhi di tutti erano puntati su di lui, nessuno riusciva a capire cosa stesse succedendo, come mai quell'uomo andasse a quella lentezza estenuante...

Andersen aiutò don Tempus, a trovare la pagina, sfogliandola rapidamente.

Don Tempus alzò lo sguardo verso di lui, con la sua solita flemma, dischiuse le labbra e disse

«G i o v a n o t t o ...»

«Si?» Domandò Andersen, tutto orecchie (non letteralmente, è ovvio, visto che le sue orecchie erano normali ed erano solo due)

«N o n e s s e r e c o s ì b r u s c o c o n l e p a g i n e d e l l i b r o s a c r o».

Brusco? Andersen non era stato affatto brusco.

Don Tempus iniziò a parlare e... scherziamo! Non crederete davvero che metteremo alla prova la vostra pazienza facendovi sentire un'intera messa? Ma siamo impazziti secondo voi, vogliamo male ai nostri lettori? Lo sappiamo che se volete sentirvi una messa potete sempre alzarvi dalla vostra comoda sedia (o divano, magari ci state seguendo da un divano) e andare alla chiesa più vicina, dove ci penserà un vero prete in carne ed ossa a rompervi le scatole per almeno un'ora dicendovi cosa dovete fare per entrare nel regno dei cieli e per aiutarli a riparare il tetto della parrocchia e compare un nuovo pick-up superaccessoriato con stereo incluso per loro le persone bisognose (?).

Perciò questo non sarà un capitolo sonnolento. O almeno speriamo. Ci siete cascati, vero? Siete andati a prepararvi il caffè e avete portato un cuscino. O magari stavate per attaccarvi le palpebre con dei pezzi di scotch per farvi tenere aperti gli occhi.

Ma tranquilli ragazzi, non ci concentreremo su quello che dirà Don Tempus (anche a noi ci scoccia di scrivere tutte le parabole e tutti i cavoli di sermoni noiosissimi) e ci concentreremo sui protagonisti... abbiamo stilato una sorta di timeline per vedere come si comportano...

Primo minuto di messa:

Alucard guarda esterrefatto il prete lentissimo, ha un rivoletto di bava che gli cola lungo il mento perchè ha fame. Integra gli batte una spalla. Walter si è messo a lavorare all'uncinetto. Sebastian e Ciel sono composti e irreprensibili, Bard corteggia Mey Rin prendendola a spallate e pedate (non la sta picchiando, è per attirare la sua attenzione) e Finnian non vuole parlare a Seras. Andersen sta cercando di seguire la messa, ma non ci riesce perchè si scorda quello che voleva dire all'inizio della frase Don Tempus. Il Maggiore dorme con gli occhi aperti, ma è valido, tanto sembra sveglio e forse sta registrando la messa in automatico (è un cyborg)...

Secondo minuto di messa:

Ex equo come prima, tranne che Alucard si è asciugato la bava.

10 minuti dall'inizio della messa:

Andersen ha cominciato a seguire la messa direttamente dalla Bibbia, perchè ha bisogno dei sottotitoli. Alucard sta cercando di pulirsi le orecchie benché, essendo un vampiro, non abbia cerume. Non è una reminescenza della sua vita da vivo, lo sta facendo così, perchè vuole esplorare l'interno della sua testa. Nel frattempo fa finta di seguire la messa, ma sta pensando ad altro. Integra sta riflettendo se si può o meno accendere un sigaro. Walter continua a lavorare all'uncinetto. Sebastian e Ciel non si sono mossi. Mey Rin comincia a chiedersi perchè Bard ondeggia e la picchia, il cuoco comincia a chiedersi se la cameriera ha capito i suoi segnali. Finnian non vuole ancora parlare a Seras. Seras parla con un Uoper che non c'è per fare ingelosire Finny. Il Maggiore dorme ancora con gli occhi aperti.

