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Autore: gloriamalfoy    27/05/2013    1 recensioni
"I suoi occhi, da dietro al boccale, si posarono sul Serpeverde.
'Mi sento così a disagio...
E poi lui non ha fatto neanche una battuta di cattivo gusto finora.
Che succede...'
Hermione sentiva quel cambiamento improvviso, non sopportava quel silenzio. Era quasi come se volesse essere insultata, lei infondo era ancora arrabbiata con lui. Lo odiava...
'Tutti si meritano una seconda occasione... Tutti.' "
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Ciao a tutti! ^^
Volevo ringraziare tutti coloro che hanno aggiunto questa storia nei preferiti, nelle ricordate e tutti coloro che la seguono.
Siete davvero numerosi e non posso fare a meno di ringraziarvi e di ricordarmi di voi.
Grazie!

Ecco a voi il nuovo capitolo, spero che vi piaccia ^^
PS: Chiedo scusa per il ritardo.

Buona lettura!
Un bacio,
Glò.


 




7. RACCONTAMI


 

Bellatrix gli girava intorno a passo lento, circondandoli e picchiettandosi il mento con la bacchetta, un'espressione gloriosa stampata in volto, la risata beffarda e agghiacciante le faceva da sfondo.

Si avvicinò a Draco, gli si avvicinò spropositatamente e con le mani gli contornò il viso.

Il ragazzo si irrigidì e rabbrividì.

"Draco, Draco, Draco... Lucius mi ha riferito che avete avuto una leggera incomprensione."

"Che ci fai qui? S...Se ti vedono?" Aveva la voce tremante.

"Passeggiavo..." Girò la testa di scatto verso Hermione, le si avvicinò lesta e la studiò dalla testa ai piedi.

La mangiamorte scoppiò a ridere, con la punta della lingua si inumidì le labbra e tornò a guardare il nipote, ancora fermo e immobile.

"Ottimo Draco, questo essere qui sarà un passatempo perfetto" Annunciò riferendosi a Hermione "Posso prenderla?" Fecce gli occhioni dolci al ragazzo che raggelò.

 

Maledizione! Non ci voleva proprio! E adesso che faccio?

Prenderla? Prendere la Granger? E' matta. Completamente svitata.

Pensa Draco... Pensa!

 

"Senti, non mi sembra il caso. Daremmo troppo nell'occhio. Poi a Hogwarts sanno che è con me" la buttò lì, sperando che attaccasse.

"E a chi può importare di questa cosa?"

Draco sussultò, con la coda dell'occhio notò un' Hermione gelida, immobile, ferita.

 

Io l'ho trattata male... Sì, è vero, ma questo è terribile.

 

Bellatrix era di nuovo di fronte alla ragazza.

"Crucio" Rise vittoriosa guardando la Grifondoro piombare a terra e contorcersi per il dolore.

Hermione si dimenava, soffocando le grida e trasformandole in gemiti strazianti, le lacrime ricolme di paura le rigavano il volto.

 

No! Cazzo!

Draco sgranò gli occhi, non si era aspettato un gesto simile da parte della Lestrange.

 

E ora che faccio? Questa la ammazza.

MERDA!

Non poteva sopportarlo.

NO!

 

Un folle gesto.

Velocità.

Nessun piano.

 

Draco si trovò a stringere la mano di Hermione, dopo aver spinto la zia, cominciò a correre.

"Corri Granger! Corri!" Urlava.

Hermione si mosse a stento così, in preda alla follia totale, la prese in braccio e con immensa fatica corse il più rapido possibile.

Tirò fuori la bacchetta e la agitò da dietro alla spalla, un cumulo di grossi massi, macerie e detriti comparve in aria cadendo di fronte alla Lestrange bloccandole il passaggio e provocando un tremendo frastuono.

 

Draco, senza lasciare Hermione continuava a correre, era come impazzito.

Improvvisamente si bloccò e freneticamente si guardò intorno.

"Malfoy!" Hermione si era ripresa e aveva aprofittato di quella sosta per rimettersi in piedi.

"Zitta Granger, non riesco a pensare." Era agitato.

Hermione prese posizione e si mosse in prima linea, prese Malfoy per un braccio e cominciò a correre. Lei almeno sembrava sapere dove si stava dirigendo.

 

Cazzo! Che fa?

 

Entrarono in una casa malridotta, sporca, rotta e putrida.

 

"Ma questa è..."

"La stamberga strillante" disse Hermione.

"Che schifo!" Ghignò divertito.

"Gratta e Netta" La ragazza agitò la bacchetta e per magia la polvere scomparve, illuminando la stanza dove si trovavano.

Draco agitò la bacchetta a sua volta e i vecchi mobili si ripararono, le ante penzolanti e mensole spezzate tornarono al loro posto, come nuove.

