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Autore: Nikush    27/05/2013    8 recensioni
03/20
Come sopravvivere sino a Settebre?
Venti oneshot Tiva, venti momenti delle loro vite.

« Sai Ziva, Parigi può essere veramente magica, dopo la mezzanotte»
«NO TONY! Non andremo in giro a mezzanotte come in Midnight in Paris!»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Midnight in Paris.
 
 
Parigi 18:31 p.m
Hotel Napoleon Paris.
 
Parigi.
Cosa si può desiderare di più dalla vita?
Parigi, Parigi, la città dall'atmosfera speciale, saranno le luci, la Tour Eiffel, lo Champs-Élysées, la gente, la lingua, Parigi è veramente la città degli innamorati e tutto è così dannatamente fantastico.
E... straordinariamente romantico.
«Chi prende il divano?» 
SBAM.
La voce di Ziva mi riporta alla realtà.
«Tony svegliati perfavore, smettila di fissare fuori dalla finestra e vieni qui ad aiutarmi con le valigie.» 
La donna cercava invano di far passare tutti i bagagli suoi e di Tony dalla porta.
«Ma qui le porte le fanno più piccole? Diamine!» 
«Calma Mossad, smettila di aggredire la porta, questo hotel sarà costato una patrimonio, insomma lo hai visto dove siamo?» dico in modo in entusiasmante, agitando le braccia verso la finestra.
«Si DiNozzo so dove siamo.»
Mi giro, un panorama mozzafiato, l'hotel si trova a due passi dallo Champs-Élysées, velocemente faccio due scatti stando ben attento a non farmi notare da Ziva.
«Invece io credo di no, vieni forza»
«Tony lascia perdere»
La prendo per un braccio portandola verso la finestra mentre lei tenta di divincolarsi.
«Guarda»
 
 
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Mi ha costretto a portare quelle valigie, e l'ho fatto, perchè lui era troppo preso dalla città e a scattare foto, quasi come bambino.
E ora cerca di trascinarmi verso la finestra, per farmi ammirare il panorama.
Lo lascio fare, d'altronde Parigi è Parigi giusto?
Apre la finestra velocemente e adesso riesco a vedere...
Il vento mi colpisce in pieno viso,  milioni di persone che camminano, persone felici, l'Arco di Trionfo è proprio davanti a noi, in lontananza si riesce a vedere la Tour Eiffel, è veramente bellissimo.
Sento qualcuno che mi sussurra all'orecchio.
«Che ti dicevo guanciotte dolci?»
Lo vedo con la coda nell'occhio, è ancora una volta troppo vicino, sento le sue labbra che sfiorano il mio orecchio, il suo corpo vicino al mio e non posso fare a meno di sentire un brivido lungo la schiena.
Mi giro leggermente, lui sorride e non riesco a non sorridere pure io.
 
                                                                            *  *  *
Lo guardo disfare la valigia, resteremo qui solo una notte, perchè portarsi così tanta roba.
«Si può sapere perchè hai portato così tanta roba?»
«Bhe..ho portato due abiti da sera...» dice lui timidamente.
«Perchè?»
«Bhè io stavo pensando..»
«Cosa, esattamente?»
«Potremmo fare un giro
»
Lo guardo accigliata.
« Sai Ziva, Parigi può essere veramente magica, dopo la mezzanotte» 
«NO TONY! Non andremo in giro a mezzanotte come in Midnight in Paris!» gli urlo contro, anche se mi piacerebbe da morire.
«Tu?Cosa?No!Aspetta come fai a conoscere quel film?»
Ordino a me stessa di smettere di arrossire violentemente.
«E' molto famoso...»
«Eh Eh, a Ziva piace Midnight in Paris...»
«Smettila o giuro su Gibbs che ti prendo a colpi di borsa.»
«Okay, Okay Ninja, so che lo faresti...ora preoccupiamoci di questioni più serie»
«Chi prende il divano?»
Ci voltiamo nello stesso momento per osservare il divanetto davanti a noi.
Scomodo.
Tony mi guarda, so già cosa ha intenzione di fare.
Lo fermo con la mano prima che possa compiere un solo gesto.
«No Tony!Vinci sempre tu a coltello forbici e sasso!»
«Si dice carta forbici e sasso, Ziva. »dice sorridendo.
Sorrido anche io, ormai è una dolce e involontaria abitudine.
«Quindi che si fa?»
«Lo decidiamo più tardi, okay?
 