20 minuti dall'inizio della messa:

A Finnian scappa la pipì, ma se la tiene per ora. Sebastian, Ciel, il Maggiore e Walter continuano a fare quello che facevano dieci minuti fa. Andersen è disperato perchè ha perso il segno, e cerca di ritrovarlo, ma non è più sicuro dell'ultima consonante che Don Tempus ha detto. Potrebbe aver detto “Dio” come “capra” e lui non sa più che fare. Integra cerca di ricordarsi se a messa si possono fumare i sigari, ma, in dubbio, decide di lasciar perdere. Per ora. Mey Rin ha menato un pugno a Bard, sibilandogli di stare fermo e di comportarsi da ubriaco più tardi. Bard, umiliato, tace. Seras litiga con un Uoper che non c'è perchè è arrabbiata con lui. Alucard cerca distrattamente di fare una classifica di quanto è idiota Seras da uno a ventinove. Così, perchè il ventinove è un numero sottovalutato.

Mezz'ora dall'inizio della messa:

Finnian si chiede se è opportuno alzare la mano e chiedere al prete se può andare al bagno, ma ha paura che ci metta venti minuti ad annuire e lui nel frattempo se la faccia addosso. Ma gli sembra sgarbato alzarsi senza permesso. Così rimane lì, con i dilemmi morali. Sebastian sta compostissimo, anche se in realtà fa solo finta di seguire e di essere interessato. Ciel sta cercando di fare un gioco di memoria fra sé e sé: vuole provare a ricordarsi tutta una frase di quello che sta dicendo il prete. Walter si sta chiedendo perchè mai abbia lavorato all'uncinetto per fare una scarpetta rosa della misura del piedino di un neonato, ma non si interroga più di tanto. Il Maggiore non da segno di volersi svegliare. Integra giocherella nervosamente con uno dei sigari che Walter le ha fabbricato e più passa il tempo più pensa che dovrebbe accenderlo. Andersen non è ancora riuscito a ritrovare il segno e invoca Dio perchè lo aiuti a seguire la sua parola, visto che il suo collega di certo non collabora. Mey Rin si chiede perchè Walter abbia fatto una scarpetta rosa della misura di un neonato, Bard si chiede se Walter abbia i piedi così piccoli.

50 minuti dall'inizio della messa

Nella mente di Alucard sta succedendo qualcosa di inquietante, che si scatenerà solo fra poco. Andersen ringrazia Dio perchè ha ritrovato il segno. Ciel trova il gioco che si era inventato troppo noioso e difficile, perciò decide di cambiare gioco. Perchè a lui piacciono i giochi. A Walter è dispiaciuto lasciare la scarpetta rosa da sola e ne ha fatta un'altra. Bard non si cura più dei piedi gnomi di Walter e cerca di capire come fare a far capire a Mey Rin che lui lo ama senza dichiararsi. Mey Rin sta cercando di capire quanto hanno pagato quel prete (sicuramente poco) per parlare così lento o, in caso contrario, che diamine gli è successo per diventare Lumaca-Man, il grande eroe dei gasteropodi grandi e piccini. Magari è stato morso da una chiocciola radioattiva, chissà. Il Maggiore dorme ancora. Finnian decide di chiedere a Sebastian se può andare al bagno, ma il maggiordomo gli intima di stare lì dov'è perchè non sa se, andando a fare una pausa-bagno, romperà il regolamento e perderà. Integra comincia ad avvertire quella strana sensazione chiamata “astinenza da sigari” e diventa incredibilmente nervosa. Decide che fra poco lo accenderà. Seras ha perso la discussione con il Uoper che non c'è e ora piange, sconfitta, quando ecco arrivare – si, è proprio lui! – il Mastah, principe sireno di tutti i mari!

1 ora dall'inizio della messa:

La messa di Don Tempus continua, e quel che è peggio è che non ha ancora finito la pagina. Tutti si chiedono con terrore cosa accadrà quando dovrà voltarla e iniziare un nuovo capitolo. Improvvisamente Alucard si gira verso i suoi compagni e non-compagni, insomma i suoi co-inquilini, e li guarda con un'espressione che possiamo dire che non era serena dicendogli «Avete presente Zepp Hindle?»