"Si sente più a suo agio, principino?" lo rimbeccò Hermione ridendo e facendo spazio per sistemare un vecchio divano rimesso a nuovo.

"Vedila un po' come vuoi" disse voltandosi verso la porta, chiuse gli occhi e si concentrò.

"Che stai facendo?" squillò la Granger.

Malfoy alzò scocciato un sopracciglio. "Sigillo e insonorizzo questo posto." disse noncurante "Zitta".

Hermione lo osservò agitare la bacchetta con attenzione, concentratissimo, doveva essere sicuro di fare tutto per bene, non poteva permettersi si sbagliare e vedersi piombare una pericolosa Lestrange all'improvviso.

 

E' così concentrato.

Attento.

Preciso.

Bello.

 

Bello? Ma a cosa pensi Hermione?

 

"Tutto bene?" sentì la voce di Draco riportarla alla realtà.

Sapeva a cosa si stava riferendo. Alla Maledizione.

Lentamente Hermione alzò le spalle e abbassò lo sguardo.

"Fa male, lo so. Ma tempo venti minuti dovrebbe essere passato tutto" Era così sicuro, sembrava non avere alcun dubbio riguardo a ciò che diceva.

"Lo sai per esperienza?" lo rimbeccò.

Di rimando non ricevette risposta ma uno sguardo vago, annoiato.

"Senti, chiudiamola qui con le domande personali" disse freddo, sembrava provato "io e te non siamo amici"

"Domande personali?" urlava "Tua zia, più fuori di un balcone si comporta come una matta, no, scusa, è una pazzoide con gli attributi, mi tortura, ti parlava di me come io parlo di una vecchia felpa o un libro scritto male e..." Draco la zittì con un dito sulle labbra.

Stava ridendo.

"P...Perché ridi? Cosa c'è di così divertente?" si sentiva presa in giro.

"Grager... Calmati cazzo!" non riusciva a smettere di ridere.

 

Non lo avevo mai visto ridere...

Non così almeno.

Ha una risata così... così... contagiosa.

 

Sorrise "Smettila!" gli diede una leggero colpetto sulla spalla per incitarlo a smettere di ridere come un matto.

"No, scusa, ma quante parole riesci a mettere insieme tu penso che non ci riesce nessuno.

L'idea di mia zia fuori dal balcone poi non ha senso e poi.... una pazzoide con gli attributi? Oddio Granger!" Si strinse la pancia e cercò di calmarsi.

Hermione scoppiò a ridere contagiata e incredula "Malfoy ricomponiti! Sei fuori come un balcone è solo un modo di dire"

"Mai sentito!" La ridaiola era scomparsa.

"Ovvio, lo dicono i babb..." Si bloccò e distolse lo sguardo per poi andare a sedersi sul divano.

 

Questo essere qui sarà un passatempo perfetto...

Posso prenderla?

E a chi può importare di questa cosa?

Questa cosa.

Cosa.

Essere.

 

Sanguesporco.

 

Si era bloccata, persa nei suoi pensieri e a giudicare dalla luce spenta nei suoi occhi, non erano pensieri piacevoli.

Draco sapeva cosa aveva in testa.

O almeno lo supponeva.

"Non far caso a Bella" disse cercando di farla rinsavire "E' matta. Per molti anni non ha avuto alcun contatto umano"

"Non è una scusa, non puoi giustificarla così" Hermione era allibita.

Draco scosse la testa frenetico.

"No, no, non la giustifico affatto. Non fraintendermi. Dico solo di non farci troppo caso. Non starci male." Era arrossito un po'.

"Non mi fa male ciò che ha detto. Mi fa male sapere di essere davvero una..."

Il ragazzo la zittì.

"La smetti? Smettila di sminuirti e di dire idiozie" Hermione lo guardò stranita.

"Ma che ti prende Malfoy? Sei sempre stato tu quello attento a ricordarmelo in ogni istante. A ricordarmi che sono una mezzosangue, una sanguesporco, un'indegna, una feccia, che non mi merito di trovarmi sotto al tuo stesso cielo!"

"Sono stato un idiota" Draco abbassò lo sguardo e Hermione si calmò incredula per il tono sconsolato e frustrato della sua voce.

"Malfoy... Che sta succedendo?" Il suono materno e preoccupato nella voce della ragazza intenerì Draco che si sedette e decise, in un impeto di follia, di sfogarsi con quella ragazza, quella piccola donna che pur essendo una mezzosangue, sarebbe stata l'unica, nel suo circolo di conoscenze, che non si sarebbe fatta beffe di lui, che lo avrebbe ascoltato.

La Granger si sedette accanto a lui e gli posò lo sguardo addosso.

"Raccontami". Un sorriso sbocciò lieve sul suo viso.

   
 
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