 


 
 
 
Per un attimo vorrei che quel divano sparisse.
Non voglio dormire sul divano, ma sopratutto non voglio che lei dorma sul divano.
So che è troppo presto, lei è ancora turbata, è appena tornata dalla Somalia, crede di stare bene ma infondo non è così, ha bisogno che le persone le stiano vicino, non che gli altri si aprofittino di lei.
Io vado a prepararmi.»
Dove vai?»
A fare un giretto per la città»
Ma in realtà ho altri piani, certo girare Parigi è uno di quelli ma...
Sa che ho mentito ma mi lascia fare.
Dopo essermi rinfrescato esco velocemente con la mia fedele macchina fotografica.
«A dopo»
 
La Hall dell'albergo è molto lussuosa, le pareti sono di un colore dorato, uno stormo di turisti con i calzettoni sino alle ginocchia mi passano davanti interrompendo il mio momento da investigatore.
Mi avvicino lentamente alla reception ancora contemplando il posto.
Un piccolo signore sorridente si sporge per chiedermi di cosa hoo bisogno.
«Excusez-moi, où est le magasin de film? »dico sperando che abbia capito il mio pessimo francese.
«Autre»
L'omino sparisce sotto il bancone per qualche secondo e ne riemerge con una cartina.
«Merci beaucoup!»dico afferrando la carta.
Mi avvio verso l'uscita aprendo la cartina, una grande X rossa segna la mia destinazione.
Aaaa, Ziva David, io te lo avevo detto.
 
 
 
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Tony sarà sicuramente andato in qualche bar, a cercare qualche francese da abbordare.
Che nervi.
NO.
Non puoi essere gelosa.
Guardo la finestra e mi ricordo di un secondo fa, perchè deve farmi questo effetto? Perchè lui sa essere così...così.
Non saprei come definirlo.
Lui è semplicemente lui.
E lui non è qui.
Butto giù la maglietta che sto piegando, e corro alla finestra.
Mi fermo ancora una volta a fissare quel panorama mozzafiato.
Lascio che l'aria mi scompigli i capelli, cerco di rilassarmi chiudendo lentamente gli occhi.
Pace.
Ho bisogno di questo, ne ho passate troppe ultimamente, e non ho tempo di essere gelosa, non ho tempo di andare a cercare Tony.
Ho bisogno di sentirmi bene, ho bisogno di guarire anche se questo significa alzare dei muri alti kilometri per impedire agli altri di entrare.
Inizia a farsi buio fuori, sono quasi le otto e un quarto.
Mi accascio sul divano sfinita, il volo mi ha davvero stancato.
Sarà il jet leg.
Sento la porta sbattere, dei veloci passi nella mia direzione.
Il mio istinto mi dice di prendere la pistola ma so che non è l'occasione.
«EEEEEEEEHY ZIVAAAAA»
Smettila di sorridere David.
«GUUUARDA CHE HO PORTATO!!TADADAADADAAA!!»
Guardo Tony che sventola il dvd di Midnight in Paris davanti a me.
Ogni volta che cerco di alzare dei muri per non far entrare nessuno nel mio mondo, lui riesce a buttarli giu, e io da stupida lo lascio fare...perchè non c'è cosa migliore.
«Che intenzioni hai?»
«E' ovvio Zee, adesso lo guardiamo, e non accetto no come risposta!» dice piegandosi per infilare il disco nel lettore dvd.
Si lancia nel divano affianco a me, ma poi si rialza per andare a cercare una coperta perchè pensa che io possa avere freddo.
Forse lui ha freddo.
Che uomo DiNozzo.
 
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«Vedi, questo è un film veramente bellissimo, insomma io credo che il personaggio di Gil...» 
Stavo continuando a parlare e parlare, anticipando ogni battuta.
«Non lo trovi bellissimo Ziva?»
«Ziva?»
«Hey»
Ziva stava sulla sua spalla addormentata.
Non posso fare a meno di sorridere, lei è così bella.
Sembra così vulnerabile.
Le rimbocco le coperte, sta tremando dal freddo.
Stoppo il film che ormai è giunto al termine.
Continuo a fissarla spostandole una ciocca di capelli dal viso.
«Forza Ninja, è ora di dormire.» le sussurro.
Si mi hai fregato, toccherà a me dormire sul divano.
Faccio per spostarla quando la sento muoversi
«Leàn atèm sholkhìm otì??»
Vedo i suoi occhi muoversi da sotto le palpebre. Sta sognando.
Stringe il mio braccio come per aggrapparsi.
«Hey Ziva, è tutto okay. Ci sono qui io.» 
«Tony» sussurra.
Continua a muoversi, non sta sognando.
Questo è un incubo.
La prendo di peso per portarla in camera da letto mentre continuo a fissarla preoccupato.
Non posso proteggerla da tutto questo.
La appoggio dolcemente sul letto coprendola con la coperta.
Le stringo la mano per darle conforto.
Non so per quanto rimaniamo così, so solo che quando provo ad andare a dormire sul divano la sento sussurrare.
«Non te ne andare.»
«Mai»
Non posso fare altro che stendermi vicino a lei e abbracciarla, sembra così giusto. Vorrei proteggerla, proteggerla da tutto quel male là fuori.
Perchè?
Perchè ci ostiniamo a non dirci in faccia quello che proviamo?
Appoggio la testa nei suoi capelli quasi respirandoli.
Si calma, sento il suo respiro regolare sul mio petto.
Capisco che sta dormendo bene quando inizia a russare.
Sorrido come un ebete.
Di sfuggita leggo l'ora.
Mezzanotte.
Si Ziva.
Decisamente, Parigi a mezzanotte.... è magica.
















Nicoletta's Corner.
Scusate è uscita davvero male.
CCCCCCCCCCCCCOOOOMUNQUE,  questo è solo l'inizio gente.
A presto :)
  
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