«No» risposero alcuni sottovoce, per evitare di disturbare la messa (anche se Don Tempus sembrava non essersi accorto che c'erano degli auditori)

«Ma non è il nome che ha detto la conduttrice?» domandò Walter

«Eh» disse Alucard, sottovoce anche lui «Stavo pensando, ma non è il nome dell'infermiere che in Saw l'enigmista ammazza quella gente?».

Tutti raggelano.

1 ora e 1 un minuto dall'inizio della messa:

I presenti assimilano la notizia data da Alucard. Alcuni di loro iniziano ad avere paura. Bard guarda Don Tempus, aspettandosi che da un momento all'altro si cacci la maschera e con fulminea rapidità lo uccida. Invece quello no, continua a parlare. Forse. Forse sta cantando o facendo il verso del tacchino, ma non ce ne accorgeremmo comunque, perchè va così lento che tutto si rimescola in un unico gorgoglio indistinto.

1 ora e 20 minuti dall'inizio della messa:

Andersen cerca di seguire la messa con un occhio e di controllare che non entri un assassino con un altro, perciò sta diventando strabico. Tutti gli altri, tranne il Maggiore che dorme e Seras che è stata scaricata dal Mastah, principe dei sireni, dopo un'ardua battaglia contro dei lioni mostruosevoli e dopo aver scoperto che non la sa proteggere e che non la sopporta più, erano invece convinti che l'assassino non sarebbe entrato dalla porta ma che c'entrava qualcosa con Don Tempus: infatti si erano accorti che il parlare a rallentatore del prete, più che inquietante era terrificante.

1 ora e 40 minuti dall'inizio della messa:

Ormai, nelle teste degli auditori, il dubbio è diventato certezza e sentono di aver bisogno di un piano per difendersi dal malefico Don Tempus. Cercano quindi l'opinione di un esperto, ovvero quella del Maggiore.

«Pssss» dice Integra, in direzione dell'uomo paffuto. L'uomo paffuto ovviamente non si muove. Integra lo chiama di nuovo, a bassa voce, ma quello non le da retta. Alucard molla un pugno al Maggiore, svegliandolo, Andersen si arrabbia e richiama tutti a seguire la messa. Il Maggiore si riaddormenta. Seras sta familiarizzando con l'angioletto di peluche: lo ha chiamato Antonio, ma questo nome non le piace. Finora, da quello che ha capito, è una persona rispettabile che la mette un pò anche in soggezione. Bard ha troppa paura per corteggiare Mey Rin. Mey Rin è troppo impegnata a fantasticare sulla storia gialla (dove gialla non sta per cinese) che stanno vivendo per accorgersi che Bard ha smesso di corteggiarla. Non che si fosse mai accorta che avesse cominciato. A Ciel gli si iniziano a chiudere le palpebre. Sebastian sta vigile e sveglio, nel caso Don Tempus sia davvero un assassino, o un killer entri davvero stupidamente dalla porta, di modo che tutti i demoni e tutti quelli delle organizzazioni anti-crimine lo vedano.

2 ore dall'inizio della messa:

Entrano i Grozzi a distribuire l'acqua per evitare che i nostri amici muoiano disidratati. Finnian chiede se può andare al bagno, i Grozzi lo guardano malissimo e gli dicono «No» e se ne vanno, lasciandoli lì, tutti sorpresi, o anche inquietati, o anche annoiati, o anche innamorati. Alucard inizia a canticchiare la musichetta di Saw l'enigmista. Questo non aiuta.

2 ore e 30 minuti dall'inizio della messa:

Finnian non si è ancora addormentato solo perchè gli scappa la pipì e ha paura di farsela nei pantaloni. Gli occhi di Bard stanno per cedere (non nel senso che cadranno a terra), mentre Mey Rin ha appena notato che tutte le statue delle Madonne hanno gli occhi storti e quindi si tiene sveglia concentrandosi su questo particolare. Una Madonna strabica, cosa può significare? Qual è il suo ruolo in questo mistero?

«Guardate quella Madonna strabica» dice Alucard a tutti. E tutti quanti guardano la Madonna strabica.

«Embè?» dice Ciel «Hanno sbagliato»

«A tutte?»

«Gli piace essere inquietanti. O brutti forse, e basta»

«A proposito di inquietanti... ma lo sapete che il tizio di ieri, quello con quegli occhi a palla che non ci ha voluto dire il nome somigliava a Zepp Hindle?»

«Mastah! Era Zeppindo!». Seras è arrivata ad una conclusione. La cosa ci spaventa, più di Zepp Hindle e più delle Madonne strabiche.

2 ore e 35 minuti dall'inizio della messa:

Si scopre che Lizzie si è addormentatata nei primi dieci minuti e che Tanaka-san le dorme addosso. Sebastian capisce che gli toglieranno dei punti per questo, così non si azzarda a svegliare la signorina, tanto perso per perso, meglio non prendere botte.

Ciel inizia ad accusare i primi segni di stanchezza, dopo oltre due ore e mezza di messa incomprensibile. Alucard sta videogiocando a Dragonball nella propria testa, e sta vincendo, al contrario di Seras che si è appena fatta abbandonare da Antonio. Quell'angelo la reputava troppo bionda.

3 ore dall'inizio della messa:

Finnian si nasconde dietro ad una Madonnina per fare la pipì in una bottiglia, ma la manca e bagna il muro. Integra si è messa a fumare e nessuno osa contraddirla. Forse solo Don Tempus, ma tanto non si capisce.

3 ore e 10 minuti dall'inizio della messa:

Ciel chiude gli occhi, Sebastian lo scuote per svegliarlo. Finnian è felice di avere la vescica vuota, ma ora gli cala il sonno e non vuole addormentarsi perchè deluderebbe il signor Sebastian. Seras inizia ad avere sonno, perchè è giorno, la messa è noiosa e non ha nessun amico con cui giocare. Alucard fischietta la musichetta di X-files facendo accapponare la pelle ai presenti.

3 ore e 20 minuti dall'inizio della messa:

Bard ha allucinazioni di alieni dovute alla stanchezza: vede omini secchi e lunghi che gli fischiettano il tema di X-files. In realtà quelli che crede alieni sono due candelabri e Alucard continua imperterrito, da dieci minuti, a fischiettare la stessa musica.

3 ore e 40 dall'inizio della messa:

Seras fugge dalla stanza urlando come una pazza per motivi ignoti. Tutti hanno paura, tranne le persone addormentate, che comunque nei loro sogni ricevono immagini disturbanti a causa del continuo fischiettio di Alucard e del parlare lento e alieno di Don Tempus. Don Tempus gira finalmente pagina. Integra ha finito il sigaro e ha paura di non averne più, quindi ha paura anche lei. Forse si sarebbe dovuto specificare nel regolamento che non si può fumare il prete, ma si pensava fosse sottinteso. Si può solo aspettare e sperare.

3 ore, 40 minuti e 5 secondi dall'inzio della messa:

Tutto uguale a prima tranne che Integra sta seriamente pensando di fumarsi il prete

3 ore e 55 minuti dall'inizio della messa:

Qualcuno ha scoreggiato e si muore di puzza, ma nessuno vuole addossarsi la colpa del misfatto. Mey Rin cerca le prove, anche se forse è stata lei. Alucard ha smesso di fischiettare, perchè gli servirebbe aria e non vuole respirare. Il Maggiore borbotta nel sonno «Puzza...». Per il resto, i nostri asfissiati amici hanno paura: perchè Seras era fuggita via urlando? Forse prevedeva che qualcuno avrebbe scoreggiato?

I sospetti cominciano a concentrarsi su Don Tempus.

4 ore e 10 minuti dall'inizio della messa:

Bard non ne può più delle sue visioni aliene e anche lui, come Seras, fugge urlando. La paura aumenta. Se fosse stata solo Seras, sarebbe stato un conto, ma erano già due le persone fuggite. Qualcuno stava per mollarne un altra?

4 ore e 35 minuti dall'inzio della messa:

Il fetore aumenta e qualcuno (Mey Rin) comincia a pensare che sotto il pavimento sia nascosto un cadavere che si sta decomponendo sotto i loro piedi. Integra ha cercato in tutte le tasche, le tasche di scorta, le tasche di Alucard, le tasche di Sebastian, quelle di riserva e quelle di emergenza, perfino nelle tasche finte e in quelle dentro le tasche, ma non c'è nulla da fare. Ha finito i sigari. Walter sembra molto, molto preoccupato.

5 ore dall'inizio della messa:

Integra, colta da un attacco acuto di astinenza da sigaro, fugge via gridando cose che nessuno capisce. Alucard, da fedele cagnolino, la segue gridando «Master! Master!».

Se sono fuggite urlando due persone, evidentemente qualcosa sta succedendo. Ma non erano due persone qualunque: uno era Vlad Dracula, l'impalatore e joker assassino dell'associazione Hellsing, l'altra Integra. E con questo abbiamo detto tutto. Perciò, se persino Integra se ne era andata, c'era da preoccuparsi seriamente. La paura sta aumentando in tutti, come la puzza nella stanza. La gente si chiede se dentro le Madonnine non ci sono nascoste delle maschere anti-gas. Poi tutti si ricordano che questa è la Casa del Reality e delle maschere di cartone colorate approssimativamente non aiutano.

5 ore e 15 minuti dall'inzio della messa:

Andersen sta avendo una crisi mistica e ha iniziato a parlare con l'angioletto di peluche. Curiosamente, anche lui gli ha dato il nome di Antonio. Gli sta chiedendo consigli sul riuscire a seguire la parola di Dio anche detta al rallentatore in mezzo a una puzza che si muore. Non sappiamo dirvi cosa gli rispose l'angioletto, mi spiace, perchè era una crisi mistica e l'angioletto non parlava davvero.

5 ore e 40 minuti dall'inizio:

Ciel crede di riconoscere nella faccia di Don Tempus quella dell'uomo che l'ha rapito quando era bambino, così decide di vendicarsi personalmente. Può, visto che ora è un grande uomo peloso e la vendetta è nella gamma di cose che può fare anche da solo. Così Ciel si alza e va a cercare un bastone uscendo dalla sala. Prima di uscire, Ciel si girò solo una volta indietro gridando con voce imperiosa «Finalmente morirete tutti fino all'ultimo!». Poi corre via.

Ciel si riferiva alla setta che lo aveva rapito da bambino, ma nessuno è nella sua mente così, ahimè, tutti si spaventando ancora.

Anche Sebastian inizia ad avere paura, ma non si muove di un solo millimetro. Solo i peli sulla nuca gli si rizzano un po'.

6 ore e 7 minuti dall'inzio della messa:

Mey Rin si accorge che il Maggiore è immobile da più di sei ore. Nel frattempo, la crisi mistica di Andersen è degenerata, tanto che prende il peluche Antonio e gli dice «Guidami, sommo saggio celeste! Fammi scampare alla catastrofe!» e, tenendolo per le ali, lo fa volare due volte in circolo per la stanza e poi corre fuori nel corridoio.

Credo che questo sia più spaventoso del Maggiore immobile.

6 ore e 30 minuti dall'inizio della messa:

Finalmente Mey Rin si decide a controllare come sta il Maggiore. Lo trova stecchito e che non respira, dunque, senza dubbio, stecchito. Anche se non è dimagrito di un solo centimetro: è stecchito, non stecchino. Decide di comunicare la notizia ai suoi compagni di sventura, ma poi ci ripensa: può davvero fidarsi di loro? Nel frattempo i due se ne accorgono da soli, mentre Don Tempus non sembra essersi neppure accorto dell'enorme irsuto mostro vestito da chierichetto che è scappato chiedendo a un peluche di salvarlo.

6 ore e 40 minuti dall'inizio della messa:

Ormai sia Walter che Mey Rin sono sicuri che il Maggiore sia morto. Sebastian non sembra molto interessato alla cosa, anche se un po' di fifa ce l'ha. Essendosi assuefatti all'odore, tutti quanti non sentono più la puzza.

7 ore e 10 minuti dall'inzio della messa:

Walter e Mey Rin si sono messi a controllare il corpo del Maggiore per vedere in che modo è stato ucciso, ma non trovano nessun segno visibile. Così ipotizzano che sia stato avvelenato con l'acqua portata loro nelle bottigliette e decidono di smettere di bere. Sebastian è più o meno sette ore che non beve. O fa niente.

7 ore e 11 minuti dall'inizio della messa:

Walter e Mey Rin hanno sete.

7 ore e 15 minuti dall'inizio della messa:

La cosa che più stupisce Mey Rin è il fatto che tutti se ne siano andati urlando o cose incomprensibili o blaterando di catastrofi imminenti. Cosa sta succedendo? Nel frattempo, Don Tempus si è accorto che nessuno presta attenzione alla sua predica e prova a richiamarli all'ordine, ma nessuno capisce che sta dicendo. Sebastian non si è ancora mosso. Walter fa notare a Mey Rin che tutte queste cose strane stanno succedendo proprio la mattina in cui la conduttrice ha fatto il nome di un personaggio di un film horror. Forse vogliono ucciderli tutti perchè il reality non ha abbastanza seguito.

7 ore e 30 minuti dall'inizio della messa:

Mey Rin sta iniziando ad avere un leggero mal di testa. La cosa la preoccupa. Walter sta prendendo in considerazione ormai indizi che non sono neanche veri indizi: ha visto un candelabro muoversi, o almeno così lui dice, e la luce si riflette in modo strano sulla testa di Don Tempus. Forse è un robot. Forse un assassino. Forse il fatto che la luce si rifletta in modo strano sulla sua testa non ci può assicurare che sia in effetti un killer. Il Maggiore non dà ancora segni di vita e Sebastian non si è ancora mosso. Mey Rin è terrorizzata da questa cosa, ma scopre che è ancora vivo dal fatto che le fa “Shhhh!” quando lei cerca di piangere la sua morte.

Don Tempus sta ancora rimproverando i ragazzi indisciplinati. Anzi, crediamo sia la stessa frase di venti minuti fa, difficile a dirsi.

7 ore e 35 minuti dall'inizio della messa:

Per distrarsi da quello strazio e per smettere di avere paura, Walter si abbandona a pensieri proibiti su Mey Rin, mentre Sebastian fa lo stesso pensando ad una micetta nera, forse Miciolla. Mey Rin è l'unica che non pensa cose strane in questo momento, se nonche è arrivata ad un momento di crisi così forte che sospetta del cadavere del Maggiore. Che poi non è morto. Dorme soltanto. Ma questo lei non può saperlo e pensa che prima ha spaventato tutti e poi si è tolto la vita. Non ha senso.

8 ore dall'inizio della messa:

Entra Grelle vestito da cherichetto e comincia a cantare un salmo. La cosa inquieta molto Sebastian che non riesce più a pensare a Miciolla. Effettivamente, lo shinigami ieri si è buttato i denti e c'ha delle spacche in bocca.

8 ore e 2 minuti dall'inizio della messa:

Grelle assicura cantando che domani andrà dal dentista a rimettersi i denti, poi loda San Francesco. Walter è attonito. Mey Rin vuole andare in bagno, ma non può. E poi ha paura che ci sia nascosto un assassino nel gabinetto che non solo la guarda, ma la ammazza anche. Che è peggio di essere guardati. Se uno ti guarda vuol dire che non sei troppo ciofeco, altrimenti sei il gobbo di Notre-Dame. Se ti uccidono, invece, magari è proprio perchè sei brutto e non ti vogliono più vedere. E poi muori che è sempre una cosa cattiva. Anche se questa è la Casa del Reality, e nessun criminale sano di mente si nasconderebbe nei suoi bagni. Forse quelli pazzi, ma verrebbero mangiati da qualche concorrente o belva o stuolo di pulci che si aggira nelle vicinanze.

8 ore e 15 minuti dall'inizio della messa:

Grelle ha iniziato a fare uno strip tease mentre canta la storia di Sant'Antonio. Sebastian distoglie lo sguardo, concentrandosi su Don Tempus, ma Grelle si mette davanti a Don Tempus per farsi guardare dal suo Sepas-cià. Mey Rin si chiede se Grelle sia o meno un ragazzo bello. Walter si chiede se sia o meno un ragazzo. Il Maggiore non si chiede granché: sta sognando lasagne che si fanno la guerra e lui si mangia i cadaveri.

8 ore e 16 minuti dall'inizio della messa:

«Se il Maggiore fosse stato un gatto, sarebbe stato Garfield» dice Walter all'improvviso. Tutti lo guardano, compreso Grelle, come se avesse detto una cosa molto saggia e profonda. Don Tempus sta cercando di buttare Grelle giù dall'altare, ma va troppo lento e lo shinigami lo evita abilmente.

8 ore e 30 minuti dall'inizio della messa:

Un coniglio bianco entra saltellando nella stanza, si mangia le offerte del pane e del grano e poi esce. Nessuno lo ferma. È andata così.

8 ore e 40 minuti dall'inizio della messa:

Walter ha molto sonno e pensa che forse, se baciasse Mey Rin, gli passerebbe. Mey Rin ha molto sonno e pensa che forse, se baciasse Sebastian, gli passerebbe. Sebastian non ha sonno, è solo schifato. Grelle, ormai rimasto in mutande, sta facendo la lap dance usando come palo una Madonna strabica. La situazione sta troppo degenerando.

8 ore e 41 minuti dall'inizio della messa:

Walter socchiude gli occhi, guardando Mey Rin. Si, pensa, è proprio bella. Sebastian socchiude gli occhi, guardando Grelle. Si, pensa, è talmente schifoso che vorrei chiudere gli occhi completamente. Don Tempus ha alzato le mani al cielo, ma nessuno capisce il perchè.

8 ore e 42 minuti dall'inizio della messa:
Walter bacia Mey Rin. Mey Rin è baciata da Walter. Sebastian ha socchiuso di più gli occhi e Grelle sta cantando con fare ammiccante e sexy l'Ave Maria. Don Tempus è del tutto disperato dal comportamento che quei giovanotti stanno assumendo in chiesa e ne ha pure il pieno diritto.

8 ore e 50 minuti dall'inizio della messa:

Walter e Mey Rin sono nascosti sotto le panche. Grelle sta facendo la danza dei capelli. Sebastian, fra un capello e l'altro, riesce finalmente a ri-intravedere Don Tempus. Da fuori si odono urla agghiaccianti, ma nessuno sembra farci caso. Don Tempus si sta beccando in faccia tutti i capelli di Grelle e gli viene da starnutire.

9 ore dall'inizio della messa:

Don Tempus dice «A». Grelle si scatena in un appassionato ballo del cavallo (ma senza cavaliere). Sebastian cerca di non farci caso, ma è troppo disturbante quel tizio con tutti quei capelli che rotea per la stanza facendo finta di essere un equino. Mey Rin e Walter riemergono scompigliati da sotto la panca e ricominciano a seguire la messa, anche se non sanno che è totalmente inutile, visto che ormai si sono distratti e quindi hanno perso il loro punto.

9 ore e 1 minuto dall'inizio della messa:

Entra un Grozzo che prende a calci Grelle e poi lo butta dalla finestra.

9 ore e 2 minuti dall'inizio della messa:

Il Grozzo annuncia con voce roboante «La prova è finita, finalmente potete tornare tutti nel salotto!».

10 ore dall'inizio della messa:

Anche se se ne sono andati tutti, Don Tempus è ancora lì. Dice «chuu!». Crediamo fosse la fine dello starnuto di un'ora fa.

 

Ma a noi non interessa più il resto della messa, visto che tutti i nostri eroi sono stati preventivamente svegliati e poi riuniti nella sala delle riunioni.

La voce della conduttrice è allegrissima

«Eccovi qua! Oh, avete già finito? Pensavamo che ci avreste messo tutto il giorno! Che vi ha detto Don Tempus, Amen?»

«No, ci ha indicato la via» rispose Andersen, stringendo al petto Antonio

«E quello cos'è?»

«Antonio»

«Antonio?»

«Si, il mio angelo custode...»

«Ah. D'accordo. In ogni caso, il vincitore della prova è Sebastian Michaelis. Tutti gli altri si sono distratti, addormentati, presi da sentimenti di vendetta o da astinenze letali. Seras non sappiamo che aveva, è pazza di suo...»

«Mastah, sono pazza?» domandò la Police Girl, con gli occhioni palpebreggianti e pulsanti (?), afferrando un lembo del giubbottazzo rosso di Alucard «Ma non ero solo scema?»

«No, ora tutti e due Seras, sei migliorata» le rispose il vampiro, dandole una pacca sulla testa

«Grazie, Mastah!» scoppiando di gioia, Seras prese a saltellare per la camera.

Walter strinse il pugno

«Ma perché ci avete squalificati? Io e Mey Rin siamo rimasti lì dentro fino alla fine!»

«E il Maggiore più di voi. Ma il Maggiore dormiva...» disse la conduttrice «... Anche se ad occhi aperti. E voi, volete raccontare a tutti che cosa stavate facendo?».

Walter ammutolì. In effetti, non era stato molto attento alla messa...

Sebastian era invece fierissimo di sé e della sua esemplare condotta da maggiordomo perfettissimo. Ciel lo guardava, ma non con orgoglio, e Sebastian si chiese perchè mai tutto quell'astio nei suoi confronti. Aveva o no vinto quella prova? Aveva o no portato ben sette punti ai Phantomhive?

«Ed ecco, aggiornate il punteggio!» disse allegramente la voce della conduttrice.

Sul televisore LCD comparve il tabellone del punteggio (che aveva cambiato grafica, ora era rappresentata da una cornice di lombrichi in 3d che si agitavano e uno sfondo di fango, con i numeri fatti di tubi al neon), che segnava:

Hellsing – 110

Phantomhive 92

I Phantomhive presero tutti a darsi il cinque ed a gioire felici.

Solo Ciel non sembrava contento e continuava a guardare male Sebastian, ma così male che sembrava volerlo incenerire, con le sopracciglia aggrottate e un ringhio rabbioso-triste-astioso stampato sulla faccia.

«Che c'è signorino?» Domandò il maggiordomo, con tutta la delicatezza possibile e immaginabile concentrata in quella frase

«Tu non sei mio padre!» gli rispose Ciel, urlando, poi lo piantò in asso lì, nel bel mezzo della stanza.

Il Maggiore si mise ad urlare all'improvviso, sventolando le mani come due bandiere bianche per la resa

«Quando si pranzaaaa?! Quando si praaaanza?!»

«Boh, stai zitto!» lo placò Alucard «Che ora andiamo a mangiare davanti alla televisione! Qualcosa Walter ci cucina sicuro, sennò gli stocchiamo il collo...».

E Walter, che era previdente, andò a prendere il pollo freddo che aveva cucinato quella mattina stessa. Ah, come si sentiva pronto e previdente, lui!

«Aspetta!» Esclamò Integra «Ma come fate ad andare a mangiare di fronte alla televisione, se la televisione non funziona?».

Walter si sentì non pronto a quell'evenienza... lui era molto bravo a fare tantissime cose, ma non ad aggiustare le televisioni! E in quel momento, con una sorta di rumore di scintille, la televisione si accese sola e si sintonizzò da sola sul canale dei documentari. Allora Walter si risentì pronto ad affrontare qualunque evenienza... eh si, la vita gli sorrideva.

Mentre a Sebastian, il suo bocchan gli metteva il broncio.

  
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